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JUVENTUS-ATALANTA 3-0: match da dimenticare per i nerazzurri che vanno sotto dopo un minuto con la rete di Vucinic ma divorano il possibile pareggio con Denis due minuti più tardi; un errore fatale, che i campioni d’Italia non perdonano ai ragazzi di Colantuono andando a segno altre due volte con Pirlo e Marchisio con il risultato che, dopo mezz’ora è già ampiamente acquisito. Nel finale di primo tempo viene espulso Manfredini per doppia ammonizione e nella ripresa succede ben poco. Sconfitta pesante, indolore per la classifica, parecchio per il morale di una squadra apparsa anche stanca sul piano fisico.

Torino: in una giornata fredda d’inverno, la partita forse più complicata della stagione quella in casa della Juve campione in carica per l’Atalanta di Colantuono che, dopo l’eliminazione in coppa, cerca di rialzar la testa in casa dei bianconeri di Conte, ex che dalle parti di Bergamo non ha lasciato buoni ricordi di se. Un match dove agonisco e concentrazione dovranno essere l’arma migliore se si vuol salvare capra e cavoli e sperare di portar a casa un risultato positivo. Il tecnico atalantino punta su Denis e Moralez con la conferma di Radovanovic a centrocampo e Lucchini in difesa, sul fronte opposto c’è Vucinic nell’attacco bianconero con Giovinco a supporto.

Colpiti a freddo: nemmeno il tempo di prepararsi a prender appunti ed il taccuino del cronista deve registrare il gol dei padroni di casa che sbloccano subito il risultato al primo minuto con un gol di Vucinic, abile a beffare la difesa nerazzurra con un diagonale rasoterra da sinistra e battere Consigli.

Denis ipnotizzato: la squadra di Colantuono reagisce subito al gol incassato a freddo, e dilapida due minuti dopo l’incredibile occasione per siglare il possibile pareggio: Denis, sfruttando un errore della retroguardia bianconera, si ritrova da solo verso l’area di rigore e va a calciare a colpo sicuro, ma una prodezza di Buffon e la conclusione non proprio delle migliori del bomber argentino negano l’1-1 all’Atalanta.

Pirlo spietato: sprecar occasioni simili con una squadra come la Juve può essere letale, e la controprova è data pochi minuti dopo dagli uomini di Conte che vanno nuovamente in gol al quarto d’ora quando Pirlo è impeccabile nel finalizzare una punizione dal limite conquistata dai suoi andando a realizzare il punto del raddoppio bianconero. Nemmeno un quarto d’ora e, per l’Atalanta, la montagna da scalare sembra davvero insormontabile.

Monologo bianconero: la squadra di Colantuono non riesce a reagire, lo sterile possesso palla nerazzurro si trasforma in ulteriori pericoli nel momento in cui i bianconeri recuperano la sfera: al diciannovesimo una conclusione rasoterra di Chiellini da fuori area, trova Manfredini sulla traiettoria del tiro e devia in corner; poi Giovinco impegna Consigli alla deviazione in corner al ventitreesimo sulla conclusione dell’ex giocatore del Parma.

Marchisio fa tre: prova e riprova, la squadra di Conte riesce anche ad andar nuovamente a segno quando mancano una manciata di minuti alla mezz’ora grazie ad una conclusione da fuori di Marchisio, il rasoterra del giocatore bianconero trova anche una leggera deviazione di Lucchini e Consigli nulla può se non raccogliere in fondo al sacco il gol del 3-0.

E restiamo pure in dieci…: piove sul bagnato in casa nerazzurra due minuti dopo il terzo gol della Juventus quando Manfredini commette su Chiellini un fallo, con il difensore bianconero che era appena uscito di gran carriera dalla propria area dopo un’azione d’attacco atalantina, e questo costa la seconda ammonizione al difensore nerazzurro che lascia così i suoi in inferiorità numerica per il resto della partita. Colantuono corre così ai ripari andando ad inserire Stendardo in difesa in ruolo di Bonaventura al minuto trentanove per gli ultimi frangenti di un primo tempo che va in archivio di li a poco con i padroni di casa avanti per 3-0: un mezzo incubo questo primo tempo per Denis e compagni.

Ripresa per la statistica: riparte la ripresa e l’Atalanta inserisce Biondini in mezzo al campo in luogo di Radovanovic. Più volitiva la squadra di Colantuono in avvio di ripresa con i nerazzurri che guadagnano un paio di corner e vanno alla conclusione da fuori con Cigarini, con la sfera che finisce altissima sopra la traversa della porta di Buffon. Decisamente più bassi i ritmi di una ripresa che scorre senza molte emozioni visto anche il punteggio già abbondantemente al sicuro per i padroni di casa. La Juventus controlla la partita, sfiora anche il gol in un paio di occasioni con Giovinco che pecca di imprecisione con i nerazzurri che resistono ed evitano di incassare altri gol. Denis ci prov su punizione al quarantesimo ma trova solo la deviazione in corner di un giocatore bianconero.

Ragionare, non sbraitare: mi permetto una piccola nota a margine, il periodo non è certamente dei più rosei, fortunatamente la vittoria col Parma aveva ridato fiato ai ragazzi di Colantuono, poi queste altre due sconfitte tra coppa e campionato riportano alla mente brutti pensieri e voglia di pessimismo. Vorrei però che, alla logica della delusione per queste partite in cui, onestamente, la squadra non ha certamente dato il meglio di se, si considerassero i ventun (sarebbero ventitre) punti in una classifica che rimane positiva e ci farà sicuramente passare un Natale sereno. Questi ragazzi hanno dato tantissimo in questo girone di andata quasi concluso, hanno conquistato vittorie incredibili quanto, diciamocelo, non così preventivabili (Milan, Napoli, Inter ce li siam dimenticati?): ora il momento di flessione abbinato a gare certamente non esaltanti sta gettando un po’ di sconforto qua e la. Il suggerimento che vorrei dare è, a mio modo di vedere, di affrontare quanto sta succedendo stando vicini a questi ragazzi, che meritano che i loro tifosi stiano vicini a loro confermando loro fiducia piuttosto che lasciarsi magari andare a critiche troppo figlie della delusioni per queste ultime sconfitte. Direi che è il momento di far prevalere l’affetto e l’amore per questa squadre e per questi colori piuttosto che della critica: poi, come sempre, giudicate voi.

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