CHAMPIONS LEAGUE, QUARTI DI FINALE
ATALANTA-PSG 1-2: DUE GOL NEL RECUPERO, LA DEA SALUTA LA CHAMPIONS
Dopo Dortmund, Copenaghen e la finale persa con la Lazio, ecco che anche oggi l’epilogo (in negativo) per l’Atalanta non poteva che arrivare nei titoli di coda. Dopo aver sognato per ottantanove minuti grazie al gol di Pasalic, la Dea si arrende all’uno-due micidiale del PSG in pieno recupero e saluta la Champions League chiudendo comunque tra le prime otto del torneo. Magra consolazione? Forse, ma soprattutto tanto orgoglio per una squadra che, ancora una volta, esce a testa altissima contro un avversario decisamente molto più quotato e con giocatori in grado di farti la differenza in qualsiasi momento: e purtroppo lo si è visto.
Lisbona (Portogallo): peccato, peccato, peccato. Ma il calcio è anche questo e, tutto sommato, ci siamo pure abituati a sconfitte del genere: per la Dea purtroppo è questo un vizio abbastanza costante in gare importanti e di prestigio. Le sconfitte aiutano a crescere, e questa squadra lo ha comunque dimostrato anche questa sera, tenendo testa ad una delle più forti squadre in Europa con giocatori il cui stipendio è pari al valore dell’intera rosa nerazzurra. Peccato, ma domani andremo tutti in giro con il petto all’infuori e stra-orgogliosi di quanto questi ragazzi ci hanno saputo regalare.
CALDARA SI, PALOMINO NO: confermate quasi tutte le indiscrezioni della vigilia con Sportiello che sostituirà l’infortunato Gollini tra i pali mentre dietro il Gasp preferisce Caldara a Palomino con De Roon in mezzo insieme a Freuler mentre l’altro ballottaggio è davanti dove Pasalic è insieme al Papu a sostegno di Zapata con Malinovskyi in panchina. Nei transalpini, Tuchel recupera Mbappe che però parte dalla panchina ma la davanti c’è l’imbarazzo della scelta con l’ex interista Icardi insieme a Neymar e Sarabia ed a guidar difesa della corazzata francese l’ex milanista Thiago Silva.
PAPU-NEYMAR, SUBITO GRANDI OCCASIONI: atmosfera surreale all’ingresso delle squadre in campo con il contorno deserto dello stadio di Lisbona, senza pubblico (come tutte le partite di questa final-eight) a seguito delle restrizioni dovute alla prevenzione del Covid-19; ed a tal proposito, viene osservato un minuto di silenzio a centrocampo per ricordare tutte le vittime del Coronavirus, che a Bergamo ha portato morte e sofferenza nei mesi scorsi come forse in pochissime altre zone del mondo. Atalanta subito vivace in avvio, al secondo bel pallone lavorato da Zapata per il Papu che conclude diagonale in area ma tiro facile per il portiere Navas; capovolgimento di fronte e, da un errato disimpegno di De Roon, la palla va a Neymar che si mette in moto ritrovandosi a tu per tu con Sportiello ma spedendo clamorosamente fuori la sfera e graziando la Dea.
SUPERMARIO METTE LE ALI ALLA DEA: all’undicesimo è ancora la squadra del Gasp a rendersi pericolosa con un colpo di testa in area di Hateboer e Navas che si supera e manda in corner con un colpo di reni sui cui sviluppi va a colpire di testa stavolta Caldara, ma in posizione di fuorigioco. La partita comunque non ha ritmi alti e l’Atalanta può così sviluppar meglio la sua trama di gioco ed al ventiseiesimo pesca il jolly con Pasalic, che conclude a giro in maniera fantastica un pallone ciccato da Zapata: la Dea è avanti a Lisbona, 1-0!
NEYMAR CONTRO TUTTI: i francesi provano subito a reagire e, al ventottesimo, è sempre Neymar il più pericoloso con la conclusione da fuori del brasiliano che esce di un soffio. A cinque dalla fine Salabria va sul fondo e crossa rasoterra ma Icardi è ben controllato da Djimsiti che non gli fa toccare la sfera. Poi, a tre dall’intervallo, Hateboer sbaglia il retropassaggio e serve ancora Neymar che però arriva in area e si coordina malissimo spedendo alle stelle la sfera. Con il Psg che spinge di più si chiude però dopo un giro d’orologio il primo tempo con l’Atalanta che è avanti di un gol.
RIPRESA, TANTI CAMBI E POCHE EMOZIONI: si riparte dopo il riposo con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima frazione di gara e con il PSG che prova inizialmente a spingere di più ma senza esser pericolo, ed i nerazzurri che a loro volta non stanno a guardare e rispondono colpo su colpo. A ridosso del quarto d’ora Gomez (a seguito di un contrasto subito) ha qualche problemino che induce il Gasp a far scaldare ed inserire nel giro di poco Malinovskyi e, un minuto dopo, anche Palomino al posto dell’ammonito Djimsiti. Il ritmo del match resta comunque non elevatissimo, il PSG quando parte fa sempre paura, ma la Dea riesce spesso ad aver la meglio, anche dopo l’ingresso del temutissimo Mbappe, recuperato in extremis dai transalpini dopo l’infortunio nella finale di coppa di Francia.
IL PSG SPINGE MA NON PUNGE: a due dalla mezz’ora Sportiello è decisivo quando Mbappe mette il turbo ed entra in area ma il portiere nerazzurro è bravissimo a respingere la conclusione. Poi un minuto dopo è Neymar a provare l’azione solitaria ma la conclusione è debole e parata dal nostro portiere. Ancora Mbappe a dieci dalla fine è protagonista di una bella azione personale ma è fondamentale l’intervento di Palomino al momento della conclusione ed i francesi guadagnano solamente corner.
FINALE ATROCE, RIBALTONE-PSG IN DUE MINUTI: altri cambi per la panchina nerazzurra a meno di dieci dalla fine con Castagne ed il giovane Da Riva che danno il cambio in campo a Castagne e Zapata nel finale di partita. Nel finale però due episodi segnano la partita ed il destino dei nerazzurri: l’infortunio di Freuler ad un minuto dal novantesimo con Gasperini che non ha più cambi a disposizione e che resta così in campo, ma zoppicante. Ed il Psg stavolta non perdona: Marquinhos al novantesimo concretizza spuntando dal nulla dopo una azione confusa in area nerazzurra e, nel secondo dei cinque di recupero concessi (poi diventati sei) è il neo entrato Choupo-Moting a metter in rete il facile pallone del sorpasso su un’Atalanta che si vede crollare il mondo addosso nel giro di una manciata di minuti.
GRAZIE RAGAZZI!: l’epilogo è quindi sotto certi aspetti drammatico per una Dea che comunque merita solo applausi. Eppure i nerazzurri hanno tenuto in scacco per ottantanove minuti una delle corazzate più forte d’Europa vedendo tuttavia sgretolarsi nel finale quanto sin li costruito. Un film che pare già visto, simile all’eliminazione dall’Europa League di tre anni fa per mano del Borussia Dortmund. Allora come oggi però, possiamo solo che alzarci in piedi ed applaudire questa squadra che, per l’ennesima volta, ha fatto sognare un intero popolo e tutta la sua gente. E prima o poi chissà, che non debba sempre e per forza finire così. GRAZIE RAGAZZI!
IL TABELLINO:
ATALANTA-PARIS SAINT GERMAIN 1-2 (primo tempo 1-0)
RETE: 26′ Pasalic (A), 91′ Marquinhos (P), 93′ Choupo-Moting (P)
ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Caldara, Djimsiti (58′ Palomino); Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens (81′ Castagne); Gomez (58′ Malinovskyi), Pašalić (69′ Muriel); Zapata (81′ Da Riva) – A disposizione: Gelmi, Rossi, Šutalo, Czyborra, Piccoli, Bellanova, Colley – Allenatore: Gasperini
PARIS SAINT GERMAIN (4-3-3): Navas (78′ Sergio Rico); Kehrer, Thiago Silva, Kimpembe, Bernat; Herrera (70′ Draxler), Marquinhos, Gueye (70′ Paredes); Sarabia (58′ Mbappe), Icardi (78′ Choupo-Moting), Neymar – A disposizione: Rico, Bulka, Diallo, Bakker, Kalimuendo-Muinga, Dagba, Ruiz-Atil, Mbe Soh – Allenatore: Tuchel
ARBITRO: Anthony Taylor (ENG)
NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: Djimsiti, Freuler, De Roon, Zapata, Bernat, Herrera, Toloi, Marquinhos, Palomino – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 5′ s.t.