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Dopo la delusione in Champions, all’Atalanta non rimane che continuare a coltivare il sogno europeo con l’Europa League, la sorella minore della coppa dalle grandi orecchie, spesso snobbata, anche perché i possibili sorteggi non sono così entusiasmanti come quelli della Champions, la musica non è la stessa, ma paradossalmente, vincerla è più complicata del previsto.

Se il Villareal nel doppio confronto con la Dea è uscito indenne, non è solo a causa delle nostre lacune e problemi psicofisici, ma anche grazie a un allenatore come Emery capace di vincere 4 volte l’EL, e si sa, con un pizzico di esperienza in più tutto è più facile.

Lo stesso percorso potrebbe benissimo replicarlo Gasperini con questa Dea, che in campionato va fortissimo, e se pure in Champions ha dimostrato di potersela giocare con tutti e tutte, in EL il cammino potrebbe risultare meno arduo del previsto. Potrebbe (usiamo il condizionale), perché le avversarie solo sulla carta appaiono “abbordabili”, ma stando alle ultime edizioni dell’EL, ogni match è stato intenso, molto combattuto, e non sempre le favorite alla vittoria finale hanno avuto vita facile.

Per questo motivo, proviamo ad analizzare le possibili avversarie della Dea nei Playoff. Ricordiamo infatti che tutte le terze dei gironi di Champions, dovranno affrontare le seconde classificate nei gironi di EL. Non compaiono Lazio e Napoli, dato che non è previsto per regolamento uno scontro tra squadre dello stesso campionato, almeno ai playoff.

DIFESA SCOZZESE- Partiamo dal Gruppo A, dove dietro al Lione, si sono classificati i Glasgow Rangers. 2 vittorie, 2 pareggi e due sconfitte, e come tutte le squadre scozzesi, tiene fede al suo status di squadra spigolosa, chiusa, che difficilmente prende gol: solo 5 gol subiti in 6 partite, ma è altrettanto vero che segna poco: solo 6.

Veniamo alla stagione: I Rangers guidano la Scottish Premiership con 39 punti, miglior attacco del campionato (36 gol), segno di come in EL la realtà sia ben diversa.

I Rangers non hanno un bomber, ma fanno affidamento al collettivo. Bisognerà prestare particolare attenzione all’attaccante Kemar Roofe (6 gol tra campionato e coppe), al terzino Tavernier (3 gol e 11 assist) e all’altra punta Morelos (5 reti e 3 assist).

Allenatore: l’olandese Giovanni Van Bronckhorst, che sicuramente potrebbe riservare un trattamento speciale ai suoi connazionali Koopmeiners, Hateboer e De Roon.

REAL(TÀ) SOCIEDAD-  Nel Gruppo B come seconda si è classificata la Real Sociedad, 9 punti, al netto di una sola sconfitta in EL contro il Monaco che in seguito ha vinto il girone.

La squadra spagnola nel suo girone ha siglato 9 reti e subite 6, ma sempre esprimendo un calcio interessante, fluido, europeo, e questo spiega il suo andamento sorprendente anche in Liga, dove attualmente galleggia al quinto posto, a quota 29 punti come l’Atletico Madrid.

Anche in questo caso non possiamo fare riferimento a un singolo giocatore che sposta gli equilibri, al classico bomber, ma possiamo annoverare alcuni giocatori di prospettiva e di talento, come Elustondo, Merino, Sorloth e Isak.

La Stella- Il club spagnolo è infarcito di discreti giocatori con esperienza internazionale. Oltre a David Silva, ex City ma ormai sulal via del tramonto, e ai giovani precedentemente citati, segnaliamo Mikel Oyarzabal, 26enne titolare delle Furie Rosse, che già agli europei aveva dato filo da torcere all’Italia con le sue giocate e imprevedibilità. Per lui in stagione 6 gol e un assist.

Allenatore: Imanol Alguacil

LA DEA DEL PIREO- L’Olympiacos è ormai un’abitudinaria delle coppe, come l’EL, quindi stando al prestigio e alla storia del club, meglio non sottovalutare la squadra del Pireo, ma in campo ci vanno i giocatori, e i numeri dicono tutt’altro.

La squadra ellenica ha racimolato 9 punti, anche in anticipo dato che la sconfitta nell’ultima partita contro l’Anversa non ha sortito effetti negativi sulla qualificazione, ma gli 8 gol fatti e 7 subiti raccontano di una squadra ballerina e introversa che va a nozze con la letalità dell’attacco nerazzurro.

In campionato guardano tutti dall’alto: 32 punti in 12 partite, 23 gol fatti e 9 subiti (miglior difesa), ma in Europa come abbiam visto al vita è più complicata

Stando alla storia e quindi al palmares dei greci, i rossobianchi hanno raggiunto l’apice nella stagione 98-99, sfiorando la semifinale di Champions, ma in quel contesto ai quarti la Juventus ebbe la meglio nei due scontri. In Champions non è mai stata protagonista, ma in EL tra il 2010 e il 2021 ha raggiunto 3 volte gli ottavi e 5 volte i sedicesimi.

La stella- L’ex nazionale francese Valbuena è da annoverare tra i punti cardini della squadra ellenica, ma El Arabi attualmente risulta il più in forma con 5 gol all’attivo. Non è da meno il trequartista classe 2001 Camara con 4 gol e 2 assist, e già sul taccuino di molti scout europei, anche italiani.

Allenatore: Pedro Martins

MENTALITÀ PORTOGHESE- Secondo nel Gruppo F con 9 dietro alla Stella Rossa, Il Braga è tra le più abbordabili sulla carta per la Dea, ma come esperienza, anche il club lusitano ha qualcosa da dire.

Rispetto alle precedenti, nel girone vanta il miglior attacco (12) ma anche un difesa rivedibile (9 gol subiti), ma presso le mura amiche dell’Estadio Municipal è difficile fare bottino bottino pieno: l’ultima sconfitta in casa risale al 14 agosto contro lo Sporting Lisbona.

In campionato anche un quarto posto dietro alle corazzate Sporting Lisbona, Porto e Benfica può apparire un grande successo.

A livello di esperienza però ne ha più della Dea: 2 partecipazioni in Champions, 1 intertoto vinto nel 2008, 17 partecipazioni in EL/Coppa Uefa culminate con al finale persa nel 2010/2011 contro il Porto e 3 Coppe delle Coppe. Squadra abbordabile, ma dalla mentalità simile a quella nerazzurra.

La Stella- L’ala sinistra e capitano Ricardo Horta ha siglato 9 dei 35 gol siglati in tutte le competizioni quest’anno, di cui 3 in 6 partite di EL, segno di come l’intera squadra nei momenti di difficoltà si affidi al suo leader.

Da tenere d’occhio Medeiros, l’ala destra del Braga, con all’attivo 4 gol e 2 assist.

Allenatore: Carlos Carvahal

L’ALTRA FACCIA DI SIVIGLIA- Sono due le spagnole che la Dea potrebbe incontrare ai playoff, e dopo la “temibile” Real Sociedad, ci sarà da prestare attenzione al Betis di Siviglia, sulla carta l’altra faccia della medaglia sivigliana, perché se quella del Papu in campionato concorre alla Champions e per il campionato, i verdebianchi devono ancora dimostrare chi sono veramente.

Partiamo dal Gruppo G di EL, dove i 12 gol fatti e gli altrettanti subiti palesano una fragilità difensiva mica da ridere, ma allo stesso tempo anche un gioco aperto, dinamico, tipico di quasi tutte le squadre spagnole.

Non a caso, infatti, In Liga sono terzi a + 1 dalla Real Sociedad e -4 dai cugini andalusi, con all’attivo 26 gol fatti (terzo attacco) e 18 gol subiti (5° difesa).

Una squadra di tutto rispetto, e anche in Europa non sono poche le apparizioni: 1 in Champions (stagione 2007-2008), 2 in Coppa delle Coppe e 8 In Uefa/EL a cavallo tra gli anni 80’ e il 2018-2019, ultimo anno in cui ha militato nella competizione europea.

Le stelle- Fekir, l’ex Lione, resta tra i più talentuosi, così come l’immortale Joaquin, il recordman 40enne che non sembra aver voglia di dire addio al calcio giocato.

Bellerin (ex Arsenal) e German Pezzella (ex Fiorentina) hanno rinforzato il comparto difensivo, ma la stella che al momento risulta più luminosa e decisiva anche in termini di gol è l’ala destra Juanmi con 9 reti e 2 assist.

ANCORA TU- Dulcis in fundo, arriviamo all’ultima possibile avversaria della Dea, nonché vecchia conoscenza e che potrebbe anche accontentare tutti: La Dinamo Zagabria.

Proprio quella Dinamo Zagabria affrontata all’esordio assoluto in Champions, anche se dopo due anni è rimasto gran poco di quella squadra capace di infliggerci 4 gol in Croazia senza appello.

Passata ai playoff grazie ai suoi 10 punti in 6 match (dietro al West Ham dei miracoli), i croati hanno subito 6 reti e siglati 9, ma l’impressione è che non abbiano giocato al massimo delle loro potenzialità, data la pochezza del loro girone.

In campionato il quarto posto è solo apparente, dato che all’appello mancano 3 giornate da recuperare che virtualmente riporterebbero i croati in vetta.

Le stelle- Rispetto alla rosa affrontata nel 2019, si nota la perdita di qualità e quantità soprattutto in attacco: Dani Olmo ormai milita nel Lipsia, Kadzior è passato al Piast Gliwice e in attacco ci sia affida esclusivamente a Bruno Petkovic e Orsic, che già la Dea conosce molto bene (tripletta per lui nel settembre 2019).

Allenatore: Zeljko Kopic

COEFFICIENTI DIFFICOLTÀ

Real Sociedad: 4 stelle

Real Betis: 3 stelle e mezzo

Glasgow Rangers: 3 stelle

Braga: 3 stelle

Olympiacos: 2 stelle

Dinamo Zagabria: 2 stelle

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