AlbinoLeffe, rimonta-beffa nel finale:

non basta super-Momentè a Modena è 2-2

Prova generosa dei ragazzi di Mondonico che, ancora decimanti dagli infortuni, mostrano i denti sul campo del Modena e sognano l’impresa portandosi sullo 0-2 ad inizio ripresa grazie alla doppietta di Matteo Momentè: nel concitato finale con l’espulsione di Foglio per una testata a Pasquato i padroni di casa rimontano con la doppietta del neo entrato Stanco che fissa il punteggio sul definitivo 2-2. Un punto che sa davvero tanto di befffa.

L’esultanza di Matteo Momentè alla prima doppietta in serie B

 Modena: il sogno dell’impresa si tramuta in un punticino che, alla fine, sa davvero molto di rabbia ed amarezza. Alla doppietta di Momentè, il Modena risponde con quella di Stanco. Finisce 2-2 la partita in trasferta dell’AlbinoLeffe, un match ricco di emozioni e tensioni, soprattutto nella ripresa. La partita inizia con un minuto di silenzio, in memoria dei quattro alpini morti in Afghanistan. L’AlbinoLeffe gioca con il lutto al braccio per commemorare il fratello del giocatore Omar Torri, morto in un incidente stradale venerdì scorso.

In campo questa la formazione al via del match: Tomaslg, Foglio, Sala, Piccinni, Garlini, Bergamelli, Zenoni, Hetemaj, Momentè, Previtali e Cocco. Davanti Mondonico schiera la coppia Cocco-Momentè dopo che Bombardini, convocato nella rosa, non è partito per Modena, probabilmente per un problema muscolare.

L’AlbinoLeffe, nel primo tempo, regge bene il gioco, soffrendo a tratti la rapidità degli avversari. Poche le palle gol, da segnalare due momenti rischiosi: un destro di Pasquato uscito di pochissimo e un tiro di Mazzarani, lungo. Il primo gol di Momentè arriva così a fine primo tempo: al 41′ su calcio di rigore deciso dall’arbitro dopo un fallo di Gozzi su Foglio, atterrato in area.

I bergamaschi raddoppiano 15 secondi dopo l’inizio della ripresa, sempre con Momentè che si libera da centroarea e insacca la rete. Il secondo tempo inizia così in salita con l’AlbinoLeffe che appare grintosa e più spinta all’attacco. Ma la tranquillità dura poco e al 23′ si riaccende la partita con un gol di Stanco che beffa la difesa dell’AlbinoLeffe sfruttando un’incertezza di Piccinni. È la rete dell’1-2 e le emozioni non finiscono qui. Al 35′ c’è l’espulsione di Foglio dopo una mischia in area che provoca problemi a Pasquato: il giocatore, colpito accidentalmente dal bergamasco, inizia a perdere molto sangue dal naso. Con il cartellino rosso l’AlbinoLeffe resta in dieci e si trincera nell’area di rigore. Il Modena ne approfitta e Stanco al 46′ raddoppia, siglando la sua doppietta e chiudendo il match con un pareggio.

L’AlbinoLeffe perde così due punti preziosi e sale a 6 in classifica. Un risultato che la lascia in una situazione precaria, terzultima nella Serie B. Il prossimo match è ora in programma mercoledì 13 ottobre, quando in casa e in orario serale incontrerà il Frosinone.

LA VIDEOSINTESI (seriebwin.tv)

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Atalanta, sono Ardemagni e Ruopolo

i pirati della via Emilia: ciao Sassuolo

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Matteo Ardemagni festeggiato dopo il gol dell'1-0 al Sassuolo

Bella prova dei nerazzurri che vincono meritatamente a Modena contro il Sassuolo con le reti, tutte nel primo tempo, di Ardemagni e Ruopolo. Ancora qualche passo avanti dal punto di vista del gioco e della forza di un gruppo che, nella ripresa, pur soffrendo ha resistito agli attacchi dei padroni di casa e condotto in porto una vittoria preziosissima che fa risalire l’Atalanta al quarto posto in classifica

Modena: una strana partita di centroclassifica tra due squadre che puntano a posizioni ben diverse. Sassuolo ed Atalanta si ritrovano in una prima assoluta tra le due squadre e non attraversano certamente un periodo da consegnare agli annali: se gli emiliani son reduci da una partenza non certo entusiasmante rispetto alle attese, non è da meno un’Atalanta partita con il favore dei pronostici e che ancora fatica a ritrovare se stessa in questo avvio di campionato iniziato tra molti bassi e pochi alti. Le polemiche della settimana Colantuono-tifoseria non hanno certo contribuito a rendere l’ambiente più rilassato e quello di oggi è un importante banco di prova anche per il tecnico nerazzurro.

In ricordo di Mister Giorgi: i nerazzurri disputano il match di Modena con il lutto al braccio in ricordo di Bruno Giorgi, ex tecnico atalantino scomparso la scorsa settimana.

Trazione anteriore: visti i discreti risultati ottenuti con la Reggina, l’Atalanta torna ad affidarsi a Doni dietro le punte Ruopolo ed Ardemagni ma deve far i conti con una difesa a pezzi mentre dalla sponda opposta Arrigoni punta sulla solidità del centrocampo e la vena offensiva di Martinelli per cercare di giocarsela contro la corazzata nerazzurra. Parte decisa la squadra nerazzurra che punta ad una condotta di gara simile a quella con la Reggina con la speranza di avere risultati migliori: Doni al nono sfiora il palo con una conclusione da fuori, poi è Padoin che ci prova anch’esso da fuori con la palla che anche in questo caso esce di poco. E’ il segnale che qualcosa sta per accadere da li a poco: al minuto quattordici l’Atalanta passa e lo fa con uno splendido lancio di Doni in area per Ardemagni che, da posizione angolata sulla destra, fredda Bressan con un preciso diagonale e rompe il ghiaccio mettendo nel sacco a segno la prima marcatura stagionale in campionato con la maglia nerazzurra. Provano a reagire i padroni di casa ma il risultato è davvero poca cosa e si conclude con un diagonale rasoterra da fuori area di De Falco lambisce il palo alla destra di Consigli un minuto dopo la marcatura atalantina. Quando i nerazzurri prendono palla la sensazione è che la storia sia davvero ben diversa: prova e riprova i nerazzurri centrano il punto del raddoppio quando manca poco alla mezz’ora con Ruopolo che, dopo essersi fatto ammonire in precedenza per un fallo di mano ed annullando così una buona occasione, va a segno con uno splendido aggangio in area che evita due difensori al limite dell’area e trafigge Bressan di precisione da distanza ravvicinata. Incassato il raddoppio, il Sassuolo prova a costruire qualcosa in più sul fronte offensivo ma, nella sostanza, l’unico vero pericolo nasce da un cross spiovente in area al minuto quarantuno che chiama Consigli all’uscita improvvisata che crea qualche brivido agli arretrati nerazzurri. Il primo tempo scivola così al termine dopo due minuti di recupero con i nerazzurri meritatamente avanti per 2-0.

Secondo gol per Francesco Ruopolo dopo quello alla Reggina di sabato scorso

Bruno da brividi: nella ripresa si riparte con gli stessi undici da ambo le parti ed il ritmo della gara non appare certamente dei più forsennati: l’Atalanta prova a controllare il match mentre i padroni di casa fanno parecchia fatica a rendersi pericolosi tant’è che il riassunto del primo quarto d’ora del secondo tempo sta tutto in un tiro di Ruopolo finito alto ed una conclusione sbilenca di Valeri per il Sassuolo. L’ingresso in campo di Bruno per i padroni di casa scuote in parte un Sassuolo sin li rassegnato: l’ex attaccante del Modena riesce a creare scompiglio in diverse occasioni nell’area nerazzurra ma, fortunatamente, senza danni per i colori nerazzurri: prima un controllo aereo continuato di Bruno termina con una violenta bordata di collo dal cuore dell’area, ma Consigli è superlativo nella respinta, poi il portiere nerazzurro è ancora protagonista, sempre su Bruno, qualche minuto più tardi. L’assedio finale dei padroni di casa non produce però gli effetti sperati da Arrigoni ed, anzi, è Bonaventura a sfiorare il tris per l’Atalanta nei minuti finali. Il triplice fischio dell’arbitro regala ai nerazzurri il tanto atteso ritorno alla vittoria al termine di una gara sicuramente convincente nei primi quarantacinque minuti e con qualche sofferenza di troppo che però proietta i nerazzurri nuovamente nelle parti alte della classifica: sarà il Torino, nel posticipo di domenica prossima, a misurare la capacità di Doni e compagni di dare continuità a questa bella vittoria contro una squadra come il Sassuolo partita con ambizioni importanti.

La morale: sostanzialmente questa squadra non era una un gruppo di brocchi quando ha perso a Siena così come non è una squadra di fenomeni dopo questa vittoria. Si tratta di trovare quel giusto equilibrio tra una cosa e l’altra senza avere l’ossessione della polemica e della critica come troppo spesso si è fatto di questi tempi e senza dimenticare che si tratta solamente di una semplice partita di calcio…

LA VIDEOSINTESI (seriebwin.tv)

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A picco anche con il Pescara,

l’AlbinoLeffe ora inizia a preoccupare

In fondo all’articolo guarda la videosintesi del match – Sfortunati e decimati dagli infortuni, la squadra di Mondonico offre una discreta prestazione ma viene punita da due gol piuttosto casuali realizzati dal Pescara – Pareggia i conti Cissè su rigore ad inizio ripresa al gol di Olivi giunto nel finale di primo tempo poi la bella rete di Bonanni alla mezz’ora della ripresa fissa il punteggio sul 2-1 per gli ospiti – Seriani ora terz’ultimi in classifica

Il rigore del momentaneo 1-1 realizzato da Cissè: purtroppo sarà solo un'illusione

Bergamo: AlbinoLeffe ancora ko, 2-1 per il Pescara a Bergamo, e la classifica ora piange sempre di più con una terzultima posizione che è diventata solitaria. Non è stata nemmeno brutta la compagine seriana che però ha pagato caramente errori in difesa e in attacco. Clamoroso il gol a porta vuota che Momentè ha fallito nel finale.

Il team allenato da Mondonico ha giocato discretamente nel primo tempo, ma non ha concretizzato con Bombardini due buone chance per passare in vantaggio (al 34′ pt si è allungato la sfera, al 38′ pt ha calciato fuori da posizione invitante). Il Pescara si è visto soltanto una volta, però è stato sufficiente per segnare: al 43′ pt errore di Foglio in fase di uscita e il lob di Olivi ha fulminato un Tomasig forse un po’ troppo fuori dai pali.

Nella ripresa, l’AlbinoLeffe è entrato in campo con maggiore aggressività e con Cisse a dare manforte all’attacco, diventato a due punte. Il pareggio è scaturito al 10′ st su rigore, trasformato con sicurezza dallo stesso Cisse e decretato per un fallo subìto in area da Foglio.

I blucelesti hanno spinto ancora un po’, ma al 28′ st hanno regalato ancora un gol: stavolta l’errore è stato di Bergamelli, che peraltro non si era espresso male al rientro dopo tre mesi di stop, e Ganci ha smarcato Bonanni per la rete del definitivo 1-2 con Tomasig leggermente in ritardo.

Ma sarebbe potuto essere 2-2 se Momentè non avesse sciaguratamente mancato un gol al 39′ st, quando ha scartato anche il portiere ma ha calciato sull’esterno della rete senza passare ai suoi compagni che erano liberi praticamente sulla linea di porta.

IL TABELLINO:

ALBINOLEFFE-PESCARA 1-2

RETI: 43′ pt Olivi, 10′ st rig. Cisse, 28′ st Bonanni

ALBINOLEFFE (4-4-1-1): Tomasig; Luoni, Lebran, Bergamelli, Garlini; Salvi (1′ st Cisse), Previtali, Hatemay, Foglio (32′ st Cia); Bombardini; Cocco (35′ st Momente) – In panchina: Layeni, Geroni, Maino, Girasole. All. Mondonico 5

PESCARA (4-4-1-1): Pinna; Zanon, Mengoni, Olivi, Petterini; Gessa, Tognozzi, Cascione, Bonanni (40′ st Mazzotta), Soddimo (20′ st Sansovini); Ganci (36′ st Nicco) – In panchina: Bartoletti, Del Prete, Semproni, Maniero – All.: Di Francesco

Arbitro: Bagarini di Fermo

Note: spettatori un migliaio circa. Ammoniti Luoni e Gessa. Corner 5-4 per l’AlbinoLeffe. Recupero 0’+4′

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La maledizione è sempre Bonazzoli:

Atalanta bella a metà, è solo 1-1

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Emiliano Bonazzoli, ancora lui, segna l'1-1 che frena ancora l'Atalanta nella corsa alla A

Grande primo tempo dei nerazzurri che sfiorano il gol a ripetizione e passano con Ruopolo ma vengono subito raggiunti da un bellissimo gol dell’attaccante reggino che pareggia dopo pochi minuti. La ripresa vede l’espulsione di Raimondi per doppia ammonizione e la partita perdere di intensità: solo nel finale Padoin da una parte e Sy dall’altra sfiorano la rete della ripresa. Atalanta ancora a rilento che scivola ancora in classifica.

Bergamo: sfatare un incantesimo chiamato Reggina per mantenere il passo di chi la davanti sta già andando di corsa. E’ questo l’obiettivo principale del cantiere-Atalanta con il capocantiere Stefano Colantuono chiamato a cancellare in fretta le critiche (a dir il vero sin troppe) piovute in settimana dopo la bruciante sconfitta di Siena dello scorso week-end. Le mura amiche dell’umidiccio Comunale dopo la pioggia autunnale caduta tra la notte di venerdì e la mattinata odierna chiamano alla riscossa i nerazzurri contro un avversario che per gli orobici è un vero e proprio incubo se si considera che i calabresi in serie A non hanno mai perso a Bergamo, (vincendo anche un drammatico spareggio per restare nella massima serie qualche annetto fa), e rinvigoriti dal rotondo successo sul Modena nell’ultimo turno di campionato. Occorre aprire il libro dei ricordi per trovare l’ultima vittoria atalantina, tra i cadetti, contro la Reggina: un 2-1 in rimonta nel 1998 firmato da Nicola Caccia.

 

Un'immagine del gol di Ruopolo

Artiglieria pesante: Colantuono opta per un centrocampo a rombo, reinserendo Doni tra i titolari a sostegno delle due punte Ruopolo ed Ardegmani ancora alla ricerca del gol perduto ritrovando anche Bellini in difesa ma perdendo per infortunio Manfredini mentre sulla sponda opposta Atzori punta sulla forza del rinvigorito Bonazzoli (anche lui un incubo per i nerazzurri negli anni passati) per cercare di colpire con ripartenze veloci.

Botta e risposta: partenza lanciatissima dell’Atalanta che prova sin da subito a mostrare i muscoli alla Reggina: Ardemagni si libera dal limite ed offre un pallone che Ruopolo manda a sbattere addosso a Puggioni, ma l’ex bomber dell’AlbinoLeffe riuscirà a far di peggio quando due minuti più tardi Padoin opera un traversone che, deviato da un difensore, arriva proprio sui piedi di Ruopolo a due passi dalla porta, ma l’attaccante calcia incredibilmente addosso al portiere reggino che si salva di pugno. E’ questo il preludio al gol che la squadra di Colantuono trova al ventesimo minuto quando Barreto combina con Ruopolo che controlla bene il pallone e dal limite dell’area e trafigge Puggioni con un perfetto diagonale rasoterra destinato nell’angolino alla destra del portiere e si fa perdonare in parte le due ghiotte occasioni fallite in precendenza. L’Atalanta sembra non volersi fermare e la ricerca ad ogni costo del raddoppio porta a disattenzioni che talvolta possono costare molto caro: prendi un giocatore a caso, Bonazzoli proprio lui, e metti che la Reggina non aveva praticamente tirato in porta sino al minuto venti: splendido pallonetto dal limite sinistro dell’area e gol davvero bello che riporta incredibilmente in parità un match sin li a senso unico. L’Atalanta deve a questo punto riprendere a macinare gioco, come se nulla fosse successo e ripartendo nuovamente da capo in un match sin li dominato e nel finale di primo tempo le prospettive fanno ben sperare anche se, come già successo in avvio, la palla non vuole entrare: è il caso di Ardemagni che al trentottesimo conclude in area da buona posizione con Puggioni che respinge e l’accorrente Barreto centra il palo. Ad un passo dall’intervallo tocca a Bellini crossare per l’accorrente Ardemagni che, di testa, manda a lato. La sirena suona al minuto quarantasei e l’1-1 si porta via le due squadre al termine di un primo tempo avvincete ed anche sfortunato per i nerazzurri.

Follia-Raimondi: nessun cambio in vista quando prende il via la ripresa e l’Atalanta da l’idea di voler ricominciare ad alto ritmo ed al terzo minuto Puggioni è ancora protagonista di una tempestiva uscita quando Ruopolo stava per offrire un ottimo pallone a Doni. La Reggina dimostra si fa vedere due minuti più tardi con un colpo di testa di Missiroli parato da Consigli. Il ritmo infernale ipotizzato in avvio inizia a scemare velocemente e le cose si complicano ulteriormente quando al quarto d’ora Raimondi rimedia il secondo giallo di giornata e conseguente espulsione per un fallo di ostruzione su Rizzato che lascia di fatto l’Atalanta in dieci. L’uomo in meno fa aumentare la paura di perdere da ambo le parti e la spavalderia iniziale dell’Atalanta si trasforma in un timido accontentarsi da ambo le contendenti con il ritmo che cala sino almeno alla mezz’ora della ripresa.

Troest santo subito: con cuore e coraggio la squadra nerazzurra prova a gettarsi in avanti nel finale e un paio di buone occasioni arrivano quando prima Padoin impegna Puggioni alla deviazione in corner e poi tocca al neo entrato Troest colpire di testa e mandare la sfera alta. Proprio il danese sarà protagonista pochi minuti dopo di un autentico miracolo in area quando la Reggina sfiora, portandosi avanti per la seconda volta nella ripresa, il colpaccio: traversa di Missiroli e Sy non segna a un metro dalla porta, grazie soprattutto al salvataggio di Troest. E’ l’ultimo brivido di un match che si trascina sino ai cinque minuti supplementari di recupero e si chiude in parità.

Restano ancora molte perplessità su un’Atalanta che scivola ancora in classifica e raccoglie poco, rispetto anche a quanto seminato nel corso del match. Ci si inizia ad interrogare sul perchè di questa involuzione e fatica a carburare di un gruppo che appare davvero di qualità e creato per vincere. Ma non sempre si vince con i nomi ed il calcio lo insegna da molti anni, la speranza è di un pronto riscatto nell’immediato futuro. Forza ragazzi!

LA VIDEOSINTESI (fonte SERIEBWIN.TV):

 

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L’AlbinoLeffe non pervenuto:

tutto facile per il Padova

In fondo all’articolo guarda la videosintesi del matchBrutta prestazione dei seriani che perdono netto all’Euganeo contro un Padova che chiude il match in mezz’ora con le reti di Succi e Di Gennaro: troppe assenze per Mondonico e poche alternative in panchina per il tecnico di Rivolta – La classifica torna a piangere ed i segnali visti oggi non sono certamente dei migliori…

Un’immagine decisamente eloquente di mister Mondonico…

Padova: L’incerottato AlbinoLeffe ha incassato a Padova una sconfitta per 2-0 senza grandi attenuanti, se non quella appena accennata dello schieramento d’emergenza. Ma, al di là dei numerosi giocatori ko (l’ultimo è stato bomber Torri), la squadra seriana ha disputato una non-partita incassando due reti nei primi 32′ e non riuscendo mai a reagire.

Il primo gol è stato firmato all’11’ pt da Succi che si è infilato tra le maglie larghe della difesa bluceleste trafiggendo Tomasig. Raddoppio al 32′ pt con Di Gennaro che anche in questo caso ha sorpreso una difesa bergamasca imbambolata.

Nemmeno nella ripresa l’AlbinoLeffe ha dato segnali di vita ed è stato il portiere Tomasig a evitare diverse volte che il punteggio si tramutasse in una goleada a favore del Padova. Insomma, una giornataccia per i blucelesti e una classifica che ora vede i seriani al terzultimo posto in compagnia del Grosseto.

IL TABELLINO:

PADOVA-ALBINOLEFFE 2-0
RETI: 11′ pt Succi, 32′ pt Di Gennaro.

PADOVA (4-3-1-2): Agliardi; Crespo, Cesar, Legati, Renzetti; Bovo, Vicente, Cuffa (42′ st Jidayi); Di Gennaro (20′ st El Shaarawy); Succi, Vantaggiato (30′ st Filippini) – In panchina: Cano, Cappelletti, Italiano, Rabito – All.: Calori

ALBINOLEFFE (4-4-1-1): Tomasig; Luoni, Passoni (36′ pt Girasole), Lebran, Piccinni; Martinez (1′ st Momentè), Previtali, Hetemaj (13′ st Salvi), Foglio; Bombardini; Cisse – In panchina: Layeni, Garlini, Taugourdeau, Cocco – All.: Mondonico

Arbitro: Baratta di Salerno (Fittante, Argiento; Stefanini)

Note: spettatori circa 5 mila. Ammoniti Passoni, Cuffa, Previtali e Piccinni. Corner 8-4 per il Padova. Recupero 1’+3′

LA VIDEOSINTESI (SERIEBWIN.TV):

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Atalanta, la Vipera è letale:

Mastronunzio stende i nerazzurri

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La delusione dei nerazzurri: a Siena è arrivata la prima sconfitta

La squadra di Colantuono incappa nella prima sconfitta in campionato sul campo del Siena: prova davvero incolore dei nerazzurri che, nonostante molto possesso palla, non riescono ad essere incisivi in attacco ed appaiono distratti in difesa in occasione del gol di Mastronunzio che decide la partita a favore dell’ex Conte.

Siena: una partita, tante storie: Antonio Conte contro Cristiano Doni ed i ricordi di una parentesi atalantina da dimenticare per l’ex giocatore della Juve conclusa con le dimissioni ed un mare di polemiche, Nando Coppola e Andrea Consigli due nemiciamici contro per la prima volta dopo la rivalità forzata in casa atalantina ed una sfida tra quelle che son da molti giudicate come le due grandi favorite del torneo cadetto. Siena-Atalanta è questo e tanto altro in un match che si annuncia un vero e proprio “Palio” di emozioni: infortuni e squalifiche costringono i due tecnici ad una sorta di mezza rivoluzione con Conte che si affida in attacco a Mastronunzio e Calaiò per fare male ad un’Atalanta che Colantuono rivolta quasi da cima a fondo spedendo Pettinari e Ruopolo in panchina e varando la strana coppia d’attacco formata da Ardemagni e Ceravolo con Basha che rientra in mezzo al fianco di Barreto.

Vipera-lampo: la gara parte con un’Atalanta spigliata che gestisce con ordine le operazioni e prova anche la conclusione sin da subito con Barreto ma il pallone finisce alle stelle. Il Siena, prese le misure, inizia a macinare gioco pochi minuti più tardi ma, salvo un paio di scorribande si Sestu in area nerazzurra, è ancora la squadra di Colantuono

Federico Peluso in azione

a portarsi ai limiti dell’area senese senza però rendersi troppo pericolosa. La storia del match cambia però in maniera improvvisa poco prima del quarto d’ora quando, un banale pallone perso dall’Atalanta in zona offensiva diventa letale: bella la ripartenza del Siena con il contropiede ben orchestrato da Del Grosso ed assist perfetto per la testa di Mastronunzio, con difesa nerazzurra in palese stato di sonnolenza, e gol del vantaggio della squadra di Conte che interrompe anche l’imbattibilità di Consigli che durava sin da inizio torneo. Colantuono suona la carica ed i suoi ricominciano sin da subito ad impostare la manovra ma con scarsi risultati in area senese: non c’è da stupirsi quindi se la prima seria conclusione a rete da parte dei nerazzurri giunge solo al minuto trentacinque quando una conclusione da fuori di Padoin con impacciata respinta di Coppola e conclusione finale di Raimondi che risulta però troppo svirgolata e si perde sul fondo. Il Siena guadagna terreno nel finale ed, al contrario dei nerazzurri, quando si presenta in area appare sempre pericoloso: al quarantaduesimo Mastronunzio manca di un niente la deviazione vincente che poteva valere il raddoppio e ad un minuto dalla fine i toscani protestano per un presunto tocco in area col braccio di Peluso su conclusione di Calaiò che però appare decisamente involontario. Scende il sipario sul primo tempo con il Siena avanti e l’Atalanta che evidenzia i soliti problemi in fase offensiva e con un possesso palla apparso sin qui inutile.

Colantuono semaforo rosso: l’inizio della ripresa regala subito una bella giocata di Bonaventura che chiama Coppola ad una parata di sicurezza più che di difficoltà. Colantuono inserisce sin da subito Doni per provare a dare una scossa alla partita dei suoi anche se è ancora il Siena ad andar vicino alla rete con il solito Mastronunzio che conclude sfiorando il palo. Si nota Ardemagni in azione di ripartenza all’ottavo con una bella azione solitaria ma neutralizzata al momento di concludere; nel susseguirsi della stessa azione è ancora Ardemagni a venir steso ai limiti dell’area ma per l’arbitro Ciampi l’azione non è degna di intervento da parte dell’arbitro, cosa che fa infuriare ancora di più Colantuono che viene subito allontanato dal campo dal direttore di gara. Come già nel primo tempo, il possesso palla nerazzurro si argina contro un Siena che, quando riparte prova sempre a far male: sempre Mastronunzio (un incubo per i nerazzurri oggi) al quarto d’ora colpisce di testa al quarto d’ora mandando la palla alta e poi si vede annullare un gol poco più tardi per fuorigioco.

Assalto finale: l’ingresso di Ruopolo punta a dare maggior spinta offensiva ad un’Atalanta sin li davvero poco ispirata in attacco: l’ex AlbinoLeffe viene inserito al fianco di Ardemagni con Doni dietro a spingere. I risultati però non rispecchiano quanto auspicato ed, anzi, la partita va pian piano perdendo di intensità con il Siena che riesce a gestir meglio il possesso del pallone e l’Atalanta che appare sempre più priva di idee: bisogna aspettare l’ultimo quarto d’ora per ritrovare i nerazzurri in fase offensiva. Ci prova prima Doni di testa con il pallone che finisce alto, poi è lo stesso Siena a cercare involontariamente di dare una mano ai nerazzurri al minuto quarantaquattro con il tocco di Vitiello in provvidenziale anticipo su Ardemagni che però chiama Coppola al grande intervento ed alla conseguente deviazione in corner: sembra un paradosso ma la migliore occasione del match per l’Atalanta la crea… il Siena! L’ultimo sussulto dei nerazzurri arriva a fil di sirena quando al quinto di recupero la conclusione di Doni dal limite finisce al fil di palo e mette di fatto una pietra tombale alla prima sconfitta stagionale di un’Atalanta ancora in cerca di una vera identità sul piano del gioco e, soprattutto, in attacco: senza segnare non è auspicabile andare molto lontano e non ci si può sempre affidare ai tiri dell’Ave Maria dell’ultimo minuto. Amen.

LA VIDEOSINTESI:

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Torri fa scappare l’AlbinoLeffe,

poi il Crotone riprende i seriani: 1-1

In fondo all’articolo guarda la videosintesi del match – I seriani di Mondonico portano a casa un pareggio dal secondo impegno consecutivo al Comunale: subito avanti con Torri, che poi sciupa anche la palla del raddoppio, Bombardini e compagni non riescono a chiudere il match ed un Crotone attento ed ordinato strappa il pari in avvio di ripresa con Ginestra.

L’esultanza di Omar Torri dopo il gol realizzato

Bergamo: dopo il 3-1 rifilato al Varese, l’AlbinoLeffe ha sperato di centrare la seconda vittoria casalinga di fila, invece il gol di Torri nei primi minuti si è rivelato illusorio. Contro il Crotone è finita 1-1, un pareggio che comunque muove la classifica.

L’AlbinoLeffe, schierato da Mondonico con un 5-4-1 che presentava tutti i tre acciaccati dela vigilia (Bombardini, Torri e Luoni), ha avuto una partenza spumeggiante e al 14′ i seriani hanno realizzato l’1-0 con una bellissima combinazione Bombardini-Torri: assist rasoterra e centrale del fantasista per l’attaccante che è entrato in area freddando Belec.

Torri ha avuto la palla del 2-0, su assist di Foglio, ma Belec è stato portentoso nel salvare la sua porta. Dopo 30′ formidabili, la luce in casa bergamasca si è spenta, è cresciuto il Crotone che quasi allo scadere del tempo ha avuto una ghiotta palla per pareggiare, ma è stato bravissimo Tomasig a negare l’1-1 a De Giorgi dopo un contropiede orchestrato da Cutolo.

Nella ripresa, si è visto ancora un AlbinoLeffe involuto e i calabresi hanno rimontato al 7′, quando Ginestra è penetrato nelle maglie di una difesa bluceleste tentennante. Sull’1-1, il match si è trascinato stancamente fino alla conclusione, anche perché il team di Mondonico, orfano dell’infortunato Torri dal 13′ st, non ha più avuto la forza di rilanciare la sua azione sotto un violento acquazzone.

In classifica non c’è molto da scherzare visto il diciottesimo posto, ma i 5 punti in cassaforte sono comunque un bottino da non disprezzare  per la banda seriana.

 
IL TABELLINO:
ALBINOLEFFE-CROTONE 1-1
RETI: 14′ pt Torri, 7′ st Ginestra
ALBINOLEFFE (5-4-1): Tomasig; Martinez (38′ st Salvi), Lebran, Passoni, Luoni, Piccinni; Bombardini, Previtali, Hetemaj, Foglio (13′ st Cisse); Torri (13′ st Momentè) – In panchina: Layeni, Maino, Geroni, Cia – All.: Mondonico
CROTONE (4-2-3-1): Belec; Crescenzi, Viviani, Abruzzese, Migliore, Eramo; Galardo; De Giorgio (28′ st Ledesma) Cutolo (37′ st Degano), Napoli; Ginestra (24′ st Uccello) – In panchina: Bindi, Cabeccia, Vinetot, Parfait – All.: Menichini
Arbitro: Palazzino di Ciampino
Note: spettatori 1.500 circa. Ammoniti Carobbio, Luoni, Previtali ed Eramo. Angoli 4-4. Recupero 0’+3′
 
LA VIDEOSINTESI:
 
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