Si conclude la pausa delle nazionali e come al solito cerchiamo di fare un riassunto delle prestazioni dei nostri nerazzurri. Tra chi risulta imprescindibile, chi segna e gioca con il contagocce, ecco come se la sono cavata i nostri atalantini in giro per l’Europa.
Nazionali Nerazzurri: le certezze
Partiamo dai top dei nostri nazionali nerazzurri, da coloro che da tempo vestono la maglia della loro terra natìa, e spesso abbinano qualità a quantità e certezza.
Djimsiti è il vero baluardo della sua Albania, e non è un caso se Edy Reja ha deciso di schierarlo per tutte e tre le gare del girone contro Andorra, Inghilterra e San Marino. Due vittorie e una sconfitta comprensibile contro gli inglesi, ma la nazionale albanese rimane comunque in lotta al terzo posto.
A proposito di certezze, Ruslan Malinovskyi resta un punto fermo sul quale punta il c.t dell’Ucraina Shevchenko, uno che di talento se ne intende. Il centrocampista nerazzurro è partito titolare in tutte e tre i match contro Francia, Kazakistan e Finlandia, terminate con lo stesso risultato di 1-1.
Ruslan non ha segnato o fornito assist, ma la sua duttilità tra centrocampo e trequarti ha sicuramente dato ulteriori certezze all’ex bomber del Milan, oltre che ha mister Gasperini.
C’era interesse per vedere all’opera Josip Ilicic, non nel suo momento migliore con la maglia della Dea, ma sappiamo quanto una partita internazionale possa risvegliare le coscienze e il talento di questi giocatori.
Anche per lo sloveno en plein di presenze contro la Croazia di Pasalic, la Russia di Miranchuk e Cipro. Proprio contro l’amico russo mette a segno il gol del momentaneo pareggio, ma alla fine il punteggio dirà Russia 2 Slovenia 1.
Sicuramente i quasi 270 minuti avranno permesso al professore nerazzurro di trovare una condizione fisica migliore, così come il gol si spera che possa aver risvegliato il suo immenso talento, intervallato purtroppo da momenti bui.
L’esplosione di Joachim Maehle è andata oltre ogni più rosea aspettativa: da oltre un mese titolare inamovibile (e forzato) causa assenza di Hateboer, anche con la sua Danimarca dimostra di essere all’altezza della situazione.
A parte la panchina coscienziosa nell’8-0 rifilato alla Moldavia, contro Austria e Israele l’esterno nerazzurro gioca a tutta fascia, con prestazioni sempre più convincenti. In particolar modo, a suggello del suo splendido momento di forma, proprio contro gli austriaci arriva il suo primo gol in Nazionale.
Con questo Maehle, Hateboer può tranquillamente recuperare dal suo infortunio.
Luce (fioca) dell’est
Tanto talento, ma evidentemente sono poco considerati per motivi a noi sconosciuti. I nostri nerazzurri made in Est sembrano avere più competizione in nazionale che in Italia.
Ilicic a parte, come già detto, Miranchuk è sicuramente tra i convocati abitudinari della Russia, ma anche in nazionale fatica a trovare una sua collocazione.
Un misero bottino di 105 min in tre partite, condito però da un assist nel primo match contro Malta, vinto 1-3. Nella sfida tutta talento contro Ilicic, trova il tempo di entrare e scambiarsi complimenti, senza però lasciare traccia di sé. Con la maglia nerazzurra lo zar è in crescita, e speriamo che anche queste piccole apparizioni a livello nazionale possano contribuire al suo processo di crescita.
Mario Pasalic avrebbe la giustificazione della pubalgia, ma usiamo il condizionale perché ormai anche l’ex Milan è una risorsa importante della sua Croazia.
Diciamocela tutta, competere con i vari Brozovic e Modric in mediana non è semplice, ma quando gioca il nostro Mario conferma di essere comunque Super.
Se contro la Slovenia del compagno Josip è entrato solo a pochi scampoli dalla fine, contro Cipro è proprio un suo gol a regalare i 3 punti alla squadra croata. Il centrocampista orobico parte titolare anche nel 3-0 a Malta, ma paradossalmente esc e al 57′. Ricordiamoci infatti che non a caso Pasalic è l’uomo delle grandi notti e dei match importanti (City e PSG), quindi è possibile che abbia scelto di snobbare appositamente Malta.
Nazionali nerazzurri in flessione
Il nostro fantastico duo Freuler-De Roon questa volta con Svizzera e Olanda non hanno propriamente fatto faville. Remo ha disputato solo due partite (essendo nel girone dell’Italia, infatti ha goduto del turno di riposo), ma sia contro Bulgaria e Lituania non ha inciso come in altre circostanze.
La sua importanza non è in discussione, ma forse per il nostro stacanovista l’accumulo di tutte queste partite con al Dea si è fatta sentire di più. Possiamo fare lo stesso ragionamento anche per il nostro Marten, anche se qui certi De Jong e Wijnaldum sicuramente rendono più complicato il suo cammino verso la titolarità con al maglia orange.
Anche per lui soli due match, ma abbastanza disastrosa la prova di tutta la nazionale olandese nel poker subito contro la Turchia. Solo panchina contro la Lettonia, ma va bene così.
Nero e Azzurri
Rimanendo in Italia, abbiamo avuto l’occasione di assistere al debutto con la maglia della nazionale del nostro Rafael Toloi, oltre che della prestazione di Pessina.
Se contro Bulgaria e Irlanda del Nord Mancini ha preferito affidarsi alle certezze, contro la Lituania il nostro ministro della difesa ha battezzato il suo esordio con l’assist per il gol di Sensi che ha aperto le marcature. Il nostro Matteo ha giocato con la solita grinta, prendendo un giallo, ma comunque c’è e fino alla fine credo che possa lottare per un posto agli Europei.
Concludiamo questo resoconto internazionale con i due “casi” Gosens e Kovalenko. Il tedesco fortunatamente ha giocato neanche un’ora contro la Macedonia, e vista la pesante sconfitta, l’unica cosa da salvare è il fatto che abbia recuperato dal suo recente infortunio.
Su Kovalenko ci sarebbe tanto da dire, quanto pochissimo. L’ucraino da tempo è nel giro della nazionale di Shevchenko, ma al momento non è nemmeno nei radar del Gasp. Il suo tempo arriverà, come sappiamo con il tecnico nerazzurro è solo questione di tempo, prima di esplodere.