AlbinoLeffe: riuscito l’intervento a mister Mondonico

Intervento perfettamente riuscito per mister Mondonico: i tifosi del mister di Rivolta sorridono

Con un comunicato apparso sul sito ufficiale dell’AlbinoLeffe la società seriana comunica quanto segue:

«Mister Emiliano Mondonico si è sottoposto stamattina, lunedì 31 gennaio, a un intervento chirurgico eseguito dal professor Novellino e dalla sua équipe. L’operazione è perfettamente riuscita e si prevede ora un periodo breve di convalescenza. Mondonico inoltre ringrazia tutti i tifosi e gli appassionati che in questi ultimi giorni gli hanno dimostrato tanto affetto e calore». È il testo del comunicato ufficiale diramato dall’AlbinoLeffe.

Diarionerazzurro.it si unisce alla gioia di tutti i tifosi del mister di Rivolta d’Adda che si appresta a vincere una nuova ed importante sfida, forse quella più importante della sua vita. A presto Mondo!




AlbinoLeffe-choc dopo l’1-1 con l’Ascoli

Mondonico lascia per gravi motivi di salute

Dopo il pareggio interno con l’Ascoli l’ambiente seriano è scosso dalla notizia comunicata dal presidente Andreoletti: mister Mondonico lascia temporaneamente la panchina dell’AlbinoLeffe per potersi curare a fronte di gravi problemi di salute. Un fulmine a ciel sereno la notizia che scuote anche i cuori dei tifosi seriani e non solo che hanno avuto modo di poter ammirare l’operato di un uomo dal grande carisma e professionalità.
Diarionerazzurro.it augura una pronta guarigione al mister di Rivolta d’Adda ed un pronto ritorno sui campi di gioco e si stringe attorno anche alla famiglia del tecnico seriano.

Mister Mondonico lascia l'AlbinoLeffe per gravi motivi di salute: per il Mondo inizia la partita più importante

Bergamo: quando il calcio passa in secondo piano, ci sono partite ben diverse da affrontare e, quella del Mondo, è una partita affascinante al punto tale da esser persino più importante del suo mondo pallonaro che lui tanto ama ed alla quale ha dato tutto ed anche qualcosa in più. La notizia viene battuta sabato pomeriggio in diretta su Sky verso le 17,20: mister Emiliano Mondonico è costretto a lasciare temporaneamente la panchina dell’AlbinoLeffe per gravi motivi personali. Sarà il suo vice Fortunato a sostituirlo.

È stato il presidente Gianfranco Andreoletti a presentarsi in sala stampa, dopo AlbinoLeffe-Ascoli 1-1, e a dire che Mondonico deve combattere, e non in campo, la partita più importante della sua vita e che dunque, almeno temporaneamente, non potrà allenare il club seriano. Sulla panchina si siederà l’ex atalantino Daniele Fortunato, il più stretto collaboratore del tecnico di Rivolta d’Adda. Le parole di Andreoletti hanno lasciato intendere che si tratta di un problema di salute, ma il presidente per ragioni di privacy non ha voluto naturalmente approfondire il discorso. Subito dopo il match Mondonico è tornato a casa con i suoi familiari senza rilasciare dichiarazioni. Andreoletti ha ringraziato il tecnico per il lavoro svolto, sottolineandone la straordinaria professionalità e augurandosi che Mondonico possa risolvere i suoi problemi e tornare presto sulla panchina dei blucelesti. Mondonico, 63 anni, nella sua lunga carriera (più di mille partite come allenatore), ha guidato per due volte anche l’Atalanta: dal 1987 al 1990 e dal 1994 al 1998 e tutti si augurano che la sua carriera non si fermi alla partita con l’Ascoli ma possa al più presto proseguire con altre, grandissime imprese che il Baffo di Rivolta saprà regalare ai propri tifosi.

LA PARTITA: c’è anche da raccontare di calcio in questo contesto assolutamente inusuale ed inaspettato. AlbinoLeffe e Ascoli hanno pareggiato per 1-1 al Comunale di Bergamo nella 24ª giornata del campionato di serie B. Non è stata una bella partita.

I seriani sono stati infilati al 10′ pt da Fezcesin, hanno pareggiato al 42′ pt da Torri e al 91′ è stato Tomasig a salvare i bergamaschi dal ko.

I primi minuti sono stati da brividi per il team allenato da Mondonico: sbadati in difesa, un vizio cronico, i giocatori seriani sono stati sorpresi nell’azione dello 0-1 (libero Cristiano di crossare da destra e libero Fezcesin di segnare di testa) e anche nei minuti successivi non hanno dato dimostrazione di solidità.

L’infortunio di Momentè (sospetta distorsione a un ginocchio) ha indotto il mister a inserire Torri e proprio lui è stato abile a riequilibrare il risultato nel finale del primo tempo su traversone di Regonesi e velo di tocco con una girata da bomber di razza.

Nella ripresa, è stato l’Ascoli ad avere le più limpide palle-gol e Tomasig è dovuto intervenire due volte in modo determinante, al 19′ st su Lupoli, pericoloso anche al 26′ st (tempestivo Regonesi nel recupero) e al 46′ st su Moretti: una parata, quest’ultima, che ha salvato l’1-1.

Bombardini, inserito al 12′ st, ha tentato di rivitalizzare la manovra dell’AlbinoLeffe che però non ha prodotto nessuna opportunità favorevole. Il punticino consente comunque ai seriani di mantenere un buon margine di sicurezza sulle maggiori pericolanti (+4 sulla quartultima).

IL TABELLINO:

ALBINOLEFFE-ASCOLI 1-1

RETI: 10′ pt Fezcesin, 42′ pt Torri

ALBINOLEFFE (4-4-2): Tomasig; Luoni (12′ st Bombardini), Sala, Piccinni, Regonesi; Grossi, Passoni (35′ st Bergamelli), Mingazzini, Zenoni; Cocco, Momentè (23′ pt Torri). In panchina: Offredi, Salvi, Garlini, Martinez. All. Mondonico

ASCOLI (4-5-1): Guarna; Marino, Faisca, Micolucci, Calderoni; Giorgi (12′ st Lupoli), Di Donato, Pederzoli, Moretti, Cristiano (22′ st Mendicino); Feczesin (39′ st Romeo). In panchina: Maurantonio, Rosania, Uliano, Doumbia. All. Castori

Arbitro: Cervellera di Taranto

Note: gara di andata: Ascoli-AlbinoLeffe 2-0 – spettatori 1.500 circa – ammoniti Piccinni, Cocco, Mingazzini, Moretti e Micolucci – angoli 7-5 – recupero 2’+2′

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L’Atalanta abbraccia Marilungo:

gran colpo del mercato nerazzurro

Guido Marilungo mostra la maglia numero 66 che indosserà da sabato

Benvenuto Marilungo. L’atteso colpo di mercato, tanto atteso dai tifosi atalantini, si è presentato alla stampa poco dopo le 13. In compagnia del direttore generale Roberto Spagnolo e del direttore sportivo Gabriele Zamagna, il ragazzo di Montegranaro, provincia di Ascoli Piceno, è apparso carico, motivato e pronto a ricambiare la fiducia data dalla società atalantina.

Nonostante la giovane età, le idee del calciatore ascolano, classe 1989, sono ben chiare: la serie A a tutti i costi. «Ho l’ambizione e la voglia di tornare subito in serie A e di vincere il campionato, come ho fatto a Lecce nella passata stagione. Il progetto dei nerazzurri è solido, a Bergamo c’è tanta passione e io dunque non ho avuto nessun problema a scendere in serie B».

«Spero di ritagliarmi subito uno spazio importante, anche se non sarà facile, perché sono arrivato in un gruppo già solido. Sono già pronto per scendere in campo sabato dal momento che alla Samp mi sono sempre allenato. I mie ex compagni hanno saputo anche loro mercoledì mattina del mio trasferimento: gli ex atalantini Pazzini, Zauri e Tissone mi hanno parlato benissimo di Bergamo». (fonte: ecodibergamo.it)

L'immagine che apre il sito Atalanta.it con l'autografo di Guido Marilungo




Buon anno a tutti i lettori!

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Proseguire il filotto, o entrare nella storia?

I due mondi di Atalanta-AlbinoLeffe

Gianpaolo Pazzini mette a segno il gol che regala il primo derby all'Atalanta

Milano: un derby, di per se, normale non lo è mai: da Inter-Milan, a Toro-Juve sino a Genoa-Samp e senza scordarci di Roma-Lazio, nel mezzo delle stracittadine più famose d’Italia c’è anche la piccola grande Bergamo ad issare la propria bandiera dei derby vivendo quello che oppone l’Atalanta, simbolo indiscutibile di una città, una ragione di vita, uno status, un modo di essere alla piccola meraviglia chiamata AlbinoLeffe icona di un calcio semplice e fatto di giovani lanciati alla ribalta ed usato sicuro utilizzato per centrare l’obiettivo primario: quella salvezza che, solo qualche annetto fa ha rischiato di diventare una clamorosa promozione in serie A sfumata all’atto finale contro un Lecce che cancellò i sogni di gloria e trasformò in una eterna incompiuta la meraviglia seriana. Dopo di allora, per la squadra celeste una serie di stagioni più o meno tranquille e la voglia di confermarsi in una cadetteria sempre più difficile per il clan e la politica pane e salame del presidente Andreoletti. Due mondi opposti, uno contro l’altro per la più strana delle stracittadine, dove rimane il sentimento di amicizia e stima delle due contendenti, poco a che vedere con i veleni dei derby citati all’inizio del nostro racconto. 

 

Alex Pinardi apre un derby senza storia: 4-0 per l'Atalanta

L’alba di un nuovo Mondo: non sarà invece una partita come le altre per Emiliano Mondonico, lui che con l’Atalanta ha fatto meraviglie in passato e che disputa questo derby per la seconda volta (successe anche nel 2006) alla guida della truppa seriana e che è forse il personaggio più temuto in casa atalantina. Chi, meglio di lui, conosce i segreti, punti deboli e di forza di una squadra che ha allenato per anni? Alla vigilia del primo derby sulla panchina seriana, il Baffo di Rivolta dichiarò “Abbiamo le stesse possibilità di vincere il derby noi come i nomadi di vincere Sanremo…”: l’Atalanta vinse per 3-2, ma l’AlbinoLeffe non sfigurò per nulla.

Cabala o exploit? Numeri alla mano, le statistiche propongono un trend senza storia per la stracittadina di Bergamo: quattro incontri in cadetteria ed altrettante di vittorie dell’Atalanta; undici i gol segnati dai nerazzurri, tre le marcature dei seriani (non viene conteggiato un match di coppa Italia, anch’esso vinto dalla squadra atalantina); l’AlbinoLeffe può sino ad ora accontentarsi del piccolo primato del primo gol segnato nella breve storia del derby di Bergamo: Davide Possanzini aprì le danze nel primo Atalanta-AlbinoLeffe di campionato, ma i nerazzurri recuperarono e vinsero il match grazie alle reti di Pinardi e di un giovanissimo Pazzini. I due successivi derby risultarono nettamente a favore dell’Atalanta che si impose rispettivamente per 4-0 e 2-0; solo nell’ultimo derby disputato tra i cadetti (guarda caso, con Mondonico in panchina) i nerazzurri si imposero con un 3-2 frutto delle prodezze di Zampagna e Gautieri con la squadra celeste che, dopo il gol di Regonesi nel finale, provocò qualche grattacapo di troppo ad una squadra che sarebbe poi destinata a vincere il campionato. Quella di domani è dunque l’occasione per vedere se l’Atalanta sarà in grado di calare il filotto di vittorie contro l’AlbinoLeffe o se i seriani centreranno l’impresa di uno storico risultato utile contro i cugini nerazzurri. 

Ex a valanga: inutile dilungarsi sul lungo, se non chilometrico, elenco di ex presenti da ambo le parti: in particolar modo la squadra seriana vanta praticamente una squadra intera (e con nomi di tutto rispetto) formata da ex giocatori nerazzurri: da Gigi Sala a Bergamelli, da Perico a Cissè, ce ne son davvero tanti tra le fila seriane ma nemmeno da parte nerazzurra si scherza con gli ex: il primo della lista fu Federico Peluso (diventato nuovamente papà in questi giorni, auguri!) sino all’acquisto in estate di Raimondi e bomber Ruopolo. 

AMARCORD:
Ecco l’elenco dei quattro derby di Bergamo sin qui disputati ed, in esclusiva, gli articoli in formato pdf che DIARIONERAZZURRO.IT realizzò da salvare e conservare:

STAGIONE 2003/2004:

ATALANTA-ALBINOLEFFE 2-1 

ALBINOLEFFE-ATALANTA 0-4 

  • STAGIONE 2005/2006

ATALANTA-ALBINOLEFFE 2-0 

ALBINOLEFFE-ATALANTA 2-3




Io, tifoso senza pancia che non sono un professorone…

Chi conosce e segue diarionerazzurro.it si sarà accorto da sempre che, in anni ed anni di presenza fedele sul web, non sono mai stati temi di nostra competenza degli argomenti quali polemiche inutili e sterili.

Abbiamo trattato dei temi che talvolta non avevano a che fare con il calcio (ricordo uno speciale sul disastro delle Torri Gemelle, un’altro sulla morte di Papa Giovanni Paolo II tanto per citarne un paio) ma non ci siamo mai invischiati in faccende che non fossero il raccontare a chi entra sul sito le partite dei nerazzurri con la semplicità e la serenità che un vero diario vorrebbe trasmettere, soffermandosi solo sul raccontare gli eventi ed evitando tutto ciò che gli sta intorno: una partita di pallone è costituita da novanta minuti in cui ventidue giocatori corrono dietro ad una palla per divertirsi e regalare emozioni alla propria gente, ai propri tifosi che, come è giusto che sia, hanno libertà di esprimere giudizi positivi oppure negativi, di far nascere discussioni se Tizio è meglio di Caio o se Pinco deve allenare la propria squadra oppure se Pallino la saprebbe gestire meglio: certe polemiche entrano ed escono dai bar ed i tifosi sono il sale di queste discussioni; esiste però un confine entro cui chi, invece, deve scrivere e raccontare della propria squadra del cuore deve limitarsi e non oltrepassare. Se si oltrepassa quella linea, molto spesso si passa per il professarsi megalomani di questa scienza che altro non è che un semplice gioco chiamato calcio: non ho mai creduto di aver nemmeno osato guardare dove fosse quella linea ma, navigando qua e la per la rete si scopre che in giro si permettono di scrivere che alcuni personaggi pensano di avere la scienza nerazzurra infusa all’interno della propria tastiera del pc  ed affermano di “Non parliamo mai a caso, da ignoranti di calcio, studiamo più di altri “espertoni” e “professoroni” della scienza calcistica.”… per andare poi avanti ancora e scoprire “Che il calcio si basi su analisi di pancia e non razionali, è ormai prassi consolidata.”.

Fortunatamente chi vi scrive non ha problemi di pancia, ma ha anche il giusto pelo sullo stomaco per essere critico quando le cose non vanno bene, ed essere felice quando invece tutto va per il meglio ma godo anche della sufficiente umiltà di non varcare quella linea di rispetto che non mi farebbe mai pensare di mettermi a criticare le opinioni altrui professandomi chissà quale guru del calcio atalantino. Piuttosto penso sarebbe più corretto che chi rivolge accuse abbia il buon gusto ed il coraggio (merce assai rara di questi tempi) di fare nomi e cognomi, oppure di rivolgersi ai diretti interessati senza fare di ogni erba un fascio.

Mi diletto in questo hobby e collaboro anche con persone squisite a cui do una mano con alcuni miei pezzi e che si dimostrano tifosi sani e veri di una squadra che, nei suoi momenti di difficoltà, non ha bisogno ogni santo giorno di un costante gioco al massacro da parte di luminari che sanno solo sparare sentenze, ma hanno bisogno che attorno a loro sentano anche la fiducia dell’ambiente che è costituito dai tifosi, ma anche di chi scrive su giornali, riviste o nel web.

Questo comportamento ai limiti dell’assurdo che punta sempre e solo a fare critica inutile e sterile altro non fa che portare inutili tensioni e discussioni futili che, sicuramente, non aiutano squadra e società a lavorare con la giusta serenità che gli compete: raccontare dalla prima gara di campionato che Ardemagni altro non è che la fotocopia di Acquafresca, o leggere su questo ragazzo considerazioni del tipo (riporto TESTUALMENTE) “Se non riesce a reggere le pressioni di una piazza come Bergamo le vie sono due: o è destinato ad una carriera mediocre, oppure si dia al Golf o al tennis dove gioca per conto suo…” hanno sinceramente di tutto tranne che dell’inerente al contesto delle difficoltà che Ardemagni sta avendo in questo avvio di stagione. Massacrare puntualmente il mister per le sue scelte, seminare pessimismo simil-catastrofico dopo nemmeno un quarto di stagione non sono certamente quanto il presidente Percassi ha chiesto a tutti (dai tifosi, ai mass media) per cercare di riportare questa Atalanta in serie A. Vien da chiedersi se questi personaggi vogliano davvero il bene dell’Atalanta o puntino solo a cercare di destabilizzare un ambiente sin troppo carico di suo di pressioni e attese che sbucano da ogni parte nei meandri di Zingonia…

Tutto questo serve a ribadire, semmai ve ne fosse bisogno, che diarionerazzurro.it si dissocia da questa campagna di asssurda e, per certi versi, stupida che alcuni portali e certa gente porta avanti da qualche tempo con il solo scopo di fare del male a quell’Atalanta che è patrimonio della città di Bergamo e di tutta la sua gente che la ama davvero al punto di riempiere uno stadio di oltre 20mila persone a partita, cosa che mezza Italia ci invidia.

Sono e sarò sempre al fianco di questa squadra, sarò critico al momento giusto ma senza mai permettermi esagerazioni senza senso perchè questa squadra mi fa brillare gli occhi e venire la pelle d’oca nel solo momento in cui la vedo uscire dal tunnel di qualsiasi stadio, perchè mi ha spinto a dedicarmi con passione a lei, perchè è la squadra per cui tifo ed a cui non vorrei fare male per nulla al mondo e che ha nella sua tifoseria quello splendore che ti sa catturare e farti davvero innamorare di calcio, quello vero.

Per questo chi vi scrive resta convinto che questa squadra possa farcela a centrare il suo traguardo, immaginandosi poi quanti mal di pancia verranno a questi scienziati nerazzurri che si prendono la briga di fare di ogni erba un fascio e tirando in ballo tutti quanti senza prima guardare nel proprio orticello…

Mai come in questo caso… Forza Atalanta… ol rest al vansa!!! (speriamo si scriva così!)

Luca Rossi