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Nerazzurri sconfitti dopo diciotto risultati utili consecutivi: l’Empoli passa a Bergamo e si conferma vera bestia nera dei nerazzurri portando a casa la vittoria che costa il primato alla squadra di Colantuono che mantiene comunque dieci punti di vantaggio sul Novara, terzo in classifica. Prova decisamente sottotono di un’Atalanta che, specie nel primo tempo, subisce troppo le iniziative avversarie e viene punita due volte. Nella ripresa un rigore generoso trasformato da Doni riapre il match ma nell’assalto finale, con gli ospiti in nove uomini, il risultato non cambierà.
Bergamo: la vittoria cercata e voluta sino alla fine a Modena ha portato gioia e festa grande in casa nerazzurra dove si sente già sapore di serie A e si iniziano a praticare i primi calcoli per capire quando e come la squadra portebbe raggiungere l’obiettivo della massima serie ma in realtà c’è sempre da tener d’occhio la voglia di vincere degli avversari ed un campionato che nasconde mille insidie in qualsiasi momento. Arriva l’Empoli nel pomeriggio del Comunale e la squadra di Aglietti cerca punti preziosi per rilanciarsi verso la zona playoffs per una squadra che all’andate s’era presa il lusso di rifilare tre gol alla squadra di Colantuono.
Formazione sperimentale: Colantuono si vede costretto a rinunciare nuovamente a Tiribocchi e Marilungo per infortunio e sceglie di dirottare in panchina Doni ed il rientrante Barreto riproponendo la coppia Ceravolo-Ruopolo in avanti con Bonaventura titolare mentre sul fronte opposto Aglietti si affida al giovane Saponara e il georgiano Mchedlidze per fare male alla difesa nerazzurra.
Inguardabili: la sensazione sin dalle prime battute è che la squadra ad aver davvero un interesse a giocare la partita è l’Empoli, che parte bene sin da subito con Forestieri che in due occasioni si rende pericoloso: nella prima calcia la palla sulla traversa ma l’azione è fermata per fuorigioco, nella seconda invece calcia alto da buona posizione. L’Atalanta si fa vedere in maniera timida con la bella combinazione da Ferreira Pinto a Ruopolo che stoppa in area, ma calibra in modo impreciso il rasoterra. Al quarto d’ora il portiere Pelagotti si lancia praticamente fino al limite dell’area per salvare sullo smarcato Ferreira Pinto e riesce nell’anticipare il centrocampista nerazzurro lanciato verso la palla. E’ l’ultimo squillo di un’Atalanta che si spegne sempre più e concede campo a degli avversari che avranno pure un buon motivo per essere il miglior attacco della B: la squadra ospite passa così in vantaggio al quarto d’ora quando Saponara smista benissimo la palla a destra in favore di Moro, libero da marcature, ed il suo traversone basso è preda di Mchedlidze che brucia sul tempo Manfredini e Consigli infilando la palla in rete da pochi passi. L’Atalanta continua a trotterelare senza riuscir a pungere e, gli ospiti, non fanno sconti: dopo una discreta occasione nerazzurra sciupata da Ceravolo, ecco il raddoppio ospite che si materializza alla mezz’ora con la rete che arriva dalla punizione dalla trequarti destra di Moro, ponte aereo di Mchedlidze e zampata di Soriano che batte Consigli per la seconda volta. Scende il gelo e qualche fischio persino dagli spalti di un Comunale ammutolito dal quarto d’ora dei toscani che mette in seria difficoltà l’Atalanta. Altra grande occasione per gli ospiti pochi minuti dopo con l’Atalanta sempre più in bambola: traversone da destra di Forestieri e lo smarcatissimo Valdifiori sfiora la deviazione sottoporta. Solo a cavallo con la fine del primo tempo ed il recupero di un paio di minuti i nerazzurri riescono a creare una occasione degna di tal nome con Padoin che entra in area e scocca un diagonale rasoterra neutralizzato di piede da Pelagotti che, di fatto, è la palla-gol più ghiotta per l’Atalanta in un primo tempo che si chiude con gli ospiti meritatamente avanti di due gol.
All’assalto: parte la ripresa e Colantuono piazza sin da subito l’artiglieria pesante inserendo Doni e Barreto per Carmona e Raimondi con le occasioni che iniziano ad arrivare: Ruopolo sciupa al sesto una buona occasione calciando addosso al portiere Pelagotti, al tredicesimo bel diagonale di Ceravolo respinto dal portiere ospite, ma l’attaccante era in fuorigioco, poi nuovamente Pelagotti è ancora decisivo deviando in corner ancora su Ceravolo. Scorrono i minuti e la partita prosegue perdendo pian piano forza nel suo assalto al fortino toscano.
Dischetto omaggio: quando il match continua nella sua discesa a livello di emozioni, improvvisamente alla mezz’ora il match del Comunale ritrova una fiammata: fallo di Nardini in area su Ceravolo, rigore ed espulsione dello stesso autore del fallo che, visto e rivisto, appare davvero generoso. Doni va dal dischetto e piazza il gol dell’1-2 per i nerazzurri.
Finale infuocato: i nerazzurri a quel punto caricano nuovamente a testa bassa contro un Empoli che, con l’uomo in meno, si rifugia nella sua area di rigore : Ferreira Pinto ci prova da fuori con la palla che finisce alta, poi tocca a Doni da buona posizione calciare tra le braccia di Pelagotti ed a fil di recupero gli ospiti restano addirittura in nove per via di Soriano che commette fallo su Ceravolo e getta via il pallone, il secondo giallo per lui comporta l’espulsione del giocatore toscano.
Bestia nera: cinque minuti di recupero si trasformano in un assalto sterile dei nerazzurri, ormai sfiniti, alla porta toscana che non porterà altre clamorose occasioni per il pareggio che non arriverà. Si ferma a diciotto giornate la serie positiva di un’Atalanta che, meno di cinque mesi fa, era ben lontana da questa posizione di classifica, un secondo posto con dieci punti di vantaggio sulla terza che chiunque potrebbe sottoscrivere a sei giornate dalla fine del torneo. Tanto di cappello invece ad un Empoli, vera bestia nera dei nerazzurri, capace di portar via sei punti in due partite alla squadra bergamasca: si è tifosi anche e soprattutto quando si ammette la bravura degli avversari e si porge loro i complimenti in occasioni simili. La speranza per i nerazzurri è che invece da Crotone ricomunci una nuova serie di altrettanti risultati utili, la serie A non è distante, ma serve ancora uno sforzo decisivo per blindare il ritorno nella massima serie del calcio italiano. Forza ragazzi!