Il pareggio spettacolare ottenuto contro la Juventus lascia tanto amaro in bocca per le occasioni non capitalizzate (in questo caso però un applauso a Sczesny è doveroso farlo), ma sul piano tecnico-tattico sembra darci indicazioni importanti sul futuro dell’Atalanta, e forse del Papu Gomez.
L’inno della Juventus canticchiato nel pre-gara e quella mancata esultanza al gol del compagno Freuler, sono segni inequivocabili di una frattura che lo stesso Papu non sembra intenzionato a risanare. Per una volta mi piacerebbe parlare dell’aspetto prettamente più pratico.
Malinovskyi e Pessina stanno crescendo e convincendo sempre più in quella zona di campo, offrendo maggiore intensità e aggressività, come poi dichiarato da Gasperini nel post-partita.
Certo, senza Ilicic e Gomez si perde una bella fetta di creatività e intuizione, ma in un campionato molto tattico e con squadre che hanno come virtù la corsa e la pressione, sicuramente l’equilibrio rimane la prima prerogativa a cui non rinunciare.
Juventus-Atalanta: passaggio di consegne del Papu Gomez?
Contro i bianconeri questa mentalità ha fruttato solo il pareggio, ma sicuramente in altre circostanze darà maggiori garanzie e soddisfazioni. Gasperini quindi ha trovato nuove chiavi per aprire le porte delle difese avversarie, non facendo rimpiangere l’estro e l’imprevedibilità di Ilicic e Gomez.
Qui sorge spontanea (al sottoscritto, magari a voi no) una domanda provocatoria. La Dea potrà fare a meno del suo capitano? Abbiamo già trovato gli eredi del Papu?
Al momento i numeri sono incontrovertibili. Con Pessina e Malinovskyi in campo, non solo la Dea non ha mai perso, ma ha trovato pure una solidità difensiva esemplare.
I numeri non mentono, così come l’ atteggiamento dell’argentino, che in campo mostra ancora di valere un tesoro, ma che in fin dei conti contro la Juventus non ha sublimato il gioco dei nerazzurri e dimostrato di essere l’unico insostituibile.
Come dice il detto, sono tutti utili, ma nessuno è indispensabile, e nel caso della Dea la duttilità e l’utilità di Malina e Pessina stanno decisamente dando più soddisfazioni al Gasp di quanto potesse immaginare.
A livello creativo, è impensabile che Pessina e Malinosvkiy possano ereditare il genio del Papu, ma sul piano tattico questo passaggio di consegne è già in atto da tempo.
Giustamente la società e Gasperini hanno dovuto lavorare d’anticipo per agevolare questo passaggio pesante di eredità, con gli acquisti di Miranchuk e Malina.
Inizialmente si trattava solo di una questione anagrafica (a febbraio il Papu fa 33 anni), ma alla luce delle tensioni interne, Gasperini non può far altro che accelerare i tempi, per chissà, rendere meno amaro un addio che sul piano umano non potrà essere colmato, ma che la società spera che tatticamente l’eredità venga distribuita equamente.