Nazionali Nerazzurri- Questi europei non solo stanno dimostrando la bontà e il valore assoluto dei nostri giocatori, ma di riflesso (neanche troppo forse) la loro incontrovertibile dimensione internazionale acquisita sotto la guida del comandante Gasperini.
8 nerazzurri negli ottavi di finale del campionato europeo è un dato che ha poco del casuale o fortunoso.
I vari Malinovsky, Maehle, Gosens, De Roon, Pasalic, Freuler, Toloi e Pessina hanno dimostrato chi più che meno di avere la stoffa dei guerrieri, di avere il profilo internazionale e tutte le carte in regola per accaparrarsi i posti migliori in questa vetrina, ma l’intenzione è solo quella di mettersi bene in mostra e far venire l’acquolina in bocca alle big.
Tutto merito di chi ha creduto in questi ragazzi, e soprattutto li ha plasmati a immagine e somiglianza della sua idea di calcio meno filosofica di quanto si possa pensare.
Come la statua del famoso mito greco, il Pigmalione Gasperini ha raffinato le doti, il talento e la qualità dei diamanti grezzi nerazzurri, innamorandosi e facendo innamorare l’intero popolo nerazzurro.
“Che novità!” dirà qualcuno, ma il fatto che non sia una novità ma la prassi, da qualche anno a questa parte sembra aver convinto molti tecnici europei a puntare sul modello made in Bergamo, limitandosi a non intaccare più del dovuto l’intero lavoro tecnico-tattico e psicologico del vate di Grugliasco.
A emulare sono capaci tutti, ma non sempre i risultati sono gli stessi. Bisogna capire quindi se questo maxi exploit nerazzurro agli europei sia un’eccezione o una regola. Intanto i c.t europei ringraziano il pigmalione Gasp, perché la sua creatura da punto di domanda si è trasformata nel più fulgido esempio di passione e bellezza che un appassionato di calcio possa immaginare.