Atalanta, dopo la sosta ricomincia dalla Spal il cammino in campionato

FERRARA, ORE 20.30

IL CAMMINO RIPARTE NELLA SFIDA AI TANTI EX

Si ricomincia: archiviata la sosta per le nazionali, l’Atalanta riprende questa sera il suo cammino di campionato chiudendo in quel di Ferrara la quarta giornata con la sfida alla Spal dei tanti ex nerazzurri. Gara importante per i ragazzi del Gasp, chiamati a riscattare lo scivolone interno con il Cagliari nella nefasta settimana coincisa con la prematura uscita dall’Europa League. Non sarà però facile contro questa Spal, che questa sera inaugura lo stadio dopo i lavori estivi di ristrutturazione, e che ha sorpreso tutti in questo avvio di campionato e stazione due punti davanti proprio ai nerazzurri: gli ex Kurtic, Paloschi e (ultimo, ma non in ordine di importanza) Petagna cercheranno di fare un brutto scherzetto ai loro vecchi compagni di squadra che invece proveranno a cercar un successo che varrebbe proprio il sorpasso in classifica ai ferraresi.

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FORMAZIONE, LE ULTIME: con l’infermeria praticamente vuota, mister Gasperini conta su ampia abbondanza in ogni reparto ed orientato a puntare in avanti su Gomez e Zapata con Pasalic a supporto mentre dietro torna Bellini tra i pali. Convocato dopo gli ormai noti problemi ai denti anche Ilicic, che però è molto probabile parta dalla panchina.

LE PROBABILI FORMAZIONI

SPAL (3-5-2): 1 Gomis; 4 Cionek, 23 Vicari, 27 Felipe; 29 Lazzari, 19 Kurtic, 16 Valdifiori, 6 Missiroli, 93 Fares; 7 Antenucci, 29 Petagna – A disp.: 32Milinkovic Savic, 22 Thiam, 3 Djourou, 5 Simic, 33 Costa, 24 Dickmann, 28 Schiattarella, 25 Everton Luiz, 8 Valoti, 43 Paloschi, 10 Floccari, 11 Moncini – All.: Semplici

ATALANTA (3-4-1-2): 91 Gollini; 2 Toloi, 6 Palomino, 5 Masiello; 21 Castagne, 15 de Roon, 11 Freuler, 8 Gosens; 88 Pasalic; 10 Gomez, 91 Zapata – A disp.: 1 Berisha, 31 Rossi, 23 Mancini, 19 Djimsiti, 33 Hateboer, 53 Alì Adnan, 7 Reca, 4 Valzania, 22 Pessina, 24 Rigoni, 72 Ilicic, 99 Barrow – All.: Gasperini

ARBITRO: Mariani di Aprilia





Le pagelle di Atalanta-Cagliari

La serata odierna è forse ancor più difficile di quella di Copenaghen da commentare: la squadra è in confusione, non crea praticamente mai occasioni da gol e cade vittima dei propri errori: banale quello di Djimsiti che regala la punizione da tre punti ai sardi, così come colpisce l’involuzione di Rigoni dopo l’incredibile doppietta di lunedì a Roma. Pasalic prosegue la sua involuzione mentre il Papu non riesce a rimetter in piedi una squadra giù di corda sotto ogni punto di vista.

LE PAGELLE:

ALL.: GASPERINI 5.5: non un momento facile neppure per lui, vede i suoi inermi ed incapaci di reagire anche quando nella ripresa le prova praticamente tutte per cercar almeno il pari. Il lavoro, soprattutto mentale, da operare in questa pausa sarà molto, anche perchè alla ripresa ci attendono le due trasferte contro Spal e Milan tutt’altro che semplici.

BERISHA 5.5: non sicurissimo, in occasione del gol pare inizialmente bucarla clamorosamente salvo poi trovare il capro espiatorio in una deviazione di Pasalic che lo inganna. Nella ripresa bene invece nell’unico tiro in porta dei sardi.

DELUSIONE IN CASA NERAZZURRA, NON FORTUNATO IL RIENTRO TRA I PALI DI BERISHA

MANCINI 5.5: dietro copre bene, ma spesso tenta improbabili lanci per avviare ripartenze privi di precisione. Così così.

DJIMSITI 5: benino fino al fallo, tanto ingenuo quanto sciocco, che general la punizione-gol che vale la vittoria dei sardi. (GOMEZ 5.5: entra per dare la scossa, ma con la situazione che ritrova in campo è davvero una impresa ardua; qualche buona giocata ed un tiro da fuori. Tutto qui).

MASIELLO 6: stanco, spesso impreciso, ma comunque tra i migliori in campo questa sera, il che la dice molto lunga…

HATEBOER 5.5: la sua spinta offensiva che dovrebbe garantire si vede poco e solamente a tratti. Nella ripresa arretra prima e poi avanza di nuovo; risultato identico.

DE ROON 6.5: dai suoi piedi partono diversi palloni interessanti; nel secondo tempo sbaglia parecchio anche lui, ma entra nel novero dei pochi segnali positivi di questa serata.

FREULER 6: la partita di Copenaghen si fa sentire anche nelle sue gambe, tuttavia non appare brillante come tempo fa. Deve ancora ritrovare la forma migliore.

ALI ADNAN 5.5: parte abbastanza bene, ma col tempo anche lui perde rapidamente grinta e velocità. (GOSENS 5.5: non cambia di molto l’andazzo in campo rispetto a quanto fatto dal suo compagno).

PASALIC 5: primo tempo da dimenticare, posizione non a lui congeniale e deviazione beffarda sulla punizione di Barella; nella ripresa viene spostato dal Gasp ma con scarsi risultati (BARROW 5.5: un quarto d’ora in campo in cui può fare davvero pochino…)

RIGONI 5.5: un fantasmino anche lui rispetto al bel giocatore ammirato a Roma ad inizio settimana; una sola fiammata, in occasione di un corner su cui tenta di andar direttamente a segno..

ZAPATA 5.5: lotta e si sbatte come pochi, ma è assente al momento di dover concludere o crearsi l’opportunità da gol. Non va.




La Dea completa la sua settimana da incubo: vince il Cagliari, nerazzurri al buio.

SERIE A, TERZA GIORNATA

ATALANTA-CAGLIARI 0-1: DECIDE BARELLA, SARDI BESTIA NERA

La scossa non c’è stata, l’Atalanta chiude come peggio non poteva la sua settimana terribile coincisa con l’eliminazione dall’Europa League perdendo in casa contro il Cagliari che vince a Bergamo grazie ad un gol di Barella su punizione nel finale di primo tempo. Poco davvero da recriminare per i nerazzurri, che non trovano praticamente mai la porta ospite per tutta la partita e vengono puniti dai sardi che, pur non incantando, sono cinici quanto basta e, dopo il gol, contengono con ordine i confusi tentativi di reazione dei nerazzurri. Primo stop in campionato per i nerazzurri che restano così fermi a quota quattro punti in classifica, agganciati proprio dai sardi, al loro terzo successo consecutivo contro la Dea.

Bergamo: dalle difficoltà se ne esce tutti insieme, perchè è troppo facile esserci quando tutto fila liscio. L’Atalanta torna in campo stasera, ed è forse la miglior medicina possibile per cercare di levarsi di dosso il fermo immagine di giovedì con il Copenaghen a far festa ai rigori e i nerazzurri che lasciano anzitempo l’Europa League nonostante una estate che cmq ha entusiasmato e fatto segnare i tifosi. Ferita aperta, ma che tutti sono decisi a ricucire il prima possibile e, perchè no, provare a riprendersi l’Europa perduta proprio attraverso un campionato ancora tutto da vivere e che Gomez e compagni potranno disputare con una rosa ampia e di qualità a disposizione del Gasp per tentare di riscrivere tante altre pagine della favola di una Dea che tutti ci auguriamo possa riprendere a volare il prima possibile

EMERGENZA IN DIFESA: c’è Berisha tra i pali e non Gollini di un’Atalanta che Gasperini ridisegna specialmente in difesa con Djimsiti e Mancini a causa delle assenze di Palomino e Toloi mentre in mezzo tocca sulle fasce ad Adnan ed Hateboer con Pasalic a supporto di Rigoni e Zapata con il Papu che rifiata e parte quindi dalla panchina. Nel Cagliari, Maran recupera Castro e schiera l’ex Padoin con in avanti Sau e Pavoletti che lo scorso anno fece male ai nerazzurri.

MATCH EQUILIBRATO: il match inizia in una bella cornice di pubblico al Comunale e con l’Atalanta che al quarto è subito pericolosa quando Adnan crossa in mezzo per Hateboer e l’olandese spizza di testa Freuler che conclude al volo alto; poi al nono Rigoni cerca la porta direttamente da calcio d’angolo e Cragno si supera togliendo la sfera dalla porta. C’è anche il Cagliari al quarto d’ora quando Pavoletti elude Mancini e conclude da fuori area facile per Berisha.

LA DEA SI SPEGNE, BARELLA NO: il fuoco di paglia iniziale dei nerazzurri si affievolisce tuttavia col passare dei minuti e la partita diventa così piuttosto bruttina e piena di errori, specie da parte atalantina con un Cagliari che così mette fuori il muso e prima si divora il gol con Sau a tre dalla mezz’ora, con il centravanti di Maran ben servito in area che conclude incredibilmente a lato a pochi passi dalla porta, e poi sblocca ad un minuto dal riposo con una bella punizione di Barella, deviata da Pasalic in maniera forse decisiva da ingannare un Berisha apparso comunque non impeccabile che viene così bucato: 1-0 per i sardi all’intervallo contro un’Atalanta che ha ancora di fronte a se il fantasma di Copenaghen.

Partita complicata per i nerazzurri, Rigoni e Zapata deludono e l’attacco non punge

RIPRESA, ECCO IL PAPU: mister Gasperini prova a scuotere i suoi e, per farlo, da incarico al Papu Gomez di entrare al posto di Djimsiti e ridisegnare così la sua Atalanta in una ripresa che inizia con poco gioco e tanta confusione (e nervosismo) in campo; al dodicesimo Zapata riceve palla da Pasalic ed in area crossa per Rigoni che prova a concludere al volo ma con scarsa precisione. Poco dopo il quarto d’ora ecco anche Gosens entrare in campo al posto di Ali Adnan per cercar più spinta offensiva in fascia.

ATALANTA TRISTE, BENEDETTA SOSTA!: purtroppo per i nerazzurri, il match non ingrana e la trappola piazzata dal Cagliari funziona a meraviglia, disinnescando di fatto ogni velleità offensiva dei ragazzi del Gasp che si gioca anche la carta-Barrow a quattro dalla mezz’ora con Pasalic (piuttosto opaco anche stasera) che lascia il campo. Ospiti pericolosi a dieci dalla fine in ripartenza con Farias che conclude da buona posizione in area e Berisha respinge bene, salvando i suoi dal gol che avrebbe chiuso il match. La risposta della Dea è tutta in una punizione di Gomez da fuori che è troppo centrale e facile preda di Cragno. Le batterie di una fragile Atalanta vanno in ulteriore riserva nei minuti finali, dove il match si fa più cattivo ma di occasioni da gol nemmeno l’ombra; cinque minuti di recupero e il Cagliari si porta a casa la terza vittoria consecutiva contro i nerazzurri diventando una sorta di bestia nera per Papu e compagni che, tuttavia, pagano dazio carissimo di una settimana che tutti noi vorremmo cancellare volentieri dal calendario. Cade a fagiolo la sosta per le nazionali, quale occasione migliore per riordinare le idee e, soprattutto, ritrovare se stessi dal punto di vista sia fisico che, in particolar modo, mentale: il mister avrà il suo da fare.

IL TABELLINO:

ATALANTA-CAGLIARI 0-1 (primo tempo 0-1)

RETI: Barella al 45’ p.t.

ATALANTA (3-4-1-2) Berisha; Mancini, Djimsiti (dal 1’ s.t. Gomez), Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Adnan (dal 18’ s.t. Gosens); Pasalic (dal 27’ s.t. Barrow); Rigoni, Zapata – A disposizione: Gollini, Rossi, Bettella, Castagne, Reca, Pessina, Valzania, Tumminello – Allenatore: Gasperini

CAGLIARI (4-3-1-2) Cragno; Srna, Romagna, Klavan, Padoin; Castro (dal 29’ s.t. Faragò), Bradaric, Barella; Ionita (dal 23’ s.t. Dessena); Pavoletti, Sau (dal 33’ s.t. Farias) – A disposizione: Rafael, Daga, Aresti, Pajac, Lykogiannis, Pisacane, Andreolli, Cigarini, Cerri – Allenatore: Maran

ARBITRO: Maresca di Napoli

NOTE: spettatori: 17mila circa – ammoniti: Djimsiti e De Roon (A), Ionita e Dessena (C) per gioco scorretto; recuperi: 1′ p.t. e 5′ s.t.




Stasera arriva il Cagliari: dai Atalanta, rialziamoci insieme!

BERGAMO, ORE 20.30

PERSA L’EUROPA, SI PROVA A RICONQUISTARLA

In tanti si sarebbero attesi una serata diversa questa sera, purtroppo la bellezza e la crudeltà del calcio sono il sale di questo sport e, dopo la prematura eliminazione di Copenaghen dall’Europa League, l’Atalanta prova stasera a rialzarsi, insieme ai suoi tifosi già carichi a mille per ricominciare a correre e, perchè no, andare nuovamente a caccia di quel sogno europeo svanito ai rigori in Danimarca. La gara di Bergamo con il Cagliari arriva prima della sosta prevista del campionato per gli impegni della nazionale: arrivare al riposo conquistando un successo sarebbe dunque una buona medicina per affrontar poi la pausa nel migliore dei modi e per farlo bisogna superare i sardi che, dopo l’avvio deludente di Empoli, sono reduci dal pari subito in extremis dal Sassuolo la scorsa domenica e verranno quindi determinati a cercar di rovinare i piani dei nerazzurri di mister Gasperini.

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FORMAZIONE, I DUBBI DEL GASP: la nefasta trasferta di Copenaghen ha lasciato anche danni nell’infermeria nerazzurra con mister Gasperini che si ritrova senza Palomino e Toloi in difesa, entrambi infortunati, oltra a Castagne non al meglio in fascia dove crescono le quotazioni di Adnan per un posto da titolare con Hateboer nell’altra corsia mentre davanti pare certo l’utilizzo di Rigoni al posto di Gomez con Barrow e Zapata che si giocano una maglia per completare l’attacco atalantino.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-3): 91 Gollini; 28 Mancini, 19 Djimsiti, 5 Masiello; 33 Hateboer, 15 de Roon, 4 Valzania, 53 Alì Adnan; 24 Rigoni, 99 Barrow, 10 Gomez – A disp.: 31 Rossi, 1 Berisha, 13 Bettella, 21 Castagne, 11 Freuler, 8 Gosens, 88 Pasalic, 22 Pessina, 7 Reca, 20 Tumminello, 91 Zapata – All.: Gasperini

CAGLIARI (4-3-1-2): 28 Cragno; 33 Srna, 56 Romagna, 15 Klavan, 20 Padoin; 18 Barella, 8 Cigarini, 29 Castro; 21 Ionita; 25 Sau, 30 Pavoletti. A disp.: 1 Rafael, 16 Aresti, 24 Faragò, 2 Pajac, 3 Andreolli, 22 Lykogiannis, 19 Pisacane, 6 Bradaric, 17 Farias, 9 Cerri, 12 Daga, 4 Dessena – All.: Maran

ARBITRO: Maresca di Napoli





Le pagelle di Copenaghen-Atalanta

E’ destino che nel libro dei sogni nerazzurro debba sempre esserci una buona dose di sfortuna nel segnare i finali: purtroppo anche oggi l’imprecisione dei nostri ha pesato alla lunga e il conto, salato, è arrivato dal dischetto: Gomez fallisce dagli undici metri dopo una buona partita, Cornelius dimostra nuovamente di centrare poco con il tipo di calcio voluto dal Gasp.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6: fa male, e sicuramente darà fastidio anche a lui questo neo nella sua bellissima avventura nerazzurra. Però diciamolo che quel cambio a inizio ripresa che ha messo in campo Cornelius lo hanno capito davvero in pochi, indipendentemente dal rigore decisivo fallito dal danese. Per il resto i suoi cadono ancora una volta nel trappolone di Solbakken, che li ingabbia concedendo qualche occasione 

GOLLINI 6.5: un paio di prese sicure in tutta la partita, poi deve davvero fare poco altro. Sui rigori ne intercetta un paio ma senza riuscire a deviarli fuori dalla porta. Incolpevole.

TOLOI 6.5: lascia davvero poco la dietro ai danesi, proponendosi come spesso accade anche in avanti. 

PALOMINO 7: bella partita la sua, nel supplementare è praticamente decisivo con un grande intervento che evita un gol quasi fatto.

MASIELLO 6.5: anche per lui poco da dire, va anche con freddezza dal dischetto a realizzare durante la lotteria dei rigori.

CASTAGNE 6.5: quasi eroico, gioca con il turbante in testa e prova spesso anche la sortita offensiva. 

FREULER 6: meno in palla del solito, va in riserva troppo presto nel secondo tempo, tant’è che il mister nei supplementari opta per il cambio (PESSINA 6: gioca i supplementari, rimendia una ammonizione ma ha anche un paio di discreti spunti).

DE ROON 7: cervello sempre attivo del centrocampo nerazzurro, ha la forza anche di prendersi la responsabilità del primo rigore, segnato purtroppo inutilmente.

GOSENS 6: combina poco, qualche buona giocata nel primo tempo in una partita tuttavia sottotono. (ALI ADNAN 6: dentro anche lui nell’ultima parte di match, fa centro dal dischetto nell’amaro finale).

PASALIC 5.5: due errori abbastanza pesanti che segnano nel computo finale il match: il primo a due passi dalla porta, il secondo rovinando tutto dopo un ottimo spunto personale. Peccato. (BARROW 5.5: partita tosta, il suo innesto si è rivelato tuttavia troppo leggerino la davanti).

ZAPATA 5.5: incontenibile a Roma, piccolo piccolo oggi e poco utile alla causa; tant’è che nella ripresa viene subito sostituito. (CORNELIUS 5: votaccio, perchè quell’errore dal dischetto determina tutto o quasi di questa partita. Per il resto il suo ingresso non aveva portato a chissà quali sconvolgimenti in campo, solo un colpo di testa finito fuori di poco. Non ci siamo).

Dopo Dortmund, Copenaghen: il Papu e quegli errori decisivi…

GOMEZ 6: in pochi vorrebbero essere nei suoi panni stasera. Una prova tutto sommato buona macchiata da un errore pesantissimo, l’ennesimo dal dischetto per lui. Difficile immaginare il suo stato d’animo, comprensibile la delusione sua, come quella di tutti noi. Ma è il momento di stargli vicino. Dopo Dortmund, Copenaghen è un’altra brutta mazzata.




Undici metri di disperazione spezzano la favola dell’EuroAtalanta: fuori ai rigori

EUROPA LEAGUE – PRELIMINARI, PLAYOFF: GARA DI RITORNO

COPENAGHEN-ATALANTA 4-3 d.c.r.: ERRORI DI GOMEZ E CORNELIUS

Fuori dal dischetto, il peggiore degli epiloghi per un’Atalanta che anche a Copenaghen non trova la via del gol e spreca diverse occasioni non trovando il modo di superare i danesi che resistono e trascinano i nerazzurri sino ai tiri dal dischetto dove sono fatali gli errori di Gomez e Cornelius: andiamo a casa anzitempo, non meritandocelo ma orgogliosi comunque di questi ragazzi. Che peccato.

Copenaghen (Danimarca): ci siamo sin qui divertiti in questa estate pallonara tra turni preliminari e prime giornate di campionato e l’Atalanta ed i suoi tifosi sperano di poter continuare a farlo a lungo ma, per poter scrivere una nuova pagina del sogno nerazzurro c’è il Copenaghen da superare per prendersi il pass tanto atteso per i gironi di Europa League per il secondo anno consecutivo. Nella città della Sirenetta quindi la truppa del Gasp prova ad allungar ulteriormente questa favola iniziata due anni fa che ha messo le ali ad una intera città mandandola a spasso per l’Europa.

IN DIFESA C’E’ PALOMINO: confermando le indiscrezioni della vigilia, Gasperini recupera a pieno e lancia dal primo minuto Palomino in mezzo alla difesa mentre in mezzo Castagne è preferito ad Hateboer in fascia con Gosens mentre Pasalic è a supporto del duo davanti composto dal Papu e Zapata che ha la meglio nel ballottaggio con Barrow. Nel Copenaghen, Solbakken ripresenta una formazione simile a quella di una settimana fa, affidandosi in avanti a N’Doye con la stellina ex Ajax Fisher con libertà di inventiva.

E’ SUBITO PARTITA VERA: freddo e pioggia avvolgono Copenaghen anche se il calore dei quasi settecento tifosi bergamaschi giunti da Bergamo riscalda uno stadio con una buona cornice di pubblico all’ingresso ma con diversi settori chiusi. Il match prende il via e al quarto Zapata è subito pericoloso di testa sugli sviluppi di un corner mandando alto di poco; risponde subito il Copenaghen con una conclusione in area di rigore di Fisher che Gollini fa sua. L’Atalanta soffre inizialmente la maggior fisicità a centrocampo dei danesi ma al quarto d’ora torna a farsi vedere con una conclusione da fuori di De Roon parata dal portiere; poi doppia chance per Pasalic al diciannovesimo e ventunesimo: nel primo caso si supera il portiere di casa sulla conclusione a colpo sicuro del croato, nel secondo spara alto un buon pallone offerto da Gosens rasoterra.

OCCASIONE-PASALIC: il match non si sblocca la ma la truppa del Gasp cresce col passare dei minuti guadagnando terreno e anche molti corner però infruttiferi; due minuti dopo la mezz’ora e Pasalic è abilissimo a sfruttare una leggerezza difensiva danese e scappare verso l’area ma la conclusione è debole e il portiere di casa si salva ancora, stavolta con i piedi. Ritmo di gara che cala negli ultimi minuti del primo tempo che si conclude senza recupero allo scoccare del minuto quarantacinque e con le due squadre ancora inchiodate sullo 0-0.

RIPRESA, PAPU SUL PALO!: la ripresa prende il via con i medesimi ventidue della prima parte di gara ma con i padroni di casa che tengono in mano il pallino del gioco a differenza del primo tempo e Gasperini che quindi prova a cambiare inserendo subito l’ex Cornelius per Zapata e, pochi minuti dopo, Barrow per Pasalic in quello che diventa un tridente pesantissimo per la Dea. Nel frattempo il Papu ci prova da fuori al decimo e il portiere Joronen ancora una volta si distende e intercetta il pallone. Sfortunatissimo il numero dieci argentino della Dea pochi minuti dopo quando, dopo essersi guadagnato un invitante calcio di punizione, calcia la sfera direttamente sul palo e poi sul fondo. 

Finisce il nostro breve, ma emozionante cammino europeo: solo applausi ai nostri ragazzi!!!

NON SI SEGNA, SI VA AI SUPPLEMENTARI: i minuti passano e il match non si sblocca con la stanchezza che inizia ad affiorare da ambo le parti ed i nerazzurri che peccano di lucidità in alcuni frangenti regalando palloni agli avversari per un match che perde così sul piano del gioco e ne guadagna su quello fisico a discapito dello spettacolo. Non bastano così altri quarantacinque minuti della ripresa più quattro di recupero a sbloccare un match inchiodato sul medesimo risultato dell’andata: si va così ai supplementari.

BOILESEN CI GRAZIA: il primo degli extra-time si apre con il Gasp che inserisce Pessina in campo al posto di Freuler e con Barrow che al secondo minuto riceve palla da Toloi in area e conclude sull’esterno della rete dando l’illusione del gol. Arriva poi il quarto cambio (consentito da quest’anno in competizioni ufficiali in caso di tempi supplementari) con Gosens che lascia il campo al posto di Ali Adnan con l’Atalanta che pare più lucida dopo i cambi ma che rischia al minuto cento quando Boilesen manda fuori tutto libero in area un pallone rimpallato sui suoi piedi dopo un calcio di punizione battuto dai danesi. Non si segna nemmeno in questo primo supplementare, ancora 0-0 dopo i primi quindici minuti.

IL GOL NON ARRIVA, SI VA AI RIGORI: il secondo supplementare si apre con il decisivo intervento di Palomino su Fisher praticamente a due passi dalla linea di porta, determinante l’intervento del difensore atalantino. Da segnalare anche un bel passaggio del Papu per De Roon che sbaglia però al momento dell’assist decisivo ma non basta, un minuto di recupero e poi si va ai calci di rigore.

DISCHETTO MALEDETTO, EUROPA ADDIO: inizia la lotteria dal dischetto con De Roon preciso dal dischetto, Sotiriu non sbaglia neppure lui per i danesi, anche Adnan non sbaglia per la Dea così come Gregus fa 2-2, poi il Papu manda il tiro sulla traversa mentre Skov no e il Copenaghen va sul 3-2. Masiello torna a segnare dal dischetto per i suoi, e anche Doye decide di emulare il Papu calciando sulla traversa. Cornelius però rende subito il favore agli ex compagni facendosi respingere il tiro dal dischetto, l’ultimo giro dagli undici metri è di Vavro che supera Gollini e manda i danesi ai gironi di Europa League spezzando anzitempo il sogno nerazzurro. Sfortunata ma anche imprecisa, l’Atalanta torna a casa con una sconfitta amarissima, maturata praticamente senza aver mai perso nel doppio confronto con i danesi, quando ci si affida alla lotteria dei rigori il destino talvolta risulta essere davvero beffardo. Ripartiamo, ed andiamo a caccia di questo sogno appena sfumato attraverso il campionato che ci attende: nonostante tutto si può solo che essere fieri di questi ragazzi!

IL TABELLINO

COPENAGHEN-ATALANTA 0-0 (0-0 al 90′ e d.t.s., 4-3 ai calci di rigore)

SEQUENZA RIGORI: De Roon (A) gol, Sotiriou (C) gol, Ali Adnan (A) gol, Gregus (C) gol, Gomez (A) traversa, Skov (C) gol, Masiello (A) gol, N’Doye (C) fuori, Cornelius (A) parato, Vavro (C) gol

COPENAGHEN (4-4-2): Joronen, Ankersen, Vavro, Bjelland, Boilesen (4′ sts,  Kvist) ; Skov, Zeca, Falk (20′ st, Sotiriou), Thomsen (34′ st, Gregus); Fischer (4′ sts, Bengtsson), N’Doye – Allenatore: Solbakken

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Palomino, Masiello; Castagne, Freuler (1′ pts,  Pessina), de Roon, Gosens (4′ pts, Ali Adnan); Pasalic (12′ st, Barrow); Zapata (9′ st, Cornelius), Gomez – Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Anastasios “Tasos” Sidīropoulos (Grecia)

NOTE: gara di andata: Atalanta-Copenaghen 0-0 – spettatori: 20mila circa di cui 700 tifosi atalantini – ammoniti: Thomsen (C), Ankersen (C), Palomino (A), Pessina (A), Vavro (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 0′ p.t., 4′ s.t., 0′ p.t.s., 1′ s.t.s.




L’ultimo sforzo verso il grande sogno: forza Atalanta, (ri)portaci in Europa!

COPENAGHEN, ORE 18.30

UN PARI (CON GOL) O VITTORIA PER VOLARE AI GIRONI

Siamo a fine agosto ma, inutile girarci intorno, pare quasi una finale di quelle che si giocano solitamente a maggio: l’Atalanta si prepara per provare a regalare questa sera ai suoi tifosi una notte da sogno nel match di ritorno per il playoff di Europa League contro il Copenaghen: in palio c’è un posto ai gironi. Novanta minuti separano dunque i nerazzurri dal possibile ritorno in Europa per il secondo anno consecutivo: per realizzare il sogno di una intera tifoseria occorrerà però piegare i danesi, che già all’andata sono stati capaci di imbrigliare la macchina da gol del Gasp fermandola sullo 0-0. Dopo la bella partita di Roma, la truppa atalantina va a caccia di un’altra impresa nella patria della Sirenetta per cercare di scrivere una nuova pagina della splendida favola nerazzurra: un pari (con gol) o una vittoria sono l’ingrediente necessario perchè l’incantesimo continui e ci faccia sognare ancora.

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FORMAZIONE, C’E’ PALOMINO: le indiscrezioni della vigilia trovano conferma nel pieno recupero di Palomino (già in campo contro i giallorossi lo scorso lunedì) e che dovrebbe quindi esser titolare al centro della difesa al posto di Mancini; per il resto, Gasperini pare intenzionato a confermar buona parte della formazione dell’andata con il ballottaggio in avanti tra Zapata e Barrow con il primo stavolta favorito sul secondo. Tra i pali confermato Gollini.

LE PROBABILI FORMAZIONI

COPENAGHEN (4-4-2): Joronen; Ankersen, Vavro, Bjelland, Boilesen; Skov, Zeca, Thomsen, Fischer; Sotiriou, N’Doye – All.: Solbakken

Atalanta (3-4-2-1): Berisha, Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, Freuler, de Roon, Gosens; Pasalic, Zapata; Gomez. All. Gasperini.

Arbitro: Tasos Sidiropoulos (Grecia)