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EUROPA LEAGUE, LA FINALE

ATALANTA-BAYER L. 3-0: L’URAGANO LOOKMAN AFFONDA I TEDESCHI

Dublino (Irlanda): doveva succedere, e quando capita l’Atalanta fa le cose in maniera impeccabile. La Dea domina a Dublino il Leverkusen e vince l’Europa League per la prima volta nella sua storia e porta il trofeo in Italia ad anni di distanza dall’ultima volta toccata al Parma (quando ancora si chiamava Coppa Uefa). La squadra di Gasperini compie l’impresa travolgendo il Bayer, che veniva da 51 partite consecutive senza sconfitta, grazie alla tripletta di Ademola Lookman. Finisce 3-0, nel delirio totale degli oltre ottomila nerazzurri giunti in Irlanda festanti in quella che, va detto, è stata una grande giornata di sport.

ASSALTO ALLA COPPA CON IL TRIDENTE: mister Gasperini non ha mai amato le mezze misure e si conferma anche nella sua prima finale europea da allenatore: Koopmeiners gioca in mezzo al campo al fianco di Ederson più Scamacca, De Ketelaere e Lookman davanti. Nemmeno il Bayer, i cui tifosi sono in numero maggiore rispetto ai nerazzurri pare temere la sfida a viso aperto e Xabi Alonso schiera come unica novità Hincapié come marcatore di sinistra e non Kossounou, per il resto Wirtz-Frimpong-Adli davanti con il talentino tedesco che parte a sinistra ma non offre riferimenti fissi.

LOOKMAN INIZIA LO SHOW: dopo la splendida cerimonia d’apertura e l’emozione a mille per l’ingresso delle squadre in campo, si comincia con subito un’uscita volante con i pugni di Musso per anticipare Wirtz, ma è dell’Atalanta il primo brivido vero quando un cross di Ruggeri da sinistra, trova Scamacca che va di testa e non riesce a colpire bene ostacolato da un avversario. Al dodicesimo però, la Dea inizia a porre le basi alla sua notte da sogno: Zappacosta disegna un corridoio che Koopmeiners illumina, l’esterno arriva sul fondo e crossa basso sul secondo palo dove Lookman anticipa nettamente Palacios e di piattone infila in rete! Estasi ed incredulità dei tifosi bergamaschi che esplodono e con essa tutta la panchina nerazzurra per il gol dell’1-0: per la prima volta in una finale giocata durante l’era Gasp la Dea è avanti.

MOLA FA IL BIS ALLA MEZZ’ORA: la rete non placa la voglia della squadra di Gasperini che anche nei minuti successivi va ad aggredire gli avversari, incredibilmente in tilt: la risposta tedesca arriva al diciannove ed è tutta in un destro di Stanisic sporcato da un difensore atalantino. Un minuto dopo e dal limite Scamacca calcia fuori servito da Lookman. Al ventiseiesimo la coppa inizia a sentir sempre più profumo di polenta: rinvio di Kovar per Adli che fa una sponda imprecisa e goffa al punto da servire Lookman che salta Xhaka con un doppio passo, si accentra e prima che Tapsoba chiuda riesce a disegnare un bellissimo fulmine nerazzurro sul secondo palo che vale il 2-0, in panchina si salta e si fa festa come sugli spalti, ma occorre calma perchè la partita è ancora lunga anche se sulla sponda tedesca l’aria è tesissima. I Tedeschi neo campiondi di Germania sono irriconoscibili per merito di un’Atalanta attenta, intensa e aggressiva.

TEDESCHI INOFFENSIVI: poco dopo il raddoppio ci prova ancora Scamacca dal limite, ma il tiro è debole e centrale. A dieci dalla fine sussulto tedesco con Grimaldo che si trova davanti a Musso per cercare un pallonetto tutto sommato comodo e invece la consegna tra le braccia del portiere atalantino. A due dal riposo Dea vicino al tris: De Ketelaere si accentra da destra e con il sinistro calcia sul primo palo dove trova pronto Kovar a bloccare a terra. Al primo minuto di recupero Xhaka sceglie la soluzione da lontano con il sinistro visto che i suoi non offrono grandi alternative ma la palla sfila fuori. Si chiude così un primo tempo da sogno per i bergamaschi, avanti 2-0.

RIPRESA, KOLASINAC SUBITO K.O.: ad un nulla da fischio di avvio della ripresa Scalvini deve entrar all’improvviso in campo per Kolasinac che pochi istanti prima del fischio d’inizio segnala un problema muscolare: per il muro bosniaco della Dea l’abbraccio con Gasperini al momento del cambio riassume lo stato d’animo del difensore. Nel piattume generale di inizio ripresa, al dodicesimo esce anche De Ketelaere ed entra Pasalic: il croato si sistema da attaccante destro. Al quarto d’ora Frimpong getta una buona occasione sul cross da sinistra di Adli.

BUM-BUM-BUM ADEMOLA: il Bayer è davvero poca cosa contro questa Atalanta che non concede margini per creare occasioni ai tedeschi e riesce così a contenere senza particolari affanni ed al trentesimo chiudere definitivamente i conti: Pasalic recupera palla sulla trequarti, serve Scamacca che fa salire la squadra e avanza palla al piede con la difesa del Bayer che lascia fare, il centravanti scarica a sinistra su Lookman che punta ancora Tapsoba, altro doppio passo e gol fenomenale sul secondo palo. Corrono tutti in campo ad abbracciare Ademola che nemmeno forse si rende conto di cosa abbia combinato in questa serata storica. Lo capisce però il pubblico bergamasco che continua a cantare ed incitare i suoi con il traguardo li, davvero a pochissimi passi.

BERGAMO SUL TETTO D’EUROPA!: dieci dalla fine si vede Wirtz con un destro che Musso controlla agevolmente. Nel finale esce anche Scamacca per Touré, ma il Bayer non ha mai iniziato questa finale, annichilito fin dal principio dall’Atalanta di Gasperini che piange di gioia al triplice fischio finale dopo quattro minuti di recupero. Bergamo è nella storia, porta a casa la sua prima coppa Europea con un percorso da grandissima squadra lasciando scalpi prestigiosi nel cammino iniziato a settembre con i Polacchi del Rakow e finito in una ventosa notte di Dublino con l’apoteosi del Gasperinismo che arriva sul tetto d’Europa con la Dea e tutta la sua gente a far festa. Grazie ragazzi per questo meraviglioso e tanto atteso lieto fine.

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