ATALANTA-FIORENTINA 0-2: nell’anticipo della trentaduesima di campionato i nerazzurri vengono sconfitti dalla Fiorentina nonostante un buon primo tempo disputato dagli uomini di Colantuono. Partita che si sblocca nella ripresa quando l’arbitro concede un calcio di rigore agli ospiti per un fallo di mano di Stendardo; sbloccato il match con Pizzarro dal dischetto, i nerazzurri fanno fatica a trovare la reazione giusta e vengono puniti in contropiede da Larrondo, che chiude il discorso nove minuti dopo la rete del vantaggio. Espulsio nel finale German Denis, sarà da inventare l’attacco nerazzurro in vista della traferta con il Genoa della prossima settimana.
Bergamo: dimostrarsi grande dopo la grande impresa. Il compito dell’Atalanta nel sabato sera del Comunale è quello di allontanare il più possibile l’euforia della magica notte di San Siro e della storica rimonta sull’Inter e proiettare la propria testa alla sfida con la Fiorentina, altro osso duro che i nerazzurri dovranno azzannare senza paura pur tra squalifiche ed infortuni, se vorranno aggiungere altri mattoni fondamentali verso il traguardo-salvezza e regalarsi un finale di campionato senza patemi in cui Denis e compagni potranno andare a caccia di nuovi sfizi da togliersi per se stessi, oltre che per i tifosi atalantini.
Mezza rivoluzione (forzata): l’impresa di San Siro con l’Inter è costata in termine di squalifiche un conto salato ai nerazzurri con Raimondi e Carmona fuori tre turni, uno per Cigarini nel parapiglia finale con l’ex Schelotto; per questo Colantuono è ad una mezza rivoluzione, specie a centrocampo con Brienza e Radovanovic titolari ed il ritorno di Lucchini in difesa oltre che l’inserimento in avanti di Livaja in attacco al fianco di Denis. Problemi anche in casa viola con l’assenza pesante di Jovetic in avanti con Montella che punta su El Hamdaoui in avanti ed una squadra mezza rivoluzionata.
Minuto doppio: “Testardo ma leale, all’uomo Ruggeri il nostro rispetto totale”, questo lo striscione che la curva dedica nel minuto di silenzio in ricordo di Ivan Ruggeri; occasione doppia, anche perchè domani sarà un anno dalla scomparsa di Piermario Morosini, ed il raccoglimento allo stadio è anche il giusto tributo per questo ragazzo tragicamente scomparso durante Pescara-Livorno dello scorso campionato di B. Momenti davvero difficili da dimenticare.
Ci prova Denis: match combattuto soprattutto a centrocampo sin dall’inizio, il primo pericolo procurato dai nerazzurri alla difesa viola arriva al minuto dieci con un bel traversone di Bonaventura per la testa di Denis che colpisce troppo debole per impensierire il portiere Viviano che blocca con agilità. La risposta della squadra di Montella arriva al quarto d’ora con un tentativo di Pasqual su punizione, con la sfera che finisce sopra la traversa. Altra bella azione dei ragazzi di Colantuono al ventunesimo con la bella ripartenza guidata da Bonaventura, che apre per Livaja che mette in mezzo per Denis che ci prova in sforbiciata con la presa difettosa di Viviano e la difesa ospite che chiude in corner con affanno. Ancora Atalanta, che cresce col passare dei minuti, al ventiseiesimo va Lucchini di testa su corner, ma il tiro è troppo centrale e Viviano para.
Botta e risposta: il match viaggia su ritmi gradevoli, con i nerazzurri che provano di più a far la partita, ma gli ospiti che aspettano al varco Denis e compagni per poi tentare sortite in contropiede. Bonaventura cerca al trentaseiesimo con un cross la testa di Livaja, che non riesce ad intercettare la sfera e l’azione sfuma. Un minuto dopo è Livaja a lavorar un bel pallone per Brienza che mette in mezzo un pallone su cui però non arriva Bonaventura. Squillo ospite al minuto quaranta, quando un lungo traversone per Aquilani trova l’ex romanista in sospetto fuorigioco che controlla in area e conclude, nostra fortuna, debolmente da buona posizione con Consigli che para a terra. Crescono nel finale della prima frazione gli uomini di Montella che vanno a concludere un paio di volte, pur senza impensierire la retroguardia nerazzurra. Va dunque in archivio senza alcun recupero il primo tempo con le due squadre inchiodate sullo 0-0, con gli uomini di Colantuono che ci hanno provato di più e gli ospiti che si son visti nel finale.
Consigli sugli scudi: nessuna variazione nelle formazioni al rientro dagli spogliatoi, si riprende così con gli stessi ventidue della prima parte di gara; tempo nemmeno tre minuti ed il problema alla spalla già accusato nel primo tempo costringe Brienza al cambio, con mister Colantuono che inserisce Giorgi al suo posto. Ospiti pericolosissimi al quarto minuto, un bolide di Sissoko da fuori area trova la prodezza di Consigli che manda la sfera in corner. L’Atalanta risponde in occasione di un calcio d’angolo su cui nasce una mischia, spunta Lucchini che però conclude debolmente.
Rigore e tanti dubbi: ben diversa l’inerzia del match in questo avvio di ripresa, gli ospiti ci provano maggiormente, la squadra di Colantuono attende maggiormente l’avversario per poi provar a pungere in contropiede. Il match impenna invece al quarto d’ora, quando in occasione di una azione ospite, Stendardo tocca la sfera, a giudizio dell’arbitro con il braccio, e l’arbitro non esita ad indicare il dischetto del rigore per gli ospiti. Si incarica del tiro Pizarro, che spiazza Consigli e sblocca il match portando la Fiorentina avanti. Restano però molti dubbi per il penalty concesso a favore degli ospiti.
Rischio sbandata: colpita dal gol, l’Atalanta appare disorientata e fatica a riprendersi dopo il gol subito, tant’è che gli ospiti vanno anche vicino al raddoppio con Sissoko al ventiduesimo che calcia da fuori e la sfera esce di un soffio, poi tocca a quadrado seminare il panico in area orobica con la difesa che sbroglia in affanno. Tenta il break Giorgi, che spezza l’assedio viola andando a concludere con un diagonale che esce di poco.
Frustata Larrondo: gli ospiti restano comunque padroni delle operazioni, ed ad una manciata di minuti dalla mezz’ora gli ospiti trovano un altro squillo, con Larrondo che va a realizzare il gol del raddoppio dopo esser partito in contropiede, con una rete di potenza che manda la palla sotto l’incrocio.
Proviamole tutte: le prova un po’ tutte Colantuono, inserendo per l’ultimo quarto d’ora Parra e Moralez per Livaja e Biondini. Con una squadra pressochè sperimentale diventa davvero complicato risalire e cercare la rimonta. Parra al trentottesimo colpisce di testa con la sfera che esce di un soffio, poi anche Denis dalla lunga distanza ci prova con la sfera che finisce sopra la traversa. Un po’ pochino per poter cullare sogni di rimonta ad una Fiorentina che, dalla fine del primo tempo in poi, ha trovato la quadra ed imbrigliato i nerazzurri costringendoli ad arretrare e trovando in quel rigore l’episodio-chiave che ha cambiato la partita.
Rosso-Denis: ciliegina sulla torta di una serata decisamente meno indimenticabile di quella di San Siro è l’espulsione nel finale di partita di Denis per un fallo su Larrondo, una decisione piuttosto severa presa da parte del direttore di gara che costringerà Colantuono a doversi inventare anche l’attacco in vista della trasferta di Genova il prossimo sabato alle 18 contro i Grifoni. Una settimana di tempo per il tecnico nerazzurro per ricompattare il gruppo in vista di una trasferta insidiosa e dimenticare in fretta questo sabato sera decisamente poco piacevole per i colori nerazzurri. Forza ragazzi!