Atalanta, è l’ora del derby: a Brescia serve una Dea formato-champions!

BRESCIA, ORE 15

MURIEL-BALOTELLI, LA SFIDA TRA BOMBER

Smaltita in fretta la gioia per la prima, storica vittoria in Champions League, il campionato richiama subito l’Atalanta del Gasp ad una partita molto importante e delicata in quel di Brescia, dove dopo diversi anni di assenza torna il sentitissimo derby contro le rondinelle. Partita delicata e, in quanto derby, ricca di insidie per Gomez e compagni contro un Brescia ultimo in classifica ma pronto a battagliare con il coltello tra i denti per mettere in difficoltà i nerazzurri che dovranno rispondere con l’ennesima grande prestazione per riprendere a correre anche in campionato. Molto interessante anche la possibile sfida tra bomber in avanti con il ribelle Balotelli da una parte e il nostro Muriel dall’altra.

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I DUBBI DEL GASP: con Toloi squalificato e Kjiaer non al meglio, Gasperini si ritrova con gli uomini contati dietro dove tocca a Masiello insieme a Djimsiti e Palomino mentre in fascia probabile spazio a Castagne con Hateboer in panchina e Gosens mentre davanti il Papu sarà a supporto di Ilicic e Muriel.

LE PROBABILI FORMAZIONI

BRESCIA (4-3-1-2): Joronen; Sabelli, Cistana, Chancellor, Martella; Bisoli, Tonali, Ndoj; Romulo; Balotelli, Torregrossa – All.: Grosso

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Djimsiti, Palomino, Masiello; Castagne, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Ilicic, Muriel – All.: Gasperini




Sì, l’EuroAtalanta c’è, ed è ancora viva: stesa la Dinamo, ora la Dea può crederci!

CHAMPIONS LEAGUE, QUINTA GIORNATA

ATALANTA-DINAMO Z. 2-0: MURIEL E SUPER-PAPU STENDONO I CROATI

Finalmente! L’Atalanta si toglie un’altra bella soddisfazione in Champions e centra la sua prima, storica vittoria nella coppa dalle grandi orecchie mandando al tappeto la Dinamo Zagabria con le reti di Muriel su rigore a metà primo tempo e la perla di Gomez ad inizio ripresa. Risultato stretto, anzi strettissimo per i ragazzi del Gasp che avrebbero potuto segnare molti altri gol ma che, alla fine, si portano a casa tre punti preziosissimi che riaprono completamente i giochi in ottica qualificazione: infatti sarà la trasferta Ucraina contro lo Shaktar a decidere le sorti europee di un’Atalanta che dovrà comunque andare a vincere nella tana degli ucraini per poter sperare in un posto agli ottavi di Champions o ai sedicesimi di Europa League; non sarà certo facile, ma andiamo per gradi, quella di questa sera è stata una splendida serata che resterà comunque a lungo nel cuore dei quasi ventiseimila bergamaschi giunti a Milano.

Milano: l’Atalanta non molla e mette in cassaforte il primo successo della sua storia in Champions League: tre punti già di loro storici e che, in virtù anche del pareggio tra Manchester City e Shakhtar Donetsk, permettono ai bergamaschi di rimandare allo scontro diretto in Ucraina del prossimo 10 dicembre il discorso qualificazione. Prestazione superlativa a dei ragazzi di Gasperini, trascinati dal capitano Gomez, autore della splendida rete del 2-0 finale contro la Dinamo Zagabria. Il primo sigillo, invece, porta la firma di Muriel, astuto nel guadagnare il tiro dal dischetto subito dopo la traversa di Gosens e freddo poi nel battere Livakovic. La sfida di San Siro, giocata a viso aperto e con incredibile intensità, regala anche un altro legno per parte e altre numerose opportunità di marca nerazzurra che potevano rendere ancora più larga la vittoria.

MURIEL C’E’, ILICIC NO: a differenza delle indiscrezioni della vigilia, Gasperini si affida a Muriel in avanti, supportato da Pasalic e Gomez, e lascia inizialmente in panchina Ilicic mentre in difesa si rivede Kjaer con Djimisiti non al meglio, e Hateboer vince il ballottaggio con Castagne sulla corsia destra. Negli ospiti, Bjelica conferma Petkovic-Orsic coppia d’attacco.

LA DEA SPINGE MA NON SFONDA: l’Atalanta comincia l’incontro con determinazione e aggressività, rendendosi pericolosa due volte nei primi tre giri di orologio. Hateboer spreca clamorosamente in area, sull’assist di Muriel, mentre subito dopo è Pasalic a lisciare sull’appoggio centrale di Gomez. La Dinamo, però, non si fa intimorire e comincia a fare il suo gioco, mantenendo altissimo il ritmo e l’agonismo in campo. I nerazzurri contengono il buon momento degli ospiti e si ripresentano in fase d’attacco, sprecando per la terza volta a un passo dalla porta: è ancora Pasalic a mancare il colpo ravvicinato.

MURIEL LA SBLOCCA DAL DISCHETTO: ma il gol è nell’aria e arriva a tre dalla mezz’ora quando Gosens riceve una respinta corta della difesa croata, conclude al volo e coglie una clamorosa traversa, ma l’azione prosegue, con Peric che colpisce in ritardo su Muriel e causa il rigore a favore dei bergamaschi: dal dischetto si presenta lo stesso colombiano che spiazza il portiere e sigla l’1-0. L’Atalanta vola sulle ali dell’entusiasmo e sfiora anche il raddoppio, ancora con un tentativo del colombiano, fuori di poco dallo specchio. La squadra di Bjelica accusa il colpo e ringrazia il suo centrale difensivo, Dilaver, decisivo nel respingere sulla linea il tiro a botta sicura di Hateboer. Ma la Dinamo nel finale spaventa i nerazzurri quando Gollini ringrazia la traversa, fondamentale nel respingere il bellissimo destro a giro di Orsic che segna i titoli di coda di un primo tempo che la Dea conclude comunque avanti con merito.

RIPRESA, PAPU-SHOW E RADDOPPIO: l’Atalanta parte forte anche nella ripresa e dopo poco più di due minuti raddoppia: grazie a una autentica magia di Gomez: recupero palla sulla fascia, tunnel e tiro di mezzo esterno a incrociare, dal vertice destro dell’area di rigore, che finisce in rete e fa esplodere San Siro atalantino: 2-0. L’Atalanta vola, il Papu è scatenato e offre altre opportunità ai suoi per arrotondare il punteggio: Pasalic, da fuori area, non inquadra lo specchio, poi Freuler viene murato al momento della conclusione.

VITTORIA STORICA CHE RIAPRE I GIOCHI: scorrono i minuti e Muriel accusa un colpo in un contrasto ginocchio contro ginocchio e lascia il campo a Ilicic che entra bene in campo e scheggia il palo dopo una triangolazione con Pasalic. La palla del 3-0, a un quarto d’ora dal termine la offre De Roon sul destro di Gomez che, tutto solo a centro area, si fa parare il tiro ravvicinato e spreca la chance di chiudere la partita. Con lo scorrere dei minuti la Dinamo alza definitivamente bandiera bianca non avendo più la forza fisica e mentale di dimezzare lo svantaggio e rende agevoli gli ultimi istanti prima del triplice fischio finale dopo tre di recupero: l’Atalanta si prende tutto in una notte di quelle indimenticabili. Vince per la prima volta in Champions e, soprattutto, torna a sognare la qualificazione. Il verdetto tra un paio di settimane: comunque vada, grazie a questi ragazzi.

IL TABELLINO

ATALANTA-DINAMO ZAGABRIA 2-0 (primo tempo 1-0)

RETI: 27′ Muriel su rigore, 47′ Gomez

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Kjaer, Palomino; Hateboer (65′ Castagne), De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez (90′ Malinovskyi); Muriel (61′ Ilicic) – All.: Gasperini

DINAMO ZAGABRIA (3-5-2): Livakovic; Theophile-Catherine, Dilaver, Peric; Stojanovic (75′ Dira), Olmo, Ademi, Ivanusec (67′ Gojak), Leovac; Orsic, Petkovic – All.: Bjelica

NOTE: gara di andata: Dinamo Z.-Atalanta 4-0 – spettatori: 28mila circa – ammoniti: Theophile-Catherine (DZ), Peric (DZ), Toloi (A), Pasalic (A), Stojanovic (DZ) – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Le pagelle di Atalanta-Dinamo Zagabria

PAPU DA URLO, DE ROON D’ACCIAIO

Prestazione maiuscola dei ragazzi del Gasp questa sera, con un Gomez in stato di grazia che segna, ispira ed incanta con il pallone ma anche un Pasalic a tutto campo è un De Roon si gran qualità. Bene anche la difesa, imbattuta è solida questa sera.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 9: i suoi gli regalano forse la prestazione più bella sin qui oltre che i primi storici tre punti in champions. Giusta la scelta di Muriel in campo, bene anche in fase difensiva. Ha fatto la storia anche lui. 

GOLLINI 6.5: lo salva la traversa nel primo tempo, poi praticamente rimane spettatore non pagante. Comunque sicuro di se.

TOLOI 7: lascia le briciole agli avversari. Insuperabile!

KJAER 7: nella mischia perché Djimsiti non al meglio, disputa una ottima partita.

PALOMINO 7: anche lui giganteggia tra la pochezza dei croati. 

HATEBOER 6.5: subito una occasione in avvio, poi è instancabile sulla fascia con anche alcuni cross interessanti. Bene. (CASTAGNE 6: venti minuti di gara per lui senza particolari acuti).

DE ROON 7.5: gran partita anche per lui, offre nella ripresa anche un assist al bacio per il terzo gol che il Papu fallisce clamorosamente. 

FREULER 7: diga di centrocampo oggi anche lui insuperabile. Svizzero e preciso.

GOSENS 7.5: spinge più del suo compagno di fascia e si procura anche un paio di discrete opportunità centrando anche la traversa.

GOMEZ 8.5: mezzo punto in meno per il clamoroso gol del possibile 3-0 ma poco importa, dopo una gara del genere tutto gli si può perdonare. Dipinge calcio, incanta il pubblico, esce tra gli applausi. (MALINOSVKYI s.v.: dentro nel finale).

PASALIC 7: va a tutto campo, spesso lo ritroviamo anche in attacco dove nella ripresa sciupa anche lui una ghiotta chance per arrotondare. 

MURIEL 7: indemoniato fin dalle prime battute, ha la lucidità e freddezza giusta dal dischetto per sbloccare una gara che sembrava quasi stregata per la mole di occasioni fallite. (ILICIC 6.5: si diverte subito con il pallone, regala un paio di cioccolatini al bacio che però non vengono sfruttati al meglio dai compagni e scheggia anche il palo con una conclusione).




Atalanta, arriva la Dinamo: ultima chiamata per la Champions

MILANO, ORE 21

ANCORA SENZA ZAPATA, MA POSSIAMO FARCELA!

E’ l’ultima occasione: dentro o fuori, e l’Atalanta lo sa bene. Mettersi alle spalle la bruciante sconfitta con la Juve, ma ripartire da quanto di ottimo fatto con i bianconeri per piegare la Dinamo e rimandare così all’ultima giornata in Ucraina contro lo Shaktar ogni discorso per la qualificazione: non esistono molte alternative ad ai nerazzurri questa sera a San Siro per credere ancora nel sogno europeo. Contro i croati, che all’andata hanno subito fatto capire a Gomez e compagni di che pasta fosse fatta la coppa dalle grandi orecchie, la Dea cerca in primis il riscatto della partita di Zagabria, e (soprattutto) tre punti per rimettere tutto in gioco. Non sarà facile, contro un avversario che fa della velocità e il ritmo il suo punto di forza ma per questa Atalanta, che ritrova Ilicic ma non Zapata (ancora out per infortunio) c’è il dovere di provare a regalare una notte da sogno ai tanti bergamaschi che giungeranno a Milano questa sera. Crediamoci!

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: non arrivano buone notizie sul fronte-Zapata per mister Gasperini; il colombiano non è ancora al meglio dopo l’infortunio e non è nemmeno convocato. Davanti quindi ci saranno ancora Gomez e Pasalic avanzati a supporto del rientrante Ilicic mentre dietro probabile che con Toloi giochino Djimsiti e Palomino.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Tolói, Djimsiti, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Gómez, Pašalić; Iličić – All.: Gasperini

DINAMO ZAGABRIA (5-3-2): Livaković; Stojanovič, Théophile-Catherine, Dilaver, Perić, Leovac; Moro, Ademi, Olmo; Oršić, Petković – All.: Bjelica




Le pagelle di Atalanta-Juventus

PASALIC A TUTTO CAMPO, BARROW MERITA UN PLAUSO

Analisi difficili dopo un match di questo genere che l’Atalanta si è vista scappar via in meno di un quarto d’ora. Tuttavia la prova dei nerazzurri è piaciuta per larghi tratti, tant’è che le insufficienze sono davvero poche: molto bene Pasalic, bravo anche il Papu ma un merito anche a Barrow che risolleva una partita sin li terribile per il ragazzo con l’assist al bacio per il gol di Gosens che ci ha fatto sognare.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 6: fa di necessità-virtù, ma sostituisce Barrow probabilmente nel suo momento migliore (dopo l’assist a Gosens per il gol) e poi lo stesso Gosens per un Castagne apparso poco all’altezza negli ultimi minuti. Peccato, perde una gara che avrebbe come minimo meritato di pareggiare, ma i suoi dimostrano per l’ennesima volta di non aver paura di nessuno. Nemmeno del Var che non funziona…

GOLLINI 6: ne prende tre, ma colpe particolari non ne ha. Anzi, è quasi spettatori per un’ora abbondante di gara.

TOLOI 6: sfortunatissimo, nell’azione del pareggio di Higuain capita in mezzo proprio sulla conclusione che, probabilmente, tocca anche lui.

PALOMINO 6.5: gara di forza e concentrazione, soffre molto nel finale quando le squadre si allungano.

DJIMSITI 6: sfiora il gol di testa in avvio poi, complessivamente, non commette enormi sbavature.

HATEBOER 6: sfiora il gol nel primo tempo, ma nella ripresa accusa un leggero calo, specie nel finale.

DE ROON 6.5: qualche pallone di troppo perso ma complessivamente gioca una gara di alto livello anche lui.

FREULER 6.5: diga in mezzo al campo, nel finale ha il fiato corto e viene sostituito. (TRAORE’ s.v.: dentro nel finale, poco tempo per lui).

GOSENS 7: partita di grinta e muscoli condita con un gol che ha fatto sognare i ventimila e più di Bergamo per buona parte del match (CASTAGNE 5.5: non carbura subito e fatica ad inserirsi nelle azioni di gioco. Cambio che ha peggiorato sotto questo aspetto la squadra).

PASALIC 7: tra i migliori. Sontuoso per l’intera partita, spesso va anche in area a dare fastidio e sfiora il gol nel primo tempo, negato solo da un prodigio del portiere bianconero.

GOMEZ 6.5: agisce da dietro e manda spesso in difficoltà i bianconeri, nella ripresa forse cala un pochino nel finale quando era necessaria maggior spinta per provare a cercare il pareggio.

BARROW 6: gli tiriamo la croce addosso? No, proprio no. Si prende coraggio e responsabilità sul rigore che manda a sbattere sulla traversa, poi va in difficoltà (e si vede) ma riesce a regalare un assist al bacio a Gosens per l’1-0. Merita la sufficienza. (MURIEL 5.5: qualche scatto, un paio di buone accelerate ma poco altro).




Atalanta che peccato: padrona per un’ora si arrende alla Juve (e al Var…)

SERIE A, TREDICESIMA GIORNATA

ATALANTA-JUVENTUS 1-3: GOSENS FA SOGNARE I NERAZZURRI

Peccato, ma onestamente più di così era davvero difficile: l’Atalanta giganteggia sulla Juve per un’ora abbondante di gioco e va in vantaggio con Gosens, poi il pari quasi casuale di Higuain ad un quarto d’ora dalla fine cambia tutto; la Dea si catapulta in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio e ancora Higuain la punisce ma pesa, eccome, sul 2-1 bianconero, il netto fallo di mano di Cuadrado a centrocampo che nè il direttore di gara e neppure il Var ravvisano. Il 3-1 di Dybala in contropiede nel recupero chiude i giochi di un match in cui la Dea esce dal campo schiumando rabbia per l’incredibile beffa finale.

Bergamo: è solo la tredicesima di campionato, ma il match contro la Juve ha sempre il suo sapore e fascino particolare per l’Atalanta ed i suoi tifosi. La Dea ricomincia il suo cammino in serie A che ora andrà via dritto senza soste fino a Natale e con i nerazzurri che si trovano di fronte la corazzata bianconera, tanto per cambiare prima in classifica anche in questo primo frangente di stagione sognando uno sgambetto che in campionato manca ormai da tantissimi anni, mentre in coppa a gennaio i bianconeri furono spazzati via da Gomez e compagni che sperano oggi in un nuovo colpaccio.

DAVANTI TOCCA A BARROW: con Zapata ancora ai box (non convocato), Ilicic e Malinovskyi squalificati e Muriel non al meglio dopo gli impegni negli Stati Uniti con la Colombia, il Gasp rilancia Barrow in attacco insieme a Gomez e Pasalic a supporto con in corsia Hateboer e Gosens mentre dietro c’è Palomino e Djimsiti insieme a Toloi; qualche problema anche per i bianconeri di Sarri che rinuncia a Cristiano Ronaldo e Matuidi con Bernardeschi ad ispirare davanti Dybala e Higuain.

MATCH SUBITO VIVACE: il cielo grigio e la pioggia autunnale su Bergamo non scoraggiano i tifosi che riempiono il Gewiss Stadiumi in ogni ordine di posto con la splendida coreografia preparata dalla Curva pronta ad accogliere le squadre in campo ed una partita che comincia con i nerazzurri pericolosi al terzo con un colpo di testa di Djimsiti finito fuori di poco sugli sviluppi di un corner; rispondono gli ospiti con Higuain che scatta sul filo del fuorigioco e Gollini bravissimo in uscita ad anticipare l’argentino.

BARROW, TRAVERSA DAL DISCHETTO: la partita però si accende improvvisamente al quarto d’ora quando in area bianconera Khedira commette una ingenuità colossale toccando il pallone con la mano su un cross del Papu: niente dubbi per l’arbitro, è rigore. Dal dischetto a Barrow ma la sua conclusione sbatte sulla traversa con la palla che poi torna in campo e l’azione che sfuma. Paradosso incredibile di un’Atalanta che, di fatto, non ha un rigorista. La squadra del Gasp non si perde comunque d’animo e al ventiduesimo il portiere Szczesny è determinante sulla conclusione di testa di Pasalic che sembrava destinato in fondo al sacco.

SZCZESNY SALVA SU PASALIC: la Dea si fa apprezzare, ma anche la Juve quando esce dal guscio in tre passaggi va in porta ed è sempre temibile: prima della fine del primo tempo Pjianic ci prova due volte su punizione ma senza fortuna e l’Atalanta risponde con un tentativo di Toloi in area ed una conclusione forse troppo affrettata di Barrow parate entrambe da Szczesny in una prima parte di gara che va così in archivio con il punteggio ancora fermo sullo 0-0.

RIPRESA, GOSENS ACCENDE LA DEA: 1-0!: nessun cambio dopo l’intervallo ed il match che riprende con l’Atalanta sempre aggressiva e che al dodicesimo vede finalmente capitalizzare i propri sforzi: Barrow va sul fondo e crossa preciso preciso per la testa di Gosens che la mette li dove Szczesny non può arrivare facendo esplodere il Gewiss Stadium; la Dea è avanti sulla Juve! A quel punto il Gasp inserisce Muriel in campo andando a richiamare in panchina proprio Musa Barrow.

HIGUAIN FIRMA IL PARI: nonostante il vantaggio, i nerazzurri non fermano la loro costante ricerca di pressing e movimento per non far ragionare una Juve che sin qui ci ha davvero capito poco al cospetto dei ragazzi del Gasp anche se ai bianconeri basta poco per arrivare dalle parti di Gollini: di prova Dybala con uno slalom tra i difensori poco prima del ventesimo ma la difesa nerazzurra si salva con qualche affanno. A venti dalla fine cambio in fascia per il Gasp, esce proprio Gosens ed entra Castagne. La capolista però trova il pari a due dalla mezz’ora anche con un pizzico di fortuna perchè Higuain raccoglie da fuori area un pallone rimbalzato in area nerazzurra e non perdona Gollini, 1-1.

SORPASSO-HIGUAIN, MA LA DEA PROTESTA: l’Atalanta riprende a caricare a testa bassa ed al trentatreesimo l’arbitro va a vedere il Var per un presunto fallo di mano in area di Emre Can che però, dopo il controllo, non concede ai nerazzurri. La Dea invece protesta pochi minuti dopo quando la Juve arriva al raddoppio, ancora con Higuain ma, all’inizio dell’azione, c’è un evidente fallo di mano di un giocatore bianconero che l’arbitro non ravvede, nemmeno dopo le continue proteste atalantine per un possibile check al Var.

DYBALA LA CHIUDE NEL RECUPERO, PECCATO DEA!: all’Atalanta restano una manciata di minuti più i sei minuti di recupero concessi per cercare di porre rimedio ad una partita che i nerazzurri si vedono sfuggir di mano in maniera incredibile ed immeritata, ma il calcio purtroppo a volte sa essere crudele e spietato, come al terzo di recupero quando Dybala in contropiede mette fine alle speranze bergamasche firmando il 3-1. Epilogo immeritato ed amaro di un match che i ragazzi del Gasp hanno condotto per larghi tratti sui bianconeri e che hanno concluso con il cerino in mano di una sconfitta che brucia e che nemmeno il diluvio di Bergamo riesce a spegnere. Che peccato.

IL TABELLINO

ATALANTA-JUVENTUS 1-3 (primo tempo 0-0)

RETI: 11′ st Gosens (A), 29′ st, 37′ st Higuain (J), 47′ st Dybala (J)

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (41′ st Traorè), Gosens (27′ st Castagne); Gomez, Pasalic; Barrow (13′ st Muriel) – A disposzione: Rossi, Sportiello, Kjaer, Masiello, Arana, Piccoli, Da Riva, Ibanez, Colley – Allenatore: Gasperini

JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, De ligt, De Sciglio; Khedira (25′ st Can), Pjanic, Bentancur (14′ st Douglas Costa); Bernardeschi (26′ pt Ramsey); Higuain, Dybala – A disposizione: Pinsoglio, Buffon, Danilo, Matuidi, Rugani, Demiral – Allenatore: Sarri

ARBITRO: Rocchi di Firenze

NOTE: spettatori: 22mila circa – Barrow (A) ha sbagliato un rigore (traversa) al 16′ pt. Ammoniti: Gollini, Toloi, Palomino, Freuler, Gosens (A); Higuain, Dybala, Cuadrado (J) – Recupero: 3′ e 6′




Atalanta, ecco la Juve: la Dea prova a regalarsi un sabato stellare

BERGAMO, ORE 15

ARRIVA LA CAPOLISTA, CACCIA ALL’IMPRESA

Concluso il ciclo di appuntamenti con le gare della nazionale verso i prossimi Europei di calcio, il campionato inizia il suo sprint verso Natale con tanti appuntamenti da qui a prima delle feste: l’Atalanta inizia oggi il suo cammino attendendo la Juventus capolista al Comunale per provare a regalare a se stessa ed ai propri tifosi grandi emozioni e soddisfazioni. Non sarà sicuramente facile contro un avversario che sin qui non ha ancora perso e per la quale i numeri parlano da soli: la squadra di Sarri ha giocatori in grado di far la differenza in qualsiasi momento e vince partite anche semplicemente grazie alla giocata del singolo. Servirà davvero una Dea stellare per poter far punti contro i campioni bianconeri.

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: alla fine Gasperini sceglie la via della precauzione: Zapata resta a casa in vista della decisiva sfida di martedì a San Siro contro la Dinamo Zagabria e punta su Muriel per provare a far male alla Signora bianconera. Out anche Ilicic e Malinovskyi per squalifica, scelte quasi obbligate per il tecnico nerazzurro davanti dove il Papu fungerà da rifinitore proprio per il colombiano con Pasalic come possibile jolly offensivo.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic, Gomez; Muriel – All.: Gasperini

JUVENTUS (4-3-1-2): Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, De Sciglio; Khedira, Pjanic, Matuidi; Ramsey; Higuain, Dybala – All.: Sarri