Luci ed ombre nell’ultimo test inglese: il Leicester piega la Dea, 2-1

AMICHEVOLI ESTIVE

LEICESTER-ATALANTA 2-1: PEREZ, VARDY E MURIEL A SEGNO

Bene nel primo tempo, decisamente rivedibile la ripresa: l’Atalanta chiude la sua avventura inglese con una sconfitta per 2-1 contro il Leicester in una gara che i ragazzi del Gasp conducono bene per un tempo, per poi cedere nella seconda parte di match quando, vuoi i tanti cambi, vuoi la miglior condizione atletica degli inglesi, la squadra di casa passa prima con Perez, poi raddoppia con Vardy (complice un errore difensivo di Palomino) ed a nulla servirà nel finale il penalty conquistato da Barrow e realizzato da Muriel per un’Atalanta che non riesce nella rimonta. Due sconfitte in tre amichevoli in questa tournèe per un’Atalanta che conferma la sua vena realizzativa, ma anche le difficoltà difensive di un reparto che probabilmente necessita di qualche innesto.

Leicester: spesso soprannominata il “Leicester d’Italia”, l’Atalanta sfida questa sera proprio quel team a cui i nerazzurri sono più volte stati accostati nel corso delle ultime tre stagioni; certo, gli inglesi sono stati capaci non molto tempo fa di vincere addirittura la Premier League, impresa a cui fece seguito una più che onorevole Champions League per la squadra allora allenata dall’italiano Ranieri. Oggi, Ilicic e compagni sperano di continuare a seguire e magari raggiungere un domani anche i traguardi conquistati da questo team che stasera dovrà affrontare in una sorta di sfida tra due delle più belle favole del calcio recente.

HATEBOER DIFENSORE: curiosità nella scelta di mister Gasperini di schierare arretrato in difesa, un esperimento già provato la scorsa stagione nella gara contro il Genoa a causa delle numerose defezioni; per il resto De Roon e Freuler tornano a dirigere il centrocampo con Malinosky al posto del Papu ad ispirare Ilicic e Zapata davanti.

PRIMO TEMPO EQUILIBRATO: i padroni di casa provano a spingere sin dalle prime battute ma è subito l’Atalanta a far capire di non aver intenzione di star a guardare e, infatti, almeno per una buona mezz’ora nel primo tempo sono i nerazzurri a condurre il gioco e creare qualche occasione: al diciottesimo bella discesa di Hateboer per Ilicic che manca di un niente il controllo in piena area di rigore, poi due minuti dopo palla da Zapata per Gosens, conclude il tedesco con mira imprecisa. Nel finale di prima frazione cresce invece la squadra di casa, che ha un paio di discrete occasioni su calcio da fermo e una piuttosto ghiotta a seguito di un brutto pallone perso (con probabile fallo) da Freuler, ma Vardy non ne approfitta e si fa rimpallare l’occasione in corner. Ultimo squillo di un primo tempo che si chiude senza recupero e con le due squadre ferme sullo 0-0.

RIPRESA, PEREZ LA SBLOCCA: la ripresa inizia con mister Gasperini che inserisce entrano Gomez, Pašalić, Muriel e Palomino, per Malinovskyi, Freuler, Zapata e Gosens: l’ex attaccante di Fiorentina e Siviglia non perde tempo a tentar la conclusione a rete dopo tre minuti dal limite dell’area con la sfera che esce di poco sul fondo. All’undicesimo tocca poi a Gollini fermare un attaccante di casa scattato sul filo del fuorigioco e che si stava involando verso l’area nerazzurra. Nulla però potrà il portiere atalantino quando Perez al quarto d’ora fa partire una conclusione rasoterra appena fuori dall’area di rigore che consente al Leicester di passare in vantaggio.

VARDY FA BIS, MURIEL ACCORCIA: proseguono nel frattempo i cambi di mister Gasperini con Pessina, Ibańez e Barrow che prendono il posto di De Roon, Masiello e Iličić ma con il tema del match che non cambia ed i padroni di casa che insistono fino a trovare il gol del raddoppio alla mezz’ora con Vardy al termine di una bella azione dei padroni di casa ma con la evidente complicità di Palomino, autore di un grossolano errore sull’attaccante del Leicester. L’Atalanta prova a rispondere con Muriel con una bella conclusione in diagonale che però è preda del portiere: dentro anche Reca nel finale per Hateboer e l’Atalanta riesce a trovar il punto della bandiera a due minuti dalla fine quando Barrow viene steso in area e l’arbitro indica il dischetto del rigore che Muriel va a realizzare con freddezza dimezzando lo svantaggio.

DIFESA IN DIFFICOLTA’: troppo tardi però per imbastire una rimonta con la partita che terminerà pochi minuti più tardi dopo un solo minuto di recupero concesso dal direttore di gara (e l’ingresso di Sportiello in campo per Gollini al novantesimo). Si chiude quindi con un bilancio di due sconfitte di misura ed un successo l’esperienza inglese dell’Atalanta: una Dea che conferma a tratti le sue qualità, ma anche le sue incertezze difensive di un reparto arretrato che, probabilmente è quello che necessita di qualche nuovo innesto dopo la partenza di Mancini in direzione Roma. Prossimo impegno per i nerazzurri in terra spagnola dove il 10 agosto sono attesi dal Getafe per una nuova amichevole in cui i ragazzi del Gasp dovranno dimostrare di aver incamerato maggior benzina in vista dell’avvicinarsi del fischio d’inizio della nuova stagione.




Oh yes, l’Atalanta inizia a convincere: Muriel-show, Norwich affondato!

AMICHEVOLI ESTIVE

NORWICH-ATALANTA 1-4: DEA DI RIMONTA E TRAVOLGENTE

Dopo il passo falso con lo Swansea nella prima partita del suo tour inglese, l’Atalanta si riscatta nella sfida al neo-promosso Norwich imponendosi con un sonoro 4-1 costruito (tanto per cambiare) in rimonta: i bergamaschi infatti subiscono gol al sedicesimo con Cantwell. Poi Luis Muriel inizia a prendere in mano la situazione e prima pareggia, poi ribalta il match: al 45′ il colombiano sfrutta un errore difensivo degli avversari e segna l’1-1 e nella ripresa, il bis: assist di de Roon e ancora rete di Muriel. La Dea però non si accontenta e nel finale Pasalic e Barrow chiudono firmano il poker.

Dopo la stecca, il riscatto: l’Atalanta trova la vittoria contro un avversario neo promosso nella massima divisione inglese e mostra decisi passi avanti rispetto alla gara di sabato con lo Swansea e si prepara così al meglio per la sfida di prestigio di venerdì sera contro il quotato Leicester. La Dea ritrova così lo spirito giusto e anche le abitudini di un tempo: va sotto, rischia di sbandare ulteriormente, ma poi rimette in piedi il match e dilaga. Mister Gasperini prova una formazione molto vicina a quella titolare con le eccezioni di Djimsiti per Toloi in difesa e Pasalic per Freuler con il Papu ad ispirare Ilicic e Muriel davanti.

CANTWELL MANDA SOTTO LA DEA: eppure le cose non sembrano mettersi bene per i nerazzurri che in avvio subiscono la miglior condizione dei padroni di casa che trova al quarto d’ora il vantaggio con Cantwell sul filtrante di Leitner dopo la ribattuta di Palomino su un’iniziativa da sinistra di Hernandez.

MURIEL, PARI E SORPASSO: l’Atalanta dal canto suo prova a rispondere ma è il Norwich ad apparire più in palla dei nerazzurri che faticano a rendersi pericolosi: tuttavia la Dea trova il pari a fil di sirena con Muriel, già pericoloso qualche minuto prima girando centralmente di sinistro sull’asse Ilicic-de Roon e poi lesto a insaccare a mezz’altezza dopo il malinteso tra il portiere Fahrmann e Klose che serve involontariamente il colombiano al centro dell’area area. Nel finale qualche acciacco per Ilicic che viene prudenzialmente sostituito da Malinovskyi a qualche secondo dall’intervallo. Nella ripresa Gollini salva lo score due volte in avvio opponendosi a Pukki, poi fa il suo ingresso in campo Duvan Zapata, che gioca per la prima volta dal rientro dalla Coppa America subentrando a Gomez al quarto d’ora e mostrandosi subito in palla consentendo a De Roon di servire la doppietta all’ex Siviglia e Fiorentina, appostato davanti al secondo palo al diciassettesimo.

LA DEA DILAGA NEL FINALE: l’Atalanta gioca meglio, il Norwich è alle corde ed agisce solo di rimessa e senza rendersi più pericoloso, così i nerazzurri chiudono i giochi a sei dalla fine con Pasalic, che realizza quasi un rigore in movimento grazie all’assist di Castagne e poi con Barrow a rifinire l’azione e al secondo di recupero lanciato da un ispiratissimo Malinovskyi. Finisce quindi 4-1, così come si era detto in occasione della sconfitta contro lo Swansea che perdere non piace mai a nessuno, questa vittoria non deve illudere o esaltare ma semplicemente proseguire, passo dopo passo, la marcia di avvicinamento dei nostri alla miglior forma. Prossimo appuntamento per l’ultimo match in terra inglese è per venerdì 2 agosto (20.30 ora italiana) al King Power Stadium di Leicester contro i padroni di casa che ci darà ulteriormente qualcosa in più sul processo di crescita di questa Dea che oggi ha giocato e divertito a tratti come da qualche tempo ci ha abituato.




Dalla Spal fino all’Inter, il cammino dell’Atalanta nel prossimo campionato di serie A

Sarà la Spal l’avversario dell’Atalanta di mister Gasperini nella prima giornata del Campionato Serie A TIM 2019-2020 il prossimo 25 agosto (anticipi e posticipi della giornata ancora da definire). Il cammino dei nerazzurri nella prossima stagione prevede un inizio abbastanza tranquillo con un solo incrocio con le big nelle prime sei giornate (la Roma all’Olimpico alla quinta). Alla seconda giornata è invece in programma Atalanta-Torino che, visti i lavori di rifacimento della Curva Pisani del Gewiss Stadium, si giocherà al Tardini di Parma. Si annuncia invece molto emozionante e carico di adrenalina il finale di stagione dove Papu e compagni affronteranno Inter e Milan rispettivamente alla terz’ultima e ultima giornata. Ecco elencato qui sotto il calendario completo dei match dei nerazzurri in questa stagione che prevede inoltre lo storico esordio in Champions League dei bergamaschi:

1ª giornata (25.08.2019 – 19.01.2020) Spal-ATALANTA

2ª giornata (01.09.2019 – 26.01.2020) ATALANTA-Torino

3ª giornata (15.09.2019 – 02.02.2020) Genoa-ATALANTA

4ª giornata (22.09.2019 – 09.02.2020) ATALANTA-Fiorentina

5ª giornata (25.09.2019 – 16.02.2020) Roma-ATALANTA

6ª giornata (29.09.2019 – 23.02.2020) Sassuolo-ATALANTA

7ª giornata (06.10.2019 – 01.03.2020) ATALANTA-Lecce

8ª giornata (20.10.2019 – 08.03.2020) Lazio-ATALANTA

9ª giornata (27.10.2019 – 15.03.2020) ATALANTA-Udinese

10ª giornata (30.10.2019 – 22.03.2020) Napoli-ATALANTA

11ª giornata (03.11.2019 – 05.04.2020) ATALANTA-Cagliari

12ª giornata (10.11.2019 – 11.04.2020) Sampdoria-ATALANTA

13ª giornata (24.11.2019 – 19.04.2019) ATALANTA-Juventus

14ª giornata (01.12.2019 – 22.04.2020) Brescia-ATALANTA

15ª giornata (08.12.2019 – 26.04.2020) ATALANTA-Hellas Verona

16ª giornata (15.12.2019 – 03.05.2020) Bologna-ATALANTA

17ª giornata (22.12.2019 – 10.05.2020) ATALANTA-Milan

18ª giornata (05.01.2020 – 17.05.2020) ATALANTA-Parma

19ª giornata (12.01.2020 – 24.05.2020) Inter-ATALANTA

Trovate invece QUI il calendario completo del campionato.




Toh, l’Atalanta stavolta si fa rimontare: lo Swansea manda K.O. i nerazzurri

AMICHEVOLI ESTIVE

SWANSEA-ATALANTA 2-1: DEA SUPERATA NELLA RIPRESA

La tournée estiva dei nerazzurri in Gran Bretagna inizia con una sconfitta per mano dello Swansea che rimonta il vantaggio iniziale di Ilicic nella ripresa con una autorete di Hateboer e poi firma il sorpasso con Roberts contro un’Atalanta buona nel primo tempo, che prende anche un palo con Castagne e poi paga nel secondo tempo la miglior condizione fisica dei padroni di casa che inizieranno il campionato la prossima settimana. Indicazioni comunque interessanti per mister Gasperini che, con i suoi ragazzi, avrà occasione di riscatto martedì sera a Norwich contro la squadra locale.

Swansea (Galles): in preparazione alla stagione che vedrà l’Atalanta protagonista del suo storico esordio in Champions League, i nerazzurri volano in Galles dove prende il via la loro mini-turnè inglese che vedrà Papu e compagni sfidare oggi lo Swansea, poi sarà il turno del Norwich martedì sera per poi concludere con il Leicester venerdì in quello che è un trittico di partite che ci dirà sicuramente di più sullo stato di salute e forma dei ragazzi del Gasp.

RECA E BARROW SOTTO ESAME: con diversi giovani sotto la lente d’ingrandimento, la gara contro la Swansea (decimo lo scorso campionato in serie B inglese) è l’occasione per il Gasp per testare Reca e Barrow sin dal primo minuto per dar loro l’occasione di dimostrare il loro valore: per il resto la formazione è simile a quella titolare con Palomino, Toloi e Masiello dietro, Castagne, Freuler e De Roon in mezzo con il polacco, mentre il Papu supporta Ilicic e proprio Barrow davanti.

ILICIC LA SBLOCCA SUBITO: numeroso e festante il folto gruppo di bergamaschi giunti in Galles per iniziare a respirare profumo d’Europa e con i nerazzurri che ripagano subito il sostegno dei propri tifosi sbloccando la gara al quarto con Ilicic che buca la rete dei padroni di casa al quarto con un bel tiro da fuori. La Dea insomma mostra subito di ricordarsi al meglio quel che sapeva fare alla grande la scorsa stagione (gol), ma anche qualche limite difensivo dove Gollini deve metterci una pezza all’undicesimo su una bella conclusione appena fuori dell’area di rigore dei padroni di casa. Ilicic appare comunque in buona forma quando al tredicesimo conclude da fuori e chiama il portiere di casa alla deviazione in corner. Ancora Dea al ventitre con Castagne che conclude e centra in pieno il palo con la palla che sbatte sulle gambe del portiere e poi torna in gioco. Finale di primo tempo con i padroni di casa che ci provano di più ma senza comunque impensierire più Gollini per un primo tempo che si chiude così con la Dea avanti 1-0.

RIPRESA, AUTOGOL DI HATEBOER: la ripresa prende il via con l’ingresso in campo di Pasalic per De Roon, oltre a Djimsiti e Hateboer per Toloi, Reca ed un’Atalanta non impeccabile, al secondo minuto quando Palomino perde un brutto pallone e fa ripartire lo Swansea che con Celina si divora il pari (pallone in diagonale fuori di un nulla); poi è Gollini al quinto decisivo con due grandissime parate ad evitare il gol ai padroni di casa che poi vanno a segno ma in fuorigioco. Altri cambi per il Gasp al dodicesimo, è il turno di Sportiello, Ibanez, Muriel e Malinosky con il mister che ridisegna quasi completamente la sua Atalanta. Le molteplici sostituzioni non agevolano certo i nerazzurri che soffrono sempre più le ripartenze dei padroni di casa che al diciottesimo pareggiano con una veloce ripartenza due contro uno, pallone in mezzo e Hateboer che finisce per centrar la propria porta nel goffo tentativo di liberare l’area di rigore.

ROBERTS FIRMA IL SORPASSO: l’Atalanta conferma le sue difficoltà non trovando modo di reagire al gol subito e, anzi, andando ad incassare cinque minuti dopo il raddoppio che porta la firma di Roberts di testa dopo un bel cross in area di rigore nerazzurra. Alla mezz’ora ultima serie di cambi per i nerazzurri con Gosens, Colley, Okoly e Pessina in campo per provare a riprendere il match da parte della Dea: ci prova Muriel su punizione a dieci dalla fine ma il pallone finisce fuori di un nulla e sul fondo.

AMARO INGLESE: i minuti scorrono ma le occasioni non arrivano più, solo al terzo minuto di recupero concesso è Malinovsky a provarci su punizione ma con scarsa precisione: finisce proprio li il match, l’Atalanta gira bene per un tempo ma nella ripresa, vuoi la miglior condizione atletica dei padroni di casa, vuoi i tanti cambi e qualche lacuna difensiva che torna sempre in voga, i ragazzi del Gasp vengono rimontati e superati dallo Swansea. Presto per esprimere giudizi anche se perdere non piace mai a nessuno. Martedì contro il Norwich l’occasione per cercare riscatto e chiarirsi ulteriormente le idee sull’avanzamento di un’Atalanta che ad oggi è apparsa lontana dalla miglior condizione.

Ilicic festeggiato dopo il gol
Ilicic festeggiato dopo il gol del momentaneo 1-0



E’ primavera nerazzurra: Inter sconfitta, Atalanta campione dopo 21 anni!

CAMPIONATO PRIMAVERA, FINALE SCUDETTO

ATALANTA-INTER 1-0: COLLEY NEL FINALE, E’ SCUDETTO-DEA!

L’ultimo tassello di una stagione da incorniciare è al suo posto: a ventun anni di distanza dall’ultimo successo (1-0 sulla Roma con gol di Corrado Colombo), l’Atalanta è di nuovo campione d’Italia primavera. Pur priva di molti giocatori impegnati con le nazionali, la squadra di Brambilla dopo aver avuto la meglio sul Toro ai supplementari nella semifinale, piega l’Inter con un gol di Colley a sette dalla fine al termine di una gara tirata contro un avversario che ha dato più di un grattacapo alla Dea che ha saputo resistere e poi colpire al momento giusto. Grande la prova di Kulusevski, autore dell’assist che vale il gol-scudetto.

Parma: in un match tutto a tinte nerazzurre, Atalanta ed Inter si ritrovano di fronte per la finale del campionato primavera, che assegna lo scudetto al termine di una stagione in cui i bergamaschi hanno dominato la regoular-season per poi staccare il pass per la finalissima dopo il pirotecnico 4-3 ai supplementari con il Toro nella semifinale; seconda in classifica si è piazzata proprio l’Inter dell’ex atalantino Armando Madonna che arriva in finale per la terza volta consecutiva dopo aver piegato la Roma nella semifinale e va a caccia del terzo scudetto di fila.

BRAMBILLA PUNTA SU PICCOLI-KULU: con quasi trecento tifosi giunti da Bergamo in quel di Parma per sostenere i ragazzi di Brambilla, il tecnico atalantino punta forte in avanti sulle stelline Piccoli e Kulusevski che hanno già esordito con Gasperini in serie A mentre Madonna propone davanti Salcedo e Colidio affidandosi ad una difesa granitica guidata dal forte portiere Dekic.

PRIMO TEMPO, PORTIERI DECISIVI: partita molto equilibrata sin dalle prime battute, con la Dea che però al nono prova a farsi vedere con un bel pallone tagliato per Cambiaghi che è anticipato in corner di un niente al momento della conclusione; al quattordicesimo è però il portiere atalantino Ndiaye protagonista di un’ottima parata con l’Inter che attende l’avversario per poi cercare la ripartenza pericolosa. Al ventitre ci prova Zortea direttamente da punizione ma centrando in pieno la barriera, poi a dieci dalla fine Kulusevski conclude a giro ma la palla è facile preda di Dekic. Le vere occasioni arrivano però nel finale, una per parte: al trentottesimo Ndiaye è bravissimo a deviare la conclusione di Salcedo, poi il collega Dekic si supera ad un minuto dall’intervallo sulla conclusione a colpo quasi sicuro di Heidenreich su cui si chiude la prima frazione di gara con le due squadre ancora inchiodate sullo 0-0.

RIPRESA, INTER PIU’ INSIDIOSA: il maggior impatto sul match ad inizio ripresa pare averlo l’Atalanta che costringe l’Inter nella propria area di rigore sin dalle prime battute di gioco ma le occasioni importanti sono comunque per i nerazzurri di Milano: al sedicesimo Rizzo spunta sugli sviluppi di una punizione e manda fuori di un nulla colpendo l’esterno della rete, poi Brambilla inserisce Colley per Cambiaghi per provare a dar più quantità in mezzo ma è ancora l’Inter alla mezz’ora a spaventar i bergamaschi con il palo clamoroso colpito dal neo entrato Esposito (in fuorigioco) che mette i brividi ai trecento sostenitori della Dea giunti al Tardini.

COLLEY REGALA IL TRICOLORE ALLA DEA: l’Atalanta pare aver meno energie nella seconda parte della ripresa e, invece, pesca dal cilindro il jolly a sette dalla fine con una ripartenza micidiale dei ragazzi di Brambilla con Kulusevski che offre un assist al bacio proprio per il neo entrato Colley che supera Dekic e porta la Dea in vantaggio avvicinandola al titolo. L’Inter, ferita, accusa il colpo e non riesce più a reagire con i ragazzi di Brambilla che controllano il match senza correre ulteriori rischi e, anzi, sfiorando anche il bis in un paio di circostanze in zona-recupero: nei cinque di extra-time concessi dal direttore di gara dentro anche Traore e Gyabuaa al posto di Peli e Piccoli per un conto alla rovescia che, al triplice fischio finale, rompe un incantesimo che durava da 21 anni. L’Atalanta è campione d’Italia primavera per la terza volta nella sua storia, la ciliegina sulla torta finale di una stagione indimenticabile per i colori bergamaschi. Applausi per tutti: che la festa abbia inizio, Mino Favini da lassù sarà orgoglioso di voi. GRANDISSIMI!

L’undici titolare dell’Atalanta nella sfida con l’Inter
IL TABELLINO

ATALANTA-INTER 1-0 (primo tempo 0-0)

RETE: 38′ s.t. Colley (A)

ATALANTA: Ndiaye, Okoli Memeh, Peli (45’+1 Traore), Piccoli (45’+1 Gyabuaa), Kulusevski, Cambiaghi (20′ st Colley), Brogni, Heidenreich, Da Riva, Zortea, Ta Bi – A disposizione: Nozza Bielli, Bergonzi, Girgi, Guth, Louka, Ghislandi, Cortinovis, Kraja,  Pina Gomes – Allenatore: Massimo Brambilla.

INTER: Dekic; Zappa, Nolan (42′ st Merola), Rizzo; Persyn (14′ st Grassini), Gavioli, Pompetti, Schirò, Corrado; Salcedo (26′ st Esposito), Colidio – A disposizione: Pozzer, Stankovic, Van Den Eynden, Ntube, Attys, Mulattieri, Roric, Gianelli, Pirola – Allenatore: Armando Madonna

NOTE: circa 300 bergamaschi giunti a Parma – ammoniti: Piccoli, Colley (A) – espulsi: nessuno – recuperi: 0′ p.t. e 5′ s.t.




Atalanta, la senti la musichetta? The Champions!!! Sassuolo travolto, la Dea nella leggenda!

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-SASSUOLO 3-1: L’ENNESIMA RIMONTA PER FINIRE L’OPERA E PRENDERSI IL TERZO POSTO

Tutto vero amici, tutto vero: ce ne andiamo in Champions League. La musichetta che chi come me ha sentito allo stadio a fine partita non era uno scherzo di fine stagione ma assoluta realtà. I ragazzi del Gasp conquistano così un incredibile terzo posto in campionato a cui si aggiunge la prima, storica, partecipazione alla coppa delle big d’Europa a cui l’Atalanta avrà il grande onore il prossimo anno di poter partecipare. Per arrivare a questo, la Dea si regala l’ultima, incredibile rimonta stagionale contro un Sassuolo che scappa per primo con Berardi (che poi si fa pure cacciare a fine primo tempo) e poi si far riacciuffare e superare dai gol di Zapata nella prima frazione e da quelli del Papu e Pasalic nella ripresa che valgono la grande impresa dei ragazzi del Gasp. 3-1, per una stagione che, partita dalla delusione di Copenaghen, finisce con il trionfo di questi ragazzi che regalano l’ennesima favola da poter costruire la prossima stagione.

Reggio Emilia: trascinata dal suo uomo simbolo Gomez (due assist e un gol questa sera), l’Atalanta salta l’ultimo ostacolo e va in Champions per la prima volta in 112 anni di storia: la truppa del Gasp conquista nella notte magica del Mapei il terzo pass consecutivo per l’Europa delle ultime tre stagione, ma il prossimo autunno Papu e compagni se la potrebbero vedere con colossi del calibro di Barcellona e Real per provare a regalare a Bergamo e la sua gente l’ennesima favola da poter un giorno raccontare.

SASSUOLO DA BATTAGLIA: primo tempo bello, equilibrato e nervoso. L’Atalanta deve fare la partita e si butta subito avanti, ma il Sassuolo non ha nessuna intenzione di assistere alla festa altrui e si dimostra osso duro: l’avvio però è per il ragazzi del Gasp che sciupano subito una buona chance con Freuler (pallone dello svizzero finito fuori di un nulla) mentre il Papu arretra molto per allontanarsi da Magnanelli e cercare l’imbucata per Ilicic o Zapata. Al quarto d’ora poi, due occasioni in pochi secondi per la Dea: prima Pegolo respinge male con i pugni su Ilicic e bene con i piedi su Gomez. Ma proprio nel momento di maggiore spinta dell’Atalanta arriva l’1-0 ospite: discesa di Lirola sulla destra, palla a Duncan che di tacco libera Berardi che conclude e manda il pallone che sbatte sul palo alla destra di Gollini.

ZAPATA RIMETTE LE COSE A POSTO: la Dea accusa il colpo, il Papu, sempre lui, prova a riorganizzare il gioco ma i due esterni non paiono subito al top della brillantezza e l’azione comincia e finisce quasi sempre per vie centrali, dove Demiral è un muro che si fatica a superare. Il pari però arriva a dieci dalla fine sugli sviluppi di un angolo di Gomez da sinistra, Zapata colpisce male, Bourabia riprende e tira addosso al colombiano che riprende e segna; il successivo controllo della Var certifica che non c’è colpo di mano, ma di petto. Al quarantaquattro Gomez sfiora il gol da fuori, poi nell’azione successiva tocca a Gosens angolare troppo.

RISSA NEL FINALE, ESPULSO BERARDI: la partita si guasta incredibilmente con una rissa nel finale del tempo: tutto nasce da un contrasto Magnanelli-De Roon (ammoniti entrambi) con l’olandese che cade a terra; saltano i nervi, Pegolo viene trattenuto a fatica così come Berardi che si prende il rosso diretto dopo esser andato alla ricerca di un nuovo contatto con il numero quindici nerazzurro. Nel frattempo dagli altri campi le notizie dicono che il Milan vince, l’Inter no e l’Atalanta è in Champions quando va negli spogliatoi.

RIPRESA, IL PAPU FIRMA IL SORPASSO: nonostante l’uomo in meno De Zerbi lascia due uomini in avanti (Boga e Locatelli) dopo l’intervallo, ma per forza di cose il Sassuolo è meno pericoloso. Nel frattempo l’altalena di notizie dai campi fa salire l’adrenalina al Mapei: arriva la notizia del gol dell’Inter che manda l’Atalanta in Europa League, poi la Spal con il Milan: e la Dea è di nuovo in Champions. A quel punto però Gomez decide che l’Atalanta non dovrà più affidarsi alla radiolina per capire il proprio destino e sistema le cose: da De Roon a Ilicic, respinta corta di Pegolo, il Papu mette dentro con uno scavetto di destro: lo stadio esplode e ora i risultati che arrivano dagli altri campi non interessano più.

PASALIC METTE IL SIGILLO FINALE: a quel punto inizia a muoversi qualcosa sulla panchina nerazzurra, e Gasperini inserisce Pasalic per Masiello al diciassettesimo: e il croato va a chiudere la partita, di testa, su delizioso cross del Papu, mai come oggi ispiratissimo. Fiato sospeso per l’attesa convalida della rete del 3-1 per un guasto al Var: oltre quattro minuti di attesa poi il gol è confermato. A quel punto inizia la festa sugli spalti mentre in campo c’è tempo per vedere il secondo giallo al frastornato Magnanelli che lascia così i suoi in nove uomini negli ultimi scampoli di un match che ormai non ha più molto da dire.

CHAMPIONS… ECCOCI!: ancora qualche minuto e altri cinque successivi di recupero e poi i 17mila arrivati da Bergamo cominciano a saltellare e far festa per una notte che si annuncia interminabile da Reggio Emilia fino a Bergamo dove i nerazzurri sono attesi per la festa in pieno centro città. La Dea ed i suoi tifosi aprono gli occhi e si risvegliano terzi in classifica e con un pass in mano per la prossima Champions League al termine di questa incredibile stagione. Che altro dire di più? Prepariamo i passaporti, l’Europa ci aspetta per l’ennesima, grande avventura! GRAZIE RAGAZZI!!!!

IL TABELLINO:

ATALANTA-SASSUOLO 3-1 (primo tempo 1-1)

RETI: 19′ Berardi (S), 35′ Zapata (A), 53′ Gomez (A), 65′ Pasalic (A)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini (90′ Rossi); Masiello (62′ Pasalic), Djimsiti, Palomino; Castagne, de Roon, Freuler, Gosens; Gomez (90′ Mancini); Iličić, Zapata – All.: Gasperini

SASSUOLO (4-3-1-2): Pegolo; Lirola (90′ Raspadori), Demiral, Ferrari, Rogerio; Bourabia, Magnanelli, Duncan; Locatelli (59′ Djuricic); Berardi, Boga (85′ Sernicola) – All.: De Zerbi

Arbitro: Doveri (Roma).

NOTE: gara di andata: Sassuolo-Atalanta 2-6 – spettatori: 17mila circa – ammoniti: 38′ Ilicic (A), 45′ de Roon (A), Rogerio (S), 48′ Ferrari (S) – espulsi: 45′ Berardi (S), 83′ Magnanelli per somma di ammonizioni – recuperi: 3′ p.t. e 5′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Sassuolo

PASALIC L’UOMO DELLA SICUREZZA, IL PAPU ACCENDE IL SOGNO-CHAMPIONS

L’ennesima rimonta, stavolta che vale una impresa storica: la Dea sbanda ma poi si rialza e si prende il suo traguardo per se stessa e per il suo popolo; importantissimo il gol del Papu in avvio di ripresa che rompe subito la resistenza del Sassuolo in dieci ed a quel punto la gara si fa in discesa chiusa poi dall’ennesimo gol-decisivo di Pasalic.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 10: lui è il vero eroe, lo stratega che si è inventato una Atalanta che in tre anni è passata dal lottare per la salvezza fin lassù al terzo posto in serie A. Quest’anno poi la squadra ha superato ogni limite, quando Copenaghen pareva la fine del sogno, lui è riuscito da quella amarezza a costruirne un autentico trionfo. Giù il cappello, questo signore è un maestro di calcio!

GOLLINI 6.5: incolpevole sul gol, poi è sicuro in un paio di uscite senza correre rischi. Quasi spettatore non pagante nella ripresa. (ROSSI S.V.: dentro nel finale, passerella per lui).

MASIELLO 7: gran partita per lui, specie nel primo tempo con almeno un paio di importanti interventi difensivi. Sostituito nella ripresa (PASALIC 7.5: l’uomo della sicurezza, ancora una volta decisivo con il suo ingresso il campo e con il gol che chiude i giochi e blinda terzo posto e qualificazione in Champions. Da riscattare assolutamente!).

DJIMSITI 6.5: bene anche stasera, qualche difficoltà in avvio ma poi la sua gara supera ampiamente la sufficienza.

PALOMINO 6.5: anche per lui stesso discorso del compagno sopra, poi con il Sassuolo in dieci nella ripresa diventa tutto più facile.

CASTAGNE 7: veloce e scattante sin dalle prime battute di gioco, spesso mette in difficoltà la difesa ospite.

DE ROON 6.5: partenza a rilento, poi prende in mano la situazione e disputa una egregia partita.

FREULER 6.5: bene in alcuni interventi importanti nel recuperare palla e ripartire; cresce molto anche lui nella ripresa. Va vicino al gol in avvio.

GOSENS 6.5: buona gara anche per lui, bene anche in un paio di iniziative piuttosto pericolose.

GOMEZ 8: magari non la sua miglior partita in assoluto, ma quel gol che ribalta il match vale triplo per non dire di più. Mette la firma su una stagione da favola per lui e per i suoi compagni. Grandissimo! (MANCINI S.V.: dentro nel finale per partecipare anche lui alla festa).

ILICIC 7: belle giocate di qualità soprattutto nel primo tempo nonostante la squadra vada pure sotto nel risultato.

ZAPATA 7: da respiro ai suoi trovando la ribattuta vincente che rimette in equilibrio un match che pareva mettersi nella maniera sbagliata. Gol importantissimo! 

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