Reggio Emilia si tinge di nerazzurro: dai Atalanta, c’è la storia da scrivere tutti insieme!

REGGIO EMILIA, ORE 20.30

TERZO POSTO E CHAMPIONS: LA DEA PROVA A PRENDERSI TUTTO

Siamo all’epilogo: un ultimo giorno di scuola che può diventare indimenticabile per i quasi ventimila pronti ad invadere Reggio Emilia e raggiungere il Mapei Stadium per spingere l’Atalanta nella sua ultima uscita stagionale che può valere la storia: Papu e compagni vanno a caccia della prima qualificazione in Champions League per un’Atalanta che ha nel mirino anche il terzo posto conquistato la scorsa settimana con l’aggancio in classifica all’Inter. Con un successo sul Sassuolo (che curiosamente si ritrova a giocare nel suo abituale stadio di casa questa match di trasferta per i neroverdi) il sogno potrebbe diventare realtà, mentre con un risultato diverso bisogna affidarsi alle notizie provenienti dagli altri campi: certamente, comunque vada a finire, l’Atalanta calcherà comunque palcoscenici europei anche la prossima stagione, per la terza volta consecutiva negli ultimi tre anni, un traguardo di per se già incredibile di suo. FORZA RAGAZZI!!!

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: sarà Hateboer l’assente di questa ultima partita di campionato (oltre ai lungo degenti Toloi e Varnier) che mister Gasperini dovrà sostituire, per il resto il tecnico atalantino ha l’imbarazzo della scelta: in difesa il duello per un posto è tra Djimsiti e Mancini mentre sarà probabilmente Gosens a sostituire l’olandese squalificato. Davanti tocca ai tre tenori, Gomez, Ilicic e Zapata trovare le giuste invenzioni per trascinare la Dea in Champions League.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1):  Gollini; Djimsiti, Palomino, Masiello; Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Ilicic, Zapata – A disposizione: Berisha, Rossi, Ibanez, Reca, Mancini, Pessina, Pasalic, Barrow – All.: Gasperini

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Ferrari, Demiral, Rogerio; Locatelli, Manganelli, Duncan; Berardi, Djuricic, Boga – A disposizione: Pegolo, Satalino, Lemos, Adjapong, Sernicola, Marlon, Bourabia, Babacar, Brignola, Matri, Odgaard, Di Francesco – All.: De Zerbi

ARBITRO: Doveri di Roma




I precedenti di Atalanta-Sassuolo

Come tutti
saprete, la partita di domenica tra Atalanta e Sassuolo si gioca sul campo di
Reggio Emilia, in pratica sul terreno dei neroverdi quindi, anche se per la
statistica si svolge in casa dei bergamaschi.

I precedenti
nel massimo campionato tra le due formazioni disputati a Bergamo sono 5 e
risalgono alle ultime 5 annate, da quando cioè gli emiliani sono saliti in Serie
A e vi sono rimasti.

Il primo confronto non è stato positivo per gli orobici, tutt’altro. Era il 6 Aprile 2014, l’Atalanta era reduce dalla serie record di 6 vittorie consecutive ma quel giorno inciampò in un 0-2 casalingo (doppietta di Nicola Sansone) che mise fine alla rincorsa della formazione di Colantuono verso la zona europea.

La stagione successiva, il 12 Aprile 2015, un’Atalanta in grande difficoltà di classifica (occupava il quart’ultimo posto) prevalse invece su un Sassuolo relativamente tranquillo per 2-1, con doppietta di Denis (una gran rovesciata e un rigore) inframezzata dal pari momentaneo di Berardi. Espulsi Missiroli e Biava negli ultimi 20 minuti.

Molto significativo l’1-1 del 30 Gennaio 2016, perché rappresentò l’addio alla formazione nerazzurra e al calcio italiano di German Denis, bomber principe della Dea dall’estate 2011. Proprio El Tanque realizzò il gol del pareggio (dopo essersi fatto respingere il rigore da Consigli) al 32’, cinque minuti dopo il vantaggio di Berardi.

Di nuovo ad aprile (8/4/2017) il quarto confronto, anche questo molto sofferto. La prima Atalanta di Gasperini era quinta in classifica ma quel giorno passò in svantaggio per un gol di Lorenzo Pellegrini nella prima frazione, poi pareggiato da Cristante al 73’minuto, per l’1-1 finale.

Infine, lo scorso anno le due formazioni si trovarono di fronte alla terza giornata, il 10 Settembre 2017. Sensi portò in vantaggio i neroverdi, poi raggiunti e superati da Cornelius e Petagna per il definitivo 2-1 in favore dei bergamaschi.




Le pagelle di Juventus-Atalanta

ILICIC, GOL PESANTISSIMO; GOLLINI, CHE PECCATO!

Primo, storico, punto conquistato dai nostri allo Stadium di Torino celebrato al meglio con una partita molto buona nel primo tempo e forse un pelo rinunciataria nella ripresa ove si son sentite parecchio le fatiche di coppa. Il gol di Ilicic (il centesimo di questa straordinaria stagione!) potrebbe pesare tantissimo in ottica europea mentre spiace per il gol subito quando mancavano dieci minuti alla fine: Gollini vede passarsi sotto le gambe il pallone in spaccata di Mandzukic.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: le ferite di coppa sono subito rimarginate con una prestazione tosta, contro una squadra forse non agguerrita come al solito ma pur sempre campione d’Italia. Trova il punto che cercava e, addirittura, sogna il colpaccio per lunghi tratti. Avanti tutta!

GOLLINI 6: un paio di belle parate nel finale, ma forse è leggermente sorpreso dalla spaccata di Mandzukic che gli passa sotto le gambe e vale il pareggio bianconero. Peccato.

HATEBOER 6.5: prima arretrato, poi ritrova il suo posto classico nella ripresa con l’innesto di Mancini, tutto sommato buona la sua prova.

DJIMSITI 6.5: anche in questa occasione rende davvero dura la vita a Ronaldo il fenomeno.

MASIELLO 6.5: un paio di sbavature, ma tutto sommato ottima partita anche per lui.

GOSENS 6: spinge di più nel primo tempo, nella ripresa si vede molto meno e con minor determinazione (MANCINI 6: dentro nella ripresa per cercar di rinforzar gli ormeggi dietro).

DE ROON 6.5: bel duello in mezzo al campo con i colossi bianconeri, spesso e sovente ne esce anche vincitore. Bene.

FREULER 6.5: bene, sfiora anche il gol in avvio di partita con una bella conclusione deviata in corner dal portiere.

CASTAGNE 6: meno in palla del solito, fatica parecchio a spingere e rendersi pericoloso come sa fare solitamente.

GOMEZ 6.5: oggi un pelino più arretrato del solito, gli riescono buone giocate che mettono spesso la difesa bianconera in affanno. (PASALIC 6: dentro per far maggior volume in mezzo, svolge il compitino senza particolari sbavature).

ILICIC 7: spacca il match con un gol di rapina sfruttando al meglio il buco difensivo bianconero sugli sviluppi di un corner. Un po’ col fiato corto nella ripresa, lascia spazio nel finale (BARROW 6: dieci minuti e poco più tutto sommato sufficienti. Bernardeschi lo falcia in pieno recupero, giustamente espulso).

ZAPATA 6: parte forte e va pure ad un nulla dal gol con una bella azione personale, poi però esce pian piano dalla scena col passare dei minuti.




Atalanta, pari preziosissimo allo Stadium: con tre punti si va in Champions League!

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA

JUVENTUS-ATALANTA 1-1: AD ILICIC RISPONDE MANDZUKIC

Il primo punto allo Stadium non si scorda mai: potremmo iniziarlo così il nostro racconto di questa partita, perchè in effetti questo pari importantissimo conquistato in casa della Juve campione proietta la Dea a tre soli punti da un piazzamento in Champions League: se i ragazzi del Gasp batteranno il Sassuolo domenica prossima, la Dea approderà per la prima volta nella sua storia alla Coppa dei Campioni, e lo farà da terza in classifica. Già, perchè il pari di Torino porta Papu e compagni sul gradino più basso del podio complice l’incredibile debacle dell’Inter a Napoli. Il resto è una partita in cui i nerazzurri giocano molto meglio nel primo tempo, sfiorando il gol in un paio di occasioni e trovandolo con Ilicic poco prima della mezz’ora; nella ripresa la Juve spinge di più, la Dea risente delle fatiche di coppa e arretra forse un po’ troppo subendo a dieci dalla fine il pari in spaccata di Mandzukic. Nel finale viene espulso Bernardeschi per un brutto fallo su Barrow ma il risultato non cambierà più. I ragazzi del Gasp hanno comunque la certezza da oggi di giocar nuovamente in Europa la prossima stagione, in quale competizione (Champions? Europa League dai gironi o dai preliminari di luglio?) lo scopriremo settimana prossima.

Torino: la Signora in festa, la Dea con l’Europa in tasca (almeno i preliminari di Europa League) dopo i risultati di ieri ed oggi ma ancora ferita dopo la bruciante sconfitta in finale di coppa. Il posticipo dello Stadium della penultima di serie A mette di fronte obiettivi e ambizioni diverse con i bianconeri già da diverse settimane giunti al traguardo della conquista del campionato, i nerazzurri che cercano un risultato positivo per continuare a sognare un posto in Champions: la vittoria del Milan alle 18 sul Frosinone obbliga di fatto Papu e compagni a cercar almeno un punto alla corte della Signora bianconera per poi giocarsi tutto nell’ultima a Reggio contro il Sassuolo.

HATEBOER DIETRO, MANCIO IN PANCA: con Palomino squalificato, il Gasp punta su Hateboer in difesa insieme a Djimsiti e Masiello con Gosens titolare in fascia e davanti i soliti tre, Gomez, Ilicic e Zapata; nei padroni di casa gioca Barzagli che oggi saluta i bianconeri mentre Cancelo è titolare con in avanti Ronaldo insieme a Dybala con Cuadrado a supporto.

CR7 SPRECA, HATE PURE: bella cornice di pubblico allo Stadium, dove a fine partita seguirà la festa dei tifosi bianconeri per la conquista del titolo, con il match che inizia subito con una occasione per Ronaldo che manda alle stelle da ottima posizione il pallone messo in mezzo da Cuadrado. La risposta dell’Atalanta non si fa attendere al settimo una bella conclusione di Freuler è respinta in corner da Szczesny sui cui sviluppi Hateboer non sfrutta il rimpallo mandando alle stelle una ghiotta occasione da due passi. Al sedicesimo Ilicic prova ad inventarsi un numero dei suoi e mette un pallone rasoterra in mezzo su cui però non arriva nessuno a deviare.

ILICIC LANCIA LA DEA!: il ritmo del match è abbastanza intermittente, tuttavia la Dea pare più determinata dei bianconeri e al ventisette va ad un nulla dal gol con la bella iniziativa di Zapata che, entrato in area, conclude in diagonale mandando fuori di un nulla. Prove generali del gol che la banda del Gasp trova due minuti dopo la mezz’ora sugli sviluppi di un corner, buca mezza difesa bianconera e il più lesto è Ilicic che mette dentro il gol che porta avanti i nerazzurri. La Juve prova una reazione, ci prova Dybala cinque minuti dopo il gol atalantino con una conclusione da fuori che finisce ampiamente sopra la traversa. Poco o nulla da raccontare per un primo tempo che va in archivio dopo due minuti di recupero con i ragazzi del Gasp avanti di un gol.

RIPRESA, DENTRO IL MANCIO: la ripresa prende il via senza cambi da parte di mister Gasperini e con i padroni di casa che provano di più a spingere nella ricerca del pareggio mentre al quarto d’ora lo stadio bianconero rende il doveroso omaggio ad Andrea Barzagli che chiude con oggi la sua carriera da professionista; nel contempo entra in campo Mancini al posto di Gosens con l’intento del mister di avanzar Hateboer in fascia ed inserire il numero ventitre nerazzurro in difesa.

MANDZUKIC IN SPACCATA FA 1-1: a cinque dalla mezz’ora la Dea guadagna punizione da ottima posizione e Ilicic prova la realizzazione sbattendo però su Szczesny che è bravo a mettere in corner. Le fatiche di coppa iniziano però a farsi sentire col passare dei minuti e la Dea arretra ulteriormente il suo baricentro: per assestare il tutto il Gasp da fiato a Gomez ed Ilicic inserendo Pasalic e Barrow ma la maggior diga a centrocampo non si rivela utile, e la Juve arriva al pari quando mancano poco meno di dieci minuti dalla fine con Mandzukic, ben pescato in area e che con una spaccata sorprende Gollini che vede il pallone passar sotto le gambe e finire nel sacco: 1-1.

DEA TERZA, CHAMPIONS A TRE PUNTI: il finale a quel punto è un vero armistizio tra le due contendenti, la Juve vede avvicinarsi il momento della festa (che si svolgerà subito dopo il fischio finale), la Dea vede comunque tramutarsi in realtà il punto che cercava per continuare a sognare un posto nella prossima Europa dei Grandi. Ultimo sussulto del match l’espulsione di Bernardeschi per un brutto fallo su Barrow che gli costa la doccia anticipata. Il triplice fischio del direttore di gara rinvia tutto di una settimana per le sentenze definitive in ambito Europeo: gironi di Champions, Europa League o preliminare di luglio attenderanno i nostri eroi? Voi, nel frattempo, iniziate a preparare i passaporti…

IL TABELLINO:

JUVENTUS-ATALANTA 1-1 (primo tempo 0-1)

RETI: 33′ Ilicic (A), 35′ st Mandzukic (J)

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Barzagli (16′ st Mandzukic), Bonucci, Alex Sandro (1′ st Bernardeschi); Emre Can, Pjanic, Matuidi (40′ st Kean); Cuadrado, Dybala, Ronaldo – A disp.: Pinsoglio, Del Favero, Chiellini, Rugani, De Sciglio, Caceres, Spinazzola, Bentancur, Nicolussi – All.: Allegri

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Hateboer, Djimsiti, Masiello; Gosens (16′ st Mancini), De Roon, Freuler, Castagne; Gomez (29′ st Pasalic); Ilicic (33′ st Barrow), Zapata – A disp.: Berisha, Rossi, Reca, Ibanez, Pessina – All.: Gasperini

ARBITRO: Rocchi di Firenze

NOTE: spettatori: 25mila circa – gara di andata: Atalanta-Juventus 2-2 – ammoniti: Alex Sandro, Ronaldo, Matuidi (J), Hateboer (A) – espulsi: Bernardeschi (J) al 91′ per gioco scorretto – recuperi: 2′ p.t. e 3′ s.t.




La Signora ci aspetta: dai Atalanta, è il momento di rialzarsi per sognare la Champions

TORINO, ORE 20.30

STADIUM IN FESTA, ALLA DEA SERVE ALMENO UN PARI

Rialzarsi tutti insieme, per andare a caccia di un posto nella prossima Champions League che sarebbe un traguardo impensabile ad inizio stagione. Con le ferite di coppa ancora vive, l’Atalanta fa visita stasera alla Juventus campione e va in cerca di un risultato positivo allo Stadium per consolidar sempre più il suo sogno per un posto nell’Europa delle grandi. Sicuri di un piazzamento europeo grazie alla sconfitta del Toro ad Empoli (nella peggiore delle ipotesi i nerazzurri staccheranno il pass per i preliminari di Europa League), Papu e compagni sono chiamati ad una nuova partita di grande attenzione e carattere perchè i bianconeri sono si già campioni, ma non saranno sicuramente disposti a concedere troppe libertà ai nostri che dovranno pertanto cercare la partita-perfetta se vorranno uscirne indenni.

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: senza Palomino squalificato, è molto probabile l’impiego di Mancini in difesa (in vantaggio su Hateboer per quel ruolo) con l’unico dubbio nel mezzo che riguarda uno tra Freuler e Pasalic con lo svizzero che potrebbe rifiatare dando spazio al croato; per il resto Gasperini pare intenzionato a confermare quasi tutti i protagonisti della sfortunata finale di Coppa di mercoledì.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; De Sciglio, Bonucci, Barzagli, Spinazzola; Emre Can, Pjanic, Matuidi; Bernardeschi, Ronaldo, Dybala – A disposiz.: Pinsoglio, Cancelo, Alex Sandro, Rugani, Caceres, Kastanos, Nicolussi Caviglia, Bentancur, Matheus Pereira, Cuadrado, Kean, Mandzukic – All.: Allegri

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Mancini, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Ilicic, Zapata – A disposiz.: Berisha, Rossi, Reca, Ibanez, Pessina, Pasalic, Piccoli, Barrow, Castagne – All.: Gasperini




I precedenti di Juventus-Atalanta

Quella che l’Atalanta si appresta a disputare domenica è con ogni probabilità la trasferta statisticamente più dura per la compagine nerazzurra. Sono infatti 56 i precedenti nei campionati a girone unico di Serie A in casa della Juventus e la nostra Dea si è imposta solamente in 4 occasioni, contro le 38 dei bianconeri e i 14 pareggi.
I piemontesi hanno inoltre prevalso negli 8 confronti più recenti – gli ultimi 7 dei quali disputati nel nuovo Juventus Stadium, dove pertanto i bergamaschi non hanno ancora ottenuto alcun punto.

L’ultima occasione nella quale l’Atalanta è uscita imbattuta da Torino risale al 17 Maggio 2009, 2-2 alla terzultima giornata, risultato che causò l’esonero di Claudio Ranieri, allora tecnico dei bianconeri. I gol vennero realizzati tutti nel primo tempo, in apertura Cigarini per gli ospiti, poi Iaquinta e Cristiano Zanetti a ribaltare il risultato, quindi nel finale di frazione pareggio di Pellegrino. Prima di allora l’Atalanta aveva ottenuto il precedente pareggio nella stagione 1996/97, 0-0 il 12 Gennaio.
La vittoria orobica manca dal 1989, che è stato un vero e proprio anno di grazia nelle sfide contro la Juventus: nello stesso anno solare infatti i bergamaschi ottennero due vittorie, entrambe per 0-1 e con Mondonico allenatore, prima il 22 Gennaio – a segno Evair all’88’-, poi l’8 Ottobre, rete di Caniggia al 74’.
Curiosamente, anche le altre due vittorie nerazzurre risalgono ad un lasso di tempo molto breve: una il 28 Febbraio 1960, gol di Zavaglio contro una Juve che si sarebbe laureata campione d’Italia, e l’altra il 23 Settembre 1962, 2-3 nella stagione che si sarebbe conclusa con la conquista della Coppa Italia per la compagine atalantina.

Tra le tante vittorie della Juventus ce ne sono anche di molto pesanti: 5-0 nel 1939, 5-1 nel 1942, 6-2 e 7-1 nel 1951 e ancora un 5-1 nel 1984, quando alla seconda giornata, su una malcapitata Atalanta neopromossa, infierirono Boniek, Platini e l’ex Scirea.
Ricordiamo anche la sfida dello scorso campionato, programmata per il 25 Febbraio ma rinviata per neve al Mercoledì 14 Marzo: 2-0 in favore dei bianconeri, a segno Higuain e Matuidi.




Il sogno se ne va, l’Atalanta resta: la coppa alla Lazio, ma alla Dea manca un rigore solare

COPPA ITALIA, LA FINALE

ATALANTA-LAZIO 0-2: SAVIC E CORREA DECIDONO IL MATCH

E’ andata così: possiamo scrivere tutto quel che vogliamo, ma alla fine è finita come nessuno voleva. L’Atalanta esce sconfitta dalla finale di coppa Italia contro la Lazio per via dei gol nel finale di Milinkovic Savic e Correa che regalano così alla squadra di Inzaghi il nono trofeo della sua storia. Ai nerazzurri restano invece le lacrime di una grandissima delusione, un rigore netto negato nel primo tempo per un fallo di mano di Bastos in area e l’immagine comunque bellissima dei ventiduemila tifosi giunti nella capitale per spingere la Dea, ma anche per abbracciarla a fine partita tra le lacrime per l’amarissimo epilogo di questa avventura.

Roma: delusione e orgoglio in una serata che, nel bene o nel male, i tifosi dell’Atalanta non dimenticheranno mai: da una parte lo spettacolo degli oltre 22mila festanti tifosi che hanno invaso Roma ed hanno cantato senza sosta prima e dopo la fine della partita, dall’altra l’amaro in bocca e le lacrime agli occhi per l’ennesimo urlo strozzato in gola unito ad un briciolo di rabbia per una discutibilissima decisione arbitrale che poteva davvero cambiare la storia di questa finale. Ma così è stato, il piangersi addosso non fa parte dello stile di chi vi scrive così come di nessun atalantino degno di tal nome: rimarrà sicuramente il ricordo indelebile di una serata in cui il popolo nerazzurro ha comunque dimostrato in mondovisione come l’essere tifosi sia un mestiere bello, ma a volte anche tremendamente difficile.

PARTITA MOLTO BLOCCATA: veniamo dunque alla partita: nella Dea il Gasp opta per Castagne al posto di Gosens in fascia e Djimsiti in difesa mentre davanti ritrova Ilicic, Gomez e Zapata mentre Inzaghi a destra preferisce Marusic a Romulo per sfruttare maggiormente la sua fisicità anche in fase di contenimento, con Correa in appoggio a Immobile. L’annunciato spettacolo in campo si fa attendere, il match vive di strappi alternati a delle pause improvvise, anche perché proprio sulle corsie esterne le due contendenti si annullano: Marusic-Castagne da una parte e Lulic-Hateboer dall’altra sono due sfide dove a lungo non c’è un vincitore; inoltre in in casa nerazzurra Ilicic fatica a carburare, mentre in quella biancoceleste Immobile conferma tutte le difficoltà dell’ultimo periodo. e anche il Papu appare piuttosto in ombra anche perché Leiva segue un po’ ovunque per limitarne l’inventiva.

IL RIGORE CHE NESSUNO VEDE: così il risultato è un primo tempo molto bloccato in cui però è la squadra del Gasp quella che sembra voler provare di più a spaccare la partita perchè comunque al primo minuto Gomez scalda subito le mani a Strakosha e Zapata di testa mette fuori male in elevazione. Poi, l’occasione per passare i nerazzurri ce l’hanno ed arriva al minuto venticinque: punizione del Papu, nel batti e ribatti De Roon colpisce il palo e lo stesso Zapata alla fine mette ancora fuori da buona posizione, ma sul tiro di dell’olandese c’è un fallo di mani netto di Bastos che né il direttore di gara Banti né il Var clamoramente non rilevano. Un episiodio che avrebbe portato al rigore per i nerazzurri e probabilmente anche all’espulsione di Bastos che era già ammonito; non a caso il tecnico Inzaghi corre ai ripari e sostituisce lo stesso Bastos poco dopo con Radu. L’Atalanta assapora la possibilità di passare, ma su uno dei suoi sbilanciamenti offensivi è Correa ad andare via uno contro uno a campo aperto con Masiello che è costretto al fallo per evitare guai peggiori. Ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude così sullo 0-0 dopo un minuto di recupero.

RIPRESA, LA MUSICA NON CAMBIA: ad inizio ripresa è ancora la Dea a provar a spingere con il Gasp che passa al tridente d’attacco in modo di sottrarre Gomez dalla marcatura di Leiva e allargare le maglie della difesa biancoceleste. Tuttavia l’attacco nerazzurro non appare quello capace di far più gol di tutti in campionato, con Ilicic che non trova alcuna giocata importante e Zapata la davanti quasi non pervenuto. Nella Lazio, Inzaghi a metà ripresa cambia e si gioca la carta Caicedo e al ventiquattresimo Correa ha la palla giusta su di un anticipo sbagliato di Djimsiti, ma il recupero in scivolata di Palomino è fondamentale.

SAVIC ENTRA E LA SPACCA: i minuti passano ma di occasioni degne di tal nome ancora niente perché con lo scorrere dei minuti gli equilibri difensivi diventano predominanti, esattamente come la paura di prendere un gol che potrebbe essere letale. A provarci di più è ancora l’Atalanta: al trentunesimo Gomez insiste sul dribbling e colpisce l’incrocio esterno da posizione quasi impossibile. Una manciata di minuti dopo e Inzaghi manda dentro anche Milinkovic Savic: sarà lui a infrangere il sogno della Dea perché dopo appena 4 minuti dal suo ingresso il serbo sblocca la partita: angolo di Leiva e colpo di testa decisivo, anticipando Djimsiti.

CORREA CHIUDE I GIOCHI, DEA IN LACRIME: mister Gasperini allora tenta di scuotere i suoi mandando dentro in un colpo solo Barrow, Pasalic e Gosens, ma a tenere in piedi i nerazzurri è Gollini che salva a tu per tu con Correa una prima volta, ma non la seconda, perché ad un minuto dal novantesimo in ripartenza il giocatore laziale salta Freuler, scarta anche Gollini e stavolta insacca il 2-0. La crudele sentenza è scritta: la coppa Italia va alla Lazio, all’Atalanta restano le lacrime e l’abbraccio del suo popolo giunto da tutto il mondo sin nella capitale a dimostrazione del folle innamoramento e del legame indissolubile tra squadra e tifosi: stavolta, putroppo, il bicchiere è solo mezzo vuoto e dentro racchiude le lacrime di tutti noi. Non è giusto forse, ma purtroppo è così.

GRAZIE LO STESSO RAGAZZI!!!

IL TABELLINO

ATALANTA-LAZIO 0-2 (primo tempo 0-0)

RETI: 37′ st Milinkovic-Savic, 45′ st Correa

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Palomino, Djimsiti, Masiello; Hateboer, De Roon (39′ st Pasalic), Freuler, Castagne (39′ st Gosens); Gomez; Ilicic, Zapata (39′ st Barrow). A disp.: Berisha, Rossi, Mancini, Reca, Ibanez, Colpani, Delprato, Pessina, Piccoli – All.: Gasperini

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos (35′ Radu); Marusic, Parolo, Leiva, Luis Alberto (34′ st Milinkovic-Savic), Lulic; Correa, Immobile (21′ st Caicedo) – A disp.: Proto, Guerrieri, Patric, Wallace, Durmisi, Badelj, Romulo, Cataldi, Neto – All.: Inzaghi

ARBITRO: Banti di Livorno

NOTE: spettatori 66mila circa di cui oltre 22mila tifosi atalantini – ammoniti: Masiello, Zapata, Freuler (A), Bastos, Lulic, Marusic, Leiva (L) – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 6′ s.t.