E’ il sogno di tutti noi: ce lo siamo meritato, ora godiamocelo insieme!

UN GRAZIE DI CUORE A TUTTA LA GENTE CHE CI SEGUE DA SEMPRE

Cari amici lettori,EuroAtalanta
certo che, da quando nel lontano 1999 chi vi scrive ha deciso di avventurarsi in questa incredibile avventura web, ne abbiamo viste davvero tante: abbiamo gioito per una vittoria, disperati per sconfitte a volte meritate e a volte brucianti, abbiamo vissuto sulla nostra pelle la rabbia e la delusione per delle retrocessioni, ma ci siamo sempre prontamente rimboccati le maniche per riprenderci quanto prima il paradiso perduto della Serie A che, a sua volta, ci ha regalato emozioni forti ed anche sane incazzature che fanno parte di questo meraviglioso sport chiamato calcio.

Devo essere sincero, faccio parte di quella maggior parte di voi che non si sarebbe mai aspettato nulla del genere, sono da sempre stato una persona molto cinica, che amava la certezza dei numeri più che i sogni, che badava al sodo e per cui l’inizio di ogni Andrea Conti, protagonista anche lui della cavalcata nerazzurra con 8 golcampionato di serie A disputato dalla nostra Atalanta era per me la rincorsa alla “fatidica” soglia media dei quaranta punti per centrare quello scudetto che per noi, per la nostra realtà, si chiama salvezza: c’è da dire che negli ultimi campionati ci si era in un modo o nell’altro già abituati più che bene con il traguardo raggiunto quasi sempre in scioltezza e senza particolari patemi. L’avvio di questa stagione aveva invece fatto temere a tutti il peggio: tre punti in cinque partite, quattro sconfitte e un gioco che pareva latitare in ogni reparto con un mister già sulla graticola e, mi ci includo anche io all’elenco di coloro che non avevano capito il progetto tecnico del Gasp, altro grande insegnamento di questa stagione al nostro calcio: lo ho fatto più volte e non posso che ribadire le mie scuse a questa persona in cui io come molti a metà ottobre non nutrivo più fiducia, ma che la società aveva capito che invece potesse tramutarsi nella nostra guida tirando dritto con lui e lasciandogli carta bianca su tutto consentendogli di portare in un solo anno quell’evoluzione di calcio e mentalità che la Bergamo calcistica cercava da anni. Giù il cappello davanti a questo signore che sta in panchina, ma anche a questa società a cui forse in troppi non hanno avuto fiducia come si dovrebbe in questi anni perchè secondo molti bisognava “alzare l’asticella” come se fosse facile come accendere e spegnere la luce in casa propria: il bello di questa stagione sta nascosto proprio qui, in tutto questo evolversi inaspettato delle situazioni che hanno portato in alto, in altissimo l’asticella di un’Atalanta che torna in Europa dopo ventisei anni.

EUROPA ECCOCI!: l’Atalanta dei giovani senza paura, ma anche dei vecchietti che hanno accompagnato questi ragazzi nel loro La spettacolare coregografia dedicata a Raimondi e Migliaccioincredibile processo di crescita che ha portato quello che sembrava un sogno celato tra le fantasie di noi tifosi a diventare realtà: molte delle persone viste ieri sugli spalti, un po’ come me, la Dea in Europa la hanno vista forse in videocassetta o su qualche video storico di Youtube: adesso invece possiamo metterci comodi e goderci a pieno questo sogno da settembre, quando potremo davvero toccare con mano quello slogan “Europa, eccoci” che per ora lo ha certificato solo la classifica del campionato e le magliette celebrative preparate dalla società che stanno andando a ruba.

IMG_3193ALLO STADIO COME IN FAMIGLIA: l’aria di festa che si respirava ieri allo stadio, per le vie della città prima e dopo la partita era e rimarrà qualcosa di incredibile, indelebile per chi come me, negli ultimi anni ne ha viste un po’ di tutti i colori ed ora può godersi in tutta serenità e senza assilli particolari questo traguardo storico: il bello di questo sport (e che in molti tendono a non raccontare perchè, probabilmente, non fa notizia) è che lo stadio diventa una grande famiglia dove tutti fanno festa e la gente che, fino ieri conoscevi solo perchè sono dei nostri fedelissimi della nostra pagina Facebook o ci conoscono anche solo per sentito dire, ti fanno subito sentire uno di loro: per questo la gioia per questo successo insperato quando magnifico va dedicata proprio a tutte queste persone che seguono i miei racconti delle partite, che esprimono la loro opinione senza mancare a volte di un sano confronto di idee sempre civile e nei toni adeguati a quello che, in sostanza, è solamente un gioco che dovrebbe unire e mai dividere.

Allo stadio in compagnia di Laura, Aaron e suo figlio
Allo stadio in compagnia di Laura, Aaron e suo figlio

I MIEI COMPAGNI DI VIAGGIO: ieri allo stadio sono stato accompagnato da Laura, persona che conoscevo da una vita attraverso i social e che ho personalmente incontrato ieri, dall’amico Fabio di Palermo, compagno di mille avventure ed a cui devo un grande merito: ha iniziato a parlarmi di Europa probabilmente dagli anni della serie B ed ho sempre ammirato di lui proprio questa determinazione nel credere che, prima o poi, la stagione giusta sarebbe arrivata ed ha avuto ragione lui. Ho avuto il piacere anche di incontrare Aaron e suo figlio allo stadio che arrivavano da Torino (mica dietro l’angolo) e non si volevano perdere la festa per la Dea che vola in Europa; ma, a proposito di distanze incredibili, ho conosciuto anche l’incredibile storia di Andrea, ragazzo della provincia di Mantova che vive e lavora a Barcellona e che ieri non ha voluto rinunciare anche lui a questo evento atteso da una vita per il

Qui al termine della partita con gli amici Fabio, Andrea ed i grandissimi Andrea Conti e Alberto Grassi
Qui al termine della partita con gli amici Fabio, Andrea ed i grandissimi Andrea Conti e Alberto Grassi

popolo atalantino. Li ringrazio anche per avermi aiutato a vincere un po’ la timidezza di fronte ai nostri beniamini che abbiamo incontrato fuori dallo stadio e a cena poichè il sottoscritto se la cava benino con la tastiera e le parole, ma è una persona piuttosto sulle sue e molto timida! Un ultimo pensiero, ma non certo meno importante, anche per la amica Pelko, nerazzurra dalla nascita e anche mia compagna d’avventura in diversi viaggi in giro per l’Europa quando decidevo di prendermi anche io qualche momento di riposo ed a cui sono legatissimo.

I NOSTRI RAGAZZI BUONI COME IL PANE: sembra banale, ma l’ultimo e doveroso ringraziamento va proprio ai nostri ragazzi che si sono dimostrati campioni in campo, ma soprattutto fuori: ho avuto il piacere di conoscere alcuni di loro ieri sera nell’immediato dopo gara per raccogliere foto ed autografi di rito, ma anche nel seguito quando mi sono praticamente ritrovato a cenare nello stesso ristorante dove erano presenti anche alcuni di loro che non si sono minimamente sottratti a scambiare quattro parole, a ricevere i complimenti da parte di un po’ tutti noi ed a scattare nuove fotografie in nostra compagnia: cito in particolare Andrea Conti,

Piccolo collage delle foto scattate ieri fuori dallo stadio e al ristorante con i nostri campioni
Piccolo collage delle foto scattate ieri fuori dallo stadio e al ristorante con i nostri campioni

Alberto Grassi, Remo Freuler e Rafael Toloi giusto per nominare i ragazzi che mi sono rimasti più impressi per la loro semplicità e genuinità a testimonianza del fatto che anche loro si sono immedesimati al meglio nella mentalità bergamasca dove i grandi traguardi raggiunti non fanno montare la testa a nessuno ma, anzi, confermano ancora una volta come questi ragazzi sono semplicemente persone come noi: perchè l’Europa non è solo per gente da caviale e champagne, dalla prossima stagione ci sarà spazio anche per una banda di ragazzi scatenati che proveranno a scrivere una nuova pagina di storia dopo aver frantumato tutti i record possibili della pluricentenaria storia della nostra amata Atalanta.

Un abbraccio a tutti e… FORZA ATALANTA!

Luca Rossi




SuperPapu fino alla fine: l’EuroAtalanta chiude sognando il quarto posto

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-CHIEVO V. 1-0:  PAPUDANCE PER TUTTI, POI L’EUROFESTA

Con un gol dell’uomo-simbolo di questa straordinaria stagione, l’Atalanta si congeda con una vittoria da questo campionato che la proietta alla quota-monstre di settantadue punti in classifica ed al momentaneo quarto posto: solo stasera, al termine di Crotone-Lazio sapremo se i ragazzi del Gasp hanno messo l’ultima ciliegina sulla torta di un torneo dolcissimo che riporta i colori nerazzurri in Europa a distanza di quasi trent’anni. Grande festa ieri in un Comunale gremito in ogni ordine di posto per un match che ha riservato anche i toccanti momenti dei saluti al calcio giocato di due bandiere come Cristian Raimondi e Giulio Migliaccio a cui lo stadio ha dedicato il meritato tributo per il contributo dato negli anni passati sino ad oggi alla nascita di quella che ormai tutti chiamano EuroAtalanta. Ultima di campionato viva solo a tratti, con un Chievo ordinato che nel primo tempo concede solo un paio di occasioni ai nerazzurri che passano in avvio di ripresa con Gomez e rischiano solo una volta nel finale con Gollini autore di una grande parata; palo di Cristante a metà ripresa a negare il raddoppio ai nostri.

Bergamo: infinita, incredibile, insaziabile: non si può che commentare così anche l’ultima partita di questo campionato da fuori di testa di un’Atalanta che fuori di testa ha mandato tutti noi con numeri da far paura che parlano da soli: settantadue punti, ventun vittorie e un quarto posto al momento virtuale che stasera potrebbe diventare realtà se la Lazio non vince a Crotone. Tutto vero, nessuno scherzo, non siamo impazziti: non vi abbiamo raccontato fantasie o pura utopia da metà ottobre quando, dopo la sconfitta con interna con il Palermo i ragazzi del Gasp avevano messo da parte tre punti in cinque partite. Il futuro nero si è presto colorato di un azzurro cielo infinito sino a contornarsi di stelle, quelle dell’Europa che l’Atalanta conquista a distanza di ventisei anni dall’ultima avventura. E, come titolo di coda di una stagione immensa, non poteva che esserci una vittoria, nonostante una settimana di festeggiamenti per giocatori, staff e tifosi, una volta in campo i Papu boys hanno saputo matare pure il Chievo grazie ad un guizzo dell’argentino che arriva così a quota sedici reti in campionato, eguagliando il connazionale German Denis che a Bergamo è rimasto nel cuore di tutti noi.

L'abbraccio a Giulio Migliaccio e Cristian RaimondiIL TRIBUTO A GIULIO MIGLIACCIO E CR77: una partita non banale in nessuno dei suoi argomenti quella di ieri, che tra le cose ha sancito anche la chiusura di carriera di due pilastri come Raimondi e Migliaccio, ora destinati a un futuro societario: magari non protagonisti in questa stagione, ma che sicuramente hanno scritto negli anni passati la storia di quella che è poi diventata l’attuale Atalanta formato europeo; negli anni meno importanti, nelle partite dove c’era da gettare il cuore oltre l’ostacolo e dove era richiesto cuore e grinta più che tecnica e qualità loro erano lì a fare la differenza. L’applauso di tutto lo stadio, la coreografia della curva a loro dedicata, i ringraziamenti toccanti di due ragazzi semplici che si sono conquistati l’affetto e il cuore di una tifoseria che ha così iscritto il loro nome tra le bandiere ed i simboli di questa società. Difficile potersi dimenticare di loro che adesso sono parte della storia ultracentenaria della società Atalanta.

La spettacolare coreografia della Curva PisaniLA PARTITA: festeggiamenti a parte (di cui continueremo a parlare ampiamente nel prossimo pezzo) dobbiamo anche raccontare il match contro il Chievo. Gasperini (come già ricordato sopra) concede la passerella a Cristian Raimondi, bergamasco e atalantino doc, che a 36 anni appende le scarpette al chiodo lasciando fuori Spinazzola, così come Kessie, a cui viene preferito Cristante mentre trovano conferma tutti gli altri titolari della storica cavalcata verso l’Europa con l’eccezione dell’infortunato Berisha. Qualche cambio anche per Maran nel Chievo dove mancano gli squalificati Castro e Radovanovic, chance così per il giovane Depaoli da interno di centrocampo e De Guzman da play con in porta Seculin e non Sorrentino. La Dea inizia col piglio giusto, trascinata dalla splendida cornice di pubblico, con tanto di coreografia dedicata alla conquista dell’Europa. I ritmi sono alti per essere l’ultima stagionale: la prima occasione da gol è tuttavia degli ospiti con un rasoterra di De Guzman, sul quale Gollini si distende bene, deviando in corner. La risposta nerazzurra è affidata al solito Papu Gomez: serpentina e destro al minuto ventisette che Seculin respinge; poi Raimondi crossa per l’accorrente Conti che colpisce al volo e stavolta è più agile la parata per il portiere del Chievo. Dieci minuti dopo, ancora Gomez ci prova su punizione e palla fuori di un soffio. Un minuto di recupero e il primo tempo va così ai posteri.

2RIPRESA, LA SBLOCCA IL PAPU: l’Atalanta in avvio di ripresa a spinge con sempre più convinzione: Gasperini inserisce Spinazzola per un concedere la passerella finale all’applauditissimo Raimondi, salutato calorosamente da tutti i compagni, oltre che dal pubblico e al settimo la Dea passa: una geniale imbucata di Cristante manda in porta Gomez, freddo a battere Seculin sul primo palo: gol e PapuDance che risuona in tutto il Comunale per il sedicesimo centro per il Papu in campionato, record personale in A e dalla curva parte il coro “resta a Bergamo”. Chissà…

TANTI SPRECI E UN RISCHIO: cinque dalla mezz’ora Petagna ha la palla del raddoppio, su precisa verticalizzazione di Kurtic, ma Seculin fa muro e tiene in partita i suoi. Che poco dopo ci provano con il neoentrato Kiyine ma Gollini è attento a coprire il suo palo. Dall’altra parte è ancora Seculin a salire in cattedra, allungando sul palo al trentunesimo il diagonale dal limite di Cristante. Ma è a otto dalla fine che il Chievo si crea dal nulla un’occasionissima per pareggiare: Pellissier trova il corridoio per l’avanzata di Spolli, che a tu per tu con Gollini non riesce però a superarlo: molto bravo il portiere nerazzurro a uscire con tempi e modi impeccabili.

FINALE, TOCCA ANCHE A GIULIO: scampato il pericolo, il tecnico atalantino inserisce anche Migliaccio, per la gioia di tutto lo stadio: il Chievo a quel punto non ne ha davvero più e l’Atalanta gestisce con ordine i minuti finali sino al triplice fischio del direttore di gara che chiude la stagione di ambo le contendenti, ma apre la festa del popolo atalantino per il coronamento di un sogno nato praticamente dal nulla e diventata una delle più belle favole recenti del calcio italiano. Per i Papu boys la consapevolezza di aver scritto una pagina storica ma anche di una estate che si annuncia rovente: il calciomercato incombe e le offerte sonanti delle squadre avversarie farebbero vacillare chiunque. Prima di pensare alla prossima stagione però è tempo di far festa davanti a migliaia di tifosi.

Festaaaaaa!!!

IL TABELLINO (e le pagelle):

ATALANTA-CHIEVO VERONA 1-0 (primo tempo 0-0)

RETI: Gomez al 7′ s.t.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 7; Masiello 6.5, Caldara 6.5, Toloi 7; Raimondi 6 (dal 5′ s.t. Spinazzola 6.5), Freuler 6.5, Cristante 6.5, Conti 6.5; Kurtic 6.5 (dal 41′ s.t. Migliaccio s.v.); Gomez 7.5 (dal 26′ s.t. Kessie s.v.), Petagna 6.5 – A disposizione: Rossi, Bastoni, Zukanovic, Hateboer, D’Alessandro, Grassi, Mounier, Peüic, Paloschi – All.: Gasperini 8

CHIEVO VERONA (4-3-1-2): Seculin, Cacciatore, Spolli, Cesar, Gobbi; Izco, De Guzman (dal 17′ s.t. Vignato, Depaoli; Bastien; Birsa (dal 26′ s.t. Kiyine), Inglese (dal 1′ s.t. Pellissier) – A disposizione: Sorrentino, Bressan, Gakpe’, Isufaj, Pogliano, Sardo, Frey, Troiani, Rabbas – All.: Maran

ARBITRO: Celi di Bari

NOTE: gara di andata: Chievo V.-Atalanta 1-4 – spettatori: 18mila circa – ammoniti: Caldara (A) – calci d’angolo: 6-5 per l’Atalanta – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




La Dea con il Chievo per il quarto posto, Mondoatalanta.it vi aspetta allo stadio per l’EuroFesta!

BERGAMO, ORE 18

TITOLI DI CODA: BERGAMO ABBRACCIA E RINGRAZIA I SUOI EROI

Ultimo giorno di scuola che è in realtà un autentico trionfo per l’Atalanta di mister Gasperini che cerca contro il Chievo una vittoria che non sarebbe per nulla banale che consentirebbe ai nerazzurri di piazzarsi al quarto posto momentaneo in attesa della partita della Lazio di domani in quel di Crotone che potrebbe stabilire un nuovo record in una stagione dove Gomez e compagni hanno sgretolato tutti o quasi i primati storici della centenaria società bergamasca. Pubblico atteso delle grandi occasioni al Comunale per il tributo ai ragazzi dopo la straordinaria stagione ormai al tramonto ma anche per rendere omaggio a Cristian Raimondi e Giulio Migliaccio che concludono questa sera la loro carriera da calciatore e che sono attesi a breve da un posto in società. Tanti, tantissimi i motivi di interesse per una serata che si annuncia quindi storica per un’Atalanta che il prossimo campionato disputerà l’Europa League direttamente dalla fase a gironi grazie al quinto posto conquistato matematicamente la scorsa settimana ad Empoli. Mondoatalanta sarà allo stadio per tenervi aggiornati minuto per minuto su quella che si annuncia una splendida serata di festa e sport per i colori nerazzurri: seguite tutti i nostri aggiornamenti dalla nostra pagina Facebook che vi terrà informati con il racconto e gli scatti dei momenti più belli di questo storico giorno per i tifosi nerazzurri.

Ricordiamo invece che, l’appuntamento consueto per il racconto della gara da leggere sul nostro sito è posticipato alla giornata di domani data la nostra presenza allo stadio per il match di questo pomeriggio alle 18.

ANDIAMO TUTTI ALL’ATALANTA!!!

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Le pagelle di Empoli-Atalanta

MASIELLO EROE DI GIORNATA, PAPU DA INCORNICIARE

Partita che ha viaggiato su ritmi piuttosto alternati ma che i nerazzurri hanno comandato in lungo e in largo senza però riuscire a chiudere, soffrendo così fino al fischio finale: la bravura tecnica e di motivatore di Gasperini si è vista anche oggi contro un avversario che, sulla carta, aveva motivazioni ben più alte di quella di Gomez e compagni che invece hanno blindato l’Europa con un successo, quando avrebbero addirittura potuto accontentarsi di un pari. Bene in difesa Masiello, con quel doppio, incredibile salvataggio sulla linea che vale più di un gol, ma anche Freuler e Conti si fanno valere come sempre. Da rivedere Gollini, non impeccabile in alcune circostanze.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 8: bastava un punto si diceva… non a lui, che ne fa tre e blinda non solo il quinto posto ma può anche permettersi di sognare il quarto qualora l’Inter sgambetti la Lazio questa sera. Esaurito ormai ogni tipo di aggettivo per definire l’autentico miracolo sportivo ideato da quest’uomo in quel di Bergamo non possiamo che ribadire anche la mentalità vincente di una squadra che non soffre per nulla i bagordi del traguardo europeo festeggiato settimana scorsa e vince, senza concedere sconti ad un avversario disperato. Grande!

GOLLINI 5.5: non una giornata particolarmente impegnativa per lui però non è impeccabile in uscita nell’unica, vera, clamorosa occasione per l’Empoli. Per fortuna c’è Masiello a “sostituirlo” al meglio…!

TOLOI 7: muro la dietro, l’Empoli non combina gran che ma lui si fa trovare sempre pronto.

CALDARA 7: un paio di pasticci nel primo tempo che non portano a danni particolari, poi però nella ripresa esce d’autorità lasciando anche lui solo le briciole agli avversari. Bene.

MASIELLO 8: un primo tempo un po’ incerto in cui aveva anche rimediato una sciocca ammonizione, poi nella ripresa quel doppio salvataggio sulla linea che vale come un gol, se non di più. Grande!

Papu Gomez esultaCONTI 7: carbura col passare dei minuti anche lui in versione biondo platino: il parrucchiere non gli ha però tolto forze e concentrazione per giocare la sua ennesima ottima partita. 

KESSIE 6.5: in campo per un tempo e mezzo, alterna buone cose a momenti un po’ meno entusiasmanti (GRASSI 6: venti minuti discreti, può così festeggiare anche lui sotto la curva nel finale con i compagni).

FREULER 6.5: anche lui in versione “giallo oro”, ha anche una buona opportunità nel primo tempo che però il portiere dell’Empoli gli manda in corner con una gran parata.

SPINAZZOLA 6.5: spinge come al solito e va anche vicino al gol, peccato per non averla angolata un po’ di più quella palla che avrebbe meritato miglior fortuna. (HATEBOER s.v.: dentro nel finale, ingiudicabile).

KURTIC 6.5: mezzo punto in meno per quella clamorosa occasione a inizio ripresa che poteva chiudere il conto con ampio anticipo. Tutto sommato però si fa sentire il suo rientro in campo dopo essere stato in panchina nel match contro il Milan di sabato scorso.

PETAGNA 6: palloni oggi ne vede davvero pochini, in un paio di occasioni fa sponda per il Papu ma conclusioni in porta da parte sua non pervenute. Benino. (PALOSCHI s.v.: nel finale ha l’occasione clamorosa di mettere anche lui la firma su questa stagione memorabile dell’Atalanta ma sbaglia clamorosamente, confermando quanto le annate che nascono storte è davvero difficile rimetterle in sesto. Peccato).

GOMEZ 8: altro giro, altra magia. Ancora un gol per lui: ha iniziato mettendo a segno il gol con il Crotone nella gara che ha cambiato la stagione e con il gol di oggi blinda lui il quinto posto dell’Atalanta. Ovunque la si guarda questa Dea spunta la faccia di questo campione che ha regalato un sogno a tutti noi tifosi. Grandissimo!

TOP…

MASIELLO: non che ci sia molto da aggiungere anche sulla sua stagione a tratti strepitosa, ma il doppio salvataggio sulla linea di oggi nel giro di pochi secondi è la conferma di quanto questo ragazzo sia fondamentale nell’ottica di una difesa che ha subito davvero pochissimo in questa stagione. Applausi!

GOMEZ: idem come sopra, anche per lui ogni altro complimento diventa superfluo: contro il Chievo la prossima settimana può con un gol eguagliare il record di gol segnati da un altro indimenticato argentino passato in quel di Bergamo di regente: quel Tanque Denis che, anche se distante migliaia di chilometri, fa sempre il tifo per la sua amata Dea. Godiamoci i prodigi di questo campione che festeggia al meglio la convocazione con la maglia dell’Argentina.

…& FLOP

GOLLINI: non impegnatissimo oggi, ma nell’unica occasione per i toscani non è apparso impeccabile in uscita; deve giocarsi al meglio le sue possibilità visto anche il futuro non proprio così scontato del compagno di squadra Berisha che potrebbe consegnargli i galloni da titolare la prossima stagione dove, tra campionato e Europa, dovrà dimostrare grande maturità tra i pali.




Altro che pancia piena, l’Atalanta sbanca anche Empoli: in Europa dalla porta principale!

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA

EMPOLI-ATALANTA 0-1: PAPU BLINDA IL QUINTO POSTO

Un gol del Papu Gomez in avvio regala all’Atalanta la vittoria sul campo dell’Empoli che le consente di blindare il quinto posto dal possibile assalto del Milan: serviva un punto, ma i ragazzi del Gasp dimostrano di non sapersi accontentare e passano con merito in terra toscana in una gara dove i nerazzurri risultano superiori in ogni punto del campo ma si concedono anche qualche calo di tensione di troppo che, fortunatamente, non porta a conseguenze irreparabili contro un Empoli generoso ma in difficoltà per tutto il match. Primo tempo che, oltre al gol del Papu, regala davvero poche emozioni mentre nella ripresa i ragazzi del Gasp provano subito a chiudere la gara in un paio di occasioni ma ringraziano poi superMasiello che salva due volte sulla linea nel giro di pochissimi secondi quella che è la più clamorosa occasione dei padroni di casa; finale in controllo  della Dea che nel finale spreca anche due clamorose palle per il raddoppio con Conti prima e Paloschi poi ma va bene così. E’ quinto posto, con la Lazio (quarta, ma che deve ancora giocare) distante una sola lunghezza ad una giornata dalla fine: questo campionato ce lo ha insegnato… sognare non costa nulla!

Empoli: l’ultimo passo da compiere e poi potrà davvero essere festa completa: un ultimo ostacolo che è rappresentato da un punticino che darebbe all’Atalanta la conferma matematica di quel quinto posto che non rappresenta solo eguagliare il miglior piazzamento in campionato nella centenaria storia nerazzurra, ma anche evitare i due turni preliminari per l’accesso all’Europa League. Già, perchè se abbiamo in lungo e in largo celebrato il ritorno in Europa di Bergamo e dei tifosi atalantini, per evitare l’insidia dei primi due turni di coppa con inizio a fine luglio ed approdare subito ai gironi che prenderanno il via a settembre ai ragazzi del Gasp basta un pari o una vittoria ad Empoli oppure che il Milan non superi il Bologna per poter mettere la ciliegina sulla torta a questa straordinaria stagione. Occhio però ai toscani, che si sono ritrovati in piena bagarre-salvezza dopo l’incredibile rincorsa del Crotone nelle ultime giornate che ha inguaiato proprio l’Empoli (distante un punto ) e il Genoa (a due lunghezze dai calabresi).

GIOCANO I TITOLARISSIMI: conscio dell’importanza della gara, mister Gasperini non concede spazio ad alcun turnover, schierando la miglior formazione possibile con i soli Gollini (in porta per l’infortunio accorso a Berisha che gli farà saltare le ultime due di campionato) e Kurtic (al posto di Cristante) unica variazione rispetto all’undici che ha pareggiato con il Milan sabato scorso con in avanti i soliti Petagna e Gomez, fresco di convocazione in nazionale Argentina. Nei padroni di casa c’è  l’esperienza di Maccarone al fianco di Pucciarelli in attacco con Martuscello che sceglie Buchel in mezzo e recupera Mchedlidze che però parte dalla panchina.

EUROPAPU LA SBLOCCA: buona la cornice di pubblico al Castellani con la società che, vista l’importanza della gara, ha optato per prezzi popolari che hanno portato in gran numero i tifosi toscani allo stadio con il match che prende il via e, tra i nerazzurri, spiccano le teste biondo platino di Conti e Freuler ed i capelli quasi rasati di Caldara: cosa non si fa per l’Europa…! Spingono subito dalle prime battute i padroni di casa, ma al primo vero break l’Atalanta riesce a sbloccarla con il suo uomo-simbolo di questa straordinaria stagione, quel Papu Gomez che carica il tiro dal limite dell’area e fa centro anche con la complicità del portiere Skorupski apparso non impeccabile nell’occasione.

GASP RICHIAMA I SUOI: l’Empoli prova subito a reagire al gol subito e si rende pericoloso al diciottesimo quando, sugli sviluppi di una punizione di Maccarone, prova la conclusione Bellusci con la sfera che esce sul fondo non di molto. Tensione evidente in casa toscana, ne è prova al ventiduesimo un battibecco piusttosto vivace tra Conti e Pasqual, con Kessie che si inserisce nella discussione e l’arbitro che risolve la questione ammonendo i primi due. Tanti errori da ambo le parti con Gasperini che si imbestialisce per alcune palle gestite in maniera troppo superficiale dai suoi che tornano a farsi vedere a due dalla mezz’ora con un doppio tentativo di Freuler che viene respinto in corner da Skorupski. Primo tempo che non riserva tantissime emozioni da li in avanti, con l’orologio che scorre velocemente sino al fischio del direttore di gara che, dopo un minuto di recupero, manda le squadre al riposo con i ragazzi del Gasp avanti grazie al gol di Papu Gomez.

LA DEA MOSTRA I MUSCOLI: prende il via la ripresa con gli stessi undici nerazzurri che hanno chiuso la prima parte di gara e con i nerazzurri che provano in avvio a chiudere definitivamente i conti andando ad un passo dal raddoppio al settimo quando Gomez scappa via e mette in mezzo in area un vero e proprio cioccolatino per Kurtic che conclude ma trova la grande opposizione di Skorupski che evita il raddoppio ai nerazzurri che sfioreranno nuovamente il gol un minuto dopo quando Kessie apre per Petagna che smarca poi ancora il Papu la cui conclusione è deviata in angolo.

MASIELLO SUPEREROE!: l’Empoli che era rimasto sin li a guardare in questa ripresa, a ridosso del quarto d’ora confeziona una doppia, clamorosa occasione per trovare il pari con Maccarone che riesce a liberarsi in area sulla sinistra, serve El Kaddouri con la porta sguarnita, primo tiro respinto da Masiello, secondo tiro che sembra entrare in porta, ma ancora Masiello interviene miracolosamente e allontanta il pallone.

CONTI SCIUPONE: primo cambio per mister Gasperini che arriva al venticinquesimo con Kessie che lascia il campo al posto di Grassi; il caldo si fa sentire in campo con il ritmo che cala vistosamente in una ripresa sin qui comunque vivace: alla mezz’ora tocca anche a Paloschi entrare in campo al posto di un esausto Petagna. E proprio il neo entrato confeziona un pericolosissimo contropiede per i nerazzurri a cinque dalla fine, pallone rasoterra in area per Conti che manda alle stelle l’occasione per chiudere la partita.

QUINTO POSTO BLINDATO!: a quattro dalla fine l’Empoli ci prova su punizione con Pasqual ma Gollini controlla agevolmente il tentativo del giocatore toscano in un finale di gara in cui nessuno è ancora l’Atalanta a cercare il raddoppio in pieno recupero con Paloschi, che fallisce a tu per tu con il portiere una facilissima occasione. Poco cambia però per i ragazzi del Gasp che con questo successo blindano il quinto posto e si assicurano l’accesso diretto ai gironi di Europa League. Serviva un punto, ne sono arrivati tre con il quarto posto che (per ora, la Lazio giocherà questa sera) è li, distante solo un punto…

IL TABELLINO:

EMPOLI-ATALANTA 0-1 (primo tempo 0-1)

RETE: Gomez al 13′ p.t.

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Bellusci, Costa, Pasqual; Krunic (al 5′ s.t. Dimarco), Buchel (33′ p.t. Diousse), Croce; El Kaddouri; Pucciarelli (al 20′ s.t. Thiam), Maccarone – A disp.: Pelagotti, Zambelli, Veseli, Barba, Cosic, Zajc, Tello, Marilungo, Mchedlidze – Allenatore: Martusciello

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kessie (al 25′ s.t. Grassi), Freuler, Spinazzola (dal 38′ s.t. Hateboer); Kurtic; Petagna (al 33′ s.t. Paloschi), Gomez – A disp.: Rossi, Zukanovic, Raimondi, Bastoni, Cristante, D’Alessandro, Migliaccio, Pesic, Mounier – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Valeri di Roma

NOTE: gara di andata: Atalanta-Empoli 2-1 – spettatori: 17mila circa – ammoniti: Pasqual, Buchel, El Kaddouri (E); Conti, Masiello (A) – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.




La favola dei ragazzi terribili del Gasp ed un lieto fine che porta la Dea nella storia!!!

“Se puoi sognarlo, puoi farlo”

… non si può far altro che sintetizzare in questo modo l’incredibile stagione di questa Atalanta che ha portato Gomez e compagni a costruirsi, passo dopo passo, punto dopo punto, impresa su impresa quello che pareva inizialmente uno scherzo, poi lentamente tramutatosi in un sogno dapprima impossibile, poi via via sempre più concreto in una sottospecie di magia mischiata a follia che EuropaEccociha travolto una intera città che si è stretta più che mai intorno ai suoi beniamini a caccia di quel traguardo atteso da quasi un trentennio e che riporta la Bergamo calcistica in Europa dopo essere stata protagonista in più occasioni delle prime pagine dei giornali sportivi d’Italia e non solo per la sua incredibile cavalcata. Chi vi scrive in questo momento l’Atalanta in Europa non l’ha mai vista personalmente, ne ha sentito parlare, ha visto qualche filmato o videocassetta dell’epoca e poco più: e non nascondo nemmeno io l’emozione nell’avervi narrato, commentato e messo nero su bianco il racconto di una stagione tanto pazzesca quanto meravigliosamente bella e culminata con questo traguardo che fa venire a tutti un po’ voglia che settembre arrivi in fretta (in barba alle ferie ed annesse vacanze) per vedere davvero l’effetto che fa l’Atalanta in Europa League.

Riavvolgere ora il nastro di questa stagione mette ancor di più i brividi, se si considera inoltre un avvio di campionato che tutto poteva far pensare tranne che un epilogo simile: bellezza e magia di un pallone che sa farti soffrire e disperare prima e improvvisamente stupirti e farti sognare poi…

ESTATE SENZA ACUTI

L’epilogo della scorsa stagione con una salvezza raggiunta in maniera tranquilla non impedisce alla società di impostare le basi per diversi cambiamenti: Edy Reja lascia la guida dell’Atalanta su cui pare quasi sicuro l’arrivo di Rolando Maran dal Chievo con una trattativa che si arena improvvisamente facendo salire improvvisamente le quotazioni di Gianpiero Gasperini che diventeràL'esultanza dei nerazzurri dopo il gol così un po’ a sorpresa il nuovo allenatore. Partiranno nella sessione estiva del calciomercato elementi importanti come Luca Cigarini e, su tutti, Marten De Roon che andrà in Inghilterra da dove seguirà con percorso inverso Alberto Paloschi in direzione Bergamo per quello che sarà da tutti definito il vero colpo per una squadra che aveva bisogno di un bomber la davanti dopo l’addio di Denis a Gennaio e la partenza di Borriello a giugno con Pinilla rimasto il solo attaccante in organico. Nel frattempo, di rientro dai prestiti, vengono inseriti nel gruppo i giovani Caldara, Gagliardini ed il promettente Kessie. Come quarto attaccante arriva invece Petagna, giocatore scuola-Milan acquistato dai nerazzurri già a gennaio dall’Ascoli. Qualche amichevole estiva senza acuti, un pareggio sofferto con i tedeschi del Francoforte nel Trofeo Bortolotti perso poi ai rigori; ad una settimana dall’esordio in campionato, il rodaggio in coppa Italia con la Cremonese è positivo con un 3-0 che consente ai nerazzurri di passare al turno successivo senza particolari ansie.

AVVIO DA INCUBO

L’esordio stagionale riserva una brutta sorpresa ai tifosi nerazzurri che nella gara casalinga con la Lazio vedono Gomez e Petagnacompagni incassare tre gol nel giro di mezz’ora che lasciano di sasso il Comunale; nella ripresa due reti dell’esordiente Kessie paiono riaprire la gara, ma gli ospiti troveranno subito dopo il quarto gol e la prima rete in serie A di un altro esordiente, Petagna, servirà solo a certificare un 4-3 che lascia davvero tante perplessità. La partita successiva in quel di Genova contro la Samp consente a mister Gasperini di cambiare qualcosa in una difesa che non aveva convinto nella formula a tre dietro: nonostante le cose sembrano mettersi bene, una sciocca quanto inutile espulsione di Carmona consente alla Samp di rimontare l’iniziale vantaggio dei atalantino e lasciar fermi a zero in classifica i nerazzurri.

ILLUSIONE E SPROFONDO: GASP A RISCHIO

La sosta per le nazionali consente di riorganizzare le idee per la gara con il Toro che diventa già fondamentale: il match risulterà Tutta l'amarezza di mister Gasperinipovero di emozioni fino a metà ripresa quando Lijaic porta avanti gli ospiti su punizione; pare la fine, ma i nerazzurri stavolta trovano loro la forza per ribaltare il match pareggiando subito con Masiello e trovando nel finale il decisivo rigore di un Kessie che inizia a far parlare già di se segnando il punto del definitivo 2-1. Tuttavia l’illusione di aver trovato le giuste misure dura per Gomez e compagni il tempo di una settimana: la trasferta a Cagliari diventa un naufragio per la nave nerazzurra con un sonoro 3-0 che non lascia spazi a repliche e con alcune scelte tecniche del Gasp che fanno storcere sempre più il naso agli addetti ai lavori ed ai tifosi. Il turno infrasettimanale di campionato inizia già a diventare fondamentale per le sorti della stagione e per la panchina di mister Gasperini che inizia seriamente a traballare: tuttavia i nuovi esperimenti tattici dell’ex tecnico del Genoa non sortiscono effetti positivi, la gara coi rosanero che pare già uno scontro salvezza da ultima spiaggia risulta bruttina e priva di grandi emozioni ma nel finale, con un’Atalanta che cala vistosamente nell’ultimo quarto d’ora, gli ospiti piazzano il colpaccio negli ultimi minuti con la rete del macedone Nestorowski che gela il Comunale ed un’Atalanta che esce sconfitta e tra i fischi del pubblico con il destino di Gasperini che pare davvero appeso ad un filo.

LA SVOLTA DI CROTONE: GIOVENTU' AL POTERE

La settimana che accompagna l’attesa per il posticipo del lunedì successivo contro il Crotone pare interminabile per i colori Kurtic esulta dopo il raddoppionerazzurri: mister Gasperini incassa le critiche della stampa che vocifera di malumori anche all’interno della stessa società e da così il via dalla partita contro i calabresi giocata sul neutro di Pescara ad una sorta di lenta ma inarrestabile rivoluzione: Petagna supera la concorrenza e si ritrova titolare ricambiando con il gol che sblocca il match la fiducia del mister e Gomez mette a segno un gol di rara bellezza sul finire di un primo tempo che la Dea domina e chiude avanti di tre reti: la ripresa andrà via in scioltezza e la partita si chiuderà con il 3-1 finale che ridà ossigeno alla classifica ma non placa ancora le polemiche verso il mister nerazzurro. Arriva così quello che, da calendario, pareva un trittico terribile per Gomez e compagni: Napoli ed Inter in casa con, nel mezzo, la trasferta di Firenze amplificano ulteriormente la tensione verso la panchina nerazzurra del Gasp che pare tutto, fuorchè al sicuro; ed è proprio la gara con i partenopei che sigilla il definitivo distacco tra la così detta “vecchia guardia” e l’ex tecnico del Genoa che L'esultanza dei nerazzurri a fine gararivoluziona nuovamente la sua Atalanta lanciando dal primo minuto Caldara in difesa, Gagliardini in mezzo con Conti in fascia e Petagna nuovamente centravanti insieme a Gomez ottenendo uno straordinario risultato di ritrovare in men che non si dica una squadra che lotta, corre e riesce nell’impresa di battere il Napoli (che arrivava da imbattuto al Comunale) grazie ad un altro gol di Petagna, decisivo per l’1-0 finale. La rivoluzione Gasperiniana diventa a quel punto inarrestabile come l’ascesa di una Atalanta che inizia a costruire una classifica tutta nuova confermandosi anche la settimana successiva in quel di Firenze dove Gomez e compagni strappano un preziosissimo 0-0 giocando a tratti decisamente meglio dei viola di Paulo Sousa.

LE SEI MERAVIGLIE DELLA DEA

Con il cielo che va rasserenandosi dalle parti di Bergamo, il match contro un’Inter non certo irresistibile in questo avvio di Esulta Masiello dopo l'1-0stagione diventa una ulteriore molla per la giovane truppa atalantina che supera alla grande anche l’esame contro i nerazzurri meneghini vincendo nel finale per 2-1 il match con la rete decisiva di Pinilla su calcio di rigore: ma a far parlare sono ancora le meraviglie che i vari Caldara, Conti, Kessie e compagnia cantante vanno dimostrando per dei ragazzi che stanno disputando le loro prime gare da titolari in serie A. E’ questo l’inizio di un bimestre d’oro per i tifosi atalantini che vedranno questa banda di ragazzi tanto sfacciati quando cinici infilare la bellezza di sette vittorie consecutive: dopo il successo con l’Inter infatti, GomConti pazzo di gioia dopo il 3-0ez e compagni si ripetono vincendo 1-0 a Pescara, travolgendo il Genoa (ex squadra del Gasp) con un rotondo 3-0, andando a travolgere il Sassuolo a domincilio con un altro tris e, soprattutto, fermando anche la corsa della Roma, con un mostruoso secondo tempo di Kessie e compagni con l’ivoriano che segna il calcio di rigore nel finale di gara che ribalta l’iniziale vantaggio giallorosso a cui era seguito il pareggio di Caldara per un 2-1 che manda in estasi tutta Bergamo. Corsi e ricorsi riportano così i nerazzurri in quel di Bologna a caccia della sesta vittoria di fila che rappresenterebbe anche il record eguagliato qualche annetto fa dall’Atalanta di Colantuono: i ragazzi del Gasp non si fanno scappare l’occasione e sbancano 2-0 il Dall’Ara con la squadra che sale addirittura sin al quarto posto in classifica. Sale altissima l’adrenalina nell’attesa della grande sfida alla Juve dei campioni allo Stadium durante una settimana in cui anche l’Atalanta di scorta basta e avanza per travolgere 3-0 il Pescara nel quarto turno di coppa e guadagnare così l’accesso agli ottavi, nuovamente contro la corazzata bianconera.

DOPPIO-STOP E RIPARTENZA

Caricata forse di eccessive attese, il match con la Juventus non riserverà invece sorprese nel pronostico, con i bianconeri che si Caldara a contrasto con Higuainimpongono 3-1 contro un’Atalanta che paga caro l’impatto con lo Stadium bianconero rimediando una sconfitta contro una squadra che si conferma l’autentica padrona del campionato. La settimana successiva tocca ad un’altra bianconera, l’Udinese, giungere in quel di Bergamo in una partita che verrà sicuramente ricordata in questa stagione come una di quelle sconfitte a cui è davvero difficile trovare un senso e che dimostra come nel calcio le giornate storte esistano davvero: con i nerazzurri autentici dominatori del match, con una miriade di palle-gol sciupate, l’ex Gigi Del Neri castiga quella che fu la sua squadra con tre ripartene letali infliggendo ai ragazzi del Gasp un altro 3-1, ma di un sapore ben diverso da quello incassato sette giorni prima contro la Juventus e che lascia davvero l’amaro in bocca ad una squadra che esce comunque tra gli applausi del pubblico del Comunale. Il sabato successivo, l’anticipo nella nebbiosa serata di San Siro ritrova un’Atalanta Gagliardini sfiora il gol a fine primo tempocombattiva e determinata che, nonostante un secondo tempo con qualche sofferenza, strappa un ottimo 0-0 in casa del Milan interrompendo così la serie di due sconfitte consecutive. Il Natale nerazzurro sarà mai come quest’anno pieno di gioia e soddisfazione, specie per l’incredibile vittoria a tempo scaduto ottenuta nel Christmas Match contro l’Empoli in rimonta con D’Alessandro che firma a fil di sirena la rete del 2-1 che chiude il 2016 atalantino con Gomez e compagni in piena corsa per l’Europa.

ANNO NUOVO, ATALANTA SUPER!

1L’anno nuovo si presenta con l’ultima giornata del girone di andata in cui i nerazzurri paiono non sentir minimamente la mancanza di Gagliardini, accasatosi all’Inter all’apertura della finestra di calciomercato invernale per la cifra-monstre di circa trenta milioni di euro, strapazzando letteralmente il Chievo al Bentegodi con un sonoro 4-1 che fa capire come la banda del Gasp inizi davvero a credere in qualcosa di più della “solita” salvezza. La settimana successiva, l’impegno di Coppa contro la Juventus allo Stadium è l’ennesima montagna da scalare per i nerazzurri: tuttavia il mister decide di giocarsela con buona parte dei titolari ed i bianconeri si dovranno sudare parecchio la qualificazione ai quarti contro un’Atalanta che esce sconfitta 3-2 dalla Tim Cup ma a testa alta: il gol del baby Latteh nel finale fa venir più di un grattacapo alla Signora bianconera. Il girone di ritorno inizia con uno stop, ancora una volta contro la Lazio che si conferma bestia nera dei nerazzurri: i biancocelesti rimontano L'esultanza dei nerazzurri dopo il gol di Gomezil gol iniziale di Petagna e portano a casa un 2-1 che non incide comunque sulla classifica atalantina. Con la vittoria sulla Samp per 1-0 grazie al rigore di Gomez che segna anche l’esordio di due altri baby-nerazzurri prodotti del vivaio in serie A (Bastoni e Melegoni), la settimana successiva i nerazzurri riscattano subito il passo falso di Roma e, sette giorni più tardi, strappano un bel pari in casa del Toro con Kurtic che trova la rete del definitivo 1-1 ma nel finale sciupa anche una clamorosa occasione per il sorpasso sui granata.

CALDARA EROE DI NAPOLI

I nerazzurri continuano a macinare gioco, vittorie e punti nell’inarrestabile inseguimento a quello che ormai pare un sogno in cui Conti esulta dopo il gol dell'1-0tutta la città e non solo iniziano a credere: i ragazzi del Gasp non perdono un colpo ed infilano una nuova serie di quattro vittorie consecutive che certificano come questi ragazzi vogliano davvero costruire qualcosa di importante. La doppietta di Gomez stende il Cagliari (2-0), mentre il neo arrivato Cristante chiude i conti nella difficile trasferta contro un Palermo disperato mettendo a segno la rete del definitivo 3-1 in terra siciliana mentre invece il graffio di Conti vale il sCaldara festeggiato dai compagniigillo nel successo di misura per 1-0 contro un ordinato Crotone che cede solo ad inizio ripresa nel match del Comunale. Ma il vero capolavoro di questa stagione i nerazzurri lo confezionano nella trasferta di Napoli dove la squadra del Gasp non solo manda in bianco l’attacco più prolifico della serie A, ma nel diluvio del San Paolo la storica doppietta di Mattia Caldara (la seconda siglata in inferiorità numerica dopo l’espulsione di Kessie) sigilla la straordinaria impresa di Gomez e compagni che, al rientro ad Orio al Serio, troveranno migliaia di tifosi ad attenderli festanti: con il 2-0 sul Napoli l’Atalanta è al quarto posto, Bergamo si coccola i suoi artefici di un sogno che pare davvero incredibile.

LA SCOPPOLA CON L'INTER, UN SEGNO DEL DESTINO...

Archiviati i festeggiamenti per la vittoria di Napoli, i nerazzurri trovano un avversario più ostico del previsto nel match casalingo Il portiere Tatarusanu, protagonista del matchcontro la Fiorentina: il bunker viola regge tutta la partita e lo 0-0 finale tiene comunque a debita distanza i toscani dalla corsa all’Europa in cui i nerazzurri restano nettamente avanti. In una stagione segnata da molti record frantumati dai ragazzi del Gasp, il match di San Siro contro l’Inter riserverà un primato poco piacevole a Gomez e compagni che vengono travolti dalla squadra di Pioli in una autentica giornata di grazia andaUno dei tanti gol incassati oggi da Berisha...ndo a segno addirittura cinque volte in mezz’ora ed arrotondando ulteriormente nella ripresa con lo spazio anche per il gol dell’ex siglato da Roberto Gagliardini: finisce 7-1, una scoppola senza precedenti a cui il popolo atalantino risponde attendendo in quasi duemila persone l’arrivo della squadra a Zingonia per sostenerla con cori e incitamenti: una sconfitta non cambia una stagione sin qui trionfale. Spulciando negli annali si scopre inoltre che l’ultima volta che l’Atalanta subì sette gol dall’Inter a San Siro finì poi per qualificarsi per la coppa Uefa al termine della stagione: segno del destino?

CON IL BOLOGNA L'ALLUNGO DECISIVO

4Il calendario viene tuttavia in soccorso dei nerazzurri dopo la scoppola di Milano offrendo nel match contro il Pescara l’occasione di un pronto riscatto che Gomez e compagni colgono immediatamente rifilando un netto 3-0 alla squadra di Zeman ed andando poi a dilagare la settimana successiva a Marassi contro il Genoa dove lo spettacolare gol di Conti in rovesciata apre le marcature della goleada nerazzurra che vedrà i ragazzi del Gasp imporsi 5-0 contro il grifone. Il sabato successivo nell’anticipo contro il Sassuolo, i neroverdi si rivelano avversario più ostico del previsto, con Cristante nella ripresa che evita con il suo gol guai peggiori dopo che gli emiliani erano passati in vantaggio nel primo tempo per un 1-1 finale che lascia comunque un po’ di amaro in bocca. Priva del suo Conti esulta dopo il goluomo-simbolo e goleador Papu Gomez, la Dea si presenta a Roma per sfidare i giallorossi alla vigilia di Pasqua in emergenza, ma questo non impedisce ai nerazzurri di giocare un gran primo tempo e sbloccare il match con Kurtic mentre la Roma spingerà nella ripresa trovando subito il pari ma non riuscendo a sfondare il bunker atalantino che prende questo preziosissimo pareggio per 1-1 che mantiene a debita distanza le milanesi che hanno pareggiato nel derby. Ma un ulteriore balzo verso l’Europa i ragazzi del Gasp lo compiono nel tribolato match contro il Bologna vinto per 3-2 e che Gomez e compagni si erano complicati all’inverosimile: avanti di due gol dopo un quarto d’ora, la squadra ospite riesce nella rimonta fino al pareggio ottenuto ad inizio ripresa ma la fondamentale rete di Caldara a dieci dalla fine regala tre punti d’oro ad un’Atalanta che approfitta al meglio delle sconfitte contemporanee di Inter e Milan allungando ulteriormente.

IL FONDAMENTALE PARI CON LA JUVE

Il successivo venerdì è la sera della grande sfida alla Juve dei campioni: mister Gasperini sorprende i bianconeri di Allegri 5rinunciando a Petagna in attacco ed avanzando Gomez e, per un tempo, la Dea gioca meglio e passa addirittura in vantaggio nel recupero del primo tempo con la bella rete di Conti su assist di Gomez; nella ripresa i bianconeri vanno alla carica trovando in avvio il sfortunato autogol di Spinazzola che riporta il match in equilibrio; il forcing bianconero culmina a dieci dalla fine nella rete di Dani Alves che pare la fine dei giochi ma, invece, Freuler a due dalla fine trova l’incredibile gol del 2-2 che fa esplodere il Comunale. Con questo prezioso pareggio, l’Atalanta mantiene il Milan sesto a cinque punti di distacco in classifica e vede allontanarsi l’Inter al settimo posto ad otto lunghezze. Il momento poco felice delle milanesi è sfruttato ancora una volta dai nerazzurri la settimana successiva ad Udine dove, nonostante la piena emergenza di formazione, i ragazzi del Gasp portano a casa un altro pari, stavolta per 1-1 che consente di aggiungere un altro mattoncino sulle due inseguitrici, entrambe sconfitte.

IL PARI CON IL MILAN VALE IL SOGNO: SIAMO IN EUROPA!!!

Conti e Petagna festeggiano dopo il golE si arriva così a quella che non potrà che esser definita come la serata storica del 13 maggio dove ai ragazzi del Gasp basta un pareggio per 1-1 contro il Milan, ottenuto tra l’altro al termine di una gara dominata in lungo in largo e con i rossoneri che trovano il pari in fuorigioco solo a tre minuti dalla fine, per far esplodere la festa per la certezza matematica del ritorno in Europa con migliaia di tifosi che si riversano per le vie di Bergamo a festeggiare la straordinaria impresa dei loro beniamini che, contro ogni pronostico e ogni più ottimistica previsione centrano uno storico traguardo che si potrà puntellare e migliorare nelle restanti due gare contro Empoli e Chievo. Un risultato ancor più bello perchè appunto inatteso e che alle 22.38 di un sabato sera di inizio maggio 2017 riporta in Europa l’Atalanta e Bergamo a 26 anni di distanza dall’ultima apparizione. Il giusto lieto fine ad una straordinaria cavalcata iniziata da mille difficoltà e tramutatasi passo dopo passo in una marcia trionfale. GRAZIE RAGAZZI!!!!




L’attesa è finita, ora il sogno è davvero realtà: e adesso chiamatela pure EUROATALANTA!!!

SERIE A TIM, TRENTASEIESIMA GIORNATA

ATALANTA-MILAN 1-1: E’ DI CONTI IL GOL CHE VALE L’EUROPA!

Un pareggio che, per come è maturato, avrebbe in nove casi su dieci lasciato l’amaro in bocca, questa sera passa decisamente in secondo piano perchè l’1-1 con il Milan vale il ritorno dell’Atalanta in Europa a 26 anni dall’ultima partecipazione: una impresta strepitosa quella di Gomez e compagni guidati dalla saggezza tattica in panchina di un mister Gasperini che ha saputo uscire dalle acque in tempesta dopo quattro sconfitte nelle prime cinque giornate e rivoluzionare una squadra che si è messa a marciare e sbriciolare record su record centrando una fantastica qualificazione in Europa League come traguardo di quello che pareva essere un sogno e che si è materializzato con il passare delle giornate sino a diventare realtà. Il match con i rossoneri ha visto un’Atalanta padrona in lungo e in largo del campo passare nel finale di primo tempo con la rete dell’ormai solito Conti e, nella ripresa, provare a controllare un match che il Milan pareggia a tre dalla fine con un gol in fuorigioco di Deulofeu. Il punto conquistato vale l’aritmetica certezza di arrivare almeno tra le prime sei del campionato, per il quinto posto (che eviterebbe i preliminari di luglio per l’accesso alla prossima Europa League) manca teoricamente un punto e con una differenza reti superiore a quella del Milan anche in caso di sconfitte nelle prossime gare. Ora via alla festa, l’ATALANTA E’ IN EUROPA!!!

Bergamo: l’attesa è finita, la rincorsa a quello che a metà ottobre pareva utopia pura ora è lì ad un niente ed una città intera invade il Comunale di Bergamo nella speranza che questa possa essere davvero l’occasione giusta per rompere l’incantesimo che dal marzo del 1992 (eliminata per mano dell’Inter a quarti di Coppa Uefa) tiene lontana l’Atalanta dai palcoscenici europei: già, perchè con un punto i nerazzurri sarebbero certi almeno del sesto posto valido per i preliminari di Europa League, addirittura con un successo avrebbero in pugno anche uno storico quinto posto; ostacolo tra i nerazzurri ed il paradiso è però un Milan ferito, che cerca anche lui punti utili per arrivare a quel sesto posto che tutte le big paiono voler snobbare.

KESSIE C’E’, KURTIC NO: mister Gasperini recupera gli squalificati Freuler e Conti oltre che Kessie (infortunato ad Udine) lanciandolo dal primo minuto in mezzo al campo insieme a Cristante dopo la bella prova della scorsa settimana dirottando così in panchina Kurtic con Gomez e Petagna coppia fissa la davanti; nel Milan, rientra l’ex Montolivo in mezzo al campo dopo sette mesi dal grave infortunio con Romagnoli che recupera in difesa ed in attacco l’ex Pescara Lapadula che vince nuovamente il ballottaggio con Bacca per un posto al fianco dell’insidiosissimo Deulofeu.

REGNA L’EQUILIBRIO: cornice mozzafiato all’ingresso delle squadre in campo, tutto lo stadio a spingere i nerazzurri verso il traguardo con il match che inizia subito con una veloce iniziativa di Gomez che va sul fondo e mette in mezzo ma Donnarumma para senza problemi. Il Milan attende, poi prova a farsi vedere dopo il decimo minuto con un paio di iniziative di Deulofeu che la difesa nerazzurra sventa in calcio d’angolo. Al quarto d’ora Petagna difende palla ed entra in area poi prova una conclusione potente ma imprecisa poi due minuti dopo Papu Gomez manda in area una bella punizione che la difesa rossonera libera, Kessie ci prova da fuori ma con mira ampiamente sbagliata.

POCHE OCCASIONI: gara che viaggia sul filo dell’equilibrio con le due squadre che si equivalgono ma con i nerazzurri che comunque controllano le operazioni: al minuto ventisei un errore di Kucka in fase di ripiego fa partire Gomez verso l’area rossonera con il tentativo dalla distanza del Papu che è facile preda di Donnarumma. Alla mezz’ora è Deulofeu a partire in azione solitaria entrando in area e tentando la conclusione ma Berisha blocca in due tempi.

L'esultanza di Conti dopo il golCONTI, ANCORA LUI, 1-0!: sul finire del primo tempo l’Atalanta torna a spingere e a tre dalla fine Gomez scatta in velocità e si ritrova a tu per tu con Donnarumma che compie un autentico prodigio ipnotizzando il Papu, ma sul proseguio dell’azione Spinazzola mette in mezzo la palla, stavolta il portiere del Milan non è impeccabile e Conti è li come un falco a spinger dentro il pallone che fa esplodere il Comunale di gioia. La Dea è avanti 1-0 in un primo tempo che andrà a chiudersi qualche minuto dopo un giro di orologio concesso come recupero dal direttore di gara.

RIPRESA, SI VEDE IL MILAN: si ricomincia dopo l’intervallo con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima parte del match e con il Milan pericolosissimo dopo nemmeno mezzo minuto con Pasalic, che aggancia male un pallone rasoterra in area mandando sul fondo una ghiotta opportunità per i rossoneri. L’Atalanta risponde con una bella iniziativa di Cristante che, entrato in area, conclude ma Donnarumma mette in corner. Al nono il Milan batte una punizione in area su cui svetta Pasalic che manda a lato di testa da ottima posizione: pericolo scampato.

GASP MISCHIA LE CARTE: gli ospiti producono il massimo sforzo alla ricerca del pari al quarto d’ora ma con la difesa nerazzurra che, pur soffrendo, se la cava egregiamente; al ventesimo provano il break i nerazzurri con una bordata da fuori di Kessie che Donnarumma mette in angolo con l’ennesima grande parata della sua partita. Prova a rinforzare il centrocampo il Gasp a cinque dalla mezz’ora inserendo Kurtic al posto di un applauditissimo Petagna: il tecnico nerazzurro ripropone così la soluzione tattica vista con la Juventus, con Gomez che si sposta in attacco sostenuto da Cristante e l’ex Fiorentina e Sassuolo.

DEULOFEU NEL FINALE, 1-1: minuti che scorrono e tutta Bergamo inizia a trattenere il fiato, mentre si gioca il secondo cambio il Gasp a sette dalla fine con Hateboer che entra in campo al posto dell’ex Cristante per rinforzare un po’ anche la fase difensiva negli ultimi minuti del match. Nel finale gli ospiti provano ancora ad insistere anche se non paiono aver le forze per riuscire a riprendere il risultato, e invece arriva a quattro dalla fine il guizzo di Deulofeu che, partendo però in posizione irregolare, riceve palla in area e mette in rete il pallone che vale il pareggio del Milan.

EUROPA, ARRIVIAMOOOOOO!!!!: resta a quel punto solo il recupero del match, quattro minuti che servono alla gente a cancellare immediatamente la delusione per una vittoria sfuggita a pochi istanti dalla fine con l’immensa gioia che esploderà al triplice fischio finale del direttore di gara: alle 22.38 del 13 maggio 2017 l’Atalanta torna in Europa a distanza di 26 anni dall’ultima apparizione. Un risultato straordinario, impensabile per una squadra che aveva iniziato il campionato con quattro sconfitte nelle prime cinque giornate e che ha improvvisamente cambiato tutto, dalla notte di Pescara nel match vinto contro il Crotone è cominciata una inarrestabile camminata che ha portato Gomez e compagni a tornare nell’Europa che conta del calcio. Il sogno è diventato realtà. Ora chiamiamola davvero EUROATALANTA!!!!

EuropaEccoci

IL TABELLINO

ATALANTA-MILAN 1-1 (primo tempo 1-0)

RETI: Conti (A) al 44’ p.t., Deulofeu (M) al 43’s.t.

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Conti, Kessie, Freuler, Spinazzola; Cristante (dal 39’ s.t. Hateboer); Petagna (dal 26’s.t. Kurtic), Gomez (dal 45’ s.t. Paloschi) – A disposizione: Gollini, Rossi, D’Alessandro, Migliaccio, Pesic, Raimondi, Mounier, Grassi, Bastoni – All.: Gasperini

MILAN (3-5-2): Donnarumma; Gomez, Zapata, Romagnoli; Kucka (dal 13’s.t. Bacca), Suso, Montolivo, Pasalic (dal 33’s.t. Bertolacci), De Sciglio (dal 45’ s.t. Vangioni); Deulofeu, Lapadula – A disposizione: Storari, Plizzari, Honda, Mati Fernandez, Poli, Sosa, Gabbia, Locatelli, Calabria – All.: Montella

ARBITRO: Rocchi di Firenze

NOTE: gara di andata: Milan-Atalanta 0-0 – spettatori: 27mila circa – ammoniti: Toloi, Conti e Suso – recuperi: 1′ p.t. e 4′ s.t.