Le pagelle di Atalanta-Torino

POCHI A SALVARSI, MA LA PROVA DI GOSENS SIA DI ESEMPIO PER TUTTI

In una prestazione incolore, ovvio attendersi giudizi non certo teneri, anche per lo stesso Gasperini, le cui scelte non hanno per nulla convinto. Menzione di merito per il solo Gosens, ultimo a mollare e autore di un bellissimo gol.

LE PAGELLE DEI NERAZZURRI

ALL.: GASPERINI 5: sbaglia parecchio anche lui. Scelte iniziali che non convincono, cambi in corso d’opera che non cambiano una situazione che stava inevitabilmente precipitando. Qualcosa non va, occorre trovare subito la quadra entro mercoledì sera.

GOLLINI 6: ne prende tre senza colpe particolari, ma è bravo sul rigore di Belotti a respingerlo anche se poi non può nulla sulla successiva ribattuta.

TOLOI 5.5: la sua faccia a fine partita è tutta un programma. La delusione gliela si legge in faccia.

ROMERO 5.5: in difficoltà anche lui in una giornata decisamente poco positiva per i suoi nonostante il buon inizio.

PALOMINO 5: commette una ingenuità sul rigore concesso a Belotti, poi è decisivo in un’altra circostanza poco dopo. Però il suo errore pesa parecchio.

RUGGERI 5: dura anche oggi solo un tempo, e lo fa male. Altra occasione sprecata. (DJIMSITI 6: entra nella ripresa, non incanta, ma nemmeno commette errori particolari).

DE ROON 6: molti palloni persi dopo un avvio di gara assolutamente convincente. Suo l’assist all’1-0 di Ilicic.

PESSINA 6: più arretrato, ma comunque propositivo (PASALIC s.v.: dentro nel finale).

GOSENS 7: l’ultimo a mollare; gol bellissimo a parte la sua prestazione dovrebbe servire d’esempio a tutti.

MALINOVSKYI 5.5: parte bene, avvia con una sua ripartenza l’azione del terzo gol nerazzurro, poi sparisce un po’ come buona parte dei suoi compagni (LAMMERS s.v.: dieci minuti in campo senza lasciar traccia).

ILICIC 6: bene in occasione del gol ed alcune sue giocate, male nella ripresa quando non riesce più a sterzare e dare la scossa ai compagni (MIRANCHUK 6: sfortunato, pare in palla e centra pure un palo. Ma non basta).

MURIEL 6: trova il gol, ma molto spesso finisce anche lui con il commettere errori e leggerezze non da lui. (ZAPATA 5: ha una sola occasione degna di nota, la spreca malamente. E poteva chiudere il match…).




Atalanta che follia: va sul 3-0 e stacca la spina. Ed il Toro rimonta tre gol ai nerazzurri

SERIE A VENTUNESIMA GIORNATA

ATALANTA-TORINO 3-3: TRE GOL IN VENTI MINUTI, POI LA RIMONTA GRANATA

Poche sono le partite che fanno davvero arrabbiare il tifoso: questa è una di quelle. L’Atalanta riesce nella grande impresa di farsi rimontare tre gol dal pericolante Torino in una gara folle che i nerazzurri paiono mettere in discesa in ventun minuti con i gol di Ilicic, Gosens e Muriel ma che consente incredibilmente al Toro di riaprire con Belotti e Bremer nel finale di primo tempo. I granata nella ripresa ci credono, le due squadre trovano un legno per parte e poi Bonazzoli entra e fa 3-3. Un calo di tensione inaccettabile che denota come alcuni dei nostri abbiano incredibilmente staccato la spina dopo il 3-0. E mercoledì c’è il ritorno della semifinale di coppa Italia dove non saranno amessi cali di alcun genere.

Bergamo: sei gol e mille emozioni di un match incredibile che l’Atalanta aveva in tasca e che il Toro gli ha sfilato da sotto il naso rimontandole tre gol. Incredibile prestazione dei nerazzurri, che staccano la spina dopo il triplo vantaggio e ne combinano di ogni per consentir ai granata di rientrare in partita e, con merito, riprendersi un match che pareva ormai andato. Senza testa e concentrazione questa squadra torna “normale” ed i risultati, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti i tifosi, oggi molto delusi.

ALTRA CHANCE PER MALINOVSKYI: con un occhio anche alla semifinale di ritorno con il Napoli, il Gasp cambia qualcosa in mezzo dove Pessina gioca al posto di Freuler con Malinovskyi che ha un’altra chance in posizione avanzata con Ilicic a supporto di Muriel mentre sulle fasce ci sono Ruggeri e Gosens. Nel Toro, Nicola propone subito il neo arrivato Mandragora e recupera Izzo affidandosi davanti a Zaza e Belotti.

BRIVIDO-ZAZA POI ILICIC LA SBLOCCA: giornata grigia a Bergamo all’ingresso delle squadre in campo con il match che inizia ed il Toro si fa vedere per primo al settimo con un passaggio di Belotti per Zaza che gira in area e manda fuori di un soffio. A ridosso del quarto d’ora però la Dea la sblocca alla prima azione: Ilicic scatta sul filo del fuorigioco e insacca anche con un po’ di fortuna: l’arbitro in un primo momento annulla per fuorigioco e poi invece, convalida dopo il ricorso al Var che consegna così il vantaggio ai nerazzurri.

GOSENS-MURIEL, DEA SUL 3-0: il gol dello sloveno scombina i piani difensivi del Toro che, a quel punto, non può difendere e i ragazzi del Gasp ne approfittano subito segnano altri due gol nel giro di due minuti tra il diciannovesimo ed il ventunesimo: prima Muriel per Gosens che in scivolata mette alle spalle di un Sirigu non totalmente senza responsabilità nell’episodio. Poi, due minuti più tardi, Ilicic offre un passaggio illuminante per Muriel, il primo tiro è respinto da Sirigu, il secondo no: 3-0.

BELOTTI, BEL GESTO DI FAIRPLAY: bel gesto di Belotti alla mezz’ora, che cade in contrasto con Romero e l’arbitro fischia fallo ed ammonisce il difensore atalantino: l’attaccante granata richiama invece l’arbitro dicendogli di essere scivolato: ammonizione tolta e applausi da tutta la panchina atalantina. Una partita che pare in discesa per i nerazzurri e, invece, i cali di tensione della Dea uniti alla crescita di un Toro non domo cambiano l’andazzo del match: l’avvisaglia arriva al trentasettesimo quando Murru, dribbla Gollini e appoggia verso la porta, intervento provvidenziale di testa di Gosens che toglie la palla letteralmente dalla porta.

BELOTTI E BREMER RIAPRONO TUTTO: al quarantesimo le sensazioni che qualcosa sta cambiando diventano realtà quando Palomino trattiene Belotti in area e l’arbitro indica il dischetto del rigore: lo stesso attaccante granata va dagli undici metri, Gollini respinge ma sulla ribattuta il Gallo mette dentro il 3-1. L’Atalanta non c’è con la testa e, nel primo dei due minuti di recupero concessi, il Toro la riapre con merito: azione confusa in area con una traversa di Mandragora, poi insacca Bremer. E’ 3-2 all’intervallo in una partita davvero incredibile.

RIPRESA, TOCCA SUBITO A DJIMSITI: subito un cambio dopo l’intervallo per il Gasp che toglie Ruggeri ed inserisce Djimsiti con l’Atalanta che prova a richiudere il Toro nella propria metà campo e ripristinare così le gerarchie in campo oltre che nel risultato. Al dodicesimo entrano anche Zapata e Miranchuk con Muriel e Ilcic che escono dal terreno di gioco. Al sedicesimo Toro pericoloso con Toloi decisivo in area a respingere la conclusione di Zaza.

UN LEGNO PER PARTE: si rivede al ventesimo la squadra del Gasp con Zapata che, ben imbeccato in area da Miranchuk, spedisce alle stelle da ottima posizione. Il Toro però risponde ed è pericolosissimo a sua volta con Singo, che da fuori tenta la conclusione a giro che centra in pieno la traversa. La partita è un continuo capovolgimento di fronte, alla mezz’ora anche la Dea centra il legno con il palo colpito da Miranchuk in area con Sirigu che nulla avrebbe potuto sulla conclusione del russo.

BONAZZOLI ENTRA E SEGNA: i minuti passano ed il Toro aumenta la pressione alla ricerca di un pari che la squadra granata trova al trentasettesimo quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, il neo entrato Bonazzoli spizzica di testa in area e non può nulla Gollini: la Dea confeziona così il suo suicido perfetto in un match che torna incredibilmente in parità.

COSI’ NON VA PER NULLA BENE: il finale di partita regala un’ultima emozione al quarto di recupero quando Verdi prova a calciare direttamente su punizione dal limite ma Gollini riesce a bloccare. Il 3-3 finale è lo specchio del periodo davvero strano che l’Atalanta sta attraversando, un girone di ritorno iniziato non con il giusto carisma e la mentalità per poter continuare a restar in alto. E ora testa a mercoledì, un appuntamento molto importante per cercare di conquistare la finalissima di coppa Italia: certo, servirà ben altra testa e ben altra Atalanta di quella vista oggi…

IL TABELLINO:

ATALANTA-TORINO 3-3 (primo tempo 3-2)

RETI: 14′ Ilicic (A), 18′ Gosens (A), 20′ Muriel (A), 42′ Belotti (T), 46′ Bremer (T), 84′ Bonazzoli (T)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Romero, Palomino, Toloi; Ruggeri (46′ Djimsiti), De Roon, Pessina, Gosens; Malinovskyi (78′ Lammers); Muriel (58′ Zapata), Ilicic (58′ Miranchuk). A disposizione: Caldara, Freuler, Ghislandi, Kovalenko, Pasalic, Rossi, Sportiello, Sutalo. Allenatore: Gasperini.

TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Singo (72′ Verdi), Lukic (55′ Baselli), Mandragora, Rincon (81′ Gojak), Murru (55′ Ansaldi); Belotti, Zaza (81′ Bonazzoli). A disposizione: Buongiorno, Linetty, Lyanco, Milinkovic-Savic, Ujkani, Vojvoda. Allenatore: Nicola.

ARBITRO: Fourneau di Roma.

NOTE: gara di andata: Torino-Atalanta 2-4 – al 42′ Gollini (A) respinge un rigore a Belotti (T). Ammoniti Palomino (A); Zaza (T) – recupero: 2′ p.t. e 4′ s.t.




Prima il Toro, poi la coppa: l’Atalanta prova a riprendere a correre in campionato

BERGAMO, ORE 15

FORZA DEA, PRENDIAMO IL TORO PER LE CORNA

Un passo alla volta, con la giusta determinazione: l’Atalanta si prepara a rituffarsi in campionato dopo il pari di mercoledì nella semifinale di andata contro il Napoli ed attende oggi il Toro tra le mura amiche del Gewiss Stadium con la speranza di riscattare la sconfitta di domenica contro la Lazio. Per farlo però servirà la giusta determinazione contro i granata che, dall’arrivo di Nicola in panchina e con i nuovi innesti del calciomercato di gennaio hanno ritrovato spirito da battaglia e saranno sicuramente un osso duro per i ragazzi del Gasp.

VIVI IN DIRETTA CON NOI LA SFIDA AI GRANATA DELLA DEA ALLA LAZIO A PARTIRE DALLE 15 SEGUENDO IL MATCH IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: ancora una volta senza gli uomini sulle fasce, il Gasp può contare sul solo Gosens mentre sull’altra corsia probabile tocchi ancora al baby-Ruggeri. Davanti poche novità con Pessina ed Ilicic che dovrebbero supportare Zapata. Dietro ci sarà Romero che sarà squalificato in coppa.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Ruggeri, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Ilicic, Zapata – Allenatore: Gasperini

TORINO (3-5-2): Sirigu, Izzo, Nkolou, Bremer; Singo, Lukic, Mandragora, Rincon, Murru; Zaza, Belotti – Allenatore: Nicola




Le pagelle di Atalanta-Torino

LA DIFESA MANCA, MA ANCHE IN MEZZO QUALCOSA NON VA

Le sconfitte si analizzano troppo spesso andando incontro ai singoli errori, tuttavia le incertezze difensive nerazzurre hanno probabilmente radici anche in un centrocampo sin qui non più diga insormontabile come lo era nella scorsa stagione: e con maggior palloni concessi agli avversari i rischi aumentano esponenzialmente. Tuttavia in una serata così negativa, sicuramente il ritorno al gol e alle grandi giocate di Zapata lascia ben sperare.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 5.5: ad un certo punto, dopo il 2-2 granata, osa addirittura Muriel in ruolo di Pasalic, azzardando forse un po’ troppo e accorciando ulteriormente la già corta coperta tra centrocampo ed una difesa incerta. Chiaro, nella vita chi non risica non rosica e questa squadra non sa mantenere i risultati ma gioca sempre per ottenere il massimo. Però questa mossa poteva a mio avviso esser provata un po’ dopo. In partite del genere è una roulette russa capire come vanno a finire. Uno stop che potrà servire da lezione.

GOLLINI 6.5: ne piglia tre, ma è attento in almeno un paio di situazioni piuttosto pericolose per i suoi.

TOLOI 5.5: rientro non dei migliori, viene saltato in pieno da Bonifazi in occasione del primo gol granata e da Berenguer sul secondo: non ha ancora il passo giusto.

DJIMSITI 5: anche oggi non bene, spesso in difficoltà e con marcature approssimative sugli avversari.

MASIELLO 5: si fa saltare almeno un paio di volte in maniera quasi imbarazzante.

HATEBOER 5: oltre agli errori in fase di ripiegamento, ha sulla testa il possibile pallone del 3-3 nel recupero che manda abbondantemente alto.

DE ROON 5.5: poco filtro in mezzo, parecchie difficoltà in fase di impostazione. Anche lui soffre parecchio questa situazione.

PASALIC 6: sufficiente, più che altro per una discreta seconda parte di primo tempo, poi viene sostituito nella ripresa (MURIEL 5.5: oggi non riesce a colpire come accaduto a Ferrara ma, a onor del vero, non riceve nemmeno palloni meritevoli di tentar la conclusione a rete).

GOSENS 5: saltato completamente da Izzo (che non è alto due metri) in occasione del gol-partita dei granata. Non ci siamo. (ARANA s.v.: dentro nel finale, va detto che mostra anche qualche buona giocata ma è difficile davvero esprimere un giudizio sul nuovo arrivato).

GOMEZ 5.5: oggi poche fiammate degne di nota per lui, prova in qualsiasi modo a mettersi in luce ma spesso senza successo (MALINOVSKY 6: benino, nel finale porta anche in area qualche pallone interessante ma senza fortuna).

ILICIC 6: a tratti irritante, ma capace anche di alcune giocate veramente importanti e che lo rendono quasi imprendibile, ma la bilancia pende molto dalla parte della imprecisione stasera. Sufficiente.

ZAPATA 7.5: praticamente ribalta da solo la partita, dimostra una forma in costante crescita e mette a segno la sua prima doppietta stagionale. Un raggio di luce dirompente in una serata piuttosto cupa.




Sorpasso e contro-sorpasso: la difesa non va proprio, e il Toro ribalta la Dea

SERIE A, SECONDA GIORNATA

ATALANTA-TORINO 2-3: SUPER ZAPATA NON BASTA

Le partite con tanti gol sono sempre belle e divertenti, ma chi ne esce sconfitto deve poi saper riflettere: e stavolta tocca all’Atalanta, superata dal Toro in una partita incredibile che i nerazzurri devono (come al solito) rincorrere dopo la rete di Bonifazi e riescono a ribaltare tra fine primo tempo e avvio di ripresa con una splendida doppietta di Zapata, ma che si fanno nuovamente e incredibilmente sfuggire di mano consentendo al Toro di pareggiare con Berenguer e poi di vincerla con Izzo, tutti gol giunti su incredibili amnesie difensive della retroguardia atalantina. Con il portiere ospite Sirigu tra i migliori in campo lo spettacolo non manca in campo, ma l’imprecisione sottoporta di Papu e compagni unita alle follie della retroguardia nostrano alcuni, importanti limiti di questa squadra che la rimonta di Ferrara aveva nascosto. Primo stop quindi per la Dea, la sosta arriva forse al momento giusto per poter provare a trovar le giuste contromisure in campo e, magari, sul mercato.

Parma: nello stadio dove circa un mesetto e mezzo fa la primavera ha conquistato lo scudetto, l’Atalanta torna oggi per il suo primo impegno casalingo della stagione in “trasferta” al Tardini di Parma in attesa che la ristrutturazione della Curva nord del vecchio Comunale sia completata e provando ad arrivar alla prima sosta stagionale di questo campionato il più in alto possibile di classifica ma senza soffrire di vertigini; di contro c’è un Toro ferito dopo l’eliminazione dal playoff per l’Europa League ma sicuramente motivato e voglioso di rialzare la testa.

PASALIC SI, FREULER NO: rispetto a Ferrara mister Gasperini ritrova Ilicic dopo la squalifica e conferma Pasalic, stavolta arretrato in mezzo al posto di Freuler che parte dalla panchina, dietro tocca Toloi al posto di Palomino mentre davanti ci sono Zapata ed il Papu. Nel Toro, out Zaza e panchina per il neo arrivato Laxalt, davanti c’è Berenguer con Belotti.

PARTITA SUBITO DIVERTENTE: bella la cornice di pubblico all’ingresso delle squadre in campo con quasi settemila bergamaschi giunti in terra emiliana e con il match che prende il via ed al secondo è subito brivido per i nerazzurri quando De Silvestri crossa (con il pallone uscito oltre la linea di fondo) e Berenguer calcia sul palo una occasione colossale con la palla che passeggia lungo tutta la linea di porta e poi l’arbitro ferma il gioco. La Dea risponde al sesto con una conclusione di Ilicic che Sirigu blocca in due tempi e poi un minuto dopo con sempre lo sloveno che pesca bene il Papu in area e conclude ma Zapata non arriva di un nulla alla deviazione. La partita non si sblocca ma è sicuramente gradevole: al sedicesimo Gollini è provvidenziale in uscita coi pugni su De Silvestri pronto a colpire di testa poi, sulla ripartenza, Ilicic sciupa in area concludendo in diagonale troppo centrale e facile per Sirigu.

BONIFAZI-ZAPATA, BOTTA E RISPOSTA: il Toro sembra all’angolo e tra invece lo spunto dal momento di difficoltà per piazzare la zampata al ventitreesimo sugli sviluppi di un corner dove Bonifazi di testa anticipa tutti e buca la porta di Gollini portando avanti i granata di Mazzarri. L’Atalanta accusa un po’ il colpo ed il Toro inizia a far girar la palla di più dei nerazzurri che appaiono disorientati e si affidano solo a lanci lunghi di dubbia utilità tornando però a premere sull’acceleratore dopo la mezz’ora ed andando a prendersi il pari al minuto trentasette quando Zapata in ripartenza finalizza al meglio l’ottimo pallone ricevuto con un pallone che si insacca alle spalle di Sirigu e rimette le cose a posto: 1-1. Il Panteron nerazzurro prova poi a fare il bis qualche minuto dopo il gol del pari ma chiudendo troppo l’angolo e con il pallone che finisce sul fondo di un nulla facendo la barba al palo in quella che è di fatto l’ultima azione interessante di un bel primo tempo che si chiude con le due squadre in parità con un gol per parte.

EL PANTERON PER IL SORPASSO: il match riprende dopo il riposo senza cambi da parte dei due tecnici e con la Dea subito pericolosa al secondo minuto con un bel colpo di testa di Toloi in area che Sirigu disinnesca con una parata provvidenziale. La squadra del Gasp vede il sorpasso, che arriva all’ottavo quando Zapata fa tutto da solo: ripartenza, sterzata in area e conclusione che finisce sotto le braccia di Sirigu che vale il 2-1 atalantino.

BERENGUER-IZZO, CONTROSORPASSO!: nemmeno il tempo di pregustare il vantaggio che la Dea mostra tutte le sue lacune difensive quando, tre minuti dopo la rete di Zapata, è Berenguer a partire dal limite dell’area nerazzurra e far un po’ quel che vuole: ingresso, controllo e tiro che spiazza Gollini: 2-2. Il Gasp si gioca la carta Muriel ma la partita è sempre più folle ed a piazzare il controsorpasso è il Toro al diciassettesimo: enneima punizione in area che spiazza la retroguardia nerazzurra, colpo di testa di Izzo con Gosens in ritardo ed i granata sono avanti, 3-2.

PRIMO STOP PER LA DEA: di nuovo costretta a recuperare, il Gasp si gioca la carta Malinovsky in ruolo di uno stremato Gomez ma le azioni della sua Atalanta sembrano non più lucide e precise come in precedenza con il Toro che, pur soffrendo, non sembra aver difficoltà nella gestione della gara. A dodici dalla fine tocca anche al neo arrivato Arana entrar in campo al posto di Gosens con il nuovo arrivato che ha anche un paio di accelerazioni importanti ma che non portano a risultati in termini realizzativi. A quattro dalla fine Sirigu piazza l’ennesimo prodigio sulla conclusione da fuori di Ilicic, poi nel primo dei tre di recupero Hateboer manda alto di testa un bel cross di Malinovsky: finisce così, con il Toro che festeggia e si siede al tavolo delle grandi in testa alla classifica, due settimane di riflessione invece per un’Atalanta che dovrà capire il prima possibile come non sempre si possono portar a casa punti subendo gol a grappoli e dovendo sempre rincorrere.

IL TABELLINO

ATALANTA-TORINO 2-3 (primo tempo 1-1)

RETI: 24′ p.t. Bonifazi (T), 38′ p.t. e 9′ s.t. Zapata (A), 12′ s.t. Berenguer (T), e 21′ s.t. Izzo (T)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon, Pasalic (st. 18′ Muriel), Gosens (st. 35′ Arana); Gomez (st. 22′ Malinovskyi); Ilicic, Zapata – A disp.: Rossi, Sportiello, Palomino, Freuler, Guilherme, Ibanez, Barrow – All.: Gasperini

TORINO (3-5-1-1): Sirigu; Izzo, Djidji, Bonifazi; De Silvestri; Meite, Baselli (st. 33′ Lukic), Rincon, Aina; Berenguer (st. 37′ Laxalt); Belotti – A disp. Rosati, Gemello, Singo, Millico, Parigini, Bremer, Rauti – All.: Mazzarri

ARBITRO: Doveri di Roma

NOTE: serata calda – spettatori: 7mila circa – ammoniti: pt. 21′ Berenguer (T), st. 20′ Hateboer (A), 31′ De Roon (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Atalanta, c’è un Toro ferito sulla strada per restare in alto

PARMA, ORE 20.45

CON UN ILICIC IN PIU’ NELLA CORRIDA CONTRO I GRANATA

Dopo la vittoria in rimonta della prima giornata sulla Spal, l’Atalanta si prepara al suo esordio casalingo di questa stagione (che in realtà vede come dimora temporanea lo stadio Tardini di Parma in attesa del completamento dei lavori al vecchio Comunale) contro il Toro di Mazzarri: con il morale alto (e con un Ilicic in più) i nerazzurri proveranno a bissare i tre punti conquistati domenica scorsa a Ferrara, magari con meno sbandate a livello difensivo. Attenzione però all’orgoglio granata, con Belotti e compagni reduci dalla bruciante eliminazione dal playoff di Europa League di questo giovedì che ha impedito al Toro di accedere alla fase ai gironi e che cercheranno in ogni modo un immediato riscatto.

LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: con il rientro di Ilicic dalla squalifica, il Gasp cambierà qualcosa rispetto a domenica scorsa inserendo proprio lo sloveno con Zapata davanti ed il Papu ad inventare portando Pasalic in panchina; probabile cambio anche dietro con Toloi in campo probabilmente al posto di Masiello con Djimsiti in campo nonostante le incertezze viste contro la Spal.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Ilicic, Zapata – ALL.: Gasperini

TORINO (3-5-1-1): Sirigu; Izzo, Djidji, Bonifazi; De Silvestri, Baselli, Rincon, Meite, Aina; Berenguer; Belotti – All.: Mazzarri

ARBITRO: Doveri di Roma




Le pagelle di Atalanta-Torino

PASSI AVANTI PER ZAPATA, INDIETRO PER RIGONI E IL PAPU

Partita con poche indicazioni utili visto il ritmo in campo e le poche emozioni: sicuramente la difesa ha retto bene, senza subire praticamente nulla, ma davanti si è mancati parecchio: pur non brillando è Gomez il più pericoloso mentre Rigoni è tornato in ombra. Ilicic, inserito nella ripresa, ha dimostrato di esser lontano dalla condizione.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 6: qualche passo avanti rispetto a Spal e Cagliari, qualcuno indietro rispetto a Milano. La squadra appare comunque meno aggressiva nonostante provi a fare la partita; i cambi in corsa stavolta non cambiano l’andazzo del match.

BERISHA s.v.: ritrova il posto da titolare, ma passa una serata da spettatore non pagante.

TOLOI 6: poco lavoro per lui stasera, ogni tanto concede qualche sbavatura senza però particolari conseguenze.

PALOMINO 6.5: mette i sigilli a Belotti rendendolo inoffensivo, complessivamente buona la sua partita

MASIELLO 6.5: la stanchezza si fa sentire anche per lui nel finale, ma la sua partita è comunque in linea con le aspettative.

HATEBOER 6.5: un paio di discreti palloni in mezzo li mette anche. Qualche scatto in velocità, per il resto compitino anche per lui.

FREULER 6: serata un po’ così: fatica parecchio nel primo tempo, qualche squillo nella ripresa ma senza lode. (PASALIC 6.5: dentro nel finale di partita, fa veder qualche buona cosa).

DE ROON 6.5: nella ripresa prende in mano il controllo della situazione in mezzo e si vede qualcosa di più sotto il punto di vista del gioco.

GOSENS 5.5: palloni recuperati in alcune circostanze, ma anche diversi errori in fase di impostazione e ripartenza piuttosto elementari.

RIGONI 5.5: partenza-sprint, sfiora anche il gol ma poi, improvvisamente, si annebbia nel grigiore generale in campo. Parte lanciato nella ripresa ed in una diversa posizione salvo poi esser sostituito. (ILICIC 5.5: anche per lui la forma migliore è ancora lontana; qualche sprazzo, ma poco altro).

PAPU POCO BRILLANTE STASERA, ANCHE SE E’ TRA I SUOI PIEDI IL PALLONE PIU’ IMPORTANTE DEL MATCH

GOMEZ 5.5: croce e delizia; probabilmente il più pericoloso dei nostri, alla luce dei fatti però si intestardisce troppo con il pallone ai piedi e finisce spesso per perdere la sfera in maniera quasi elementare. Sua nel finale l’occasione che poteva cambiar la gara, parata da Sirigu.

ZAPATA 6.5: porta su la squadra, fa reparto, aiuta i compagni, arretra in difesa. Molto bene, tipico atteggiamento che piace e convince, tuttavia resta un dubbio: e i gol? (TUMMINELLO s.v.: pochi minuti per lui nel finale).