Tutto nella ripresa: l’Atalanta fatica un po’ ma poi stende il Genoa con Lookman ed Ederson

SERIE A, NONA GIORNATA

ATALANTA-GENOA 2-0: NEL FINALE DECISIVO CARNESECCHI

Bergamo: il Gewiss diventa un vero e proprio fortino. Con un po’ di fatica ma con pieno merito l’Atalanta batte 2-0 il Genoa e conquista tre punti molto importanti viste anche le contemporanee vittorie di chi sta dietro in classifica e si riprende il sesto posto. Vittoria sofferta, “da big” come piace scrivere a molti, per i ragazzi del Gasp: succede tutto nella ripresa dopo un primo tempo alla camomilla, prima i miracoli di Leali, poi il palo di Scalvini e, infine, la rete che la sblocca di Lookman con il Var al lavoro per capire se il nerazzurro tocca con la mano… e invece no! Nel finale gran parata di Carnesecchi su Puscas nel recupero e, sulla ripartenza successiva, il 2-0 di Ederson in contropiede. Nessuno sinora fa gol in casa alla Dea.

GASP CON IL TRIDENTE: come preannunciato alla vigilia, mister Gasperini cambia tra i pali dove gioca Carnesecchi e in difesa recupera Toloi che può così far riprendere fiato a Kolasinac, tornato non al meglio dagli impegni con la nazionale; davanti si punta sul tridente formato da CDK, Lookman e Scamacca. Nel Genoa, mister Gilardino non recupera Retegui e così davanti ci sono Ekuban e Gundmundsson ed in mezzo non poteva mancare il grande ex Ruslan Malinovskyi, per la prima volta da avversario a Bergamo.

MATCH SUBITO VIVACE…: bel colpo d’occhio all’ingresso delle due squadre in campo con, sullo sfondo, i primi piloni della nuova curva Sud dello Stadium che iniziano a crescere in altezza. Il match prende il via con le due squadre che sin da subito si danno battaglia: al secondo ci prova subito Scamacca con un tiro dalla distanza, Leali blocca, poi al quinto l’ex Malinovskyi ci prova su punizione, anche qui facile presa per Carnesecchi.

… E POI SOPORIFERO: le illusioni iniziali lasciano però subito spazio ad un primo tempo molto spezzettato e decisamente avaro di emozioni, se non nel finale: alla mezz’ora De Roon prova dalla distanza ma Leali è bravo a deviar in corner, poi ancora il portiere del Genoa è bravo al trentasette su Lookman, respingendo la conclusione angolata del giocatore nerazzurro. Poco altro da dire per questa prima parte di match che finisce addirittura senza recupero e con le due squadre ferme sullo 0-0.

RIPRESA, LEALI-PIGLIATUTTO: dopo l’intervallo il Gasp getta subito nella mischia Miranchuk al posto di un De Kateleare apparso sin qui piuttosto spento e la Dea prova a spingere proprio con il russo, suo cross da destra per Scamacca che colpisce di tacco, ma Leali para al secondo minuto. Due minuti dopo è il legno a salvare Leali sul colpo di testa in mischia di Scalvini che manda i nerazzurri a un nulla dal vantaggio.

LOOKMAN LA SBLOCCA (GRAZIE AL VAR): la squadra del Gasp insiste ancora al quarto d’ora con la bella sponda di Scamacca per l’inserimento di Lookman che entra in area, ma Dragusin interviene in scivolata e manda in corner. C’è anche il Genoa a provarci e al ventunesimo su cross da calcio d’angolo, Carnesecchi respinge molto bene sul colpo di testa ancora di Dragusin. Poi ecco l’episodio con cui l’Atalanta sblocca la partita al ventitre:  Scamacca riceve al limite dell’area e mette in mezzo per Lookman, che da terra si gira e mette in rete sotto la traversa. L’arbitro ferma tutto inizialmente per un presunto fallo di mano di Lookman, ma dopo lungo controllo al Var il gol viene convalidato e la Dea va così sull’1-0.

CARNESECCHI-SALVA, EDERSON FA 2-0: il lungo consulto al Var allungherà sicuramente il recupero, così quando il gioco riprende il Genoa è subito pericoloco con conclusione di Gudmundsson dalla distanza, palla che va fuori di poco. Poi poco dopo Gasp cambia davanti inserendo Muriel e Pasalic al posto di Scamacca e Lookman per il finale di partita dove poi trovano spazio anche Kolasinac e Hateboer al posto di Ruggeri e Zappacosta. Nei sei minuti concessi di extra time succede un po’ di tutto: Carnesecchi al quarantotto con una uscita tempestiva su Puscas che pareva pronto a segnare il gol della clamorosa beffa. Mezzo respiro dopo e la Dea invece la chiude con Muriel che ruba palla, Pasalic che offre ad Ederson il pallone che Leali non può prendere: 2-0 e partita chiusa per la squadra del Gasp che, pur con qualche fatica di troppo, ha la meglio del Genoa e ricomincia con tre punti importanti per classifica e morale. E ora, testa all’Europa, giovedì si va a Graz!




L’Atalanta si illude, l’Udinese però non molla mai: pari e spettacolo tra due bellissime squadre

SERIE A, NONA GIORNATA

UDINESE-ATALANTA 2-2: DI LOOKMAN E MURIEL I GOL DELLA DEA

Udine: l’Atalanta assapora la grande impresa, poi deve accontentarsi di dividere la posta in palio con una ottima Udinese che rimonta due gol ai nerazzurri passati in vantaggio con Lookman e Muriel su rigore con le reti di Deulofeu e Perez per un pareggio spettacolare che, alla fine, accontenta entrambe le contendenti. I nerazzurri conquistano un punticino comunque pesante contro una squadra che arrivava da sei vittorie consecutive e resta prima in attesa del risultato di Cremonese-Napoli di questa sera.

C’E PASALIC LA DAVANTI: scelte forzate dietro per il Gasp che ritrova Demiral come leader della giovanissima difesa composta dal Turco, Scalvini e Okoli mentre sulle fasce c’è Maehle e non Soppy con Hateboer mentre davanti c’è l’ex Muriel con Lookman e Pasalic a supporto. Nell’Udinese, sono Beto e Deulofeu i terminali offensivi di Sottil con dietro Ebosse al posto di Becao che parte inizialmente dalla panchina perchè non al meglio.

GASP FA 300 CON LA DEA: tutto esaurito alla Dacia Arena di Udine per questo inedito big match (quasi duemila i tifosi nerazzurri giunti da Bergamo) e con mister Gasperini che festeggia la sua panchina numero trecento alla guida della Dea con il match che inizia subito su ritmi alti imposti dai padroni di casa ma con i ragazzi del Gasp bravi a non farsi sorprendere e attenti in zona difensiva. All’ottavo Muriel prova la conclusione direttamente da calcio di punizione, ma la sfera prende un giro troppo ampio e finisce sul fondo.

LOOKMAN PORTA AVANTI LA DEA: partita molto intensa ma avara di emozioni, entrambe le squadre riescono a controllarsi a vicenda senza rischiare più del dovuto almeno sino al trentasei quando l’Atalanta con una azione di quelle che paiono telecomandate come in un videogame passa: lancio chilometrico e precisissimo di Koopmeiners per Muriel che si porta sulla fascia e mette un pallone delizioso in area per Lookman che mette alle spalle di Silvestri e manda la squadra del Gasp avanti. Il vantaggio atalantino galvanizza ulteriormente i nerazzurri che non rischiano praticamente più nulla fino alla fine di un primo tempo che va in archivio dopo due di recupero e con la capolista avanti ad Udine 1-0.

RIPRESA, MURIEL RADDOPPIA DAL DISCHETTO: si riparte dopo il riposo e senza cambi da parte dei due allenatori con l’Udinese che prova a caricare sin da subito a testa bassa e l’Atalanta che però tiene bene e tenta di rispondere quando gli avversari si allungano. All’ottavo Maehele prova la conclusione in area dopo una bella ripartenza veloce di Lookman ma viene murato dalla difesa friulana; un minuto dopo e la Dea fa di nuovo paura (e male) all’Udinese: Muriel conquista palla ed entra in area di rigore saltando il diretto marcatore che decide di stenderlo. Rigore solare per il direttore di gara che Lucho, dal dischetto, non fallisce e porta così i ragazzi del Gasp sul 2-0 a Udine.

DEULOFEU RIAPRE IL MATCH: primi cambi per la Dea dopo aver raddoppiato, ecco al diciannovesimo Malinovskyi e Hojlund entrar in campo al posto di Lookman e Muriel, i due marcatori sin qui del match. Due minuti dopo, da una punizione conquistata dai friulani in maniera abbastanza inaspettata Deulofeu calcia in maniera precisa verso la porta, Sportiello è leggermente sorpreso e la sfera finisce dentro con i padroni di casa che rientrano in partita e dimezzano lo svantaggio per quella che è la prima rete subita in stagione fuori casa dall’Atalanta.

PEREZ TROVA IL PARI DI TESTA: il gol incassato fa perdere certezze alla Dea che rischia grosso un minuto dopo la rete subita con Hateboer che si immola in area e salva i suoi rifugiandosi in corner. Passano però una decina di minuti e il forcing friulano paga: dopo una serie di occasioni sciupate ecco Perez che mette di testa in rete su ottimo servizio di Pereyra il pallone del 2-2.

PARI GIUSTO, APPLAUSI PER TUTTE: dentro anche Ruggeri negli ultimi minuti al posto di uno sfinito Scalvini in questo finale di una partita bellissima in cui le due squadre si dividono, con merito, l’intera posta in palio. L’Atalanta conferma la sua solidità anche se nell’ultima parte di gara deve cedere il fianco alla strapotenza fisica di una Udinese che rimonta con merito e sfiora pure il colpaccio nel finale. Un punto che la Dea si deve tenere stretto in vista del futuro e intanto godersi questo primato che, almeno per qualche ora in attesa di Cremonese-Napoli è ancora tutto suo.




Serie A, i risultati dopo la 9a giornata

I RISULTATI:

Venerdì 22 ottobre

Torino-Genoa 3-2: 14′ Sanabria, 31′ Pobega, 67′ Destro, 77’ Brekalo, 81’ Caicedo

Sampdoria-Spezia 2-1: 16′ aut. Gyasi, 36′ Candreva, 94′ Verde

Sabato 23 ottobre

Salernitana-Empoli 2-4: 2′, 44′ rig. Pinamonti, 11′ Cutrone, 13′ aut. Strandberg, 48′ Ranieri, 55′ aut. Ismajli

Sassuolo-Venezia 3-1: 32′ Okereke, 37′ Berardi, 50′ aut. Henry, 67′ Frattesi

Bologna-Milan 2-4: 16′ Leao, 35′ Calabria, 49′ aut. Ibrahimovic, 52′ Barrow, 86′ Bennacer, 90′ Ibrahimovic

Domenica 24 ottobre

Atalanta-Udinese 1-1: 58′ Malinovskyi, 93′ Beto

Fiorentina-Cagliari 3-0: 21′ Biraghi rig., 43′ Gonzalez, 49′ Vlahovic

Hellas Verona-Lazio 4-1: 30′,36′, 62′, 92′ Simeone, 46′ Immobile

Roma-Napoli 0-0

Inter-Juventus 1-1: 17′ Dzeko, 89′ rig. Dybala

LA CLASSIFICA:
# Squadra PG V P S GF GC DG Pts.
1 SSC Napoli 9 8 1 0 19 3 +16 25
2 AC Milan 9 8 1 0 22 9 +13 25
3 Inter 9 5 3 1 24 12 +12 18
4 Roma 9 5 1 3 16 9 +7 16
5 Atalanta 9 4 3 2 15 11 +4 15
6 Juventus 9 4 3 2 13 11 +2 15
7 Fiorentina 9 5 0 4 13 12 +1 15
8 Lazio 9 4 2 3 19 17 +2 14
9 Bologna 9 3 3 3 15 19 -4 12
10 Empoli 9 4 0 5 14 18 -4 12
11 Verona 9 3 2 4 21 18 +3 11
12 Torino 9 3 2 4 12 10 +2 11
13 Sassuolo 9 3 2 4 12 12 +0 11
14 Udinese 9 2 4 3 11 13 -2 10
15 Sampdoria 9 2 3 4 13 17 -4 9
16 Venezia 9 2 2 5 7 15 -8 8
17 Spezia 9 2 1 6 11 22 -11 7
18 Genoa 9 1 3 5 14 21 -7 6
19 Cagliari 9 1 3 5 11 20 -9 6
20 Salernitana 9 1 1 7 8 21 -13 4



Atalanta, grinta e cuore non evitano la solita beffa: l’Udinese agguanta la Dea in pieno recupero

SERIE A, NONA GIORNATA

ATALANTA-UDINESE 1-1: A MALINOVSKYI RISPONDE BETO

Non bastassero gli infortuni, ci si mette anche la sfortuna: che, quando vuole, ci vede benissimo. L’Atalanta dalle mille assenze assapora il sapore di una vittoria che invece sfuma in pieno recupero quando l’Udinese trova il pari in quello che è probabilmente il suo unico tiro in porta del match, complice anche una indecisione di Musso e del neo entrato Scalvini che agevola il gol di Beto che risponde così all’iniziale vantaggio di Malinovskyi. Un peccato, ma impossibile comunque chiedere di più ad una Atalanta in totale emergenza dietro e sulle fasce. L’obiettivo primario ora è svuotare l’infermeria al più presto.

Bergamo:

GASP PERDE ANCHE MAEHLE: Gasperini perde anche Maehele (influenza), non rischia Demiral (anche se convocato, infatti va in tribuna) ma non abbandona la difesa a tre, arretrando ancora De Roon, assieme a Lovato e Palomino, con Pezzella più alto sulla fascia sinistra. Davanti sta fuori Muriel, con Ilicic e Malinovskyi esterni offensivi ai fianchi di Zapata. Negli ospiti invece, Gotti rinuncia sia ad Arslan che Samardzic e con tre esterni di ruolo manda Udogie a sinistra e Molina più alto a destra, davanti a Stryger Larsen.

PRIMO TEMPO, SOLO UN PALO DI ILICIC: l’assetto tattico mette in difficoltà l’Atalanta, anche perché Gasperini non trova gli spunti che possano squarciare la ragnatela bianconera né da Ilicic, né tantomeno da Malinovskyi, è quasi più pericolosa l’Udinese in un paio di occasioni ispirata da Pussetto per Beto, che scappa a Lovato e mette in mezzo un pallone dove Molina arriva male. Solo a fine primo tempo l’Atalanta si scuote un po’, in coincidenza con il primo spunto di Zapata, che riesce a liberarsi della morsa di Nuytinck e mette dentro per Ilicic che anticipa Becao e colpisce il palo. Un minuto dopo ancora un pericolo per Silvestri, freddo nel faccia a faccia con Pasalic che non riesce ad angolare il tiro. Si va così al riposo sullo 0-0 dopo un minuto di recupero.

RIPRESA, LAMPO DI MALINOVSKYI E 1-0: l’Atalanta entra in campo dopo l’intervallo alzando un po’ il ritmo e una combinazione Malinovsky-Zapata-Ilicic, con tiro a giro dello sloveno fuori di poco, spaventa l’Udinese. Segnale che è il preludio all’azione che sblocca la partita il peggiore fin lì, Malinovskyi, indovina un sinistro da venti metri, che sorprende Silvestri coperto da Becao e fa 1-0.

GASP ESPULSO, BETO PAREGGIA NEL RECUPERO: l’Udinese però non si butta giù, l’Atalanta ha una sola vera chance per mettere al sicuro il risultato (Silvestri mura Malinovskyi). La partita sonnecchia fino praticamente al quarantacinquesima quando gli ospiti vanno vicini al pari al novantesimo quando una palla persa da Miranchuk causa una ripartenza dell’Udinese, che per poco non si conclude con un autogol di Lovato, salvato sulla linea da Musso con una parata prodigiosa. La beffa è però li, pochi secondi dopo: l’1-1 ospite arriva all’ultimo assalto, su calcio d’angolo battuto da Samardzic e sfruttato di testa da Beto, con la complicità dell’uscita difettosa di Musso, che è ostacolato da Koopmeiners. In precedenza, brusco battibecco tra il direttore di gara e il Gasp, che viene mandato anzitempo negli spogliatoi: era un altro segnale inequivocabile che la domenica nerazzurra non avrebbe avuto il lieto fine sperato.

IL TABELLINO:

ATALANTA-UDINESE 1-1 (primo tempo 0-0)

RETI: 11′ st Malinovskyi (A), 49′ st Beto (U)

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Zappacosta, Lovato, Palomino; Pezzella, De Roon, Freuler, Malinovskyi (41′ st Scalvini); Pašalić (29′ st Koopmeiners), Iličić (19′ st Miranchuk), Zapata (18′ st Muriel) – All.: Gasperini

UDINESE (3-4-3): Silvestri, Becao, Nuytinck (37′ st Forestieri), Samir, Molina (19′ st Success), Stryger Larsen, Walace, Makengo (19′ st Arslan), Udogie, Pussetto (31′ st Soppy), Beto – All.: Gotti

ARBITRO: Marinelli di Tivoli.

NOTE: spettatori 12mila circa – ammoniti: 17′ pt Samir (U), 13′ st Pussetto (U), 30′ st Lovato (A), 33′ st Pezzella (A) – espulsi: 46′ st Gasperini (A) – recuperi: 1′ p.t. e 5′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Udinese

ALL.: GASPERINI 5.5: nel finale perde le staffe e si fa cacciare, ma complessivamente alcune scelte nella ripresa (specialmente nell’ultimo quarto d’ora) non hanno convinto e la squadra ha pagato dazio nel finale con il gol-beffa di Beto.

MUSSO 5.5: incredibile la sua partita: disoccupato praticamente fino al novantesimo, prima salva un quasi autogol certo con una grande parata all’indietro, poi buca incredibilmente sul corner dove Beto spunta e fa 1-1. Croce e delizia.

DE ROON 6: li, quasi in castigo, a dove fare un mestiere non suo. E ci riesce anche discretamente.

PALOMINO 7: anche oggi vero e proprio baluardo di una difesa non impegnatissima ma che nel finale ha una distrazione-fatale.

LOVATO 6.5: dopo esser stato buttato nella mischia a Manchester, oggi dimostra di non esser stato comprato a caso questa estate. Buona prestazione, chiude bene gli spazi, poche sbavature. Bene.

ZAPPACOSTA: 6.5: la miglior arma sulle fasce per la Dea, spinge e corre dopo un avvio abbastanza abbottonato ed offre a Zapata il pallone che, a fine primo tempo, va a sbattere sul palo.

FREULER 6.5: molto bene per almeno un’ora, poi la fatica di Manchester si fa sentire e cala nel finale.

PASALIC 6.5: molto bene anche se più arretrato oggi. Molti palloni recuperati, attento e ordinato. (KOOPMEINERS s.v.: gioca un quarto d’ora, non incide sul match).

PEZZELLA 6: non entusiasma, ma l’impegno che ci mette e l’attenzione che ha quando ha palla al piede va ammirata. Ha sicuramente delle difficoltà a spingere, ma deve anche trovar fiducia in se stesso. Benino.

MALINOVSKYI 6.5: un fantasmino per tutto il primo tempo, poi pesca il gol dell’1-0 con una bella giocata e ne sfiora anche un’altro. Ripresa positiva. (SCALVINI s.v.: dentro negli ultimi minuti).

ILICIC 6: non incanta come ad Empoli e Manchester, ma fa qualche discreta giocata. Che però non basta. (MIRANCHUK 5: praticamente non pervenuto. Non lascia segni di se nonostante ha avuto un tempo a disposizione per farlo).

ZAPATA 6.5: fa a sportellate col mondo intero, sfiora il gol nell’unico pallone decente ricevuto nel primo tempo. Nella ripresa viene poi sostituito (MURIEL 5: poco di buono. Condizione ancora lontana dalle giornate migliori. Deve recuperare).




Le pagelle di Atalanta-Verona

BENE PALOMINO, IL TRIDENTE E’ SPENTO

Una partita dalla doppia faccia per un’Atalanta che crea molto e, ancora una volta, non concretizza complice la serata non delle migliori del Papu, Ilicic e Zapata mentre dietro Palomino fa una ottima figura con Toloi che invece, con il suo fallo ingenuo da rigore, cambia di fatto la gara.

LE PAGELLE DEI NERAZZURRI:

ALL.: GASPERINI 6: tutto sommato ha in parte ragione pure lui: sin prima di subire il gol, la sua Dea pareva quella destinata prima o dopo a segnare. Così non è stato e, andata sotto, la sua squadra si è sciolta ed è stata incapace di reagire. Questione di stanchezza? O anche di testa? C’ha il suo bel lavoro da fare anche lui. L’impresa di Champions è stata storica, occorre ritrovare la stessa Atalanta anche in campionato.

GOLLINI 6: si rivedono i fantasmi del precedente infortunio che lo ha tenuto fuori causa da agosto sino a due settimane fa. Davvero sfortunato in un match da quasi-disoccupato sino al rigore di Veloso su cui può far poco. (SPORTIELLO 6: incassa il raddoppio senza colpe particolari).

TOLOI 5: purtroppo è lui a dar il la alla vittoria ospite con un fallo di rara ingenuità che costa il penalty dell’1-0. Da li in poi cambia la partita con la squadra che non riuscirà a reagire.

PALOMINO 6.5: buona la sua partita, dalle sue parti concede poco agli avversari.

DJIMSITI 6: prestazione complessivamente sufficiente.

HATEBOER 6: pimpante nel primo tempo, un po’ in ombra invece nella ripresa.

DE ROON 6: un po’ stanco, e lo si è notato. Regge anche lui per un’ora, poi cala vistosamente.

FREULER 6: qualche discreto pallone giocato e poco altro.

MOJICA 5.5: qualche discreta iniziativa, ma la precisione resta ancora un optional (RUGGERI s.v.: dentro nel finale)

GOMEZ 6: un paio di ottimi palloni che meritavano miglior sorte e due conclusioni fuori misura. (DIALLO s.v.: non cambia di molto le cose il suo ingresso).

ILICIC 5.5: si, qualche lampo dei suoi lo fa vedere, ma sciupa nel primo tempo una occasione molto importante per sbloccar il match (LAMMERS 5: troppi palloni persi, nessuna conclusione. Non va).

ZAPATA 6: non gli manca la solita generosità, ma pecca almeno un paio di volte di precisione sotto porta. Il portiere ospite fa il resto con grandi parate. (MURIEL 5: doveva provare a cambiar le cose, missione fallita).




No, l’Atalanta di campionato non riesce a svoltare: Dea sciupona, punita due volte dal Verona.

SERIE A, NONA GIORNATA

ATALANTA-VERONA H. 0-2: LO SCACCO MATTO DI JURIC AL MAESTRO-GASP

Colpita e affondata nel momento migliore: l’Atalanta di campionato non ne vuol proprio sapere di riprendere a correre. Sconfitta in casa, e sorpassata, dal Verona di Juric che la aspetta, pare non pungere e poi invece la colpisce proprio quando pareva la Dea essere ad un nulla dallo sbloccare il match. Dopo un primo tempo con poche occasioni, nella ripresa i nerazzurri spingono ma Veloso colpisce la traversa per gli ospiti in avvio.

Poi il portiere veneto Silvestri compie tre grandi parate nel giro di pochi secondi: è uno dei momenti-chiave perchè poi Toloi commette una ingenuità in area che costa il penalty che lo stesso Veloso realizza. La Dea non si rialza più, il Gasp prova a cambiare ma finisce per incassare il 2-0 in contropiede con Zaccagni. Notte fonda per la Dea di campionato, ferma a quota quattordici e Gasp sorpassato proprio dall’allievo-Juric.

Bergamo: con negli occhi ancora le immagini della magica notte di mercoledì ad Anfield, per l’Atalanta è già tempo di rimettersi in pista e tornar in campo per la nona di campionato che vede i nerazzurri del Gasp ospitare il Verona sempre più sorprendente e guidato dall’ormai allievo più che consacrato Juric, cresciuto calcisticamente prima e come tecnico poi sotto la guida del tecnico di Grugliasco: e i risultati si sono sin qui visti.

ZAPATA TORNA TITOLARE: il Gasp deve rinunciare a Gosens e Pasalic out per problemi fisici oltre a Miranchuk risultato positivo al Covid-19 e da così spazio a Mojica al posto del tedesco in fascia mentre davanti conferma Ilicic ed il Papu con l’aggiunta di Zapata; dietro c’è Palomino con Romero in panchina. Nel Verona, Juric non ha Kalinic davanti ma davanti Di Carmine mentre in mezzo c’è l’ex Tamaze.

IL RICORDO DI MARADONA: doveroso minuto di silenzio in ricordo di Diego Armando Maradona, scomparso mercoledì, e la partita prende così il via su ritmi decisamente bassi e con le due squadre che non riescono a prevalere l’una sull’altra. Poi, al quarto d’ora l’Atalanta prova ad accendersi: bella azione con il Papu per Zapata che libera Ilicic in area che prova a concludere a giro ma con mira ampiamente imprecisa.

PAPU CI PROVA, MIRA IMPRECISA: la Dea tiene in mano il pallino del gioco mancando tuttavia al momento decisivo: alla mezz’ora il Papu si inventa uno slalom entrando in area e conclude con Silvestri che con i pugni si salva ed evita guai peggiori ai suoi.

Sempre il Papu nel primo minuto di recupero salta il diretto marcatore, si accentra ma conclude in maniera decisamente non impeccabile. Ultimo telegramma di un primo tempo che si chiude con le due squadre inchiodate sullo 0-0 ma con una Dea comunque propositiva contro un avversario molto rognoso.

RIPRESA, SILVESTRI SALVA GLI OSPITI: nessun cambio durante l’intervallo, con la Dea che riparte con i medesimi undici del primo tempo e con maggior decisione nel cercar il gol del vantaggio anche se il Verona spaventa i nerazzurri con il neo entrato Veloso che calcia da fuori e colpisce in pieno la traversa al settimo.

Poi, due minuti dopo, il portiere Silvestri è tre volte prodigioso nel giro di pochi secondi con tre grandi parate su Zapata due volte e poi Toloi con la Dea che va a un niente dal vantaggio.

TOLOI INGENUO, VELOSO LA SBLOCCA: poi esce dal guscio il Verona, prima con Di Carmine che in mischia in area manda fuori di pochissimo e poi con l’episodio che porta al rigore per la squadra di Juric quando Toloi entra malamente in area su Zaccagni. Pochi dubbi per l’arbitro, va Veloso dal dischetto e non sbaglia portando avanti gli ospiti dagli undici metri.

GOLLINI, ALTRO INFORTUNIO: a quel punto il Gasp cambia subito in attacco con Lammers e Muriel che entrano in campo al posto di Ilicic e Zapata poi la sfortuna si abbatte di nuovo su Gollini pochi minuti dopo con il portiere nerazzurro che accusa dolore ancora una volta nello stesso punto che gli costò l’infortunio ad agosto ed è costretto ad uscire, sostituito da Sportiello tra i pali.

ZACCAGNI CHIUDE I CONTI IN CONTROPIEDE: nel finale le prova un po’ tutte il mister nerazzurro inserendo Ruggeri ed il baby Traore al posto di Mojica e del Papu ma la sua Atalanta è più azzardo che testa. E il Verona la infila di nuovo: in contropiede è Zaccagni il più lesto ad entrar in area e superare Sportiello con un preciso diagonale. Sipario, partita in ghiaccio.

Nemmeno il gol della bandiera per una Dea che segna solo una rete nelle ultime tre uscite di campionato: incredibile per una squadra che macinava gol a grappoli nelle prime giornate di campionato. Una flessione che preoccupa ma non deve comunque abbattere. La squadra ha tenuto botta e fatto la partita per almeno un’ora abbondante ma si è improvvisamente spenta dopo il rigore ospite che ha aperto le marcature: e per una squadra abituata sin poco tempo fa a rimontare chiunque, questo è forse il segnale meno confortante. Dove non arriva la testa e la concentrazione, serate come queste diventano quasi scontate.

IL TABELLINO:

ATALANTA-VERONA H. 0-2 (primo tempo 0-0)

RETI: 17′ s.t. Veloso (V), 38′ s.t. Zaccagni (V)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini (21′ s.t. Sportiello),  Toloi, Djimsiti, Palomino, Hateboer, de Roon, Freuler, Mojica (32′ s.t. Ruggeri), Iličić (18′ s.t. Lammers), Gomez (32′ s.t. Diallo), Zapata (18′ s.t. Muriel) – All.: Gasperini

VERONA H. (3-4-1-2): Silvestri, Ceccherini (29′ s.t. Favilli), Lovato (31’p.t. Danzi (1′ s.t. Veloso)), Dawidowicz, Faraoni, Tameze, Ilic (13′ s.t. Colley), Dimarco, Zaccagni, Barak, Di Carmine (13′ s.t. Salcedo) – All.: Juric

ARBITRO: Davide Massa di Imperia.

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: 20′ p.t. Gasperini (A), 39′ p.t. Ceccherini (V), 45′ p.t. Dawidowicz (V), 15′ s.t. Toloi (A), 35′ s.t. Diallo (A), 37′ s.t. Veloso (V) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.