Se tutte le strade portano a… Lione!

DIARIO EUROPEO: IL RACCONTO DELLA SPLENDIDA TRASFERTA A LIONE

Credo poco nel destino, ritengo sempre che ognuno di noi è artefice e costruttore del proprio futuro ma ci sono momenti in cui davvero anche le più ferme convinzioni non ti impediscono tuttavia di fermarti a riflettere su come talvolta sia tutto così stranamente imprevedibile ma allo stesso tempo incredibile e, nel mio caso, tutto ruota intorno alla città di Lione che due settimane or sono ci ha visti protagonisti della straordinaria partita dei nostri ragazzi contro i padroni di casa francesi.

Una storia davvero curiosa che mi ha portato, per un motivo o per un altro a tornare in questa città una volta l’anno dal 2015 ad oggi: nella prima occasione fu un viaggio di piacere alla scoperta di una di quelle che reputavo una “delle tante” città nel corso del mio cammino di grande appassionato di viaggi che mi porta, appena il lavoro ed i giorni di ferie a disposizione me lo consentono, a staccare la spina e salire su un treno, bus o aereo qualsiasi che porti alla scoperta della nostra splendida Europa: tuttavia il mio fu solo un arrivederci alla cittadina francese quando, con un amico, venuti a sapere che la prima partita della Nazionale ai campionati europei del 2016 si disputava proprio a Lione, decidemmo di richiedere due biglietti alla Uefa e quindi prepararci a ritornare oltralpe. Fu proprio così, a metà febbraio ricevemmo i biglietti ed a giugno ci mettemmo lo zaino in spalla e partimmo per la seconda volta con destinazione Lione: non sono un tifoso azzurro sfegatato, ma da amante del calcio mi ero sempre chiesto “l’effetto che fa” assistere ad una gara di una competizione così importante; e, infatti, l’atmosfera incredibile, l’invasione di tifosi belgi e italiani per la città, le emozioni di andare in uno stadio modernissimo e ristrutturato proprio per l’occasione aggiunti poi alla vittoria dei nostri furono qualcosa per cui ancora oggi nel raccontarlo provo ancora una grandissima emozione.

All’uscita dallo stadio ricordo bene il mio amico che, sapendo della mia fede nerazzurra, mi disse tra il serio e il faceto: “Dai Lu, magari un giorno anche la tua Atalanta giocherà qui…”: ammetto di essermi fatto una risata e di aver subito lasciato cadere il discorso pensando tra me e me “Forse alla playstation…”.

Sicuramente non avevo fatto i conti con l’Atalanta del Gasp, la cui storia dello scorso campionato la conosciamo tutti a memoria (e chi se la scorda più?) e quindi arriviamo al giorno dei sorteggi per il girone di Europa League che attendeva la Dea dopo 26anni di assenza dalle coppe: quando l’urna ha abbinato la targhetta con il nome dell’Atalanta al Girone E, riecco balzare subito all’occhio quel nome: Lione! Ancora tu? Non ci pensai su due volte, arrivato a casa la sera mi incollai al pc e prenotai subito viaggio e hotel in attesa di acquisire i biglietti successivamente al momento della vendita.

E così si arriva al giorno della partenza, la vigilia del match contro i francesi: il mio viaggio fu in solitaria ma sarei ben presto stato   in ottima compagnia nerazzurra in terra francese: mi sono infatti incontrato con tre ragazzi provenienti rispettivamente da Roma, Padova e… Barcellona per vedere… l’Atalanta! Ed èproprio anche per ringraziare loro che vi sto raccontando un po’ tutto quanto: Andrea, Davide e Alessandro sono stati i miei compagni di avventura in terra francese; dal canto mio ho potuto ringraziarli portandoli in giro per la città e facendo da cicerone in una location che ormai conosco quasi come le mie tasche ma sicuramente la loro compagnia e simpatia nel corso della nostra due giorni nerazzurra mi lascia sicuramente in debito con loro.

Arriva così il giorno della partita, con diverse macchie nerazzurre che iniziano a vedersi per la città che hanno avuto la meglio sulle esagerate raccomandazioni che descrivevano i tifosi del Lione come una tifoseria poco tollerante: in realtà si è rivelato il tutto l’esatto opposto con molti di loro che, il giorno dopo il match, vedendomi con la maglietta della Dea ti fermavano quasi a volersi complimentare. L’atmosfera inizia a farsi sempre più emozionante con lo scorrere delle ore ed il percorso in tram (dove ci ha raggiunto anche Marco, amico di Davide giunto anche lui da Roma per tifare Dea) verso lo stadio è un lungo conto alla rovescia sino al curvone che ci fa intravedere lo stadio: a quel punto il silenzio è la miglior risposta per esprimere emozioni e pensieri che circolavano nella testa di tutti noi alla vista di un vero e proprio gioiello di tecnologia che contiene fino a 60mila persone nel suo interno; foto di gruppo di rito quasi come una reliquia, giretto allo store dei tifosi locali per cercare (e trovare) la sciarpa celebrativa della partita e poi via, dentro lo stadio: manca circa un’oretta all’inizio del match, il tempo di mangiare un panino veloce (ed augurarsi di digerirlo) ed a quel punto è tutto pronto, si comincia!

Il match ve lo abbiamo raccontato in lungo e in largo sui social ma anche nel nostro sito, evito dunque di dilungarmi troppo: i padroni di casa spingono e mettono in difficoltà i nostri che, difendono bene ma faticano a ripartire con un sussulto di Hateboer a sfiorare il vantaggio come unica nota lieta di un primo tempo che si chiude con il gol francese proprio a due minuti dall’intervallo: Davide, seduto alla mia sinistra in tribuna, commenta il match con Marco ed è davvero divertente sentire persone dall’accento romano parlare di Atalanta; alla frase “Ao, questi so forti…” mi sentivo quasi imbarazzato nel voler rispondere… “Pota”.

La ripresa parte tra i cambi del Gasp e le speranze di veder qualcosa di diverso che si materializza al minuto dodici: il Papu prepara la palla per calciare la punizione guadagnata dai nostri al limite dell’area e… boom, palla nel sacco con lo spicchio di tifosi nerazzurri sopra di noi che fa tremare tutto lo stadio dal boato d’esultanza mentre Davide quasi mi stritola il braccio sinistro ed io sorrido con gli occhi quasi lucidi nel veder il Papu esultar a tre metri da me con i compagni mentre i francesi imprecano di tutto e di più per il gol incassato. I minuti restanti alla fine del match diventano un mix di emozioni e sofferenza che con lo scorrere dei minuti diventa la speranza che si materializza in realtà al triplice fischio del direttore di gara: strappiamo un punto preziosissimo a Lione e restiamo imbattuti e primi nel girone mentre il mio braccio è ormai definitivamente stato… triturato da Davide con cui mi concederò l’immancabile foto ricordo a fine partita. Ci raggiungono poi anche Alessandro e Andrea che erano in un settore adiacente al nostro dello stadio e la nostra missione può dirsi compiuta: ce ne rientriamo nei rispettivi alloggi, io inizio a preparare gli articoli che avete letto due settimane fa e la notte sul cielo (nero)azzurro di Lione può così scendere.

Chiudo questo racconto ringraziando ancora una volta i miei compagni di avventura (alcuni dei quali ritroverò anche a Reggio Emilia la settimana prossima per il match importantissimo contro l’Apollon dove vi racconteremo ancora una volta in tempo reale le emozioni europee che questa Atalanta ci sta regalando) e quando alcuni cercheranno di raccontare che il calcio è uno sport che sa solo dividere, stampate loro questo articolo e spiegategli come una partita di pallone ha portato ad incontrarsi tra loro persone provenienti dai posti più inaspettati per poter tifare insieme la nostra Dea. Continuo a non credere nel destino, ma Lione è stata e sarà sicuramente una piacevole pagina della mia vita da tifoso: a proposito… lo sapete dove si gioca la finale di Europa League a maggio 2018??

 

Buon viaggio a tutti i sognatori…

Foto di gruppo a pochi passi dalla vecchia Lione con i telecronisti Sky Massimo Marianella e Lorenzo Minotti incontrati la mattina del match

 




Le pagelle di Lione-Atalanta

IL PAPU CREA, BERISHA CONSERVA; CRISTANTE GIU’

Partita di sofferenza quella di stasera per i ragazzi del Gasp che hanno tuttavia costruito l’impresa di agguantare un pari che a fine primo tempo pareva cosa complicatissima: solidità difensiva ed uno spirito di sacrificio di gruppo che hanno così avuto in parte la meglio sulle grandi qualità del Lione. Come abbiam parlato già a lungo della punzione-capolavoro del Papu, va menzionata la gran serata di Berisha, decisivo almeno in 2/3 occasioni mentre non hanno convinto Cristante (sostituito nell’intervallo) ed uno stranamente macchinoso Petagna.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: pareva scappargli via questa partita e invece nell’intervallo sistema i suoi quanto basta a rimetter in testa l’elmetto e combattere fino a trovare il pareggio. Punto importantissimo quello conquistato dai suoi su un campo in cui le squadre italiane hanno sempre dovuto sudarsi il risultato: e ora sotto con la Juve domenica; cosa si inventerà stavolta?

BERISHA 8: quasi più determinante del Papu con tre parate veramente di spessore; sfortunato sul gol poichè la respinta finisce proprio sui piedi di Traorè mentre dopo l’1-1 è fondamentale nel deviare in corner un missile partito dalla distanza.

MASIELLO 7: la dietro c’è tanta roba davvero, e lo si è visto a partir da lui e dai suoi compagni di reparto non certo da meno. Alla fine era stremato ma ha tenuto duro insieme alla squadra: guerriero.

CALDARA 7.5: bravissimo in almeno due occasioni dove evita veramente guai peggiori. Soffre di più anche lui nel primo tempo ma senza mai farsi prendere dal panico: inoltre si guadagna la punzione che porta al gol dell’1-1; come cresce il ragazzo!

PALOMINO 7: bella anche la sua partita; non fa per nulla rimpiangere l’assenza di Toloi in una gara così delicata. Promosso.

HATEBOER 6.5: bravo, ma quel pallone nel primo tempo messo in mezzo meritava decisamente miglior sorte; si trova al punto giusto nel momento giusto eppure manda inspiegabilmente a lato.

CRISTANTE 5: se il Gasp arriva a sostituire uno dei suoi intoccabili dopo appena un tempo, è il chiaro segnale che c’è davvero qualcosa che non va: e oggi la sua prestazione è stata davvero opaca. Un passaggio a vuoto (CASTAGNE 6.5: senza strafare, ma riesce a svolgere con ordine e bene il compitino assegnato anche se con un paio di sbavature pericolose).

DE ROON 6: anche per lui serata decisamente complessa, ma dopo l’ammonizione rimediata (che aveva fatto temer il peggio) cresce quanto basta per riuscir a riprender quota nella ripresa ed esser utile alla causa.

FREULER 6.5: bene, tanto lavoro sporco che spesso non si nota, ma molto utile alla squadra.

SPINAZZOLA 6.5: parte un po’ nascosto ma poi tira fuori un paio di giocate delle sue e sterza il suo match nella ripresa convincendo appieno; certo, un liscio su una difesa laterale se lo poteva evitare…

PETAGNA 5: in ombra; attanagliato dai tosti difensori del Lione fa tantissima fatica a trovarsi spazi: nella ripresa parte benino, ma poi viene sostituito (ILICIC 5.5: meno della sufficienza per quella ammonizione rimediata stupidamente calciando in porta a gioco fermo che poi ne condiziona anche la partita in se; poco da salvare).

GOMEZ 8: grande, grande, grande! In una serata in cui anche a lui il Lione pareva aver messo la museruola, nella ripresa si scuote e con qualche sterzata delle sue fa capire agli avversari che si stava svegliando, poi con quella punizione magica ha risposto indirettamente al capitano del Lione che nella conferenza stampa di ieri ha detto di non conoscere il Papu… e lui gli ha subito dato modo di ricordarlo molto a lungo!




L’EuroAtalanta non smette di stupire: magia del Papu, straordinario pareggio a Lione

EUROPA LEAGUE, SECONDA GIORNATA

LIONE-ATALANTA 1-1: IL PAPU ZITTISCE I FRANCESI

Che impresa per i ragazzi del Gasp, che soffrono un Lione tecnicamente superiore e che mette seriamente alle corde i nerazzurri che, tuttavia, sono però bravi a non lasciarsi travolgere dalle individualità e qualità dei francesi e resistono quasi tutto il primo tempo, subendo il gol di Traore praticamente ad un passo dall’intervallo; durante il riposo il mister cambia assetto ed inserisce Castagne e nella ripresa i nerazzurri escono dal guscio subito con una discreta occasione sciupata da Petagna e poi con la punizione-capolavoro del Papu che fa esploder di gioia gli oltre tremila tifosi arrivati da Bergamo; sofferenza nell’ultima parte di match con Berisha decisivo con due ottimi interventi e poi la gioia finale per un punto d’oro che mantiene i nerazzurri al primo posto del gruppo E.

Lione (Francia): le frasi di circostanza le abbiamo finite da un pezzo, ma di fronte a quest’ennesima impresa dei ragazzi del Gasp è piacevolissimo essere noiosi: che Atalanta, anche stasera in quel di Lione contro i francesi semifinalisti lo scorso torneo e che, con la finale che si disputerà proprio nel loro stadio, sono disposti a far carte false pur di avanzare il più possibile nel torneo. Va detto, in tutta schiettezza e sincerità: i padroni di casa hanno giocato davvero un buon calcio, mettendo i nostri spesso in difficoltà come forse non eravamo più abituati da tempo; ma questi ragazzi dalla testa dura come il loro mister hanno avuto la bravura di non sbracare contro un avversario qualitativamente superiore e, anzi, di non cadere nella sconsolazione dopo quel gol preso proprio a fil di sirena di primo tempo che avrebbe tagliato le gambe a molti. La ripresa, con la perla del Papu prima e le parate di Berisha poi sono la certificazione dell’impresa che questi ragazzi ci hanno regalato questa sera e, per chi come me ha avuto l’emozione e il piacere di vederla dal vivo, l’adrenalina fatica davvero a scendere nonostante sia già passata più di un’ora e mezza dal fischio finale.

GASP SAGGIO E PRUDENTE: un po’ come visto anche nella prima contro l’Everton, Gasperini capisce la forza qualitativa dell’avversario e disegna un’Atalanta di sostanza e copertura con l’assente Toloi rimpiazzato da Palomino in difesa, inserendo De Roon e Cristante in mezzo con Freuler e sulle ali Hateboer e Spinazzola con il Papu e Petagna a far coppia la davanti; nei padroni di casa (in cui il tecnico Genesio è contestatissimo) i nomi si commentano da se, da Traore al capitano Fakir al forte difensore Mendy.

LIONE D’ASSALTO: l’Atalanta fa da subito fatica, soprattutto a uscire e ripartire restando troppo rintanata, giocando molto in contenimento, chiudendosi quasi in un 5-4-1 perché Gomez deve andare a coprire tanto per non far scendere troppo Tetè. Notizia clamorosa, in quanto (come detto già in apertura) per la prima volta la squadra di Gasperini non impone il suo gioco, ma soffre le avanzate del Lione, con Palomino e Caldara perfetti nelle chiusure e tutti i centrocampisti a proteggere e raddoppiare. I francesi tuttavia prendono tanto campo, ma tirano per la prima volta, fuori, con Traoré, solo dopo diversi minuti; ma il primo problema per Berisha arriva al minuto ventuno su una sventola di Diaza che l’albanese manda in angolo.

CHANCE HATEBOER: ma l’occasione più ghiotta è dell’Atalanta al venticinquesimo, quando Spinazzola fa un numero a sinistra con accelerazione, sterzata e cross al bacio che Hateboer dovrebbe solo mettere in rete e invece spedisce incredibilmente fuori.

LA SBLOCCA TRAORE’: da allora riprende la sofferenza e Fekir comincia a far vedere le sue qualità insieme al difensore esterno Mendy che preoccupa con le sue ripartenze veloci. Il bunker nerazzurro resiste fino a fil di sirena quando Fekir sull’out sinistro salta Hateboer e mette in mezzo, Traorè è ben appostato, Berisha fa un primo miracolo ribattendo la conclusione, ma l’attaccante del Lione è bravo a riprendere e insaccare l’1-0 su cui si andrà al riposo dopo un minuto di extra time.

GASP CAMBIA, PAPU PAREGGIA:  durante l’intervallo mister Gasperini decide di cambiare cercando una scossa nei suoi: così lascia negli spogliatoi l’impalbabile Cristante per Castagne e alza il baricentro, tornando all’amato 3-4-3 con Hateboer a supportare Petagna e il Papu che al dodicesimo confeziona la magia che manda in delirio quella buona fetta di Bergamo giunta sin interra francese: Caldara si guadagna punizione e l’argentino la batte quanto basta per far aprire la barriera, Lopes non può nulla ed è 1-1 col tripudio dei tifosi bergamaschi.

SOFFERENZA CONTENUTA: Gasp cerca più qualità con Ilicic per uno spento Petagna, ma l’Atalanta deve comunque ancora soffrire in almeno altre due occasioni: prima Castagne si immola salvando su colpo di testa di Tetè, poi Berisha vola su Ndombele che aveva provato il tiro dalla distanza: che parata del portiere albanese!

EMOZIONE UNICA: il finale è di sofferenza minore a quanto si temeva, il Lione ha esaurito le energie ed ai nostri basta tener il campo con ordine e attendere lo scorrere dei minuti che pare interminabile: il triplice fischio del direttore di gara libera così la festa dei tremila e oltre nerazzurri giunti fin qui. Un’altra serata da mettere in cornice e conservare gelosamente nell’album dei ricordi e, non c’è che dire, averla vissuta dal vivo in prima persona rimarrà qualcosa di assolutamente indimenticabile. GRAZIE RAGAZZI!!!

IL TABELLINO

LIONE-ATALANTA 1-1 (primo tempo 1-0)

RETI: 45′ pt Traoré (L); 12′ st Gomez (A)

LIONE (4-2-3-1): Lopes; Tete, Marcelo, Morel, Mendy; Tousart, Ndombele; Traore’ (40’st Cornet), Fekir, Aouar (25’st Depay); Mariano Diaz (25’st Maolida) – A disposizione: Gorgelin, Rafael, Diakhaby, Ferri – All.: Genesio

ATALANTA (3-5-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (1’st Castagne), De Roon, Freuler, Spinazzola; Petagna (16’st Ilicic), Gomez – A disposizione: Gollini, Gosens, Cornelius, Kurtic, Mancini – All.: Gasperini

ARBITRO: Siebert (Germania)

NOTE: serata serena, terreno in ottime condizioni – spettatori: 27.700 circa – ammoniti: De Roon, Tete, Ilicic – calci d’angolo: 9-2 – recupero: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Lione… eccoci! Forza Atalanta, proseguiamo la nostra Euro-favola!

LIONE, ORE 21.05

BERGAMO SOGNA UNA NOTTE DA… LIONI!

“Un sogno esserci”: questa è la frase più ricorrente oggi tra i tifosi atalantini pronti ad affrontare la loro prima trasferta europea dopo ben ventisei anni di assenza: è la splendida cittadina francese di Lione ad ospitare la mini-invasione nerazzurra questa sera dove i ragazzi del Gasp affronteranno la formazione locale che lo scorso anno arrivò ad un passo dalla finale di Europa League. Altro test dunque di quelli tosti per Gomez e compagni che però hanno saputo dimostrare già dal match con l’Everton come nulla sia impossibile per questi ragazzi: un risultato positivo consentirebbe all’Atalanta di continuare a cullare il sogno alla vigilia quasi impossibile di approdare al turno successivo di coppa anche se quella di oggi è solo la seconda di sei giornate che compongono il gruppo E di cui i nerazzurri fanno parte. Testa, gambe e cuore oltre alla spinta di tutti i tifosi giunti da Bergamo e non solo per provare l’ennesima impresa.

AVVISO IMPORTANTE

Come già ampiamente annunciato, questa sera saremo allo stadio di Lione per raccontarvi in diretta le emozioni del match di Europa League tra i francesi ed i nostri ragazzi attraverso la nostra pagina Facebook; per questo motivo saranno visibili solo a tarda serata/notte, non appena di rientro dallo stadio, il racconto del match che speriamo veda protagonisti Gomez e compagni e le pagelle firmate come sempre Mondoatalanta.it

LE PROBABILI FORMAZIONI

LIONE (4-2-3-1): Lopes; Rafael, Marcelo, Morel, Marçal; Tousart, Ferri; Cornet, Fekir, Depay; Mariano – All.: Genesio

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Cristante; Gomez, Petagna – All.: Gasperini