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L’Atalanta batte il suo primo colpo in questa anomala sessione estiva di calciomercato 2020. Approda a Zingonia dalla Lokomotiv Mosca, Aleksey Miranchuk, trequartista russo classe 1995.

Nato a Slavjansk-na-Kubani, cittadina russa che sorge sulle sponde del fiume Protoka il 17 ottobre 1995, Miranchuk assieme al gemello Anton approda a Mosca nel 2011, per iniziare la trafila delle giovanili con lo Spartak. Ma la loro esperienza con gli Spartachi dura poco, dato che a fine anno passano al Lokomotiv Mosca. E la squadra dei Ferrovieri diventa la loro seconda famiglia.

Dopo poche apparizioni con la seconda squadra, passa subito nella prima. Il suo esordio nel campionato russo è datato 20 aprile 2013, Kuban Krasnodar – Lokomotiv Mosca 0-0. La prima di 228 partite con la maglia dei ferrovieri di Mosca, così suddivise: 178 in campionato con 32 reti e 30 assist; 19 in Coppa di Russia con 5 reti e 5 assist; 5 in Supercoppa di Russia con 2 reti; 16 in Europa League con 2 reti e 8 assist; 10 in Champions League con 2 reti realizzate alla Juventus nella fase a gironi del torneo appena concluso. Contribuendo a vincere il campionato nel 2017/2018, due Coppe di Russia nel 2016/2017 e nel 2018/2019 e la Supercoppa di Russia nel 2019/2020. Miranchuk vanta 25 presenze e 5 reti con la Nazionale russa.

Dal punto di vista tattico, Miranchuk è un trequartista di piede naturale destro che, molto semplicemente, segna e fa segnare. Può però destreggiarsi tranquillamente sull’esterno di un tridente offensivo. Quindi, casomai Gasperini decidesse di optare per un 4-2-3-1 in corso (o magari anche inizialmente) d’opera, il russo può giocare sia sulla sinistra a piede invertito che sulla destra dei tre dietro Zapata.

Insomma, considerato che attualmente (spiace dirlo, ma è la verità) Ilicic è inaffidabile, Miranchuk rappresenta molto di più di un semplice vice dello sloveno. Per tecnica, senso della posizione e del gol, duttilità tattica ed esperienza internazionale, il russo potrebbe essere un vero e proprio intoccabile dell’undici di Gasperini.

Articolo a cura di Giuseppe Pucciarelli

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