L’incubo scommesse invade il calcio:

Doni indagato, l’Atalanta rischia grossi guai

L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Cremona, ha portato finora a 16 arresti tra cui Beppe Signori ex bomber della Lazio e della Nazionale. Indagati Doni, capitano dell’Atalanta, e Bettarini. Coinvolto anche il Siena che rischia la promozione così come i nerazzurri.

Beppe Signori esce dalla questura di Bologna: è agli arresti domiciliari da questa mattina

Roma: un’inchiesta sul calcio scommesse che travolge tutti. Giocatori, soprattutto, colpevoli di aver fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. I reati contestati sono associazione a delinquere ed estorsione. E tra i sedici arrestati c’è Beppe Signori. Per l’ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Ventotto gli indagati dell’inchiesta chiamata Ultima Scommessa, tra cui il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni: il suo nome risultava infatti come referente nelle intercettazioni sulle partite di B. Sotto inchiesta ci sono infatti tre gare dell’Atalanta e una del Siena, neopromosse in A che adesso rischiano grosso. Sempre tra gli indagati c’è anche Stefano Bettarini. Mentre un’ordinanza di custodia cautelare è arrivata pure all’ex centrocampista Mauro Bressan e ad Antonio Bellavista, ex capitano del Bari. Ma l’operazione è ancora in corso e l’elenco potrebbe allungarsi. In totale sono 18 le gare sotto inchiesta, tra cui 5 di B e una di A, eccone la lista completa:

SERIE A

– INTER-LECCE 1-0 del 20 marzo 2011

SERIE B

– LIVORNO-ASCOLI 1-1 del 25 febbraio 2011
– ASCOLI-ATALANTA 1-1 del 12 marzo 2011
– ATALANTA-PIACENZA 3-0 del 19 marzo 2011
– PADOVA-ATALANTA 1-1 del 26 marzo 2011
– SIENA-SASSUOLO 4-0 del 27 marzo 2011

LEGA PRO

Girone A

– CREMONESE-SPEZIA 2-2 del 17 ottobre 2010
– MONZA-CREMONESE 2-2 del 21 novembre 2010
– CREMONESE-PAGANESE 2-0 del 14 novembre 2010
– SPAL-CREMONESE 1-1 del 16 gennaio 2011
– ALESSANDRIA-RAVENNA 2-1 del 20 marzo 2011
– REGGIANA-RAVENNA 3-0 del 10 marzo 2011
– VERONA-RAVENNA 4-2 del 27 febbraio 2011
– RAVENNA-SPEZIA 0-1 del 27 marzo 2011

Girone B
– BENEVENTO-VIAREGGIO 2-2 del 13 febbraio 2011
– BENEVENTO-COSENZA 3-1 del 28 febbraio 2011
– TARANTO-BENEVENTO 3-1 del 13 marzo 2011
– BENEVENTO-PISA 1-0 del 21 marzo 2011

(fonte testi ed elenco partite: gazzetta.it)




La notte dei sogni: la marea atalantina colora Bergamo di nerazzurro per una grande festA!

Spettacolare serata quella di Bergamo ieri sera: i nerazzurri sfilano per le vie centrali della città a bordo di un pullman scoperto ed in mezzo ad una vera e propria invasione atalantina che festeggia i loro beniamini in una cornice straordinaria di pubblico, cori e gioia. La squadra ha poi sfilato su un gigantesco palco ed in conclusione il presidente Percassi ha salutato tutti i tifosi presenti ringraziandoli per la splendida stagione e per l’incessante sostegno garantito sempre anche nei momenti più difficili della straordinaria cavalcata orobica verso la serie A.

Il pullman scoperto dei nerazzurri attraversa la città immerso in un bagno di folla straordinario

Bergamo: lo stesso pomeriggio coincidente con la matematica promozione in serie A il presidente Antonio Percassi aveva richiesto che 100mila persone si riversassero in piazza a Bergamo la sera del 21 maggio per rendere il meritato tributo ai loro beniamini. Beh, non saranno state centomila, magari anche “solo” quaranta-cinquantamila, ma l’adesione alla serata magica di ordinaria follia atalantina voluta dal presidente nerazzurro ha riscosso decisamente il tutto esaurito per le vie di Bergamo. Centinaia di migliaia di persone hanno colorato di nerazzurro le vie della città ed atteso con ansia le ore 21, magic moment in cui il pullman scoperto con a bordo Doni e compagnia è sbucato dal megapalco allestito in occasione della serata ed ha attraversato una autentica marea nerazzurra con i tifosi che impazzivano di gioia al passaggio dei loro beniamini.

Prima allo stadio…: la festa è scattata subito dopo il fischio finale del match tra Atalanta e Cittadella: come concordato, nessuna invasione di campo. I giocatori, ognuno con i propri figli, hanno festeggiato il ritorno in serie A congedandosi dal pubblico dello stadio con il consueto giro di campo tra gli applausi dei loro sostenitori.

Poi in città: usciti dallo stadio, i tifosi si sono riversati verso piazza Matteotti, l’ombelico della festa. Uno sciame nerazzurro tra bandiere, clacson e tanta felicità si riversa per la città ed alle 17,30 il via alla diffusione della musica con spettacoli degli artisti del circo di Ambra Orfei, dislocati lungo viale Papa Giovanni XXIII. La zona di Porta Nuova e del Sentierone è animata dalle iniziative del Villaggio nerazzurro.

Esce dal palco il pullman con a bordo i giocatori dell'Atalanta: inizia la festA!!!

Ore 21, il delirio: con il trascorrere delle ore le vie della città si sono riempite, sino a pochi minuti prima delle 21 quando la squadra è partita da piazza Matteotti sul pullman scoperto e ha sfilanto lentamente, quasi bloccato dai tifosi in delirio per le vie della città seguendo il percorso da piazza Matteotti a viale Papa Giovanni XXIII fino ad arrivare a piazza Marconi, il piazzale della stazione ferroviaria, e il rientro in piazza Matteotti, davanti al Comune.
Lungo tutto il percorso sono state collocate le gigantografie dei giocatori, che hanno fatto da coreografia al passaggio del pullman scoperto. Il viaggio dei sogni dei nerazzurri ha proseguito lungo le vie sino poco dopo le 22 quando Doni e compagni sono scesi dal pullman in via Tiraboschi arrivando a piedi in piazza Matteotti, scortati dai tiifosi.
Lo spettacolo è continuato poi sul palco sostenuto dall’aiuto di due maxischermi nelle zone adiacenti: sono stati chiamati uno ad uno tutti i protagonisti di questa stagione, in una presentazione all’americana con sullo sfondo una gigantesca serie A che si illuminava all’uscita di ogni nerazzurro. Tutti hanno indossato le magliette celebrative della promozione ed hanno intonano canti e cori di ogni genere con il tifo alle stelle per Bonaventura, Consigli, Bellini, Tiribocchi e Doni.

Il ringraziamento del Presidente: è toccato ad Antonio Percassi il saluto di chiusura ai tifosi, con il suo intervento sul palco letteralmente sommerso da cori e applausi: “Qui in questa piazza c’è un cuore nerazzurro che batte forte, scorre sangue nerazzurro. Siamo stati 100 mila e la prossima volta saremo 200 mila” chiudendo con un simpatico nuovo motto per la prossima stagione che, tradotto dal bergamasco, significa “Non dobbiamo più tornare indietro”… ed è difficile dargli torto!

I giocatori nerazzurri sul pullman in autentico delirio con i propri tifosi

Il bagno di folla incredibile che attendeva i nerazzurri

Il pullman nerazzurro attraversa la città




Avviso ai lettori

Diarionerazzurro.it sarà presente domani a Bergamo in occasione della partita Atalanta-Cittadella e nella serata dedicata all’evento “Notte nerazzurra” con i tifosi chiamati a raccolta dal presidente Percassi per festeggiare lo straordinario campionato dei ragazzi di Colantuono. Visto l’impegno su ambo i fronti e, visto che il sito è gestito da una sola persona, il pezzo sul match contro il Cittadella ed un articolo dedicato alla serata di gala atalantina verranno realizzati e pubblicati nella giornata di domenica. Mi scuso in anticipo, ma purtroppo mi riesce difficile dividermi in due… domenica il sito tornerà ad essere aggiornato!

Restate comunque in contatto col mondo nerazzurro tramite la nostra pagina facebook che verrà aggiornata con fotografie e video ed il nostro sito partner Atalantini.com, che seguirà anche lui passo dopo passo il sabato speciale dell’Atalanta.

Grazie

Luca Rossi




Perdere la vetta o chiudere una favola?

L’enigmatico derby dell’Atalanta

Il posticipo di lunedì contro i nerazzurri rappresenta un incrocio molto particolare e delicato, soprattutto per i cugini seriani che navigano in pessime acque di classifica: con la promozione già in tasta resta da capire quale sarà l’atteggiamento di Doni e compagni contro la truppa di Mondonico che, in caso di nuova sconfitta, metterebbe più di un piede in prima divisione mettendo di fatto la parola fine alla cavalcata seriana nella serie cadetta dopo un lungo periodo di permanenza tra sogni, speranze e realtà.

E chi l’avrebbe mai detto: da anni bollata come poco più di una semplice amichevole in famiglia, il derby tra Atalanta ed AlbinoLeffe si trasforma in una sfida con i risvolti imprevedibili e con sullo sfondo un possibile scenario ai limiti del drammatico.

L'esultanza dei giocatori dell'AlbinoLeffe dopo il gol dell'1-0 nella gara di andata

Il tema: il doppio 3-1 incassato con Empoli e Reggina ha fatto sprofondare l’AlbinoLeffe nelle zone basse del campionato e, ad oggi, i seriani sarebbero chiamati a giocarsi la salvezza ai playout se la stagione finisse qui. Agli uomini di Mondonico restano però tre gare per tenere in piedi la speranza di centrare la salvezza senza la necessità di passare per lo spareggio con la variabile di un calendario che, dati alla mano, ha dell’impossibile: Atalanta e Siena in casa con in mezzo la trasferta a Piacenza. Ad oggi, la quota salvezza in cadetteria è stimata intorno ai 50 punti e, consideranto che i seriani sono fermi a quota 43, vuol dire conquistarne sette in tre gare. Paradossi del calcio: vincere in casa con Atalanta e Siena, pareggiando possibilmente a Piacenza. Rob de matt viene subito da pensare, basti solo immaginare che due delle tre avversarie sono in vetta al campionato con un abisso di vantaggio sul terzo posto.

La variabile promozione: c’è da dire che, l’aritmetica promozione che Atalanta e Siena hanno conquistato poco più di una settimana fa può essere l’amuleto vincente per la banda seriana: sperare cioè in un “rilassamento” delle due di vetta per cercare di portare a casa più punti possibili e fare fieno in cascina nella volata salvezza.

Ma la vetta no?: dall’altro lato va invece evidenziato come Siena ed Atalanta vogliano entrambe concludere questo campionato già vincente di suo andando a vincere il torneo piazzandosi al primo posto. Questo potrebbe estrarre nuova linfa agli stessi nerazzurri che farebbero carte false pur di mettersi dietro in classifica i toscani e, soprattutto, il tanto odiato ex tecnico Antonio Conte.

Questione di cuore: la vetta da una parte, il dramma dall’altro: l’Atalanta vincendo il derby andrebbe a lanciare un

Francesco Ruopolo, l'ex decisivo per la rimonta nerazzurra nell'ultimo derby

nuovo segnale importante nella corsa alla vittoria finale della B ma, di fatto, spedirebbe ad un passo dal baratro della Prima Divisione i concittadini dell’AlbinoLeffe che, in caso di sconfitta, si vedrebbero impantanati al punto tale da considerare la salvezza una missione quasi impossibile.

Atalantino duble-face: e così, anche tra i tifosi si scatenano le opinioni ed i punti di vista… si parte da chi ribadisce che a Bergamo è “Solo Atalanta” e tutto il resto “al vansa” e con un pizzico di orgoglio si augura anche che l’avventura seriana in B finisca proprio quest’anno, a chi invece ne fa una questione di stadio invocando la logica per cui senza l’AlbinoLeffe tra i cadetti il terreno del Comunale avrebbe almeno una settimana di riposo in occasione delle partite in trasferta dell’Atalanta e si scorre fino anche a quella fetta di tifosi con un pizzico di romanticismo in cuore che non sarebbero dispiaciuti se l’Atalanta venisse sconfitta dai seriani (ma diranno davvero la verità?).

Emiliano Mondonico è chiamato all'impresa di salvare l'AlbinoLeffe

La parola al campo: non resta altro da fare che attendere dunque lunedì sera quando le due contendenti si disputeranno la posta in palio nella stracittadina che mai come in questa occasione ha davvero un fascino particolare perchè questi tre punti possono dire tanto in chiave primo posto ed anche nella volata salvezza che coinvolge in pieno la truppa di Mondonico.

The, caffè e… biscotti: a proposito di stranezze del calcio, è notizia di qualche minuto fa che l’altra capolista, il Siena, avanti 2-0 ad Ascoli a venti minuti dalla fine, ha perso 3-2 contro i marchigiani invischiati in piena bagarre-salvezza in un finale di gara davvero incredibile…. stranezze del calcio!

Buon derby a tutti!




L’incubo è finito: grazie Atalanta, ora Bergamo è di nuovo AltissimAAAAA!!!!

Con la vittoria sul Portogruaro i nerazzurri conquistano la matematica promozione in serie A con tre turni di anticipo: si fissa con oggi il primo tassello della ricostruzione atalantina voluta dal Presidente Percassi che, dopo aver rilevato la società dalla famiglia Ruggeri, si era posto come obiettivo l’immediato ritorno di Doni e compagni tra le grandi del calcio italiano per la regina delle provinciali che si riporta la, dove le compete. Bentornata a casa magica Atalanta!

Bergamo: casa, dolce, dolcissima casa. Questo è il grido di gioia che parte dallo stadio Comunale e si riporta lungo le strade di Bergamo, provincia e laddove vi siano tracce di tifo atalantino: l’Atalanta fa ritorno in serie A dopo solo un anno di purgatorio in cadetteria e, come l’ultima volta, lo fa con tre turni di anticipo grazie al successo sul Portogruaro che riporta la banda di mister Colantuono nel paradiso pallonaro italiano dopo un campionato condotto con saggezza ed attenzione, sapendo gestire i momenti di difficoltà iniziale e piazzando l’allungo decisivo, quando le altre del torneo iniziavano a tirare il fiato, e piazzare l’allungo decisivo che ha portato i nerazzurri, insieme al Siena, a fare il vuoto nella volata per i primi due posti verso la A.

Il presidente Antonio Percassi

Un ciclone chiamato Percassi: ma la vera rivoluzione atalantina parte proprio dalla scorsa estate quando la decisione della famiglia Ruggeri di passare la mano porta il ritorno a Bergamo di Antonio Percassi che si rivelerà la vera arma vincente della rinascita atalantina. Arrivo in diligenza alla festa della Dea, prezzi stracciati per gli abbonamenti, la voglia di far entrare la voglia di Atalanta anche al di fuori dello stadio o del campo di allenamento travolge l’intera città che risponde con oltre 17mila abbonamenti e, di fatto, riempie il Comunale ad ogni gara interna dei nerazzurri e porta l’entusiasmo a mille come da tempo non si vedeva a Bergamo e dintorni. Dalla sua grande capacità di saper trascinare la folla parte il riscatto Atalantino di una squadra che verrà confermata in toto (o quasi) e affidata a Stefano Colantuono, già in passato protagonista di una promozione con l’Atalanta con cui si lasciò in maniera non certo pacifica stralciando un contratto già firmato ed emigrando a Palermo dopo una tranquilla salvezza al primo anno di A con i nerazzurri.

Colantuono andata & ritorno: combinazione del caso che proprio cinque anni e un giorno fa (il 6 maggio 2006), vincendo a Catanzaro, l’Atalanta ritrovò quella che è ora diventata la penultima promozione in serie A e, nuova ironia della sorte, su quella panchina vi era sempre Stefano Colantuono, burbero sceriffo dal pugno di ferro che non farà spettacolo sul campo ma, numeri alla mano, nessuno nella recente storia atalantina ha saputo fare meglio di lui. Vincere, senza incantare, ma portare a casa i tre punti: questo è il credo calcistico del tecnico di Anzio che non godrà delle migliori simpatie del mondo dalle parti di Bergamo, ma ha saputo portare in porto per la seconda volta quello che la società gli ha chiesto: ritornare subito in serie A. Giù il cappello a questo ciclone di allenatore che, volente o nolente, ha fatto per l’ennesima volta il suo dovere, alla faccia delle minestre riscaldate che non vanno più di moda e di tutti quelli che hanno storto il naso al suo ritorno in nerazzurro.

Capitano, mio capitano: simbolo incontrastato di una squadra, dato per bollito da molti in avvio di stagione, ha

Cristiano Doni esulta a modo suo...

saputo smentire tutti per l’ennesima volta con il suo contributo spesso decisivo: e chi meglio di Cristiano Doni può rappresentare il simbolo della riscossa nerazzurra. Il capitano coraggioso, l’uomo di mille battaglie, il simbolo di una squadra, di un modo di essere e di vivere l’Atalanta. La sua esperienza, sommata alla grinta di un ragazzino, hanno saputo tenere compatto il gruppo anche quando le cose non sembravano andar per il meglio e riuscire così a superare i momenti difficili con maggior facilità grazie a lui che, di fatto, è l’anima di questo gruppo.

Il clacson del Tir: certamente merita una citazione anche Simone Tiribocchi, il bomber che, rinunciate ad inizio stagione alle sirene della A per la causa atalantina, ha contribuito con il suo bottino di gol a risolvere partite che sembravano stregate: va citatata su tutte la splendida rete di Frosinone che permise ai nerazzurri di sbancare il Matusa e di fare un decisivo balzo verso le zone altissime del campionato.

Giacomo Bonaventura esulta dopo la rete realizzata nella gara con il Modena

Jack l’astro nascente: il vivaio nerazzuro che torna a sorridere è sicuramente una delle notizie che, in futuro, possono essere una pietra tombale per garantire stabilità nella massima serie ai nerazzurri e quello di Giacomo Bonaventura ne è l’esempio lampante. Destinato ad un ruolo margilale ad inizio stagione, i suoi gol a Modena, Cittadella e (su tutti) quello a Torino hanno fruttato nove punti decisivi nella rincorsa nerazzurra alla serie A tanto è che da giorni si vocifera che molte società della massima serie abbiano messo gli occhi su questo gioiellino nerazzurro che, però, difficilmente la società nerazzurra si lascierà sfuggire nella prossima stagione che, per Jack, potrebbe essere quella della definitiva consacrazione nel calcio italiano.

Tifo da urlo: uno stadio stracolmo come non mai per tutta una stagione con una media di 17mila e rotti spettatori a partita, e poco importa se a Bergamo non arrivasse il Milan ma squadre come il Frosinone o il

Una splendida coerografia realizzata dai tifosi nerazzurri

Crotone (con il dovuto rispetto per loro). Mai come quest’anno il pubblico del Comunale è stato il dodicesimo uomo in campo e non è certo questa la solita frase di rito utilizzata solo per le belle occasioni. La spinta e la passione con cui la gente di Bergamo ha spinto per l’intera stagione Doni e compagni è senza dubbio unica nel suo genere in un torneo cadetto dove trovare uno stadio pieno diventa un’impresa davvero ostica…

Diarionerazzurro c’è: anche per questa promozione in serie A, la quarta dalla nascita del nostro “Diario”, il nostro sito ha il piacere di raccontarvi le emozioni di questo straordinario momento di festa di una squadra, la sua città ed i suoi tifosi. Anche chi vi scrive non nasconde la propria emozione nel dover nuovamente raccontare questi intensi momenti di felicità che riescono a raggruppare migliaia di persone di fronte ad undici giocatori che rincorrono un pallone. L’emozione ed il cuore del tifoso oggi scoppiano di gioia perchè la sua squadra cuore torna ai massimi livelli del calcio italiano con la speranza che questa sia solo la prima di una serie di pagine indimenticabili da aggiungere alla ultracentenaria storia atalantina che noi continueremo a vivere e seguire con passione e gioia oltre che con la grande commozione che prova chi vi scrive in questo momento.

Grazie Atalanta, bentornata a casa!!!




Meno di un anno per ritornare a casA: missione compiutA!

Ripercorriamo, con un breve racconto, la stagione in corso con i principali momenti chiave del campionato dell’Atalanta: dalle situazioni difficili ai punti di svolta decisivi verso un immediato ritorno in serie A.

Non inganni questa promozione ottenuta con largo anticipo: per i nerazzurri non è stata certo una passeggiata quella del campionato cadetto 2010/2011 dove non è stato sicuramente facile mantenere i panni della grande favorita al ritorno nella massima serie.

Partenza lanciata: e dire che la stagione inizia sotto i migliori auspici, la prima di campionato termina con un agile 2-0 sul Vicenza e la prima rete stagionale dei nerazzurri realizzata da Pettinari a cui fanno seguito però i due pareggi consecutivi con Varese (fuori casa) e Frosinone (al Comunale). A Pescara la squadra trova la quadra giusta per piazzare nel secondo tempo due zampate vincenti per vincere all’Adriatico e fare il vocione grosso in vista della sfida del sabato successivo a Siena.

Alti e bassi: proprio in terra toscana, contro l’ex Conte, la squadra nerazzurra conosce il sapore della sconfitta: una rete di Mastronunzio in avvio condanna un’Atalanta troppo rinunciataria. Il pareggio interno la gara successiva con la Reggina aumenta i primi malumori stagionali di uno stadio che, spesso, non risparmia fischi ai propri beniamini che trovano però riscatto nella sfida in casa del Sassuolo dove trova la rete anche Matteo Ardemagni con il match che si chiuderà sul 2-0 per i nerazzurri. La vittoria nella sfida successiva con il Torino in pieno recupero (gol di Tiribocchi) fa tornare nuovamente ottimismo in casa nerazzurra, effetto che svanirà puntualmente nel turno infrasettimanale di Novara dove i nerazzurri vengono liquidati dai padroni di casa con un secco 2-0. La sofferta vittoria sull’Ascoli nel turno seguente non placa i nuovi mal di pancia dei tifosi che, giustamente, non vedono rendere la propria squadra come vorrebbero.

Caporetto piacentina: davvero dell’incredibile ha, invece, quel che succede a Piacenza il sabato successivo quando, dopo un gran primo tempo dominato e chiuso sul 2-0, i nerazzurri compiono un vero e proprio suicidio nella ripresa subento la rimonta della squadra di Armando Madonna che ribalta il risultato e trova nel finale la rete del 3-2 e non regala una settimana assolutamente piacevole a Doni e compagni oltre che allo stesso mister Colantuono, la cui posizione non appare sicuramente delle più invidiabili sulla panchina atalantina.

Filotto e tonfo: il campanello d’allarme suonato riesce a scuotere l’Atalanta che, da li alle successive tre partite, riuscirà ad infilare un importante filotto di vittorie contro Padova, Triestina e Modena che riportano in alto le quotazioni dei nerazzurri che però, al momento decisivo, perdono nuovamente il passo ad Empoli dove la squadra gioca forse la peggiore partita di tutta la stagione venendo annichilita con un sonoro 3-0 dalla squadra toscana.

Maledizione toscana: il ritorno al Comunale contro il Crotone ridona nuovamente ossigeno ai nerazzurri che riescono a superare per 2-0 i calabresi ma scivolano nuovamente, e stavolta tra le mura amiche, contro il Livorno nell’anticipo del venerdì successivo: i toscani vincono 2-0 al Comunale e porta i nerazzurri ad un nuovo punto interrogativo sulla discontinuità che questa squadra continua ad avere.

Poker magico: decisi a dimostrare il loro vero valore, i nerazzurri trovano la giusta reazione in concomitanza con la fine di novembre ed il periodo natalizio che porterà alla sosta di fine anno la squadra di Colantuono al secondo posto in classifica grazie alla vittorie infilate a Portogruaro, nel derby con l’AlbinoLeffe, a Cittadella e con il Grosseto nella prima gara del 2011 in cui i nerazzurri conquistano addirittura la vetta della classifica, cosa che non avveniva dalle prime giornate del campionato.

Ritorno in scioltezza: conquistare la vetta proprio al giro di boa è sicuramente una chiave importante in vista di un girone di ritorno in cui i nerazzurri inizieranno con due pareggi a Vicenza ed in casa con il Varese, per poi infilare due vittorie consecutive superando Frosinone e Pescara ed inanellando nuovamente due pari (a reti bianche stavolta) contro Siena e Reggina con lo stesso trend che si ripeterà anche nelle quattro gare successive ove i nerazzurri coglieranno vittorie contro Sassuolo e lo splendido exploit di Torino in pieno recupero da sommare nuovamente a due segni X con Novara ed Ascoli che tengono saldamente i nerazzurri in vetta alla classifica.

Modena decisiva: il roboante 3-0 sul Piacenza tiene saldi al comando Doni e compagni che superano anche la trasferta di Padova pareggiando 1-1 per poi travolgere la Triestina al Comunale con un poker di reti. La trasferta di Modena sarà poi la chiave decisiva per lanciare i nerazzurri verso la promozione: il successo per 2-1 firmato da Bjelanovic nel finale proietterà di fatto la squadra di Colantuono già in serie A con molte giornate di anticipo ed un vantaggio di oltre dieci punti sulla terza in classifica. Lo scivolone interno con l’Empoli, il pareggio prepasquale a Crotone ed il brutto k.o. con il Livorno non permettono ai nerazzurri di perdere molto del notevole vantaggio acquisito sulle inseguitrici. Presentandosi con dieci punti di vantaggio su Novara e Varese (terze in classifica) grazie al successo nel match contro il Portogruaro l’Atalanta conquista così la matematica promozione con ben tre giornate di anticipo al termine di una splendida cavalcata che riporta Bergamo ed i suoi tifosi nel paradiso del calcio.




Un po’ di storiA(3): Colantuono atto primo, stravince la B al primo colpo

Stefano Colantuono festeggiato dai nerazzurri dopo la vittoria-promozione a Catanzaro

Ultimo appuntamento con i momenti di amarcord che Diarionerazzurro.it ha raccontato negli anni passati ai propri lettori: questa volta la promozione in serie A da ricordare è anche l’ultima conquistata dai nerazzurri (augurandoci di cuore che da domani pomeriggio possa diventare la penultima…): scivolata tra i cadetti dopo un solo anno dal ritorno nel massimo campionato, l’Atalanta raccoglie i cocci di una stagione tribolatissima e ricomincia l’avventura affidandosi ad un tecnico emergente e di grande carisma: quel Stefano Colantuono che aveva strabiliato in serie B con il Perugia l’anno prima ed approdato a Bergamo fortemente voluto dalla famiglia Ruggeri con l’intento di ritrovare immediatamente la serie A badando più al sodo ed ai tre punti che allo spettacolo.

Rinforzata con arrivi del calibro di Nicola Ventola ed annoverando in attacco anche Riccardo Zampagna da gennaio, la squadra nerazzurra subisce un avvio un po’ altalenante che la vedrà imbattibile in casa ma molto discontinuo in trasferta con diverse sconfitte lontano dal Comunale che porteranno persino a vacillare la panchina di mister Colantuono dopo una bruciante sconfitta a Crotone.

La scelta della società di mantenere la fiducia al tecnico produrrà i suoi frutti e, con un girone di ritorno straordinario,

I tifosi in festa lungo le via di Bergamo

la squadra si porterà al comando del campionato e raggiungerà la serie A con ben tre turni di anticipo vincendo in trasferta a Catanzaro il 6 maggio 2006 (esattamente cinque anni fa) alla quart’ultima giornata e conquistando anche la vittoria finale del torneo dopo un avvincente testa a testa con il Catania.

Ripercorriamo l’evento trovando nell’album dei ricordi di Diarionerazzurro.it gli articoli realizzati per l’occasione ed, anche questa volta, li potete tranquillamente visualizzare e scaricare cliccando sui link qui indicati:

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Buona lettura a tutti, sperando che questa serie di amarcord siano di buon auspicio in vista di domani, quando il sogno potrebbe diventare una realtà con la “A” maiuscola! Forza ragazzi!!!