Le pagelle di Atalanta-Sampdoria

SI SALVANO IN POCHI, CASTAGNE-HAAS COPPIA DA INCUBO

La Samp ha vinto la gara su due regali difensivi, tuttavia oggi l’Atalanta non è apparsa sul pezzo come in altre occasioni, concedendo così, dopo un discreto primo tempo, occasioni importanti agli ospiti, soprattutto dopo aver trovato il pari; se si esclude il retropassaggio suicida di Haas per Zapata, la squadra ligure aveva comunque già rischiato in almeno un paio di altre occasioni di poter passare di nuovo. E’ mancata complessivamente la tensione giusta e quella mentalità che sin qui aveva contraddistinto i nostri: senza quella, questa Atalanta è una squadra normale.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6: le nozze coi fichi secchi sono impossibili anche a lui: si trova nelle condizioni di dover raddrizzare una partita inserendo giocatori come Barrow ed Haas che avranno visto il campo si e no una manciata di minuti sin qui. Le assenze pesano, prova a renderle meno evidenti ma, purtroppo, Spinazzola ed Ilicic oggi sarebbero serviti come il pane.

BERISHA 7: uno dei pochi a meritare davvero una menzione particolare questa sera. Salva la baracca a fine primo tempo andando a prender nell’angolino la punizione di Ramirez che avrebbe chiuso i giochi, poi nella ripresa appare sempre attento. Non può nulla quando si ritrova Zapata davanti a se.

TOLOI 5: il gol pare attutire in parte il pasticcione combinato (in collaborazione con Castagne) a fine primo tempo; tuttavia appare lontano parente di quel giocatore capace di far la differenza ed essere spesso l’arma in più di una difesa che prima di stasera non subiva due gol in casa da diverso tempo.

MANCINI 5.5: anche lui parte bene su Zapata, poi lo soffre col passare dei minuti e passa su Caprari che a inizio ripresa gli scappa via sbagliando la conclusione finale per nostra fortuna. Da rivedere.

MASIELLO 6: un paio di chiusure importanti, ma anche qualche lancio in fase di disimpegno impreciso e non all’altezza delle sue capacità. Serata in chiaroscuro anche per lui.

HATEBOER 5.5: da maggior spinta rispetto a Castagne in quella posizione, ma sono anche tanti, troppi, i passaggi sbagliati, anche dei più semplici. (BARROW 5.5: tirar la croce addosso a lui non ha senso, è acerbo, e si vede, ma allo stesso tempo mostra qualità che in futuro potranno tornare utili. In occasione del gol compie una specie di sponda più o meno volontaria a Toloi che firma il momentaneo 1-1).

DE ROON 5: il problema alla spalla continua a farsi sentire, e lo si nota chiaramente in campo. Non era lui, nella ripresa è costretto ad alzar bandiera bianca (HAAS 4: poteva essere il protagonista, in positivo, della serata con quel salvataggio sulla linea proprio pochi minuti prima di quello sciagurato quanto assurdo retropassaggio che mette in moto Zapata e… poi sapete tutti come è andata a finire).

FREULER 5.5: meno metronomo del solito anche lui, troppi errori, poche giocate degne di nota. Un giocatore “normale” insomma per questa sera.

CASTAGNE 4: passi che si divora il gol a due passi dal portiere, meno che si conceda quella distrazione fatale a poco dalla fine del primo tempo che consente di mandar in mezzo quel pallone su cui Toloi si fa ipnotizzare da Caprari. No, stasera un votaccio anche per lui.

CRISTANTE 5.5: poche occasioni sui suoi piedi, una delle quali se la ritrova quasi casualmente ma spedisce ampiamente sopra la traversa. Così così…

PETAGNA 5.5: oggi meno presente rispetto alla gara con l’Udinese anche se è comunque sua una delle occasioni più importanti del primo tempo con quella traversa che grida ancora vendetta. (CORNELIUS s.v.: un quarto d’ora scarso per lui, ingiudicabile).

GOMEZ 5: colpi a vuoto anche per lui oggi, poche le fiammate degne di nota e troppo spesso si intestardisce sul pallone finendo per perdere poi la sfera. Fiato corto.




Dopo la Pasqua, l’Atalanta anticipa il Natale: due errori difensivi rialzano la Samp

SERIE A, IL RECUPERO DELLA VENTISETTESIMA GIORNATA

ATALANTA-SAMPDORIA 1-2: DUE REGALI A CAPRARI E ZAPATA

Brutta serata per i nerazzurri, sconfitti a domicilio dalla Samp e raggiunti proprio dai blucerchiati al settimo posto insieme alla Fiorentina che rimette così tutto in gioco il cammino di Gomez e compagni verso un posto in Europa: dopo un primo tempo comunque ben giocato e con due clamorose occasioni non sfruttate, un errore in condominio tra Castagne e Toloi regala a Caprari nel finale di prima frazione la palla dell’1-0 ospite. Nella ripresa, il difensore brasiliano si riscatta trovando il pari al ventunesimo ma poi è la Samp che pare averne di più e, dopo un paio di ghiotte occasioni, gli ospiti passano con Zapata, che riceve incredibilmente palla da Haas e si invola così verso l’area di Berisha per timbrare il definitivo 2-1. Sconfitta pesante, che complica il cammino dei nerazzurri ma da cui tentar subito di ripartire voltando pagina, magari già sabato a Ferrara.

Bergamo: quella maledetta domenica, con la notizia dell’improvvisa scomparsa di Davide Astori ce l’abbiamo ancora un po’ tutti negli occhi, ma oggi si deve recuperare il match che quella triste giornata non fu disputato. Atalanta e Samp si sfidano quindi nel nome di Davide e con i ragazzi del Gasp a caccia di un’altra sterzata sulle inseguitrici per sigillare ulteriormente quel settimo posto che da sabato occupa in solitaria e che significherebbe l’accesso ai preliminari della prossima Europa League.

GASP NE CAMBIA TRE: mister Gasperini effettua tre cambi rispetto alla partita precedente contro l’Udinese a cominciare dai pali dove c’è Berisha, poi Hateboer sostituisce Gosens con Castagne che si sposta sulla corsia di sinistra mentre Mancini rileva Palomino nel ruolo di difensore centrale; in avanti, Cristante agirà alle spalle della coppia offensiva formata da Gomez e Petagna. Negli ospiti, in difesa Andersen sostituisce Silvestre nel ruolo di difensore centrale. A centrocampo, Capezzi prende il posto di Torreira squalificato con Praet e Linetty ai suoi lati. In avanti, Giampaolo deve fare a meno di Quagliarella e schiera Alvarez alle spalle di Caprari e Zapata.

OCCASIONI E SFORTUNA: prende il via il match in una discreta cornice di pubblico, considerando anche l’orario, e con i nerazzurri che hanno la prima, grande occasione del match al quarto d’ora quando Castagne viene smarcato benissimo in area, ritrovandosi a tu per tu con Viviano ma sbagliando clamorosamente la conclusione con la sfera che finisce sul fondo. L’Atalanta prosegue a caricare a testa bassa ma l’appuntamento con il gol è continuamente rinviato: al ventiseiesimo, in occasione di un corner, spunta la testa di Toloi ma la conclusione è debole e centrale, facile per Viviano. A dieci dalla fine poi ci si mette anche la traversa a negar la rete ai nerazzurri quando Petagna colpisce la sfera, sempre in occasione di un calcio d’angolo, che va a sbattere sul montante e torna in campo dove Masiello prova a bissar la marcatura di domenica trovando la respinta della difesa.

TOLOI PASTICCIA, CAPRARI RINGRAZIA: la Samp, sin li praticamente mai viva in avanti, trova il guizzo vincente a tre dall’intervallo, grazie anche ad un complessivo pasticcio difensivo nerazzurro iniziato da Castagne e concluso da Toloi, con il difensore brasiliano che finisce per concedere la frazione di secondo necessaria a Caprari per arrivar sulla sfera e concludere superando così Berisha. Gli ospiti sono avanti e, nel secondo minuto di recupero, vanno ad un niente dal clamoroso raddoppio negato da Berisha che, con una parata degna di un gatto, dice no alla punizione di Ramirez che pareva indirizzata nell’angolino; ultimo sussulto di un primo tempo che gli ospiti chiudono avanti per 1-0.

IL RISCATTO DI RAFA, 1-1!: il match riprende dopo il riposo e il Gasp non opera cambi durante l’intervallo nella sua Atalanta che riparte alla ricerca del pari anche se sono ancora gli ospiti ad esser insidiosi all’ottavo con un veloce contropiede di Caprari, che salta Mancini ed entra in area ma conclude fortunatamente con mira ampiamente a lato. Prova a mischiare le carte il tecnico nerazzurro con gli ingressi di Haas al decimo e il giovane Barrow otto minuti dopo per cercare di cambiar l’andazzo di un match che i nerazzurri raddrizzano proprio con Toloi a metà del secondo tempo, abile a ricevere un pallone in area toccato proprio dal neo entrato Barrow e segnare in spaccata il gol del pari che perdona così l’errore in occasione del vantaggio ospite.

ALTRO PASTICCIO, ZAPATA FA 2-1: il pari subito ridà tuttavia maggior vigore agli ospiti, che iniziano a spingere nuovamente ed i nerazzurri paiono capirci davvero pochino: al ventottesimo Haas salva sulla linea un gol praticamente fatto, poi invece è Cristante ad avere la palla buona in area ritrovandosela li un po’ a caso e calciando alto. Al minuto trentatre tocca a Cornelius entrare al posto di uno sfinito Petagna. Ma è ancora la Samp pericolosa, Caprari colpisce di testa la palla che sbatte sull’incrocio con il probabile aiuto di Berisha che però non può più nulla quando Haas si inventa un retropassaggio disgraziato che innesta Zapata verso l’area di rigore atalantina, vano l’inseguimento di Masiello all’attaccante ospite che mette dentro il gol del nuovo sorpasso ospite.

TUTTO DA RIFARE: priva ormai di energie mentali e fisiche, l’Atalanta prova ad imbastire nell’ultima parte del match una reazione che rimane timida e fumosa, che non consente ai nerazzurri di trovare nemmeno mezza opportunità per andare a caccia del pari. Tre minuti di recupero e la Samp diventa così la nuova bestia nera dei nerazzurri, strappando sei punti in due gare ed andando ad agganciare la stessa Atalanta nella corsa all’Europa dove è raggiunta anche dalla Fiorentina. Per il settimo posto si sgomita insomma, ma la sensazione che quella di oggi sia una incredibile occasione gettata alle ortiche resta veramente il sentimento comune della maggior parte di tutti noi tifosi. Dobbiamo ripartire.

IL TABELLINO:

ATALANTA-SAMPDORIA 1-2 (primo tempo 0-1)

RETI: al 43′ p.t. Caprari (S), 21′ st Toloi (A) e 39′ st Zapata (S).

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Mancini, Masiello; Castagne, De Roon (dal 10′ s.t. Haas), Freuler, Heteboer (dal 18′ s.t. Barrow); Cristante; Petagna (dal 34′ s.t. Cornelius), Gomez – A disposiz.: Rossi, Gollini, Palomino, Gosens, Caldara, Bastoni, Melegoni – All.: Gasperini

SAMPDORIA (4-3-1-2): Viviani; Bereszynski, Andersen, Ferrari, Murru (dal 20′ s.t. Regini); Linetty, Capezzi, Praet; Alvarez (dal 41′ Ramirez); Caprari (dal 39′ s.t. Verre), Zapata – A disposizione: Tozzo, Belec, Sala, Silvestre, Stijepovic, Tessiore – All.: Giampaolo

ARBITRO: Pasqua di Tivoli

NOTE: gara di andata: Sampdoria-Atalanta 3-1 –  spettatori: 16mila circa – ammoniti: Petagna, Gomez, Praet, Zapata, Ramirez – calci d’angolo: 10-7 per l’Atalanta – recuperi: 2′ p.t. e 3′ s.t.




C’è la Samp, l’Atalanta prova un nuovo allungo verso l’Europa

BERGAMO, ORE 18.30

TESTA E DETERMINAZIONE PER CONTINUARE A VOLARE

Nemmeno il tempo di godersi la vittoria sull’Udinese, e per l’Atalanta è già tempo di tornare in campo: questa sera alle 18.30 si recupera al Comunale la sfida contro la Samp rinviata a seguito della tragica scomparsa di Davide Astori: se tre settimane fa i nerazzurri erano nella situazione di dover rincorrere i blucerchiati, oggi la situazione è completamente capovolta, coi ragazzi del Gasp settimi e con tre lunghezze di vantaggio proprio sui liguri; gara quindi non decisiva ma sicuramente molto importante per Gomez e compagni per cercar un ulteriore strappo verso un bis europeo sognato da tutta la tifoseria. Poche novità sul fronte-infermeria per il mister atalantino che non avrà a disposizione Ilicic e Spinazzola oltre a Caldara (che andrà solamente in panchina); possibile qualche cambio in mezzo e in difesa.

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LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): 91 Gollini; 3 Toloi, 6 Palomino, 5 Masiello; 33 Hateboer, 15 de Roon, 11 Freuler, 8 Gosens; 4 Cristante; 10 Gomez, 29 Petagna – A disp.: 1 Berisha, 31 Rossi, 13 Caldara, 21 Castagne, 28 Mancini, 95 Bastioni, 23 Melegoni, 32 Haas, 9 Cornelius, 99 Barrow – All.: Gasperini

SAMPDORIA (4-3-1-2): 2 Viviano; 7 Sala, 26 Silvestre, 13 Ferrari, 29 Murru; 16 Linetty, 28 Capezzi, 18 Praet; 10 Ramirez; 9 Caprari, 91 Zapata – A disp.: 72 Belec, 92 Tozzo, 17 Strinic, 3 Andersen, 24 Bereszynski, 14 Stijepovic, 19 Regini, 11 Alvarez, 21 Verre, 30 Tessiore, 27 Quagliarella – All.: Giampaolo

ARBITRO: Pasqua di Tivoli




Le pagelle di Atalanta-Udinese

GOLLINI ATTENTO, CRISTANTE DOMINA LA IN MEZZO

Partita che poteva farsi difficile col passare dei minuti e che invece l’Atalanta ha vinto con pazienza e senza perdere la testa quando l’Udinese pareva ormai un bunker insormontabile: nonostante le assenze i sostituti sono stati comunque all’altezza partendo proprio da Gollini, poco impegnato ma autore di due ottime parate, poi con Palomino attento in difesa e un Masiello come sempre monumentale. Davanti Petagna riscatta con il gol l’errore del primo tempo e Gomez offre l’ennesimo assist che vale tre punti. Un po’ timido Castagne, sostituito dal Gasp durante l’intervallo.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: privo di tante pedine, tira fuori dal cilindro una squadra che comunque non rinuncia al suo gioco ed impone la sua forza all’avversario. Prova Hateboer nella ripresa ed i fatti gli danno comunque ragione; bravo anche lui a non rischiar mosse azzardate aspettando proprio il momento giusto per sbloccar il match.

GOLLINI 6.5: fa quasi da spettatore ma in due circostanze viene impegnato e, in entrambe le occasioni, risponde presente con due ottimi interventi. Bene!

TOLOI 6.5: esce malconcio nel finale, ma la sua partita oggi non gli ha riservato particolari problemi.

PALOMINO 7: bravo la in mezzo alla difesa a non far concedere praticamente nulla agli avversari.

MASIELLO 7: il gol è la ciliegina sulla torta della sua ennesima partita da urlo. Applausi!

CASTAGNE 6: un po’ timidino nel primo tempo; probabilmente non era nemmeno al meglio dato che il mister opta per sostituirlo ad inizio ripresa (HATEBOER 6.5: entra nella ripresa e da quella parte un po’ di spinta in più pare esserci).

DE ROON 6.5: molto bene, l’ennesima partita di sostanza e qualità (HAAS s.v.: entra negli ultimi minuti).

FREULER 7: anche lui è davvero difficile trovargli un difetto: detta con ordine ogni singolo movimento la in mezzo. Tanta roba.

GOSENS 6: anche lui timidino, ma nella ripresa però qualcosina di meglio lo fa vedere. Benino.

CRISTANTE 7: sfiora il gol in due occasioni e, insieme allo svizzero, è il vero sovrano del centrocampo nerazzurro.

PETAGNA 7: dispiace sempre vederlo sbagliare gol a volte semplici, ma lui è un lottatore: non si arrende e va proprio a sbloccare una gara che si stava facendo sempre più complicata oltre che al solito, inesauribile, lavoro per la squadra. (BARROW s.v.: si gode i titoli di coda della gara con i compagni).

GOMEZ 6.5: io continuo a vedere una costante crescita, nonostante il Papu dei bei tempi non sia ancora tornato: però anche oggi ci mette la firma sul gol del vantaggio con un assist al bacio per il suo compagno di reparto che non sbaglia. Avanti tutta!




La pazienza è una virtù… da Dea: Petagna e Masiello abbattono l’Udinese

SERIE A, TRENTESIMA GIORNATA

ATALANTA-UDINESE 2-0: IL BUNKER FRIULANO CADE NELLA RIPRESA

Vittoria doveva essere, vittoria è stata: per l’Europa, e per il Mondo. L’Atalanta supera la resistenza di un’Udinese ordinata ma barricata in difesa in tutta la partita (anche dopo esser passata in svantaggio) e può così continuare la sua marcia verso un posto nella prossima Europa League vincendo una gara per nulla facile contro un avversario rognoso, che nelle ultime stagioni le aveva creato più di un problema. Primo tempo in cui i nerazzurri comandano le operazioni, sprecano almeno tre nitide palle-gol ma dove anche Gollini è protagonista su una bella conclusione di Perica. Ripresa che pare la fotocopia del primo tempo ma con i nerazzurri che la sbloccano a metà tempo grazie ad un bel gol di testa di Petagna che riscatta così l’errore del primo tempo, e poi chiude la pratica sette minuti più tardi con Masiello: tre punti importantissimi che proiettano al settimo posto solitario i nerazzurri in attesa della gara della Samp, prossimo avversario martedì al Comunale.

Bergamo: come sarà il mondo senza il… Mondo? Da ormai tre giorni ce lo domandiamo in tanti, tantissimi: dai tifosi ai semplici appassionati di calcio che non potevano aver antipatie per quel signore coi baffi da Rivolta D’Adda che ha fatto la storia di Atalanta, Torino ma anche del piccolo AlbinoLeffe e che è stato sconfitto dalla “Bestia” (così il Mondo chiamava il male che lo affliggeva da ormai sette anni) nella notte di mercoledì, che se lo è portato via lasciando un vuoto difficilmente colmabile in un calcio che, di uomini di questo genere, ormai sta sempre più diventando orfano. Per l’Atalanta oggi l’occasione di onorar al meglio il ricordo del suo amato tecnico con la sfida all’Udinese per provar a cercare un’altra vittoria di quelle pesanti nella caccia dei nerazzurri all’Europa.

DEA INCEROTTATA: la sosta per le nazionali non ha portato buone notizie a mister Gasperini che, oltre al già infortunato Caldara, si ritrova senza Ilicic e Spinazzola (con quest’ultimo il cui infortunio pare aver tempistiche non brevi di recupero) oltre a Berisha non al meglio: per questo tra i pali va Gollini, dietro Palomino per Caldara poi Castagne in fascia e Cristante che avanza a supporto di Petagna e il Papu in attacco. Problemi di formazione anche per Oddo sul fronte ospite, il tecnico friulano si affida così a De Paul e Perica nei ruoli di terminali offensivi.

SI SPINGE SUBITO: tutto lo stadio in piedi sulle note di “Io vagabondo” dei Nomadi per ricordare Emiliano Mondonico (a lui sarebbe sicuramente piaciuto così), e il match può cominciare con i nerazzurri subito determinati e pericolosi al nono con una bella azione del Papu che prova il colpo sotto in area e Bizzarri blocca la sfera in due tempi; Atalanta che fa la partita e ospiti che attendono: al ventesimo sugli sviluppi di un corner tocca di testa Petagna e la palla va di pochissimo sopra la traversa.

PETAGNA SCIUPA, GOLLINI PARA: ad un minuto dalla mezz’ora arriva l’occasione forse più nitida per i ragazzi del Gasp: Gomez tenta la conclusione da fuori, la palla sbatte su un gruppo di difensori e finisce tra i piedi di Petagna che, tutto solo, calcia però potente ma in bocca a Bizzarri che si ritrova la sfera sotto le gambe. L’Udinese, sin li non pervenuta, si fa vedere a cinque dalla fine ed è subito insidiosissima con una conclusione di Perica che Gollini respinge coi pugni salvando così la porta atalantina. L’ultima occasione del match è però ancora atalantina con De Roon, che riceve palla in area da ottima posizione a due dalla fine e spara alle stelle; titoli di coda di un primo tempo che va in archivio dopo tre minuti di recupero con le due squadre ferme ancora sullo 0-0.

RIPRESA SUBITO ALL’ASSALTO: la ripresa inizia subito con una novità con l’ingresso di Hateboer sulla fascia al posto di Castagne, mossa di Gasperini che non cambia nulla a livello tattico in campo così pare non cambiare il tema del match con l’Atalanta a far la partita e sfiorare il gol ancora all’ottavo sugli sviluppi di un corner battuto da Gomez su cui svetta Cristante di testa ma la palla è di poco sopra la traversa. Anche il Papu ci prova al quarto d’ora dalla distanza ma la mira è ampiamente a lato per il numero dieci argentino nerazzurro.

PAPU CREA, PETAGNA SBLOCCA: al quarto d’ora è però ancora Gollini bravo a respingere con un bel colpo di reni il tentativo di testa di Danilo sugli sviluppi di un corner concedendo così nuovo tiro dalla bandierina agli avversari; l’Atalanta però vuol metter la marcia in più in questa ripresa e al ventiduesimo finalmente il match si sblocca: bella combinazione tra il Papu e Petagna con l’assist del primo per la testa del secondo che è vincente, consentendo ai ragazzi del Gasp di sbloccar un match sin li veramente complicato.

MASIELLO FIRMA IL BIS: con il vantaggio in tasca, l’Atalanta gioca a questo punto con la testa più libera e va subito a un passo dal raddoppio con Cristante, che conclude dal limite dell’area con la palla che sfila sul fondo di un nulla. Prologo questo al gol del raddoppio che la Dea trova al ventinovesimo in occasione di un tiro dalla bandierina con la sfera che in area finisce sui piedi di Masiello che conclude al volo e mette alle spalle di Bizzarri il punto del 2-0.

VITTORIA PER IL MONDO: la resistenza di un’Udinese sin li davvero poco propositiva si spegne definitivamente con il raddoppio dei nerazzurri e gli ultimi minuti servono solamente per gli ultimi cambi avvenuti nel finale con gli ingressi di Barrow e Haas per uno stremato Petagna ed De Roon con un dolore alla spalla per poi scivolar via sino ai tre minuti di recupero da consegnare alle statistiche. Vince, con pazienza e l’intelligenza della grande squadra l’Atalanta che va anche oltre i numerosi indisponibili e prende così momentaneamente distacco dalla Samp che giocherà tra poco, regalandosi così una Pasqua sicuramente dolce e più che soddisfacente. Piccola pillola statistica finale: oggi, ironia della sorte, hanno vinto Atalanta, Fiorentina e Torino… e qualcuno lassù chissà come se la riderà sotto i baffi. Ciao Mondo! E a tutti i nostri lettori i migliori auguri di buona Pasqua.

IL TABELLINO

ATALANTA-UDINESE 2-0 (primo tempo 0-0)

RETI: Petagna (A) al 23’ s.t., Masiello (A) al 29’ s.t.

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello; Castagne (dall’1’ s.t. Hateboer), De Roon (dal 47’ s.t. Haas), Freuler, Gosens; Cristante; Gomez, Petagna (dal 44’ s.t. Barrow) – All.: Gasperini

UDINESE (3-5-2): Bizzarri; Larsen, Danilo, Nuytinck; Zampano; Balic, Ingelsson, Jankto (dal 37’ s.t. Pontisso), Ali Adnan (dal 28’ s.t. Maxi Lopez); De Paul, Perica (dal 37’ s.t. Widmer). All. Oddo.

ARBITRO: Pairetto di Torino.

NOTE: gara di andata: Udinese-Atalanta 2-1 – spettatori: 17mila circa – ammoniti Nuytinck e De Paul (U), Petagna (A) – recuperi: 3′ p.t. e 3′ s.t.




Atalanta, un… Mondo di motivi per dar la caccia alla vittoria!

BERGAMO, ORE 15

INFERMERIA PIENA, MA CONTRO I FRIULANI PER I TRE PUNTI

Vigilia di Pasqua che manda in campo tutta la serie A per la giornata numero trentuno e nel giorno in cui il calcio saluta questa mattina Emiliano Mondonico, scomparso due giorni fa ed i cui funerali si sono svolti alle 10 nella sua Rivolta D’Adda: inutile dilungarsi ulteriormente sul legame tra il tecnico e i colori nerazzurri che lo ricordano oggi con una maglia speciale a lui dedicata e magari chissà, con una vittoria contro l’Udinese avversario odierno della truppa di mister Gasperini e osso sempre molto duro, specie nelle ultime due stagioni dove i bianconeri hanno battuto due volte su tre Gomez e compagni. Partita quindi da prendere con la giusta concentrazione anche per via delle diverse defezioni che la sosta per le nazionali ha portato in dote al Gasp: oltre il lungo degente Caldara, anche Spinazzola, Ilicic e Berisha non sono rientrati al meglio e sicuramente i primi due non saranno della partita questo pomeriggio.

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LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-1-2): 91 Gollini; 3 Toloi, 6 Palomino, 5 Masiello; 21 Castagne, 33 Freuler, 15 de Roon, 33 Hateboer; 4 Cristante; 10 Gomez, 29 Petagna – A disp.: 1 Berisha, 31 Rossi, 13 Caldara, 8 Gosens, 28 Mancini, 23 Melegoni, 95 Bastoni, 32 Haas, 9 Cornelius, 99 Barrow – All.: Gasperini

UDINESE (3-4-1-2): 1 Bizzarri; 19 Larsen, 5 Danilo, 3 Samir, 27 Widmer; 14 Jankto, 99 Balic, 53 Ali Adnan; 10 De Paul; 18 Perica, 20 Maxi Lopez. A disp.: 22 Scuffet, 62 Gasparini, 17 Nuytinck, 11 Zampano, 97 Pezzella, 23 Ingelsson, 21 Pontisso – All.: Oddo

ARBITRO: Pairetto di Nichelino




Com’è triste il Mondo oggi: si è spento a 71 anni Emiliano Mondonico

ADDIO AL MISTER CHE FECE GRANDI ATALANTA E TORINO

Com’è grigio il Mondo la fuori questa mattina: il risveglio di tantissimi tifosi, ma anche quello di milioni di sportivi amanti del calcio visto come semplicemente un gioco è turbato dalla notizia della scomparsa di Emiliano Mondonico: mister dal cuore Viola che ha fatto grandi Torino e Atalanta. “La  bestia”, come la chiamava lui, quel tumore  malefico che, nonostante quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di intestino, lo ha aspettato ancora una volta al varco, stavolta avendo la meglio sull’omino coi baffi di Rivolta D’Adda:  “Il calcio mi dà la forza di per continuare la sfida”, diceva e ripeteva a chi lo conosceva e lo amava il mister che aveva compiuto 71 anni appena 20 giorni fa. Ci mancherà, come mancherà a tutti quegli sportivi amanti di quel calcio nostrano che oggi pare davvero un lontanissimo ricordo, quel calcio “pane & salame” che contraddistingueva il modo di essere del Mondo: un uomo buono, semplice forse più un papà che un allenatore ma capace di ottenere in panchina risultati che hanno fatto la storia di Torino e Atalanta.

QUELLA NOTTE CON IL MALINES: una carriera da giocatore vissuta tra Cremonese, Torino, Monza, Atalanta, ed ancora Cremonese per poi accomodarsi in panchina nelle vesti di mister: nel 1984 riporta la Cremonese dopo 54 anni in A, nel 1988 fa salire l’Atalanta ed è protagonista di una straordinaria corsa fino alle semifinali di Coppa Coppe col Malines. La partita di Bergamo, una sconfitta per 2-1, è rimasta scolpita nella memoria del popolo atalantino.

LA SEDIA GRANATA: straordinaria anche l’esperienza col Torino dove trascina i granata in finale di Coppa Uefa  ad Amsterdam dove alzava la sedia per protestare contro l’arbitro: il Toro perse quella finale ma quell’immagine è ancora oggi il simbolo di un modo tutto suo di protestare da parte di chi non sopportava le ingiustizie.

L’ALBINOLEFFE E “LA BESTIA”: la sua carriera prosegue poi con il ritorno all’Atalanta un’altra volta, dal 1994 al 1998, per poi spingersi a sud dove allenerà Napoli e Cosenza, fino a guidare la “sua” Fiorentina al ritorno in serie A. Ma il destino del Mondo torna ancora in bergamasca dove, con l’AlbinoLeffe è protagonista di due autentiche salvezze-capolavoro, l’ultima ai playout contro il Piacenza dove, al termine della gara, scappa via negli spogliatoi ove ai cronisti poi racconterà di dover nuovamente affrontare “la bestia” nei giorni successivi. Ultime esperienze da allenatore saranno ancora la Cremonese, prima di chiudere col Novara. Era un testimonial del Csi e dei suoi valori di lealtà sportiva e rispetto del prossimo; allenava i ragazzi delle medie di Rivolta, gli ex alcolisti e degli ex tossicodipendenti oltre che esser spesso presente in tv come commentatore sportivo.

Mister Mondonico lascia l’AlbinoLeffe per gravi motivi di salute: per il Mondo inizia la partita più importante

QUELL’UOMO COI BAFFI CHE MI HA FATTO DIVENTARE TIFOSO: quando qualcuno viene a mancare, si rischia spesso di cadere nel retorico, nelle cosiddette “frasi scontate” che si usano dire in determinate circostanze. Tuttavia il mio “grazie” a questo signore che questa notte ci ha lasciato potrà apparire scontato o dovuto, ma per chi vi scrive oggi è veramente una giornata di quelle brutte,  che ti trascinerai dentro per molto tempo: fino al 1997 ero un ragazzino che del calcio non aveva mai voluto sentir parlare, non ne ero minimamente interessato. Quell’anno, tuttavia, inizia ad interessarmi al pallone e a quell’Atalanta che aveva sì in Pippo Inzaghi il suo goleador simbolo, ma aveva in un signore coi baffi in panchina una figura che mi colpì particolarmente: iniziai quindi ad approfondire ancor di più su quel personaggio che tutti chiamavano il “Mondo” e che era diverso dai soliti mister. Il suo calcio era in tutto e per tutto un gioco, la sua missione era appassionare le persone e farlo vivere nella giusta maniera. Un personaggio che ti faceva appassionare e che si ascoltava sempre con interesse e passione: mai banale, sempre corretto e critico quando serviva, quel Mondo e la sua Atalanta trasformarono in tifoso un ragazzino che mai prima si sarebbe sognato di seguire una partita di calcio.

Uomo vero, mister “Pane e Salame” che con i suoi modi da sportivo vero ha trascinato il sottoscritto dentro il l’universo pallonaro in personaggi come lui sembrano esser sempre più merce rara.

Ci mancherai mister, chissà come sarà il Mondo visto da lassù: buon viaggio!