Guarda Atalanta, c’è Pep che ci aspetta: sfida ai “mostri” del Manchester, proviamoci!

MANCHESTER, ORE 21

MISSION IMPOSSIBLE? E ALLORA DIVERTITI DEA!

Un anno ed un giorno fa, l’Atalanta affrontava il Chievo in una quasi “sfida salvezza” tra due squadre in netta difficoltà all’epoca. Pare passato un millennio, invece quella squadra è poi arrivata terza in classifica e questa sera alle 21 se la vedrà contro una delle formazioni favorite alla vittoria della Champions League; non è uno scherzo, i nerazzurri questa sera giocano in casa del Manchester City di Guardiola e del bomber Aguero. Partita senza storia quindi? Nel calcio non c’è nulla di scritto e certo, sicuramente non sarà facile contro la corazzata inglese per una Dea ancora ferma a quota zero punti nel girone di coppa; ma questi ragazzi ci hanno abituato a imprese oltre ogni immaginazione, chissà che anche questa sera Papu e compagni sapranno sorprenderci e stupirci. Forza ragazzi, proviamoci!

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: problemi continui per mister Gasperini, specialmente nella già gracile difesa nerazzurra che perde Palomino e Kjiaer (nemmeno partiti per Manchester); scelte quindi quasi obbligate per il mister che punterà su Masiello e Djmisiti mentre in mezzo ballottaggio tra Freuler e Pasalic con De Roon quasi certo del posto da titolare. Davanti si dovrebbe partire con Muriel ed Ilicic sostenuti dietro da Gomez.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

MANCHESTER CITY (4-3-3): Ederson; Cancelo, Otamendi, Fernandinho, Mendy; Gundogan, Rodri, David Silva; Bernardo Silva, Aguero, Mahrez – Allenatore: Guardiola

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Masiello, Djmsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Gomez; Ilicic, Muriel – Allenatore: Gasperini




Atalanta, così fa davvero male: lo Shakhtar affonda la Dea in pieno recupero

CHAMPIONS LEAGUE, SECONDA GIORNATA

ATALANTA-SHAKHTAR D. 1-2: LA BEFFA UCRAINA ARRIVA AL 95′

“Dalle sconfitte c’è sempre qualcosa da trarre per imparare e crescere”: dice bene mister Gasperini, ma così fa davvero male. L’Atalanta perde in maniera talmente assurda e rocambolesca contro lo Shakhtar da racchiudere in se l’essenza di questo sport: bellissimo, ma allo stesso tempo a volte truce e crudele. Un rigore sbagliato da Ilicic, un palo di Pasalic e il gol di Zapata che pare una liberazione: ma la Champions è tosta, e gli ucraini crescono nel finale di primo tempo e trovano il pari con Moraes a quattro dall’intervallo e centrano una traversa. Nella ripresa la Dea getta il cuore oltre l’ostacolo, crea occasioni, sfiora il vantaggio in pieno recupero prima con Gomez e poi con Malinovsky ma subisce a pochi secondi dal gong il letale contropiede ospite di Solomon. Restiamo a zero punti, gli applausi e i complimenti non fanno classifica purtroppo.

Milano: il calcio è anche questo, bello e allo stesso tempo crudele: e per l’Atalanta, se la prima è stata un disastro, la seconda è stata una beffa di quelle difficili da scordare. All’ultimo respiro la banda Gasperini subisce la seconda sconfitta che non meritava e che purtroppo riduce le speranze di qualificazione a un lumicino, a voler essere ottimisti. Eppure questa volta la Dea, contro avversari ben più dotati della Dinamo Zagabria, se la gioca alla pari, mette paura allo Shakhtar, sbaglia subito un rigore, segna con Zapata il gol del vantaggio, vince sotto il profilo del dominio territoriale. La differenza alla fine la fanno i giocatori ucraini hanno di alta classe: sfruttano ogni occasione e trovano il gol vittoria all’ultimo respiro con Solomon, appena entrato, proprio mentre Gomez e compagnia cercavano il colpo da tre punti. La Champions è sempre più complicata per la Dea, se si pensa soprattutto ai prossimi due impegni (contro il City), ma sarà comunque una bella avventura con questi tifosi (oggi 30 mila a San Siro, un quarto della popolazione di Bergamo) che alla fine hanno applaudito a lungo i loro eroi sconfitti.

DEA SCIUPONA MA TOSTA, SOGNA CON ZAPATA: eppure si è visto dai primi giri di palla che questa era l’Atalanta che conosciamo. Sempre un po’ contratta, l’emozione Champions non si è smaltita in una gara, a volte un po’ frenetica e pasticciona negli scambi, ma viva, pimpante e aggressiva. Lo Shakhtar l’ha agevolata schierandosi con un insolito 4-1-4-1 di copertura, lasciando solo Moraes in attacco. In teoria, non una brutta idea per un rivale che gioca uomo contro uomo e così ha costretto Toloi e Masiello a uscire spesso su Taison e Marlon. Comunque, fin quando il pallino l’ha tenuto stretto l’Atalanta non ci sono stati problemi. Peccato non aver sfruttato il rigore che Ilicic si è procurato con un po’ di furbizia e che lui stesso ha fallito con un tiro potente ma poco angolato. L’Atalanta non si è scoraggiata ha spinto e nella stessa azione ha preso il palo con Pasalic e poi, su pennellata di Hateboer, Zapata ci ha messo la zuccata vincente con la complicità di Pyatov, molto meno bravo in uscita che sul rigore: il Panteron atalantino segna così il primo, storico gol della squadra orobica in Champions League.

MORAES FA 1-1, MARLON PRENDE IL PALO: la reazione degli ucraini è però stata immediata: prima Moares con un tiro a giro ha impegnato Gollini, poi al tramonto del primo round De Roon ha perso palla con Allan Patrick che ha premiato il taglio di Moares che manda fuori giri Palomino e, dribblato Gollini in uscita, fa gol a porta vuota: 1-1. Nel recupero poi Marlon, su punizione, ha pareggiato i conti coi pali prima dell’intervallo.

RIPRESA, SPINGE LA DEA: dopo la pausa, l’Atalanta è partita forte e più ordinata, Gasperini dopo dieci minuti ha inserito forze fresche: Malinovskiy e Gosens per Ilicic e Hateboer e la Dea ha creato subito un paio di occasioni con Zapata, Pyatov è stato bravo a stoppare il secondo tiro. Poi Gasp ha provato la mossa Muriel, sostituendo Masiello e arretrando De Roon tra i centrali.

SOLOMON ENTRA E FIRMA LA BEFFA: la contromossa ospite si rivelerà quella vincente entra Solomon sulla fascia per contrastare il fresco Gosens. La Dea ha condotto sempre il gioco, è entrata in area ucraina parecchie volte e ha avuto due vere occasioni nel finale con Malinovskyi (tiro di un filo a alto) e Gomez respinto dal portiere: poi, quando tutto sembrava destinato a portare al pareggio e invece quella ripartenza maledetta all’ultimo respiro di Dodò che trova proprio Solomon che mette dentro la beffa che sentenzia per l’ennesima volta come la Champions non vuole sorridere ad un’Atalanta che oggi, a differenza di Zagabria, ha veramente dato tutto. Ma non è bastato.

IL TABELLINO

ATALANTA- SHAKHTAR DONETSK 1-2 (primo tempo 1-1)

RETII: 28′ pt Zapata (A), 41′ pt Moraes (S), 50′ st Solomon (S)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello (24′ st Muriel); Hateboer, De Roon, Pasalic, Castagne (13′ st Gosens); Gomez; Ilicic (13′ st Malinovskyi), Zapata – A disposizione: Sportiello, Kjaer, Freuler, Djimsiti – Allenatore: Gasperini

SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Bolbat (48′ st Dodo), Kryvtsov, Matviienko, Ismaily; Stepanenko, Patrick (24′ st Solomon); Marlos (40′ st Konoplyanka), Kovalenko, Taison; Moraes – A disposizione: Shevchenko, Bondar, Marcos, Dentinho – Allenatore: Castro

ARBITRO: Stieler (Ger)

NOTE: spettatori: 25mila circa – ammoniti: Ilicic, De Roon, Toloi, Malinovskyi (A); Kryvtsov, Stepanenko, Moraes, Bolbat (S) – Calci d’angolo: 4-4 – recupero: 2′ p.t. e 4′ s.t.




Le pagelle di Atalanta- Shakhtar Donetsk

APPLAUSI PER TUTTI, TOLOI UN MURO, ILICIC TROPPO TESTARDO

Non è facile dopo una serata così dover anche giudicare, certo poco va rimproverato a quesì ragazzi che hanno dato davvero tutto per regalare un sogno ai propri tifosi poi infranto nella crudeltà ma allo stesso tempo bellezza di questo sport.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6.5: alla fine i suoi meritavano decisamente di più e stavolta tornano a casa con briciole. Peccato, lui dice stesso che le sconfitte servono per crescere ed imparare, ma così fa davvero male. La champions è questa, ora rimane probabilmente la missione più importante: rivitalizzare i suoi, domenica in campionato occorre provare a rialzarsi.

GOLLINI 6.5: poche colpe per lui sui gol, sicuro quando chiamato in causa nelle rare offensive ospiti.

TOLOI 7: ancora una grande partita per lui, conferma la sua crescita costante in una serata purtroppo poco felice.

PALOMINO 6.5: gli ucraini non fanno molto ma tuttavia lui è quasi sempre attento.

MASIELLO 6.5: buona anche la sua prestazione, arriva nel finale stremato come tutti i compagni. (MURIEL 6: si vede solo nel finale, dal suo ingresso ci si aspettava qualcosa di più).

HATEBOER 6: sbaglia tanto, e sul rigore sbagliato da Ilicic prova la conclusione che esce di un nulla ma alla lunga pare condizionarlo un po’. (GOSENS 6: entra e prova a scuotere i suoi nell’assalto finale)

PASALIC 6.5: il palo gli nega un gol che avrebbe poi che meritato. Che peccato.

DE ROON 6.5: da l’anima anche lui come tutti i suoi compagni, alla fine raccoglie l’applauso di tutto il pubblico.

CASTAGNE 6.5: molto bene nel primo tempo, nella ripresa fatica un po’ di più a farsi valere. Comunque positivo

GOMEZ 6.5: a tratti scatenato, a tratti sbaglia i passaggi più elementari. Il Papu è così, croce e delizia: e noi gli vogliamo bene proprio per questo!

ILICIC 6: oltre a sbagliare il penalty del possibile vantaggio, si intestardisce un po’ troppo con la palla e spesso pecca di presunzione. Sufficiente. Stremato, esce nella ripresa (MALINOVSKY 6: sfiora il gol nel finale, ma perde anche palloni in maniera piuttosto ingenua. Comunque sufficiente).

ZAPATA 6.5: il primo gol storico della Dea in Champions porta la sua firma, peccato che non venga celebrato nel modo giusto ma di contro con una atroce beffa nel finale. 




San Siro si accende per la Dea: c’è lo Shakthar, riprovaci Atalanta!

MILANO, ORE 18.55

CON GLI UCRAINI E’ GIA’ UNA GARA DECISIVA

Riproviamoci! Dopo la lezione di Zagabria, l’Atalanta prova a rialzar la testa e dimostrare che in questa Champions League non vuol aver solo un ruolo da comparsa e vittima sacrificale. Per la prima in casa di coppa, la Dea attende lo Shakhtar, formazione ucraina solida che sta dominando il proprio campionato e anch’essa vogliosa di riscattare l’esordio con sconfitta contro il Manchester City; un crocevia insomma quasi fondamentale per ambo le contendenti per non restar defilate. Zapata e compagni cercando quindi il riscatto sulla scia degli ottimi risultati che la Dea ha ottenuto proprio subito dopo la scoppola contro la Dinamo: dopo di allora un pari e due vittorie esterne per i nerazzurri che sono saliti al terzo posto in classifica.

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I DUBBI DEL GASP: vuoi per i tanti incontri ravvicinati, ma anche per sorprendere l’avversario, mister Gasperini pensa a qualche variazione rispetto all’undici che ha vinto a Reggio Emilia sabato: Gomez non è al meglio e probabilmente partirà dalla panchina così come Ilicic; spazio in questo caso a Malinovsky e Muriel mentre dietro tocca a Toloi, Palomino e Masiello far da muro davanti a Gollini. In mezzo torna De Roon insieme a Freuler.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): 95 Gollini: 2 Toloi, 6 Palomino, 5 A. Masiello; 33 Hateboer, 11 Freuler, 15 De Roon, 21 Castagne; 18 Malinovskyi; 9 Muriel, 91 D. Zapata – A disposizione: 57 Sportiello, 4 Kjaer, 19 Djimsiti, 88 Pasalic, 72 Ilicic, 8 Gosens, 10 A. Gomez – Allenatore: Gasperini

SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): 30 Piatov; 2 Butko, 4 Kryvtsov, 22 Matvilenko, 31 Ismaily; 6 Stepanenko, 21 Alan Patrick; 11 Marlos, 7 Taison, 15 Konoplianka; 10 Junior Moraes – A disposizione: 81 Trubin, 98 Dodò, 77 Bondar, 19 Solomon, 20 Kovalenko, 14 Teté, 9 Dentinho – Allenatore: Castro




Le pagelle di Dinamo Zagabria-Atalanta

SOLO MALINOVSKY SUFFICIENTE IN UNA SERATA DA DIMENTICARE

Purtroppo è davvero difficile trovare qualche aspetto positivo in questa brutta serata di coppa, tuttavia qualche buona notizia arriva soprattutto nella ripresa quando Malinovsky ha un impatto positivo sul match con diverse giocate propositive e interessanti. Dietro le difficoltà difensive di inizio stagione sono ingigantite dalla serata difficile di tutta la squadra mentre in mezzo un po’ meglio De Roon di un opaco Freuler (sostituito nell’intervallo); davanti Gomez va solo a sprazzi ed Ilicic si libera della gabbia degli avversari troppo tardi.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 5: tante cose clamorose in una sola partita. La sua squadra non gioca il calcio che vorrebbe, non impone il ritmo ma lo subisce, non ha mai la testa in una partita dove gli stimoli non mancavano sicuramente e non va nemmeno a segno. Tutti gli episodi negativi gli remano contro in 90 minuti terrificanti che trasformano in musi lunghi la grande gioia per il traguardo conquistato la scorsa stagione. Ma guai ora ad abbattersi, possa questa lezione essere salutare per il proseguo di coppa ma anche per il campionato appena iniziato.

GOLLINI 5.5: ne piglia quattro, ne salva uno sulla conclusione dello scatenato Orsic. Poco altro da dire.

MASIELLO 5: gioca un tempo in estrema difficoltà, lui come tutti i suoi compagni di squadra. (MALINOVSKY 6: beh qualcosa di buono lo fa sicuramente vedere, un paio di bei lanci e il giusto carattere nonostante entri a gara ormai andata).

TOLOI 5: un naufragio anche per lui, poche certezze, tantissime imprecisioni.

DJIMSITI 5: Olmo e compagnia paiono delle montagne insormontabili anche per lui. Poco da dire.

HATEBOER 5.5: in bambola completa nella prima parte del match, nella ripresa porta in area 2-3 cross interessanti ma senza fortuna.

FREULER 5: opaco ed impalpabile per tutto il primo tempo, lascia il posto a Pasalic durante l’intervallo. (PASALIC 5.5: anche un paio di tentativi che meritavano miglior fortuna per lui, sicuramente fa meglio del compagno).

DE ROON 5.5: lotta e di danna l’anima, mostra qualcosa di meglio nella ripresa ma, alla fine, la sostanza non cambia di molto nemmeno per lui.

GOSENS 5: esce allo scoperto solo nel finale con un paio di ottime azioni ed una conclusione, ma a partita ormai abbondantemente chiusa.

GOMEZ 5: ti aspetti tanto da lui, sempre. Figuriamoci in champions: e invece non riesce a decollare, fatica tremendamente anche se è il primo a concludere in porta, dopo quasi un tempo intero…

ILICIC 5.5: braccato dalla difesa croata fa molta fatica ad imporsi, ma nella seconda parte del match riesce a giocar qualche pallone in più ed offrire anche un paio di ottimi palloni che meritavano miglior sorte. Troppo poco però… (BARROW s.v.: dentro nel finale, assaggia la Champions nel giorno peggiore).

ZAPATA 5.5: resta isolato in mezzo al deserto per diverso tempo, ma quando riceve palloni costruisce le due occasioni più ghiotte del match per i nostri; la prima parata dal portiere, la seconda fuori di pochissimo. Ma anche da lui ci si aspettava qualcosa di più.




Atalanta, una “prima” in Champions da incubo: la Dinamo cala il poker

CHAMPIONS LEAGUE, PRIMA GIORNATA

DINAMO Z.-ATALANTA 4-0: ORSIC NE FA TRE, DEA AL BUIO

Fa male, ma il calcio è anche questo: l’esordio tanto atteso si trasforma in un incubo per la Dea che ne prende quattro a Zagabria in un match in cui i nerazzurri non entrano quasi mai in partita subendo per larghi tratti la vivacità dei croati che hanno in più circostanze dimostrato freschezza e quella spensieratezza che a Gomez e compagni stasera è mancata. Ne esce un 4-0 pesante per via delle reti di Deovaz e la tripletta di Orsic che mette subito in vertiginosa salita il cammino dei ragazzi del Gasp in coppa. Poco importa però l’immagine più bella è il sostegno e gli applausi a fine gara degli oltre tremila giunti da Bergamo in Croazia per non perdersi questo esordio che resterà comunque difficile da scordare.

Zagabria: è già magico così, il fatto di poter essere qui a questa tastiera ed un domani poter dire alla gente “io quella sera l’ho vista e raccontata”. Tutto vero, niente Playstation, questa sera l’Atalanta fa il suo esordio in Champions League, la coppa delle “big” europee si prepara così ad accogliere tra le sue partecipanti anche la Dea di mister Gasperini pronta ancora una volta a provare a stupire tutta Europa. Dopo la fantastica cavalcata di Europa League di due stagioni fa, Papu Gomez e compagni ci riprovano, stavolta nella competizione più blasonata di tutte. L’obiettivo? Fare bene e, magari, scrivere nuove pagine magiche e storiche della società del presidente Percassi. Primo avversario per i nerazzurri sarà la Dinamo Zagabria, squadra giovane e con diversi giocatori di talento che dopo aver superato i turni preliminari è approdata in Champions finendo nel girone con la Dea, lo Shaktar ed i colossi del Manchester City. Una gara quindi subito con un avversario molto simile per i nerazzurri che cercheranno sin da subito di trovar i primi storici punti e gol in coppa per lanciar un messaggio chiaro ai naviganti: esordiente si, cenerentola no.

GASP CON LA FORMAZIONE-TIPO: per la sua prima in Champions, mister Gasperini si affida agli stessi uomini che hanno vinto a Genova in pieno recupero con la sola eccezione di Pasalic, dirottato in panchina per lasciar posto a De Roon in mezzo con dietro Masiello, Toloi e Djimsiti mentre davanti c’è il Papu ad ispirare Ilicic e Zapata. La Dinamo allenata dall’ex tecnico dello Spezia Bjelica propone anche vecchie conoscenze del nostro calcio come Pektovic inserito in un tridente con Olmo e Orsic.

DEOVAZ LA METTE SUBITO IN SALITA: trentunomila persone sugli spalti a Zagabria tra cui quasi tremila tifosi giunti da Bergamo a sostenere la Dea con il match che inizia ed i padroni di casa partono subito forte con i nerazzurri che paiono subir molto anche l’emozione dell’esordio in coppa. Dopo un tentativo di Ilicic al sesto che accarezza la traversa, i croati spingono e all’ottavo sono pericolosi con una conclusione di Ademi in mischia che finisce fuori di poco e poi al decimo passa con Deovaz che mette in rete da pochi passi il bel cross di Stojanovic mettendo subito in salita il match dei ragazzi del Gasp.

ORSIC MANDA A PICCO LA DEA: l’abitudine a subire gol e doverli rimontare solitamente scuotono la squadra nerazzurra che tuttavia non esce dal proprio guscio se non in qualche sporadica e timida occasione continuando a subire le iniziative dei croati più pimpanti ed in palla dei padroni di casa che alla mezz’ora trovano il raddoppio: gran giocata di Olmo per Orsic che da fuori conclude e supera Gollini: 2-0, la Dea in campo non c’è, e purtroppo la situazione, già pesante di suo, si fa ancor più grigia a due dalla fine quando ancora Orsic timbra di testa e mette alle spalle di Gollini: 3-0 e per i nerazzurri è davvero notte fonda. Nei tre minuti di recupero concessi arriva il primo tentativo dei ragazzi del Gasp con una conclusione potente di Gomez, troppo facile per impensierire però il portiere di casa per quello che è il sussulto finale di uno dei più brutti primi tempi sin qui disputati dalla squadra del Gasp negli ultimi anni.

RIPRESA, GASP CAMBIA, ORSIC CALA IL POKER: la ripresa prende il via con gli ingressi di Pasalic e Malinovsky al posto di Freuler e Masiello con Gasperini che prova il tutto e per tutto per provare a cambiare qualcosa con i suoi che al nono fanno vedere qualcosa con una bella azione avviata proprio da Malinovsky per Hateboer che apre per Pasalic la cui conclusione finisce sul fondo. Poi tocca a Gollini al dodicesimo evitare la tripletta di Orsic con una bella parata che salva la Dea. Nulla però potrà al ventitreesimo l’estremo difensore nerazzurro quando ancora Orsic scatta sul filo del fuorigioco e infila in diagonale la porta della Dea: 4-0, un passivo pesantissimo che spegne definitivamente ogni veemente speranza di rimonta di una squadra oggi davvero irriconoscibile.

DELUSIONE E SPERANZA: i minuti scorrono, i nerazzurri provano a cercare almeno il gol della bandiera ma prima il portiere nega a Zapata il gol, poi ancora Pasalic manda fuori di un nulla ed infine è ancora Zapata a venir lanciato da Ilicic ad una manciata di minuti dalla fine a mandar fuori di pochissimo a tu per tu con l’estremo difensore croato. Nel finale tocca anche a Barrow far il suo esordio in Champions League al posto di uno stremato Ilicic, ma la sostanza ovviamente non cambierà. Quattro minuti di recupero e poi può scendere il sipario su una delle notte europee più grigie di un’Atalanta che vede trasformarsi il tanto atteso esordio in Champions in un vero e proprio incubo. 4-0, l’Atalanta questa sera la ha fatta la Dinamo, il pane della coppa dalle grandi orecchie è veramente duro.

IL TABELLINO

DINAMO ZAGABRIA-ATALANTA 4-0 (primo tempo 3-0)

RETI: al 10′ Leovac, al 31′,al 41′ e al 23′ Orsic

DINAMO ZAGABRIA (4-3-3): Livakovic; Stojanovic, Theophile-Catherine, Peric, Leovac; Dilaver, Ademi, Moro (dal 27′ st Gojak); Olmo, Petkovic (dal 37′ st Gavranovic), Orsic – All.: Bjelica

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello (dal 1′ st Malinowski); Hateboer, Freuler (dal 1′ st Pasalic), De Roon, Gosens; Gomez; Ilicic (daò 42’st , Zapata – All.: Gasperini

NOTE: spettatori 31mila circa di cui 3mila provenienti da Bergamo – ammoniti: Djimsiti, De Roon, Theopile, Moro, Gosens – recuperi: 3′ p.t. e 4 s.t.




Atalanta, l’attesa è finita: parte da Zagabria l’avventura in Champions League!

ZAGABRIA, ORE 21: DEA, ECCOTI LA CHAMPIONS!

E VOI, SIETE PRONTI A SENTIRE LA MUSICHETTA? “THE CHAMPIONS!!!”

L’attesa è finita: una nuova pagina di storia sta per essere scritta. Alle 21 di questa sera, il fischio d’inizio a Zagabria segnerà lo storico esordio in Champions League dell’Atalanta in una avventura nell’Europa delle grandi che, comunque andrà a finire, regalerà grandi emozioni a tutti i tifosi della Dea. Un traguardo impensabile sino a pochi anni fa, che Gomez e compagni ora cercheranno di onorare al meglio provando ancora una volta a stupire tutti in un girone che, Manchester City a parte, mette i nerazzurri di fronte a squadre con cui potranno provare a dire la loro. Si inizia questa sera con la sfida nella tana della Dinamo Zagabria, squadra giovane ed abituata a platee europee che misurerà le ambizioni di un’Atalanta che vuol provare ad entrare all’università del calcio europeo nel migliore dei modi. E tutti siamo pronti a spingere i nostri ragazzi verso l’ennesima grande impresa!

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LA VIGILIA DEL GASP: con un Muriel in più (recuperato in extremis ma che sicuramente partirà dalla panchina) a disposizione, il tecnico nerazzurro pare intenzionato a confermare buona parte della formazione che ha vinto a Genova con l’unica probabile variazione prevista con l’innesto di De Roon e il ritorno in panchina, almeno inizialmente, di Pasalic. Poche novità dietro e davanti con Toloi con Masiello e Djimsiti dietro mentre Zapata agirà da punta con il Papu e Ilicic a supporto.

LE PROBABILI FORMAZIONI

DINAMO ZAGABRIA (4-3-3): Zagorac; Ivo Pinto, Théophile-Catherine, Peric, Leovac; Gojak, Moro, Majer; Kadzior, Petkovic, Orsic – All.: Bjelica

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Toloi, Masiello; Hateboer, Freuler, De Roon, Gosens; Ilicic, Gomez; Zapata – All. Gasperini