Si tratta di uno dei processi più conosciuti nell’ambito della fisica della particelle: l’annichilazione. Avviene quando una particella subatomica incontra la sua antiparticella. L’esempio classico è quello dello scontro tra l’elettrone e la sua antiparticella, il positrone. Una collisione dalla quale scaturiscono due fotoni gamma, ossia due particelle dall’alto contenuto energetico.
Ebbene, la sfida tra Milan e Atalanta di ieri sera ha ricordato un po’ il processo fisico dell’annichilazione. Dallo scontro tra le due squadre più in forma in questo periodo atipico di campionato, ne è scaturito un pareggio che rafforza il “contenuto energetico” di entrambe le formazioni.
La partita è stata pressoché equilibrata. Una rete per parte, una clamorosa occasione per parte (il rigore sbagliato da Malinovskyi per i nerazzurri e il palo colpito dall’ex Bonaventura per i rossoneri) e nessuna squadra che abbia nettamente dominato l’una sull’altra.
Da qui, l’accrescimento di consapevolezza per entrambe. Per il Milan è completato con un percorso quasi netto il periodo di incontri con le “grandi” del campionato 2019-2020, per l’Atalanta la dimostrazione (dopo la vittoria con il Bologna) di riuscire a prendere punti su campi difficili e contro avversari in condizione, nonostante la squadra sia in calo naturale di forma atletica e, soprattutto, conviva col rischio di appagamento avendo già raggiunto l’obiettivo della qualificazione alla prossima Champions League (a netto del pluricitato caso di Roma e Napoli vincenti in EL e in Champions il prossimo agosto).
Ma anche una partita che lascia un quesito. Chi ha fermato chi? Il Milan ha fermato l’Atalanta che vincendo si sarebbe portata a -3 dalla Juventus o è stata la Dea a stoppare la corsa del Diavolo verso quel quinto posto che significherebbe Europa League diretta? Un quesito curioso, destinato probabilmente a non aver risposta.
Ora per la compagine di Gasperini vi sono le ultime due fatiche. Con Parma e Inter, la Dea si giocherà un secondo posto in campionato che profuma di storia solo a scriverlo (ma attenzione, lo diciamo subito, guai a rimanere delusi nel caso non arrivasse questo piazzamento, eh) ma, soprattutto, affinerà la preparazione in vista della Final-8 di Champions League a Lisbona. Il 12 agosto e il PSG sono sempre più vicini…
Articolo a cura di Giuseppe Pucciarelli