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“Noi saremo tanto più forti quanto più resteremo l’Atalanta: più sali in alto, più devi guardare in basso.  Una delle tante massime che Antonio Percassi ci ha regalato in questi anni di presidenza,  ma dove la modestia forse c’entra poco.

La storia (soprattutto quella recente) è piena di esempi da evitare per una società umile e lavoratrice come quella nerazzurra: la Juventus con la sua eterna chimera Champions, l’Argentina di Messi e la maledetta Copa America, per non parlare delle milanesi, ancorate ad un passato che forse non tornerà più.

L’errore marchiano che si commette è quello di puntare un obiettivo importante sulla base del prestigio del club, e non sulla base della qualità e filosofia di gioco dell’attuale squadra.

Insomma, si pensa che l’obiettivo prefissato sia solo qualcosa di raggiungibile a priori, per storia e tradizione societaria, ma abbiamo imparato che la storia non va in campo. Si vola anche vicino al sole, ma il suo calore può far sciogliere le ali della nostra presunzione.

In questo marasma di società ambiziose e convinte di non inseguire un sogno, ma un fatto quasi ineluttabile, troviamo il patron Percassi, unico superstite della categoria dei sognatori prudenti, ambiziosi ma coi piedi ben ancorati a terra.

Sognare in grande, perché è gratis dopotutto, ma allo stesso tempo utilizzare il mantra della salvezza come motivo per spronare la Dea a superare limiti inimmaginabili. Solo con questa consapevolezza, tutto ciò che arriverà sarà tutto di guadagnato.

Come diceva Paulo Coelho, solo la paura di fallire rende impossibile un sogno, ma è sognando e lottando insieme che allora un obiettivo può diventare realtà.

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