CHAMPIONS LEAGUE, ANDATA PLAYOFF
BRUGGE-ATALANTA 2-1: PASALIC SEGNA IL MOMENTANEO PARI
Brugge (Belgio): se non è la peggior Atalanta dell’anno poco ci manca: e la Dea sfodera una prova da dietro la lavagna proprio in una delle gare più importanti, e arriva la sconfitta che nessuno avrebbe immaginato. Il rigore del successo belga nel recupero però è uno scandalo, un’invenzione dell’arbitro Meler che rovina così una buona partita. E alla fine la spunta il Brugge, che va in vantaggio con Jutga dopo un quarto d’ora di pressione, subisce il pari di Pasalic a fine primo tempo, quando sembra che l’Atalanta si stia riorganizzando. E alla fine “trova” il gol con Nilsson che cade in area dopo uno scontro con Hien, nato da un errore collettivo. Ci vuol coraggio a dare questo rigore, ma così è, 2-1, e ci si vede a Bergamo. Dove l’Atalanta ha ancora tutte le possibilità di farcela. Un vero peccato. Tra una settimana sarà difficile, ma non impossibile a patto di vedere una Dea ben diversa.
BRUGGE IN FORMATO DEA: nel primo tempo sembra che proprio sia il Bruges la vera Atalanta: corsa, atteggiamento aggressivo, verticalizzazioni, per costringere la difesa di Gasp a non alzarsi. Che non sia la solita Atalanta si capisce subito dai tagli e dagli incroci che liberano spesso Tzolis e Jutgla in area, in velocità. Difesa affannosa fino al gol che chiude una mezz’ora all’arrembaggio: Posch perde palla contro l’attivissimo Talbi che non ci pensa un secondo ad affondare e crossare per Jutgla che quasi sfonda la rete.
PASALIC TROVA IL PARI: i belgi non mollano il colpo, con l’Atalanta che non riesce a ripartire. Lotta soltanto Retugui ma è solo, De Ketelaere pare bloccato dall’emozione, De Roon fatica. Poi, la luce si accende sul finale di primo tempo all’improvviso: da sinistra nasce il pari, con De Ketelaere che protegge la palla e la dà a Zappacosta: cross a spiovere, e SuperMario Pasalic infila l’angolo di testa e fa 1-1 proprio sul finale di un primo tempo a dir poco opaco dei ragazzi di Gasp.
RIPRESA, SAMARDZIC SPRECA: purtroppo il finale del primo tempo illude, l’Atalanta entra con il piglio del primo, quindi bassa, arrendevole, sempre anticipata nei contrasti e in corsa. Poi i cambi sembrano smuovere le acque ma non abbastanza: perchè Samardzic si mangia un gol fatto, Brescianini si muove bene al posto di Retegui, ma sono azioni episodiche mentre il Bruges è meglio organizzato ma senza esser più pericoloso.
FINALE CON FATTACCIO, AL RITORNO SI FA DURA: i padroni di casa non tirano di fatto più in porta fino al terzo dei tre di recupero quando ecco il fattaccio: palla persa dal neo entrato Palestra, contropiede, la difesa gestisce male e Hien, secondo Meler almeno, si libera di Nilsson con un presunto colpo in faccia. Non pare proprio rigore, ma per il direttore di gara si: lo stesso Nilsson dal dischetto fa felice gli altri nerazzurri. 2-1, prima sconfitta esterna in Champions, martedì il ritorno, si spera con un’altra Atalanta. Quella vera, delle grandi notte europee.