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SERIE A, QUINDICESIMA GIORNATA

VERONA H.-ATALANTA 2-1: VERONA OK NEL FINALE CON DUE GOL CONTESTATI, NERAZZURRI K.O.

Ennesima sconfitta per la squadra di Colantuono che subisce negli ultimi minuti la rimonta del Verona dopo una gara attenta e combattiva che l’Atalanta sblocca nel finale di primo tempo con la bella rete di Denis; ripresa in sofferenza con una clamorosa occasione sciupata da Denis in avvio, poi il Verona trova il pari nel finale sugli sviluppi di un corner contestato e, tre minuti dopo, trovano il rigore (alquanto dubbio) che firma il sorpasso ad opera di Jorginho. Altra sconfitta lontano dal Comunale per un’Atalanta che resta ferma a quota diciassette punti in una classifica che si accorcia sul fondo.

Verona: dopo il pari con la Roma e il lasciapassare per gli ottavi di coppa conquistato contro il Sassuolo, l’Atalanta si prepara al tris di partite che, da qui a Natale vedranno i nerazzurri sui campi di Verona e Genoa per poi chiudere con la grande sfida alla Juventus al Comunale la domenica che precede il Natale; andiamo però con ordine, oggi si torna quindi a giocare lontano da Bergamo ed i nerazzurri vanno a caccia della medicina giusta per uscir da quel mal di trasferta che ha portato solo una vittoria (guarda caso a Verona, sponda Chievo) e poi solo sconfitte e delusioni. Un banco di prova importante contro un Verona di cui non devono ingannare le quattro sconfitte di fila tra campionato e coppa perchè questa squadra, tra le mura amiche, ha fatto meno punti della sola Juve capolista.

Promossi di Coppa: dopo la bella prova in coppa con il Sassuolo, Kone viene confermato insieme a Baselli nel centrocampo di Colantuono che deve sempre far i conti con una emergenza formato-gigante con assenze del calibro di Yepes, Bellini e Stendardo dietro, Cigarini squalificato e senza Moralez davanti che viene sostituito da De Luca, anche lui a segno nella gara di Tim Cup. Nel Verona degli ex Donati (inizialmente in panchina) e Mandorlini, attenzione alla forza di Toni ed Iturbe la davanti.

Consigli c’è: avvio di gara decisamente soft con le due squadre che vivono la classica fase di studio ed il Verona che tiene più palla, andando in un paio di occasioni al tiro con Toni senza fortuna mentre i nerazzurri aspettano per ripartire di rimessa. Primo squillo del match al ventunesimo con Martinho che impegna Consigli nella respinta in corner su un tiro angolato dall’interno dell’area; risposta atalantina affidata ad un tentativo di Denis dopo esser ben entrato in area, ma il tentativo dell’argentino finisce sopra la traversa. Ancora il Tanque nerazzurro è bravo a liberarsi della marcatura dell’avversario e concludere in porta al ventisettesimo con Rafael che tocca la sfera e manda in angolo sui cui sviluppi l’azione sfuma.

Tanque di qualità: nerazzurri più propositivi dopo la mezz’ora, ci prova Baselli dalla distanza su punizione e Rafael respinge coi pugni mandando la sfera in rimessa laterale. Mezzo pasticcio della difesa nerazzurra al quarantesimo quando Romulo recupera palla e mette la palla in mezzo dove Toni, pronto a colpire, viene anticipato di un soffio da Cazzola che libera l’area. Il Verona insiste, la difesa nerazzurra continua a soffrire ma, nel momento più difficile, è German Denis a dare ossigeno ai nerazzurri andando a capitalizzare al meglio una azione di rimessa della squadra di Colantuono che comuncia da De Luca, passa per Kone che lancia il Tanque che, ricevuta palla, entra in area e supera Rafael con un bel colpo sotto che porta l’Atalanta in vantaggio in chiusura di primo tempo che andrà in archivio dopo un minuto di recupero e con i nerazzurri avanti di una rete.

Il Verona spinge: i giocatori riemergono dagli spogliatoi dopo l’intervallo, nessun cambio tra i ventidue sul terreno di gioco del Bentegodi; tuttavia dopo nemmeno un minuto di gioco Colantuono opta per la prima sostituzione inserendo Migliaccio per Carmona. Spinge sin dalle prime battute la squadra di casa alla ricerca del pari, ciò nonostante la squadra nerazzurra contiene bene le iniziative di Toni e compagnia.

Sagra degli orrori: nel giro di due minuti, tra il decimo ed il dodicesimo della ripresa, le due squadre sciupanodue clamorose occasioni per poter prima pareggiare e poi trovare il punto dell’eventuale raddoppio: il Verona sciupa con Iturbe un pallone d’oro recuperato da Toni a seguito di un errato disimpegno di Consigli mandando sopra la traversa a porta praticamente sguarnita, poi tocca a Denis, dopo un pasticcio incredibile della difesa scaligera, aver sui piedi la palla del possibile 2-0 ma l’argentino la spreca malamente calciando troppo sul portiere Rafael che si distende e manda in angolo. Grandi emozioni anche nei minuti successivi con Toni che centra l’incrocio al sedicesimo ma a gioco fermo per un fallo del bomber veneto su Lucchini.

Ripresa vivace: partita davvero emozionante nel secondo tempo, il Verona cerca il pari con ogni mezzo, l’Atalanta soffre ma è pronta a pungere in contropiede; al ventunesimo tocca a Giorgi far il suo ingresso in campo al posto di Brienza per far legna nel centrocampo nerazzurro. Scorrono i minuti e il semi-assedio della squadra di Mandorlini impatta contro il muro atalantino che è ancora prodigioso al trentatreesimo quando ferma di un nulla il neo entrato Cacia, pronto a battere a rete a tu per tu con Consigli. Ultimo cambio per Colantuono a dieci dalla fine con l’ingresso di Livaja al posto di De Luca.

Corner e castigo: il forcing del Verona trova il suo sbocco vincente al minuto trentadue della ripresa quando gli scaligeri conquistano un corner alquanto contestato dai nerazzurri ma sui cui sviluppi arriva la testa di Gomez che mette nel sacco il punto del pareggio scaligero tra le non poche polemiche in campo.

Il rigore della discordia: scorrono solo tre minuti e, dopo che una bella combinazione tra Livaja e Denis trova la conclusione sull’esterno della rete dell’argentino, i padroni di sfondano di nuovo, ma ancora con polemiche: Cazzola spinge un po’ Cacia, che lo aveva superato in velocità, e lo abbraccia appena fuori dall’area di rigore ma per il direttore di gara non vi sono dubbi, concedendo il tiro dal dischetto per la squadra di Mandorlini e l’espulsione per l’ex giocatore della Juve Stabia; sul dischetto va Jorginho che realizza il gol che, nel giro di cinque minuti, ribalta il match del Bentegodi.

Mal di trasferta continuo…: con l’uomo in meno e sotto di un gol, diventa una impresa impossibile per i nerazzurri la ricerca di una rimonta che diventa a quel punto impossibile in un match che terminerà dopo quattro minuti di recupero; si può a questo punto scrivere di tutto, resta certo che l’Atalanta non trova la giusta chiave per risolvere il problema del mal di trasferta nonostante la prestazione confortante di una squadra che, tra infortuni e squalifiche, deve essere reinventata ogni domenica. Certo, gli episodi del finale di gara hanno segnato in un senso l’andamento di un match che aveva fin li visto ben disputare da Denis e compagni la gara sul terreno del bentegodi. Ci sono questioni su cui ci si potrebbe dilungare, di fronte però a due dubbie decisioni arbitrali che hanno portato da una parte l’andamento della gara mi limito ad usare solo tre parole: non è giusto. Punto. E ora, avanti il prossimo, la trasferta in casa del Genoa con la speranza che la medicina al mal di trasferta arrivi il prima possibile.

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