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EUROPA LEAGUE, TERZA GIORNATA

STURM G.-ATALANTA 2-2: DEA RIPRESA CON L’UOMO IN PIU’

Graz (Austria): l’Atalanta butta via l’occasione per chiudere la pratica qualificazione e sul campo dello Sturm Graz manca la terza vittoria su tre in Europa League, facendosi raggiungere sul 2-2 a dieci minuti dalla fine di una partita fin lì in controllo, in undici contro dieci e dopo il ribaltone firmato dalla doppietta di Luis Muriel. Il colombiano, che non segnava due gol da un anno e mezzo e ne aveva segnati tre in tutta la scorsa stagione, torna così al gol dopo sei mesi, dall’ultima di campionato col Monza a giugno. Sembrava l’exploit decisivo per il colpo in Austria, poi il fallo di mano di Kolasinac e il rigore trasformato nel finale da Wlodarczyk hanno fatto andare lo Sturm di traverso a Gasperini. Punendo una gara in cui la Dea ci ha messo un po’ a iniziare a fare l’Atalanta, se non dopo essere stata colpita, per poi pensare che bastasse giocare sulle punte per marcare un divario tecnico che c’era, e che è aumentato quando gli austriaci sono rimasti in dieci a inizio secondo tempo. Finendo però per pareggiare. I nerazzurri restano comunque in vetta al girone da soli, complice il pareggio dello Sporting in Polonia contro il Rakow.

PARTENZA IN SALITA: la serata era cominciata in salita per la Dea, trafitta al tredicesimo da un tiro di Prass dalla sinistra, in area, deviato in maniera sfortunata dalla tocco decisivo di Toloi che tradisce Musso. La squadra di Gasp sbanda e rischia anche il 2-0, salvato dal tuffo di Musso a metà primo tempo su un colpo di testa di Stankovic a sovrastare Djimsiti e poi un paio di minuti dopo su un mancino ancora di Grass. I bergamaschi girano palla troppo lentamente, così il pressing dello Sturm Graz finisce per trovarla troppo facile aggredire negli spazi. I primi squilli arrivano da Zappacosta che sulla sinistra arriva fino in fondo e da Lookman da attaccante di destra.

MURIEL-SHOW, RIBALTONE NERAZZURRO: un tiro al volo del nigeriano alla mezz’ora destinato a insaccarsi se non avesse trovato la respinta del trequartista Kiteishvili annuncia un pareggio che arriva poco dopo: Muriel riceve ai trenta metri, attacca in verticale verso la porta dribblando l’intervento di Wuthrich e dal limite fa partire un destro preciso che si infila nell’angolino e vale l’1-1. A parte uno spavento al 40’ per un colpo di testa da centrocampo di Kiteishvili su rinvio di Musso fuori dai pali che finisce fuori di poco, sono questi i nomi del ribaltone bergamasco: in pieno recupero di primo tempo al quarantotto un tiro di Zappacosta trova larghissimo il braccio di richiamo di Stankovic, che l’arbitro croato Strukan dopo la revisione video non può che sanzionare col rigore: e dal dischetto Muriel di classe spiazza Scherpen con tutta la calma del mondo, piazzando la palla a sinistra mentre lui va a destra e mandando al riposo l’Atalanta sul 2-1.

STURM IN DIECI MA LA DEA NON NE APPROFITTA: già messa sui binari giusti, la partita sembra incanalarsi definitivamente in direzione Bergamo quando dopo sette minuti della ripresa l’arbitro sventola il secondo giallo a Hierlander già ammonito per aver fermato una ripartenza non particolarmente pericolosa di Ruggeri sulla sinistra. Da lì in poi però contro lo Sturm Graz in dieci l’Atalanta finisce per gigioneggiare: gli ingressi di Hateboer, De Ketalaere e Scamacca se possibile tolgono incisività e lo stesso attaccante azzurro ha tra i piedi almeno due palle gol chiarissime, una su punizione e una su servizio dalla sinistra di Ederson, eppure le spreca.

BEFFA DAL DISCHETTO, FINISCE 2-2: così, come nella migliore tradizione delle leggi non scritte del calcio, arriva la beffa a dodici dalla fine su una giocata di Horvat sulla destra, Kolasinac si fa trovare con un braccio largo quasi come Stankovic nel primo tempo: anche stavolta, con revisione al Var, è inevitabilmente rigore e Wlodarczyk dal dischetto spiazza Musso e partono così i titoli di coda sul match: l’Atalanta resta in testa e chiude l’andata a 7 punti con due successi e questo pari, tutto resta in suo controllo all’alba di un ritorno con le prossime due partite in casa, ma resta il sapore dell’occasione persa per chiudere i conti in anticipo sulla qualificazione.

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