L’Atalanta elimina le scorie della Champions, vincendo e convincendo per 0-2 in trasferta al Ferraris contro il vecchio volpone Ranieri che questa volta non ha potuto fare molto contro il cinismo e la maturità dei nerazzurri, dando forse maggiore importanza al derby contro il Genoa in programma nel turno infrasettimanale.
Una partita fondamentale da vincere per riprendere la propria corsa in campionato. Anzi, visti i protagonisti di giornata, per spiccare il volo e mantenersi in equilibrio al terzo posto, agganciando la Juventus (con una partita in meno sì, ma che deve comunque essere giocata).
ALI SPIEGATE- Senza ali tu lo sai non si vola, recita Battisti in una nota canzone, e sappiamo benissimo come per l’Atalanta il contributo degli esterni in questi anni abbia fatto la differenza.
L’epurazione gasperiana di gennaio dei vari Mojica, De Paoli e Piccini ha costretto agli straordinari Gosens da una parte e Maehle dall’altra, quest’ultimo complice la lungodegenza di Hateboer.
Tuttora Gasp deve fare di necessità virtù e non concede mezzo respiro al panzer tedesco, che non sembra subire particolari contraccolpi psicofisici. Robin Gosens anche oggi ha timbrato il cartellino con una delle sue classiche reti da incursore seriale sulla sinistra. Un bottino più da attaccante di ruolo che da esterno a tutto campo: 8 reti e 4 assist, per un totale di 21 gol e 15 assist dal 2017, che gli conferiscono lo status di esterno più prolifico allenato dal Gasp.
Prima di raggiungere i livelli stratosferici del suo omologo, Maehle dovrà farne di chilometri su quella fascia, ma come dice il detto “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Il danese è stato buttato nella mischia precocemente, saltando di fatto la formalità del rodaggio gasperiniano che ai tempi Hateboer e Gosens furono costretti a seguire.
Nonostante questo passaggio mancante, il danese ex Genk dimostra di sentirsi a suo agio negli schemi e negli ingranaggi atalantini. Una crescita costante di partita in partita, frutto di caratteristiche tecniche, fisiche e mentali che sicuramente hanno contribuito al suo processo di crescita esponenziale sotto la guida del Gasp.
Contro i blucerchiati è arrivato il primo assist come coronamento di una parte di stagione notevole, sopra alle aspettative, e guarda caso a beneficiarne è stato proprio il suo compagno sulla corsia opposta. Un’azione degna del miglior Hateboer, e chissà che questa neonata intesa tra le due ali non possa continuare far spiccare il volo alla Dea, magari anche in lidi più internazionali.