Atalanta-Ajax, bellezze contro nella notte di Champions a Bergamo

BERGAMO, ORE 21

ALLO STADIUM ARRIVANO I LANCERI

Bellezze contro. Quella tra Atalanta ed Ajax di questa sera in Champions League è la sfida tra due realtà che fanno del bel gioco e lo spettacolo il loro punto di forza senza bisogno di stipendi milionari o stelle (o presunte tali) strapagate.

Bergamo si prepara alla sua prima volta in Champions League, perché finalmente sarà lo Stadium il luogo dove l’Atalanta potrà giocare la sua campagna d’Europa dopo tanto girovagare tra Reggio Emilia e Milano nel corso degli ultimi anni.

Ed è già una sfida decisiva: dopo il successo nella gara inaugurale i nerazzurri sfidano i lanceri ancora fermi a quota zero: un risultato positivo per Papu e compagni sarebbe già un ulteriore passo avanti nel girone. Mancherà il pubblico (ormai triste abitudine dei nostri giorni) ma la squadra del Gasp proverà ancora una volta a sorprendere tutti e regalare un’altra grande notte di emozioni ai tifosi che la seguiranno da casa.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: con De Roon out dopo la complicata gara con la Samp di sabato scorso, mister Gasperini sostituirà l’olandese con Pasalic in mezzo e punterà davanti su Zapata e Muriel con il Papu alle loro spalle ad ispirare. Dietro torna Romero in difesa. Convocato anche Gollini ma probabilmente giocherà ancora Sportiello tra i pali.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, Pasalic, Freuler, Gosens; Gomez; Muriel, D.Zapata – All.: Gasperini.

AJAX (4-3-3): Onana; Mazraoui, Schuurs, Martinez, Tagliafico; Gravenberch, Klassen, Blind; Neres, Traorè, Tadic – All.: Teg Hag




Le pagelle di Midtjylland-Atalanta

PAPU GRANDE BELLEZZA, ROMERO PRESTAZIONE SUPER

Quando si vince 4-0 è difficile trovare difetti in quanto visto in campo: stasera la squadra domina in ogni reparto una squadra magari non irresistibile ma che per mezz’ora riesce a reggere l’urto e solo un grande Sportiello evita che trovi il pari dopo il vantaggio di Zapata. Ennesimo gol-capolavoro a parte, grande partita per il Papu così come per Romero che la dietro mette ordine e riparte con una facilità a tratti disarmante.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 9: il riscatto. Non aveva digerito lo stop di Napoli così rumoroso, ma sapeva che i suoi avrebbero dato oggi una risposta sul campo: e così è stato. Partita perfetta di una Atalanta tornata la macchina da gol che ha conquistato l’Italia negli ultimi anni. Avanti così!

SPORTIELLO 7.5: decisivo con una grande parata sull’1-0 che tiene in piedi i suoi ed evita ai danesi il pareggio che avrebbe potuto sparigliare tutto quanto. Bravo!

TOLOI 7: poche sbavature, gara praticamente perfetta per lui stasera.

ROMERO 7.5: copre bene, ringhia sugli avversari e riparte anche. Che bello l’assist per Ilicic nella ripresa che manda lo sloveno ad un nulla dal gol. (PALOMINO s.v.: pochi minuti per lui, si gode la festa con i compagni).

DJIMSITI 7: bene, ottima copertura sugli avversari, una prova di carattere per dimostrare le proprie qualità.

HATEBOER 7: galoppa sulla fascia e, quando sterza, diventa praticamente imprendibile per gli avversari. Cavallo pazzo!

DE ROON 7: martello continuo in mezzo al campo. Tanto lavoro sporco e sacrificio per i compagni.

FREULER 7: manca di un niente il gol del 4-0 in chiusura di primo tempo, ma nel complesso la sua prova è più che positiva. (PESSINA s.v.: assaggio di Champions League anche per lui nei minuti finali).

GOSENS 7.5: sfiora il gol in avvio, poi è molto bravo sia in fase propositiva che quando è chiamato a coprire gli spazi.

GOMEZ 8: che bellezza! Un altro gol bellissimo che porta sul 2-0 i suoi nel momento in cui i danesi parevano voler rialzar la testa e provarci. Un gol bellissimo che taglia le gambe agli avversari. (PASALIC 6.5: sfiora il gol e si rende pericoloso in altre due occasioni).

MURIEL 7: un po’ timido in avvio, poi trova spazi e riesce a crearsi anche un paio di occasioni oltre che metter la firma sul terzo gol. (ILICIC 7: cresce sempre più, e sfiora anche un gol che avrebbe fatto felici tutti gli sportivi. Appuntamento rimandato: con questo spirito non tarderà!)

ZAPATA 7.5: un palo, un gol e una conclusione che porta al terzo gol di Muriel: difficile chiedere di più. Una prova maiuscola tra gol e dedizione per la squadra. (MIRANCHUCK 7: hai capito il ragazzo? Entra, il tempo di prendere le misure e… boom! Un gol bellissimo che vale il poker nerazzurro. Il mister dirà in conferenza stampa che non ha ancora avuto tempo di giocare le partitelle con i compagni: beh, se queste sono le premesse… teniamoci forte!)




Atalanta, ritorno in Champions da impazzire: poker al Midtjylland di una Dea straripante!

CHAMPIONS LEAGUE, GRUPPO D: PRIMA GIORNATA

MIDTJYLLAND-ATALANTA 0-4: PAPU E COMPAGNI TRAVOLGONO I DANESI

Il secondo esordio europeo in Champions League dell’Atalanta regala ancora una volta un poker, che stavolta però (a differenza di Zagabria un anno fa) i nerazzurri rifilano ai malcapitati danesi del Midtjylland che reggono mezz’ora e poi cadono sotto i colpi di una Dea che si scatena con Zapata (palo e gol), la magia del Papu Gomez per il raddoppio ed il tris in chiusura di primo tempo di Muriel; decisivo però Sportiello sull’1-0 con una grandissima parata ad evitare guai peggiori. Nella ripresa il ritmo cala, è il momento dei cambi con Ilicic che entra e sfiora il poker e Miranchuck che si regala un esordio da sogno con il bellissimo gol del 4-0 finale. Miglior secondo battesimo europeo per la Dea non poteva esserci nella coppa dalle grandi orecchie. Bravi tutti!

Herning (Danimarca): riecco la Champions, con la sua atmosfera magica e quella musichetta che la caratterizza pur in un contesto non certo dei migliori, con i match disputati a porte semichiuse e con il pubblico come vero grande assente complice un virus, il Covid, che per ora non vuole saperne di abbandonarci. Così la Dea inizia la sua seconda, storica avventura nella coppa dalle grandi orecchie in terra di Danimarca dove in quel di Herning i nerazzurri sono attesi da un’altra favola, quella del Midtjylland, alla sua prima volta in Champions League e quindi incongnita da prender con le dovute contromisure se la Dea vorrà iniziare col piede giusto il suo cammino europeo.

ROMERO E MURIEL TITOLARI: mister Gasperini sceglie alla fine Romero in difesa e non Palomino mentre in mezzo tornano De Roon e Freuler con il Papu che davanti è a supporto di Zapata e Muriel. Nei danesi, c’è Paulinho in difesa mentre gli uomini di maggior estro sono Onyeka in mezzo e Kaba in attacco per il tecnico Priske.

DUVAN, PRIMA IL PALO POI IL GOL: piove a dirotto ad Herning con il match che inizia sotto un autentico diluvio ma le due squadre non si risparmiano sin dalle prime battute: al sesto Gosens conclude in diagonale in area con la sfera che si spegne sul fondo, poi al quarto d’ora Zapata riceve un ottimo pallone e tenta la conclusione colpendo in pieno il palo. Ci sarà modo di riscattarsi però per Duvan al ventiseiesimo quando Toloi mette al centro per Romero che serve proprio Zapata e il colombiano batte Hansen stavolta senza problemi portando la Dea in vantaggio.

SPORTIELLO SALVA, IL PAPU SALE IN CATTEDRA: 2-0!: avanti di un gol, la Dea prova a spingere per cercare subito il bis ma i danesi voglio dire la loro: così, al trentaduesimo prova a reagire il Midtjylland e con un tiro in area di Dreyer sul primo palo, Sportiello deve superarsi e mandar in corner, sui cui sviluppi Onyeka manda clamorosamente fuori di testa la palla del pari. Si risveglia a quel punto la squadra del Gasp che trova il gol del raddoppio al trentaseiesimo ed è una autentica meraviglia di Gomez dal limite dell’area che si infila la dove il portiere di casa non può arrivare: 2-0 per i nerazzurri.

MURIEL FIRMA IL TRIS PRIMA DELL’INTERVALLO: l’Atalanta vola, e decide di non fermarsi contro i danesi che, a questo punto, appaiono in palese difficoltà: così, a quattro dall’intervallo ecco il terzo sigillo nerazzuro firmato da Luis Muriel che approfitta di una respinta di Hansen sulla conclusione di Zapata e firma il tris nerazzurro, che potrebbe anche diventare poker qualche minuto dopo se Freuler non si divorasse a tu per tu con il portiere di casa il quarto gol. Poco male però per una Dea che va così al riposo avanti di tre gol in un primo tempo che si chiude senza recupero.

RIPRESA, DENTRO PASALIC E ILICIC: piove meno ma soffia il vento quando il match riparte dopo il riposo con la Dea che presenta i medesimi undici della prima frazione di gara mentre i danesi ci provano al terzo con una buona ripartenza con Dreyer che va alla conclusione ma con palla sopra la traversa. Ritmo ovviamente più basso rispetto alla prima frazione con il Gasp che a metà ripresa cambia qualcosa nel suo scacchiere in campo inserendo Pasalic e Ilicic al posto di Gomez e Muriel. Proprio Pasalic viene ben servito in area da Romero e conclude a colpo quasi sicuro ma Hansen si supera e nega al croato la gioia del gol.

MIRANCHUCK CHE ESORDIO, FIRMA IL POKER!: a ridosso della mezz’ora tocca poi ad Ilicic aver la grande chance di tornare al gol, ma Hansen prima con una grande parata e l’incrocio poi negano allo sloveno la gioia di un gol che tutti avremmo voluto. A poco più di dieci dalla fine c’è spazio anche per l’esordio di Miranchuk con la maglia nerazzurra ed anche per la prima in champions per Pessina con Zapata e Freuler che lasciano il campo. E proprio il russo arrivato in estate dalla Lokomotiv Mosca segna il bellissimo gol a due dal novantesimo con uno splendido tiro dal limite che si infila sotto l’incrocio e firma così il poker della Dea.

BUONA LA PRIMA DI COPPA, AVANTI COSI’!: a quel punto solo una manciata di minuti separano i nerazzurri da un secondo esordio in Champions stavolta si indimenticabile (a differenza dello scorso anno); tre minuti di extra-time concessi e la Dea può così festeggiare i primi tre punti della sua nuova avventura europea ma, sopratutto, aver la consapevolezza che il passo falso di Napoli in campionato è ormai alle spalle. Serviva una risposta decisa ed importante e i ragazzi del Gasp lo hanno fatto con una grandissima prova in terra danese. La Champions della Dea inizia con quattro sorrisi grandi così! Applausi per tutti.

IL TABELLINO:

MIDTJYLLAND-ATALANTA 0-4 (primo tempo 0-3)

RETI: 26′ Zapata (A), 36′ Gomez (A), 42′ Muriel (A), 89′ Miranchuk (A).

MIDTJYLLAND (4-2-3-1): Hansen; Andersson, Sviatchenko, Scholz, Paulinho; Onyeka (87′ Kraev), Cajuste (76′ Madsen); Dreyer, Sisto (87′ Anderson), Mabil (75′ Vide); Kaba (60′ Evander) – A disposizione: Andersen, Cools, Dyhr, Isaksen, James, Ottesen, Sery Larsen – Allenatore: Priske.

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Romero (86′ Palomino), Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (80′ Pessina), Gosens; Gomez (68′ Pasalic); Muriel (68′ Ilicic), Zapata (80′ Miranchuk) – A disposizione: Depaoli, Lammers, Mojica, Rossi, Ruggeri – Allenatore: Gasperini.

ARBITRO: Soares (Portogallo)

NOTE: partita disputata a porte chiuse – ammoniti Sisto (M); Romero (A) – espulsi: nessuno – recupero: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Atalanta, la senti la musichetta? Ricomincia dalla Danimarca l’avventura in Champions League!

HERING, ORE 21: RIECCO LA CHAMPIONS!

LA “SECONDA VOLTA” DELLA DEA NELLA COPPA DEI CAMPIONI

Danimarca, terra d’Europa per la Dea: dalla delusione di Copenaghen di qualche annetto fa all’inizio della nuova favola in Champions League, la squadra di Gasperini stasera ad Herning vivrà il suo secondo, storico esordio nella coppa dalle grandi orecchie contro quella che è sicuramente un’altra bellissima realtà del calcio europeo: il Midtjylland, che nei turni preliminari ha fatto fuori squadre ben più blasonate e si è aggiudicata così il pass per la prima partecipazione in Champions. Favole contro, verrebbe da dire: anche se Papu e compagni hanno già vissuto l’emozione di quella musichetta che suonerà all’ingresso delle squadre in campo e proveranno a regalare un esordio diverso in Europa di quello della scorsa stagione ai propri tifosi che da casa proveranno a sostenere la Dea in ogni modo, non potendo andare di persona allo stadio a sostenere i propri beniamini. Allacciamo le cinture, inizia una nuova EuroAvventura!

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: senza Malinovskyi (nemmeno partito per la Danimarca) il tecnico Gasperini può comunque contare su molti uomini della rosa a sua disposizione: in avanti il Papu agirà insieme a Zapata e uno tra Muriel oppure la sorpresa Miranchuk. Dietro invece, ballottaggio tra Palomino e Romero per un posto in difesa.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

MIDTJYLLAND (4-2-3-1): Hansen; Andersson, Sviatchenko, Scholz, Paulinho; Evander, Cajuste; Dreyer, Pione Sisto, Mabil; Kaba – All.: Priske

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; D. Zapata, Muriel – All.: Gasperini




Sognatori coi piedi per terra

“Noi saremo tanto più forti quanto più resteremo l’Atalanta: più sali in alto, più devi guardare in basso.  Una delle tante massime che Antonio Percassi ci ha regalato in questi anni di presidenza,  ma dove la modestia forse c’entra poco.

La storia (soprattutto quella recente) è piena di esempi da evitare per una società umile e lavoratrice come quella nerazzurra: la Juventus con la sua eterna chimera Champions, l’Argentina di Messi e la maledetta Copa America, per non parlare delle milanesi, ancorate ad un passato che forse non tornerà più.

L’errore marchiano che si commette è quello di puntare un obiettivo importante sulla base del prestigio del club, e non sulla base della qualità e filosofia di gioco dell’attuale squadra.

Insomma, si pensa che l’obiettivo prefissato sia solo qualcosa di raggiungibile a priori, per storia e tradizione societaria, ma abbiamo imparato che la storia non va in campo. Si vola anche vicino al sole, ma il suo calore può far sciogliere le ali della nostra presunzione.

In questo marasma di società ambiziose e convinte di non inseguire un sogno, ma un fatto quasi ineluttabile, troviamo il patron Percassi, unico superstite della categoria dei sognatori prudenti, ambiziosi ma coi piedi ben ancorati a terra.

Sognare in grande, perché è gratis dopotutto, ma allo stesso tempo utilizzare il mantra della salvezza come motivo per spronare la Dea a superare limiti inimmaginabili. Solo con questa consapevolezza, tutto ciò che arriverà sarà tutto di guadagnato.

Come diceva Paulo Coelho, solo la paura di fallire rende impossibile un sogno, ma è sognando e lottando insieme che allora un obiettivo può diventare realtà.




Cambio di mentalità e consapevolezza: il mercato da big dell’Atalanta

Si è conclusa la sessione estiva di calciomercato. Una parentesi diversa da quelle passate, avvenuta in piena crisi covid e che inevitabilmente ha riscontrato molte complicanze sul lato delle trattative.

Nonostante la situazione di emergenza per i club, la Serie A rimane tra i campionati più spendaccioni, ma tra chi vende per causa di forza maggiore e chi acquista per ridurre gap tecnici, qui troviamo l’Atalanta.

Gli obiettivi della società erano semplici e chiari: trattenere i big e rinforzare la panchina, in ottica campionato e Champions.

L’Atalanta è tra le poche squadre rimaste quasi immuni dall’emergenza coronavirus: Percassi infatti non ha mai sentito l’impellente bisogno di cedere,  ed è qui che il cambio di mentalità e il notevole fiuto per gli affari ha ancora una volta ridotto il gap con club più blasonati, ma poveri di idee e strategie.

CAMBIO DI MENTALITÀ- Più oltrepassi confini inimmaginabili, meno club avrai alla tua porta che bussano incessantemente per i tuoi gioielli.

L’epica cavalcata in Champions ha di fatto annichilito le residue speranze di alcune big di potersi anche solo permettere di sedersi al tavolo delle trattative con Percassi.

Gasperini ha chiesto conferme e ulteriori ritocchi, in linea con una società che anche a livello strategico è diventata una big. Dalla filosofia del “vendere per il bilancio”, Percassi  ha incominciato ad impuntarsi e prendere in mano ogni straccio di possibile trattativa, esplicitando a tutti il nuovo concetto: “Mostratemi i cash e MAGARI ne discutiamo”. Per questo motivo Zapata ha smesso in pochi giorni di esser accostato a Juventus e compagnia bella, e per lo stesso motivo il Papu è rimasto, nonostante le allettanti ma precoci sirene del calcio arabo. Tutti insieme appassionatamente, rimasti ovviamente, qui, a Bergamo, la città che ha insegnato come i sogni e le ambizioni una volta raggiunti, facciano passare in secondo piano l’aspetto meramente economico.

PROSPETTI A QUOTA 100- Trattenere e spendere solo se necessario, ma nel caso delle cessioni si può far sempre qualche eccezione.

Castagne ormai in rotta di collisione con la società era inevitabile che partisse,e per questo motivo 25 milioni incassati rimangono un capolavoro societario. Mai quanto quella di  Dejan Kulusevski, venduto a peso d’oro alla Juventus per 44 milioni (35+bonus), con la consapevolezza che nessuno avrebbe potuto in seguito rimpiangerlo, data l’altissima qualità dei titolari. Nelle ultime ore di mercato la Dea ha calato il tris con la cessione di Amad Traore per 40 milioni al Manchester United, per un totale di quasi 100 milioni complessivi che non sono di certo passati inosservati tra i corridoi della Lega Calcio. L’Atalanta sciorina e insegna calcio sul campo, ma sul mercato è sempre stata la docente universitaria più competente in Italia.

IL NUOVO CHE “AVANZA”-  Qualche ritocchino era inevitabile, ma spesso ci si confonde tra il ritoccare e rinforzare. Mojica, Romero, Lammers, Piccini, De Paoli e Miranchuk sono i frutti di un mercato come al solito non esorbitante (circa 26 milioni esclusi possibili rinnovi di prestiti o riscatti), ma sempre ben mirato a rafforzare tutte le piccole (ma comunque presenti) lacune tecnico-tattiche.

Un mercato all’insegna di molti prestiti e colpi futuri, perché a Bergamo il presente è l’immagine mobile del futuro.




Eurorivali Atalanta: Liverpool a picco, Ajax e Midtjylland peccano di cinismo

L’Atalanta vola in campionato: con la manita rifilata al Cagliari, la Dea si ritrova al comando della Serie A a punteggio pieno. Ormai non ci si può più nascondere: questa squadra può davvero lottare fino alla fine per lo Scudetto, ma nel mentre sale l’attesa per l’esordio in Champions League.

Come ogni anno, quindi, è bene monitorare l’andazzo delle avversarie del nostro gruppo, e visto i clamorosi risultati di questa giornata di calcio internazionale, la consapevolezza di fare bene rimane molto alta.

LIVERPOOL A PICCO- Partiamo dai detentori della Champions del 2019. Anche i mostri sacri hanno punti deboli, come dimostra il clamoroso 7-2 infilitto dall’Aston Villa al Liverpool. I reds privati di Mané, Matip, e Allison tra i pali, si sono affidati alle giocate di Salah e Firmino, ma dietro Van Diks e Gomez hanno combinato più guai di Gianburrasca. Tanto possesso palla per i reds (70 a 30), ma il cinismo questa volta lo hanno portato i padroni di casa che hanno messo a segno 7 reti su 11 tiri nello specchio della porta, contro le due reti su 8 del Liverpool.

AJAX SENZA SMALTO- Anche il giovane Ajax nella scorsa giornata di Eredivisie si è inceppato. La squadra di Ten Haag non è riuscito a rimontare l’1-0 del Groningen, arrivato al 49′. Anche in questo caso però le statistiche ci mostrano una partita diversa dall’esito finale. I lanceri hanno stravinto il possesso palla (70 a 30), e attaccato con forza e vigore, ma nessuno dei 18 tiri totali si è concretizzato. Dall’altra parte ai padroni di casa è bastato insaccare uno solo dei 2 tiri nello specchio della porta per ottenere i 3 punti.

DANESI RIMONTATI- L’unica avversaria dei nerazzurri ad uscire contenta a metà è il Midtjylland. I danesi in trasferta a Horsens, sul lato del gioco non hanno nlla da recriminare. 26 tiri, di cui 9 in porta, e già al 32′ si trovavano avanti per 2 reti a zero. Inspiegabile rimane quindi la clamorosa remunatada incassata dal 35′ al 45′, quando i apdroni di casa hanno incominciato ad accelerare il passo, trovando dapprima il gol dell’1-2 e poi allo scadere del primo tempo il pareggio su rigore.

Tutte e tre le avversarie hanno di fatto dominato in lungo e largo le partite, ma sul piano del cinismo è venuta a mancare quella lucidità che invece la Dea continua a sfoggiare in campionato.