Se tutte le strade portano a… Lione!

DIARIO EUROPEO: IL RACCONTO DELLA SPLENDIDA TRASFERTA A LIONE

Credo poco nel destino, ritengo sempre che ognuno di noi è artefice e costruttore del proprio futuro ma ci sono momenti in cui davvero anche le più ferme convinzioni non ti impediscono tuttavia di fermarti a riflettere su come talvolta sia tutto così stranamente imprevedibile ma allo stesso tempo incredibile e, nel mio caso, tutto ruota intorno alla città di Lione che due settimane or sono ci ha visti protagonisti della straordinaria partita dei nostri ragazzi contro i padroni di casa francesi.

Una storia davvero curiosa che mi ha portato, per un motivo o per un altro a tornare in questa città una volta l’anno dal 2015 ad oggi: nella prima occasione fu un viaggio di piacere alla scoperta di una di quelle che reputavo una “delle tante” città nel corso del mio cammino di grande appassionato di viaggi che mi porta, appena il lavoro ed i giorni di ferie a disposizione me lo consentono, a staccare la spina e salire su un treno, bus o aereo qualsiasi che porti alla scoperta della nostra splendida Europa: tuttavia il mio fu solo un arrivederci alla cittadina francese quando, con un amico, venuti a sapere che la prima partita della Nazionale ai campionati europei del 2016 si disputava proprio a Lione, decidemmo di richiedere due biglietti alla Uefa e quindi prepararci a ritornare oltralpe. Fu proprio così, a metà febbraio ricevemmo i biglietti ed a giugno ci mettemmo lo zaino in spalla e partimmo per la seconda volta con destinazione Lione: non sono un tifoso azzurro sfegatato, ma da amante del calcio mi ero sempre chiesto “l’effetto che fa” assistere ad una gara di una competizione così importante; e, infatti, l’atmosfera incredibile, l’invasione di tifosi belgi e italiani per la città, le emozioni di andare in uno stadio modernissimo e ristrutturato proprio per l’occasione aggiunti poi alla vittoria dei nostri furono qualcosa per cui ancora oggi nel raccontarlo provo ancora una grandissima emozione.

All’uscita dallo stadio ricordo bene il mio amico che, sapendo della mia fede nerazzurra, mi disse tra il serio e il faceto: “Dai Lu, magari un giorno anche la tua Atalanta giocherà qui…”: ammetto di essermi fatto una risata e di aver subito lasciato cadere il discorso pensando tra me e me “Forse alla playstation…”.

Sicuramente non avevo fatto i conti con l’Atalanta del Gasp, la cui storia dello scorso campionato la conosciamo tutti a memoria (e chi se la scorda più?) e quindi arriviamo al giorno dei sorteggi per il girone di Europa League che attendeva la Dea dopo 26anni di assenza dalle coppe: quando l’urna ha abbinato la targhetta con il nome dell’Atalanta al Girone E, riecco balzare subito all’occhio quel nome: Lione! Ancora tu? Non ci pensai su due volte, arrivato a casa la sera mi incollai al pc e prenotai subito viaggio e hotel in attesa di acquisire i biglietti successivamente al momento della vendita.

E così si arriva al giorno della partenza, la vigilia del match contro i francesi: il mio viaggio fu in solitaria ma sarei ben presto stato   in ottima compagnia nerazzurra in terra francese: mi sono infatti incontrato con tre ragazzi provenienti rispettivamente da Roma, Padova e… Barcellona per vedere… l’Atalanta! Ed èproprio anche per ringraziare loro che vi sto raccontando un po’ tutto quanto: Andrea, Davide e Alessandro sono stati i miei compagni di avventura in terra francese; dal canto mio ho potuto ringraziarli portandoli in giro per la città e facendo da cicerone in una location che ormai conosco quasi come le mie tasche ma sicuramente la loro compagnia e simpatia nel corso della nostra due giorni nerazzurra mi lascia sicuramente in debito con loro.

Arriva così il giorno della partita, con diverse macchie nerazzurre che iniziano a vedersi per la città che hanno avuto la meglio sulle esagerate raccomandazioni che descrivevano i tifosi del Lione come una tifoseria poco tollerante: in realtà si è rivelato il tutto l’esatto opposto con molti di loro che, il giorno dopo il match, vedendomi con la maglietta della Dea ti fermavano quasi a volersi complimentare. L’atmosfera inizia a farsi sempre più emozionante con lo scorrere delle ore ed il percorso in tram (dove ci ha raggiunto anche Marco, amico di Davide giunto anche lui da Roma per tifare Dea) verso lo stadio è un lungo conto alla rovescia sino al curvone che ci fa intravedere lo stadio: a quel punto il silenzio è la miglior risposta per esprimere emozioni e pensieri che circolavano nella testa di tutti noi alla vista di un vero e proprio gioiello di tecnologia che contiene fino a 60mila persone nel suo interno; foto di gruppo di rito quasi come una reliquia, giretto allo store dei tifosi locali per cercare (e trovare) la sciarpa celebrativa della partita e poi via, dentro lo stadio: manca circa un’oretta all’inizio del match, il tempo di mangiare un panino veloce (ed augurarsi di digerirlo) ed a quel punto è tutto pronto, si comincia!

Il match ve lo abbiamo raccontato in lungo e in largo sui social ma anche nel nostro sito, evito dunque di dilungarmi troppo: i padroni di casa spingono e mettono in difficoltà i nostri che, difendono bene ma faticano a ripartire con un sussulto di Hateboer a sfiorare il vantaggio come unica nota lieta di un primo tempo che si chiude con il gol francese proprio a due minuti dall’intervallo: Davide, seduto alla mia sinistra in tribuna, commenta il match con Marco ed è davvero divertente sentire persone dall’accento romano parlare di Atalanta; alla frase “Ao, questi so forti…” mi sentivo quasi imbarazzato nel voler rispondere… “Pota”.

La ripresa parte tra i cambi del Gasp e le speranze di veder qualcosa di diverso che si materializza al minuto dodici: il Papu prepara la palla per calciare la punizione guadagnata dai nostri al limite dell’area e… boom, palla nel sacco con lo spicchio di tifosi nerazzurri sopra di noi che fa tremare tutto lo stadio dal boato d’esultanza mentre Davide quasi mi stritola il braccio sinistro ed io sorrido con gli occhi quasi lucidi nel veder il Papu esultar a tre metri da me con i compagni mentre i francesi imprecano di tutto e di più per il gol incassato. I minuti restanti alla fine del match diventano un mix di emozioni e sofferenza che con lo scorrere dei minuti diventa la speranza che si materializza in realtà al triplice fischio del direttore di gara: strappiamo un punto preziosissimo a Lione e restiamo imbattuti e primi nel girone mentre il mio braccio è ormai definitivamente stato… triturato da Davide con cui mi concederò l’immancabile foto ricordo a fine partita. Ci raggiungono poi anche Alessandro e Andrea che erano in un settore adiacente al nostro dello stadio e la nostra missione può dirsi compiuta: ce ne rientriamo nei rispettivi alloggi, io inizio a preparare gli articoli che avete letto due settimane fa e la notte sul cielo (nero)azzurro di Lione può così scendere.

Chiudo questo racconto ringraziando ancora una volta i miei compagni di avventura (alcuni dei quali ritroverò anche a Reggio Emilia la settimana prossima per il match importantissimo contro l’Apollon dove vi racconteremo ancora una volta in tempo reale le emozioni europee che questa Atalanta ci sta regalando) e quando alcuni cercheranno di raccontare che il calcio è uno sport che sa solo dividere, stampate loro questo articolo e spiegategli come una partita di pallone ha portato ad incontrarsi tra loro persone provenienti dai posti più inaspettati per poter tifare insieme la nostra Dea. Continuo a non credere nel destino, ma Lione è stata e sarà sicuramente una piacevole pagina della mia vita da tifoso: a proposito… lo sapete dove si gioca la finale di Europa League a maggio 2018??

 

Buon viaggio a tutti i sognatori…

Foto di gruppo a pochi passi dalla vecchia Lione con i telecronisti Sky Massimo Marianella e Lorenzo Minotti incontrati la mattina del match

 




Le pagelle di Lione-Atalanta

IL PAPU CREA, BERISHA CONSERVA; CRISTANTE GIU’

Partita di sofferenza quella di stasera per i ragazzi del Gasp che hanno tuttavia costruito l’impresa di agguantare un pari che a fine primo tempo pareva cosa complicatissima: solidità difensiva ed uno spirito di sacrificio di gruppo che hanno così avuto in parte la meglio sulle grandi qualità del Lione. Come abbiam parlato già a lungo della punzione-capolavoro del Papu, va menzionata la gran serata di Berisha, decisivo almeno in 2/3 occasioni mentre non hanno convinto Cristante (sostituito nell’intervallo) ed uno stranamente macchinoso Petagna.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: pareva scappargli via questa partita e invece nell’intervallo sistema i suoi quanto basta a rimetter in testa l’elmetto e combattere fino a trovare il pareggio. Punto importantissimo quello conquistato dai suoi su un campo in cui le squadre italiane hanno sempre dovuto sudarsi il risultato: e ora sotto con la Juve domenica; cosa si inventerà stavolta?

BERISHA 8: quasi più determinante del Papu con tre parate veramente di spessore; sfortunato sul gol poichè la respinta finisce proprio sui piedi di Traorè mentre dopo l’1-1 è fondamentale nel deviare in corner un missile partito dalla distanza.

MASIELLO 7: la dietro c’è tanta roba davvero, e lo si è visto a partir da lui e dai suoi compagni di reparto non certo da meno. Alla fine era stremato ma ha tenuto duro insieme alla squadra: guerriero.

CALDARA 7.5: bravissimo in almeno due occasioni dove evita veramente guai peggiori. Soffre di più anche lui nel primo tempo ma senza mai farsi prendere dal panico: inoltre si guadagna la punzione che porta al gol dell’1-1; come cresce il ragazzo!

PALOMINO 7: bella anche la sua partita; non fa per nulla rimpiangere l’assenza di Toloi in una gara così delicata. Promosso.

HATEBOER 6.5: bravo, ma quel pallone nel primo tempo messo in mezzo meritava decisamente miglior sorte; si trova al punto giusto nel momento giusto eppure manda inspiegabilmente a lato.

CRISTANTE 5: se il Gasp arriva a sostituire uno dei suoi intoccabili dopo appena un tempo, è il chiaro segnale che c’è davvero qualcosa che non va: e oggi la sua prestazione è stata davvero opaca. Un passaggio a vuoto (CASTAGNE 6.5: senza strafare, ma riesce a svolgere con ordine e bene il compitino assegnato anche se con un paio di sbavature pericolose).

DE ROON 6: anche per lui serata decisamente complessa, ma dopo l’ammonizione rimediata (che aveva fatto temer il peggio) cresce quanto basta per riuscir a riprender quota nella ripresa ed esser utile alla causa.

FREULER 6.5: bene, tanto lavoro sporco che spesso non si nota, ma molto utile alla squadra.

SPINAZZOLA 6.5: parte un po’ nascosto ma poi tira fuori un paio di giocate delle sue e sterza il suo match nella ripresa convincendo appieno; certo, un liscio su una difesa laterale se lo poteva evitare…

PETAGNA 5: in ombra; attanagliato dai tosti difensori del Lione fa tantissima fatica a trovarsi spazi: nella ripresa parte benino, ma poi viene sostituito (ILICIC 5.5: meno della sufficienza per quella ammonizione rimediata stupidamente calciando in porta a gioco fermo che poi ne condiziona anche la partita in se; poco da salvare).

GOMEZ 8: grande, grande, grande! In una serata in cui anche a lui il Lione pareva aver messo la museruola, nella ripresa si scuote e con qualche sterzata delle sue fa capire agli avversari che si stava svegliando, poi con quella punizione magica ha risposto indirettamente al capitano del Lione che nella conferenza stampa di ieri ha detto di non conoscere il Papu… e lui gli ha subito dato modo di ricordarlo molto a lungo!




L’EuroAtalanta non smette di stupire: magia del Papu, straordinario pareggio a Lione

EUROPA LEAGUE, SECONDA GIORNATA

LIONE-ATALANTA 1-1: IL PAPU ZITTISCE I FRANCESI

Che impresa per i ragazzi del Gasp, che soffrono un Lione tecnicamente superiore e che mette seriamente alle corde i nerazzurri che, tuttavia, sono però bravi a non lasciarsi travolgere dalle individualità e qualità dei francesi e resistono quasi tutto il primo tempo, subendo il gol di Traore praticamente ad un passo dall’intervallo; durante il riposo il mister cambia assetto ed inserisce Castagne e nella ripresa i nerazzurri escono dal guscio subito con una discreta occasione sciupata da Petagna e poi con la punizione-capolavoro del Papu che fa esploder di gioia gli oltre tremila tifosi arrivati da Bergamo; sofferenza nell’ultima parte di match con Berisha decisivo con due ottimi interventi e poi la gioia finale per un punto d’oro che mantiene i nerazzurri al primo posto del gruppo E.

Lione (Francia): le frasi di circostanza le abbiamo finite da un pezzo, ma di fronte a quest’ennesima impresa dei ragazzi del Gasp è piacevolissimo essere noiosi: che Atalanta, anche stasera in quel di Lione contro i francesi semifinalisti lo scorso torneo e che, con la finale che si disputerà proprio nel loro stadio, sono disposti a far carte false pur di avanzare il più possibile nel torneo. Va detto, in tutta schiettezza e sincerità: i padroni di casa hanno giocato davvero un buon calcio, mettendo i nostri spesso in difficoltà come forse non eravamo più abituati da tempo; ma questi ragazzi dalla testa dura come il loro mister hanno avuto la bravura di non sbracare contro un avversario qualitativamente superiore e, anzi, di non cadere nella sconsolazione dopo quel gol preso proprio a fil di sirena di primo tempo che avrebbe tagliato le gambe a molti. La ripresa, con la perla del Papu prima e le parate di Berisha poi sono la certificazione dell’impresa che questi ragazzi ci hanno regalato questa sera e, per chi come me ha avuto l’emozione e il piacere di vederla dal vivo, l’adrenalina fatica davvero a scendere nonostante sia già passata più di un’ora e mezza dal fischio finale.

GASP SAGGIO E PRUDENTE: un po’ come visto anche nella prima contro l’Everton, Gasperini capisce la forza qualitativa dell’avversario e disegna un’Atalanta di sostanza e copertura con l’assente Toloi rimpiazzato da Palomino in difesa, inserendo De Roon e Cristante in mezzo con Freuler e sulle ali Hateboer e Spinazzola con il Papu e Petagna a far coppia la davanti; nei padroni di casa (in cui il tecnico Genesio è contestatissimo) i nomi si commentano da se, da Traore al capitano Fakir al forte difensore Mendy.

LIONE D’ASSALTO: l’Atalanta fa da subito fatica, soprattutto a uscire e ripartire restando troppo rintanata, giocando molto in contenimento, chiudendosi quasi in un 5-4-1 perché Gomez deve andare a coprire tanto per non far scendere troppo Tetè. Notizia clamorosa, in quanto (come detto già in apertura) per la prima volta la squadra di Gasperini non impone il suo gioco, ma soffre le avanzate del Lione, con Palomino e Caldara perfetti nelle chiusure e tutti i centrocampisti a proteggere e raddoppiare. I francesi tuttavia prendono tanto campo, ma tirano per la prima volta, fuori, con Traoré, solo dopo diversi minuti; ma il primo problema per Berisha arriva al minuto ventuno su una sventola di Diaza che l’albanese manda in angolo.

CHANCE HATEBOER: ma l’occasione più ghiotta è dell’Atalanta al venticinquesimo, quando Spinazzola fa un numero a sinistra con accelerazione, sterzata e cross al bacio che Hateboer dovrebbe solo mettere in rete e invece spedisce incredibilmente fuori.

LA SBLOCCA TRAORE’: da allora riprende la sofferenza e Fekir comincia a far vedere le sue qualità insieme al difensore esterno Mendy che preoccupa con le sue ripartenze veloci. Il bunker nerazzurro resiste fino a fil di sirena quando Fekir sull’out sinistro salta Hateboer e mette in mezzo, Traorè è ben appostato, Berisha fa un primo miracolo ribattendo la conclusione, ma l’attaccante del Lione è bravo a riprendere e insaccare l’1-0 su cui si andrà al riposo dopo un minuto di extra time.

GASP CAMBIA, PAPU PAREGGIA:  durante l’intervallo mister Gasperini decide di cambiare cercando una scossa nei suoi: così lascia negli spogliatoi l’impalbabile Cristante per Castagne e alza il baricentro, tornando all’amato 3-4-3 con Hateboer a supportare Petagna e il Papu che al dodicesimo confeziona la magia che manda in delirio quella buona fetta di Bergamo giunta sin interra francese: Caldara si guadagna punizione e l’argentino la batte quanto basta per far aprire la barriera, Lopes non può nulla ed è 1-1 col tripudio dei tifosi bergamaschi.

SOFFERENZA CONTENUTA: Gasp cerca più qualità con Ilicic per uno spento Petagna, ma l’Atalanta deve comunque ancora soffrire in almeno altre due occasioni: prima Castagne si immola salvando su colpo di testa di Tetè, poi Berisha vola su Ndombele che aveva provato il tiro dalla distanza: che parata del portiere albanese!

EMOZIONE UNICA: il finale è di sofferenza minore a quanto si temeva, il Lione ha esaurito le energie ed ai nostri basta tener il campo con ordine e attendere lo scorrere dei minuti che pare interminabile: il triplice fischio del direttore di gara libera così la festa dei tremila e oltre nerazzurri giunti fin qui. Un’altra serata da mettere in cornice e conservare gelosamente nell’album dei ricordi e, non c’è che dire, averla vissuta dal vivo in prima persona rimarrà qualcosa di assolutamente indimenticabile. GRAZIE RAGAZZI!!!

IL TABELLINO

LIONE-ATALANTA 1-1 (primo tempo 1-0)

RETI: 45′ pt Traoré (L); 12′ st Gomez (A)

LIONE (4-2-3-1): Lopes; Tete, Marcelo, Morel, Mendy; Tousart, Ndombele; Traore’ (40’st Cornet), Fekir, Aouar (25’st Depay); Mariano Diaz (25’st Maolida) – A disposizione: Gorgelin, Rafael, Diakhaby, Ferri – All.: Genesio

ATALANTA (3-5-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, Cristante (1’st Castagne), De Roon, Freuler, Spinazzola; Petagna (16’st Ilicic), Gomez – A disposizione: Gollini, Gosens, Cornelius, Kurtic, Mancini – All.: Gasperini

ARBITRO: Siebert (Germania)

NOTE: serata serena, terreno in ottime condizioni – spettatori: 27.700 circa – ammoniti: De Roon, Tete, Ilicic – calci d’angolo: 9-2 – recupero: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Lione… eccoci! Forza Atalanta, proseguiamo la nostra Euro-favola!

LIONE, ORE 21.05

BERGAMO SOGNA UNA NOTTE DA… LIONI!

“Un sogno esserci”: questa è la frase più ricorrente oggi tra i tifosi atalantini pronti ad affrontare la loro prima trasferta europea dopo ben ventisei anni di assenza: è la splendida cittadina francese di Lione ad ospitare la mini-invasione nerazzurra questa sera dove i ragazzi del Gasp affronteranno la formazione locale che lo scorso anno arrivò ad un passo dalla finale di Europa League. Altro test dunque di quelli tosti per Gomez e compagni che però hanno saputo dimostrare già dal match con l’Everton come nulla sia impossibile per questi ragazzi: un risultato positivo consentirebbe all’Atalanta di continuare a cullare il sogno alla vigilia quasi impossibile di approdare al turno successivo di coppa anche se quella di oggi è solo la seconda di sei giornate che compongono il gruppo E di cui i nerazzurri fanno parte. Testa, gambe e cuore oltre alla spinta di tutti i tifosi giunti da Bergamo e non solo per provare l’ennesima impresa.

AVVISO IMPORTANTE

Come già ampiamente annunciato, questa sera saremo allo stadio di Lione per raccontarvi in diretta le emozioni del match di Europa League tra i francesi ed i nostri ragazzi attraverso la nostra pagina Facebook; per questo motivo saranno visibili solo a tarda serata/notte, non appena di rientro dallo stadio, il racconto del match che speriamo veda protagonisti Gomez e compagni e le pagelle firmate come sempre Mondoatalanta.it

LE PROBABILI FORMAZIONI

LIONE (4-2-3-1): Lopes; Rafael, Marcelo, Morel, Marçal; Tousart, Ferri; Cornet, Fekir, Depay; Mariano – All.: Genesio

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Masiello, Caldara, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Cristante; Gomez, Petagna – All.: Gasperini




Le pagelle di Atalanta-Everton

TUTTO PERFETTO, PER PETAGNA UNA SERATA SUPER

Partita davvero difficile da immaginare quella odierna, che fa letteralmente sognare una intera città al suo ritorno in Europa dopo quasi trent’anni: tutto perfetto per un gruppo che schiumava voglia di vincere e spaccar il mondo intero da tutte le parti: l’operazione riesce nella maniera più impensabile con una prova di quelle che rimarranno scritte nella storia centenaria dell’Atalanta. Menzione particolare per un Petagna che stasera è stato forse il vero trascinatore (insieme al Papu) di un gruppo tatticamente e mentalmente perfetto. Oggi trovare un migliore e un peggiore in campo è impossibile, tutti i nostri ragazzi meritano solo applausi!!!

LE EURO-PAGELLE

ALL.: GASPERINI 10: incredibile, impensabile, inimmaginabile: e la mente ritorna a più o meno un anno fa quando la sua Atalanta aveva ottenuto tre punti in cinque partite e il baratro sembrava dietro l’angolo. Sembra fantascienza eppure ha costruito qualcosa per cui i tifosi ed i bergamaschi gli saranno sempre grati. Un mago, il giorno che non allenerà più la nostra squadra una statua in centro città è il minimo da potergli dedicare. Grandissimo!

BERISHA 7: clamorosamente poco impegnato, risponde presente nella ripresa quando Rooney prova a sorprenderlo in quello che è forse l’unico serio tentativo offensivo degli inglesi.

TOLOI 9: monumentale, governa la difesa con saggezza e senza mai farsi prendere dall’emozione. E i suoi compagni lo seguono alla grande. Perfetto!

PALOMINO 9: preferito a Caldara, risponde con una prova strepitosa confermando le ottime sensazioni viste durante le prime giornate di campionato.

MASIELLO 10: pazzesco, incredibile: sbaglia quel gol a due passi dal portiere e pareva davvero l’inizio di una maledizione e invece il gol lo trova poco dopo, spianando la strada al trionfo. Fantastico! (CALDARA s.v.: dentro nel finale, assaggia anche lui l’Europa e si gode la festa con i compagni).

HATEBOER 9: ma che partita, oggi Spinazzola è sembrato solo un lontano ricordo nonostante anche lui sarà presto disponibile per la causa. Prova tatticamente perfetta sia in fase di copertura che offensiva.

CRISTANTE 10: che crescita questo ragazzo, forgiato e migliorato incredibilmente dalla cura del Gasp; e pensare che al suo arrivo a gennaio era quasi considerato un giocatore perso. E dire che senza Kessie sembrava tutto perso… (KURTIC s.v.: ultimi minuti anche per lui per poter assaporare la gioia della vittoria)

DE ROON 8.5: in campo un po’ a sorpresa, non si vede moltissimo ma la sensazione è che faccia molto lavoro sporco che consente alla squadra di non correre praticamente alcun pericolo degno di nota. Sta tornando anche lui!

FREULER 8.5: se quella bomba che si è stampata sulla traversa fosse finita un po’ più in basso avrebbe anche lui meritato mezzo voto in più.

CASTAGNE 9: evviva evviva! Sembra Conti e non solo per il colore dei capelli ma anche per le belle giocate viste tra domenica col Sassuolo e questa sera dove sembrava ancor più in palla: perfetta la sua gara, gli inglesi vanno in bianco contro di lui.

PETAGNA 10: rieccolo, finalmente! Probabilmente il vero migliore in campo di questa giornata: fa gioco, sponda, e porta su la squadra oltre ad offrire un paio di palloni al bacio, uno dei quali vale il gol meraviglioso del Papu. Il vero fenomeno questa sera è proprio lui: arrivasse anche il gol… chi lo ferma più?? (CORNELIUS s.v.: dentro nel finale, ha anche una buona occasione che però calcia debole addosso al portiere).

GOMEZ 10: che roba! Pazzesco, imprendibile, e quel gol inimmaginabile che vale veramente il prezzo del biglietto solo per la bellezza del gesto tecnico di quello che oggi ha coronato il suo sogno, ma anche quello di tutti i tifosi accorsi in massa a Reggio Emilia e che diranno sempre grazie a questo piccolo furetto che è entrato ormai nel cuore e nella storia di questa società.




Ohh yes, questa EuroAtalanta è uno spettacolo: Everton demolito, 3-0!

EUROPA-LEAGUE, GRUPPO E: 1a giornata

ATALANTA-EVERTON 3-0: INGLESI A PICCO IN MENO DI UN TEMPO

Esordio da sogno per i ragazzi del Gasp, al ritorno in Europa dopo ventisei anni, che trolgono l’Everton di Rooney con tre gol nel primo tempo in un match letteralmente dominato da Gomez e compagni: avvio equilibrato, poi l’Atalanta si scatena poco prima della mezz’ora mancando prima il gol di un niente con Masiello che si riscatterà pochi minuti dopo segnando lo storico primo gol in Europa League e sbloccando il punteggio, pochi minuti e il Papu Gomez inventa un gol pazzesco che porta i nerazzurri al raddoppio e, a pochi istanti dall’intervallo, Cristante realizza il terzo gol che manda di fatto il match in ghiaccio con un tempo di anticipo. Ripresa con gli inglesi che ci provano subito con Rooney ma con un’Atalanta che sfiora più volte il quarto gol colpendo anche la traversa con Freuler. Partita perfetta dei ragazzi del Gasp che sono addirittura primi nel girone grazie al pari ottenuto nel finale dall’Apollon ai danni del Lione, nostro prossimo avversario a fine mese.

Reggio Emilia: da bambino me l’hanno raccontata, la moderna tecnologia di oggi ci permette attraverso social e affini di poter rivederne qualche video, frammento o ricordo… ma chissà quanti come me prima di questa sera, l’Atalanta in Europa non l’hanno mai vissuta sulla propria pelle: 26 lunghissimi anni sono passati dall’ultima partecipazione dei nerazzurri alle coppe europee e questo interminabile cronometro può finalmente azzerarsi questa sera quando il fischio d’inizio del direttore di gara sancirà la fine del digiuno per tutto il popolo atalantino che ha invaso Reggio Emilia e si appresta a trasformare il Mapei Stadium in una sorta di bolgia festante per abbracciare la truppa del Gasp in questo cammino nel girone E della Europa League dove i nostri proveranno a cercare il pass per avanzare al turno successivo in un gruppo composto da pezzi da novanta come il Lione (semifinalista della scorsa edizione), i tosti inglesi dell’Everton (avversario di questa sera) e gli insidiosi ciprioti dell’Apollon Limassol: sei partite da godersi da qui fino al sette dicembre e poi, vada come vada, ma per Gomez e compagni rimarrà indelebile il ricordo di questa splendida esperienza in campo internazionale che riporta fuori dai confini italiani il nome dell’Atalanta, della città di Bergamo e dei suoi splendidi tifosi.

PALOMINO E DE ROON DAL 1′: mister Gasperini riserva qualche sorpresa di formazione rinunciando a Kurtic per De Roon e proponendo un Cristante più avanzato a sostegno del tandem di attacco composto da Petagna e Gomez mentre in difesa Palomino è preferito ad un Caldara apparso non in grandissima condizione domenica contro il Sassuolo; l’Everton allenato da Koeman si affida tra i pali ad una vecchia conoscenza del calcio italiano Stekelenburg ed ha in Rooney la sua punta di diamante dopo un mercato estivo che ha portato gli inglesi a rinforzarsi ulteriormente per puntar molto in Premier League dove tuttavia l’avvio è stato un po’ a stento.

PUBBLICO FANTASTICO: match che prende il via in un clima di entusiasmo incredibile, lo stadio di Reggio Emilia è una autentica bolgia ed ogni pallone toccato dai nerazzurri accende i tifosi sugli spalti ed i ragazzi del Gasp che sono sin da subito aggressivi e lo testimoniano i primi corner guadagnati subito nei primi minuti; tuttavia l’Everton appena mette il muso fuori è subito insidioso proprio con l’uomo-simbolo Rooney che prova un pallonetto al decimo che esce di un nulla sopra la traversa della porta di Berisha.

MASIELLO LA SBLOCCA: il match resta equilibrato fino a pochi minuti dalla mezz’ora quando l’Atalanta prova a sterzare e va ad un passo dal gol con Masiello, che riceve da Petagna un bel pallone in area ma trova l’opposizione determinante di Stekelenburg che si rifugia in corner con un grande intervento; ne susseguirà poi un altro tiro dalla bandierina dove stavolta Masiello si ritrova il pallone nuovamente tra i piedi e non sbaglia da pochi passi il gol che sblocca la partita e fa esplodere lo stadio di Reggio Emilia; quello del difensore atalantino è anche il primo gol dell’Atalanta in Europa League a distanza di ventisei anni dall’ultima partecipazione.

MAMMA CHE PAPU, 2-0!: gli inglesi paiono storditi dall’incredibile voglia di questa Atalanta che, telecomandata dal Gasp in panchina, prosegue senza sosta il suo assedio alla porta dell’Everton con Gomez alla mezz’ora che parte largo a sinistra e mette un bel cross rasoterra, ma Petagna e Cristante non ci arrivano di un soffio; poi ancora il Papu al minuto trentasei ci prova dalla distanza ma il portiere dell’Everton ancora una volta sventa la minaccia. Ma l’ex portiere della Roma non può nulla quando, al quarantesimo, il Papu riceve palla da Petagna e fa partire un missile imprendibile che si infila sotto l’incrocio: tutto vero, l’Atalanta è sul 2-0.

DEA INSAZIABILE, CRISTANTE FA TRIS!: ma l’Atalanta è un fiume in piena, l’Everton ci capisce sempre meno e così Cristante a due dall’intervallo combina bene in azione di rimessa e si presenta a tu per tu con il portiere e segna il gol del 3-0 per una Dea straordinaria che va così al riposo pochi istanti dopo (nessun recupero concesso dal direttore di gara) nel delirio più totale del Mapei Stadium e avanti di tre gol sull’Everton di Koeman.

RIPRESA, DEA ANCORA SUPER: il match riprende dopo l’intervallo senza nessun cambio e con Berisha che compie la sua prima parata del match subito al primo minuto su Rooney che prova la conclusione in area trovando la bella respinta del portiere albanese; ma l’Atalanta risponde subito al quarto con Petagna, che riceve palla da fuori e calcia trovando l’opposizione a terra di Stekelemburg e, due minuti dopo con un tentativo a giro del Papu dall’interno dell’area che finisce sul fondo. E’ sempre la squadra del Gasp a dettare tempi ed occasioni, con Freuler che al dodicesimo fa tremare la traversa della porta dell’Everton con una bellissima conclusione dalla lunetta dell’area di rigore dopo esser stato servito alla grandissima da un Hateboer scatenatissimo.

UN EURORITORNO SPAZIALE: i minuti iniziano a passare velocemente e l’Atalanta cala i giri del proprio motore con un Everton che inizia a perdere le residue speranze di rimonta con i ragazzi del Gasp che non concedono nulla ai propri avversari: spazio dunque alla girandola dei cambi con lo scorrere dei minuti, prima con Caldara che rileva Masiello, e poi con gli innesti nel finale di Cornelius e Kurtic in ruolo degli applauditissimi Petagna e Cristante. Nerazzurri che si fanno vedere nel finale proprio con Cornelius, che riceve un bel pallone in area e conclude però debolmente tra le braccia del portiere. Ultimi minuti di gara che diventano così un autentico spettacolo sugli spalti, col pubblico che inizia a festeggiare il ritorno al successo in Europa di un’Atalanta che lo fa nella maniera più inaspettata ed incredibile travolgendo il quotato Everton e, complice il pareggio in extremis dell’Apollon contro il Lione, si gode anche il primo posto del girone; tre minuti di recupero e, il triplice fischio finale del direttore di gara consegna ai tifosi nerazzurri la splendida realtà: tutto vero, l’inizio di questo sogno a lungo inseguito e raggiunto non poteva essere più dolce. Vada come vada, questa serata sarà un altro pezzo di storia che la banda del Gasp ci ha saputo regalare. Godiamocela fino in fondo… GRAZIE RAGAZZI!!!!

IL TABELLINO

ATALANTA-EVERTON 3-0 (primo tempo 3-0)

RETI: 27′ p.t. Masiello, 41′ p.t. Gomez, 44′ p.t. Cristante

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello (32’st Caldara); Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Cristante (37’st Kurtic); Petagna (35’st Cornelius), Gomez. (Gollini, Orsolini, Haas, Bastoni). All. Gasperini

EVERTON (4-2-3-1): Stekelenburg; Holgate, Keane, Jagielka, Baines; Schneiderlin (21’st Sandro Ramirez), Besic; Sigurdsson, Vlasic, Rooney (21’st Klaassen); Calvert-Lewin (31’st Mirallas). (Pickford, Williams, Martina, Gueye). All. Koeman

ARBITRO: Bezborodov (Russia).

NOTE: pomeriggio sereno, terreno in buone condizioni – ammoniti: Masiello, Sigurdsson – angoli: 6-2 per l’Atalanta – recuperi: 0′ p.t. e 3′ s.t.