Da un poker all’altro: Atalanta che spettacolo, travolta la Lazio. In testa c’è anche la Dea!

SERIE A, IL RECUPERO DELLA PRIMA GIORNATA

LAZIO-ATALANTA 1-4: PAPU, DUE PERLE PER LANCIARE LA DEA

Primi! Ok, sono si sono giocate solo due partite di questo nuovo campionato di serie A, però la in cima con il gruppo delle prime si inserisce anche l’Atalanta del Gasp che ne fa ancora quattro, stavolta all’Olimpico alla malcapitata Lazio a cui stavolta non riesce la rimontona dello scorso anno dopo che i nerazzurri chiudono il primo tempo avanti di tre gol, proprio come un anno fa, grazie alle reti di Gosens, Hateboer e del Papu. Nella ripresa i biancocelesti provano a riaprire il match con Caicedo, sfiorano con Immobile la rete che poteva rimettere tutto in gioco, ma poi è ancora il Papu con un’altra magia a chiudere i conti. Otto gol segnati, due vitorie in altrettante gare (e tutte in trasferta): il biglietto da visita dei nerazzurri in questa serie A fa davvero sognare ad occhi aperti.

Roma: il primo test significativo è già qui: nel recupero della prima di campionato la Dea del Gasp misura la propria forza contro la Lazio in una sfida tra le due compagini che prima e dopo il lockdown hanno mostrato senza dubbio il calcio più bello e divertente del campionato finendo una ad una incollatura dall’altra con i nerazzurri terzi e i biancocelesti subito dietro di un punto. Stasera una nuova occasione per vedere la forza di entrambe in questa nuova stagione.

DE ROON NO, PASALIC SI: mister Gasperini rinuncia a De Roon in mezzo inserendo Pasalic mentre ritrova a tempo pieno in difesa Djimsiti e Palomino (Romero parte dalla panchina) con Malinovskyi col Papu davanti ad agire in sostegno di Zapata. Nella squadra di Inzaghi in mezzo ci sono Luis Alberto e Milinkovic a supporto davanti di Immobile e Caicedo che sostituisce l’infortunato dell’ultima ora correa: per il resto è il medesimo undici che ha vinto all’esordio a Cagliari lo scorso sabato.

GOSENS APRE LE DANZE: il match prende il via con i padroni di casa che cercano sin da subito di imporre il loro ritmo con Marusic che prova al sesto a concludere ma con la difesa nerazzurra brava a coprire; la Dea però al decimo si accende improvvisamente e la sblocca: Gomez mette in mezzo, precisa sponda di Hateboer per Gosens che a centro area calcia in rete e supera Strakosha e porta i nerazzurri sull’1-0.

HATEBOER-GOMEZ, LA DEA INCANTA: la partita diventa bella (e a tratti anche dura) con le due squadre che non si risparmiano: al sedicesimo cross di Hateboer, Gomez calcia in area, ma non passa, poi al ventesimo ci prova la Lazio con il cross di Marusic per Luis Alberto che manda di testa fuori. Alla mezz’ora però la Dea mette ancora una volta il turbo: cross da sinistra di Gosens, zampata di Hateboer che trafigge Strakosha e segna il suo secondo gol in altrettante gare portando al raddoppio i nerazzurri. La Lazio non ci sta e due minuti più tardi Immobile che colpisce la traversa, Caicedo prova a ribattere ma non centra la porta e la sfera finisce in corner. A cinque dall’intervallo però è il Papu a salire in cattedra, affrofittando di una respinta corta in area, recuperando così la sfera e centrando l’angolino che vale il tris dell’Atalanta che chiude così la prima frazione pochi minuti dopo al termine del minuto di recupero concesso dall’arbitro avanti per 3-0.

RIPRESA, CAICEDO ACCORCIA, IMMOBILE SCIUPA: nella ripresa c’è subito il primo cambio per il Gasp con Romero che fa il suo esordio con la maglia della Dea entrando in campo al posto di Djimsiti che era stato ammonito nella prima parte di gara. La Lazio prova a forzare nel tentativo di riaprire il match e al nono Sportiello è veramente bravo a respingere la conclusione di Marusic che pareva destinata in fondo al sacco. Il tempo per il Gasp di inserire De Roon al posto di Pasalice e una manciata di minuti dopo la squadra di Inzaghi stavolta segna con Caicedo, ben smarcato all’interno dell’area di rigore e libero di battere Sportiello e accorciare. Passa poco meno di un minuto ed Immobile si ritrova l’incredibile chance di riaprire il match ma angola troppo su Sportiello in uscita e il pallone finisce sull’esterno della rete.

PAPU, CHE BELLEZZA: 4-1!: passato lo spavento che aveva fatto riveder le streghe di quanto successo un anno fa, la Dea ricomincia a giocare e al primo affondo il Papu regala l’ennesima magia che porta al poker la Dea: l’argentino prende spazio sulla sinistra, controlla il pallone, se lo sposta e calcia un pallone imprendibile per Strakosha che può solo toccare: 4-1 per l’Atalanta!

DEA A PUNTEGGIO PIENO: il quarto gol nerazzurro è una mazzata sul morale di una Lazio che, a quel punto, prova senza più la grinta che la aveva caratterizzata in quel frangente di ripresa e per la Dea diventa tutto ancor più facile: nel finale c’è spazio anche per Muriel, Lammers e Mojica che danno fiato così al Papu, Zapata e Gosens che possono così riposare qualche minuto prima di attendere il fischio finale che arriverà dopo tre di recupero e che sancisce la netta e meritata vittoria nerazzurra in quel di Roma che proietta la Dea nel gruppo delle prime a punteggio pieno. Prima della sosta ora i nerazzurri sono attesi domenica dal Cagliari tra le mura amiche del Gewiss Stadium: andiamo a caccia della prima ciliegina da mettere in questa stagione iniziata sin qui con un sorriso grande così (da portar, speriamo, avanti il più a lungo possibile). Avanti tutta!

IL TABELLINO:

LAZIO-ATALANTA 1-4 (primo tempo 0-3)

RETI: 10′ pt Gosens (A), 32′ pt Hateboer (A), 41′ pt Gomez (A), 12′ st Caicedo (L), 16′ st Gomez (A)

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Radu (13′ st Bastos); Lazzari (25′ st A. Anderson), Milinkovic (25′ st Akpa Akpro), Leiva (4′ st Cataldi), Luis Alberto (25′ st Escalante), Marusic; Caicedo, Immobile – A disposizione: Reina, Armini, Lukaku, Parolo, Kiyine, Adekanye, Correa – Allenatore: Inzaghi

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Palomino, Djimsiti (1′ st Romero); Hateboer, Pasalic (11′ st De Roon), Freuler, Gosens (45′ st Mojica); Malinkovskyi; Gomez (36′ st Muriel), Zapata (37′ st Lammers) – A disposizione: Carnesecchi, Rossi, Sutalo, Caldara, Ruggeri, Traoré – A disposizione: Gasperini

ARBITRO: Maresca di Napoli

NOTE: partita giocata a porte chiuse con mille spettatori ammessi – ammoniti: Leiva, Luis Alberto, Marusic, Caicedo (L), Djimsiti, Freuler, Gosens, Hateboer (A) – espulsi: nessuno – recupero: 1′ p.t. e 3′ s.t.




L’Atalanta riparte dai suoi pregi (e alcuni difetti): poker al Toro, prima vittoria per la Dea!

SERIE A, SECONDA GIORNATA

TORINO-ATALANTA 2-4: LA DEA VA SOTTO POI TRAVOLGE I GRANATA

Tutto come prima, insomma: l’Atalanta ricomincia con tre punti e segnando gol a grappoli (quattro) al malcapitato Torino ma subendo anche due gol un po’ evitabili da Belotti, uno dei quali l’aveva portata in svantaggio in avvio. La squadra del Gasp sovrasta i granata e vince con merito con i gol di Gomez, Muriel, Hateboer e De Roon recuperando il gol di Belotti che poi accorcia anche nel finale di primo tempo segnando il punto del momentaneo 3-2; una prova dunque di solidità pur con le solite incertezze di una difesa molto rimaneggiata per via delle assenze di Djimsiti e del neo acquisto Romero. Primi tre punti stagionali che preparano al meglio i nerazzurri alla sfida di mercoledì con la Lazio che sarà un primo importante banco di prova per l’ambiziosa Dea del Gasp.

Torino: si parte, con tantissima curiosità per capire che Atalanta sarà. Al cospetto di un Toro che vuol riscattare la sconfitta di Firenze all’esordio, la Dea inizia il suo campionato provando a dimostrar nuovamente a tutti di che pasta è fatta per provare ancora una volta a stupire tutti. Occhio però al Toro di Giampaolo, nuova era (l’ennesima) di una squadra (quella granata) che sembra non trovar mai la giusta quadra per poter tornare ad ambire a traguardi più prestigiosi di una normale salvezza.

SUTALO E ZAPATA TITOLARI: senza gli squalificati Romero e Djimsiti, il Gasp in difesa punta su Caldara e Sutalo (preferito a Palomino) con Sportiello al posto dell’infortunato Gollini. Davanti ci sono Zapata e Muriel insieme con il Papu dietro ad ispirare e Gosens con Hateboer in fascia. Nel Toro in difesa gioca Vojvoda che a lungo è stato accostato alla Dea le scorse settimane, mentre in mezzo punta sulla grinta di Rincon con Berenguer a sostenere Belotti e Zaza in attacco.

BELOTTI-PAPU, SUBITO BOTTA E RISPOSTA: il minuto di silenzio in ricordo dell’abitro De Santis, brutalmente ucciso nel corso di un agguato durante questa settimana, anticipa l’inizio del match che è subito vivace con il Toro subito insidioso al sesto quando Zaza sfugge alla marcatura ed entra in area colpendo in pieno la traversa a Sportiello battuto. I granata sono più incisivi in avvio e al decimo passano: Belotti viene pescato in area di rigore libero di colpire in diagonale e segnare il gol che vale il vantaggio del Toro. Ma l’Atalanta a quel punto esce dal guscio: due minuti dopo è una perla il colpo da fuori area del Papu che va a toccare il palo e a finir in rete con Sirigu che può solo vedere il pallone finire nel sacco: subito 1-1.

ZAPATA FIRMA IL SORPASSO: trovato subito il pari, l’inerzia del match resta in mano ai nerazzurri: al sedicesimo bel cross del Papu per Zapata che di testa manda alto; poi quattro minuti più tardi la Dea mette la freccia con un grandissimo gol di Muriel che da posizione defilata infila Sirigu incrociando un tiro che si insacca a un filo dal palo: 2-1.

HATE ALLUNGA, MA BELOTTI ACCORCIA: la partita rimane vivace e divertente con il Toro che non molla e l’Atalanta che invece vuol provare ad allungare ed a tre dall’intervallo trova il gol del 3-1 con una bella conclusione al volo sul cross di Gosens che non da nuovamente scampo a Sirigu. Nemmeno il tempo per il cronista di annotare il marcatore atalantino che il Toro risponde subito, un po’ come i nerazzurri dopo il vantaggio granata: cross teso in area e testa di Belotti che firma la doppietta personale e riporta in corsa la squadra di Giampaolo. Un primo tempo veramente emozionante con cinque gol e grandi emozioni che si chiude con una punizione dal limite di Muriel che impatta sulla barriera e con la Dea avanti sui granata.

RIPRESA, DE ROON FIRMA IL POKER: durante l’intervallo il Gasp inserisce dietro Palomino al posto dell’ammonito Caldara per provar a dar ordine ad una difesa sin qui non brillantissima ed il match riprende così con i nerazzurri che al secondo ci provano subito con una conclusione alta di Muriel, poi al sesto con un tentativo del Papu su punizione ma con la sfera che finisce alta. Poi al sesto Hateboer di testa manda fuori un pallone al bacio messo in area dal Papu e sfiorando così la doppietta personale ma, un minuto dopo è De Roon a riportare a due gol il vantaggio della Dea con una bella conclusione in area che non da scampo a Sirigu: 4-2 per i nerazzurri!

ENTRANO ANCHE I NUOVI: al diciottesimo arriva un altro cambio per i nerazzurri con Muriel che lascia posto a Malinovskyi in campo e con i giocatori che iniziano a sentire la stanchezza del match con la Dea che rallenta così la pressione offensiva mantenendo tuttavia il controllo della gara. Entrano i nuovi a otto dalla fine con Lammers e Mojica che prendono il posto di Zapata e Gosens ed anche il Papu che rifiata con Pasalic che fa il suo ingresso in campo al suo posto.

RICOMINCIO DA QUATTRO: minuti finali in cui comunque succede davvero ben poco, nemmeno nei cinque minuti concessi dal direttore di gara che scandiscono solo il conto alla rovescia verso il triplice fischio finale che sancisce il primo successo stagionale di un’Atalanta che, con le solite certezze offensive unite a qualche sbavatura rietro ricomincia con quattro gol e dando spettacolo. Che sia di buon auspicio per una stagione ancora di autentico godimento per noi tifosi. Avanti così!

IL TABELLINO:

TORINO-ATALANTA 2-4 (primo tempo 2-3)

RETI: 11′ Belotti (T), 13′ Gomez (A), 21′ Muriel (A), 42′ Hateboer (A), 43′ Belotti (T), 54′ De Roon (A)

TORINO (4-3-1-2): Sirigu; Vojvoda, N’Koulou, Bremer, Murru; Meite, Rincon (79′ Segre), Linetty (63′ Lukic); Berenguer (63′ Verdi); Zaza (75′ Millico), Belotti – A disposizione: Ansaldi, Buongiorno, Edera, Iago Falque, Izzo, Milinkovic-Savic, Rosati, Lyanco – Allenatore: Giampaolo

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Caldara (46′ Palomino), Sutalo; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (84′ Mojica); Gomez (84′ Pasalic); Muriel (63’Malinovskyi), Zapata (84′ Lammers) – A disposizione: Carnesecchi, Da Riva, Romero, Rossi, Traore – Allenatore: Gasperini.

ARBITRO: Irrati di Pistoia

NOTE: gara giocata con mille tifosi ammessi allo stadio – ammoniti Zaza (T), Caldara, Freuler (A) – espulsi: nessuno – recupero: 1′ p.t. e 5′ s.t.




Su il sipario: parte da Torino la nuova stagione di un’Atalanta pronta a farci sognare ancora!

TORINO, ORE 15: PALLA AL CENTRO, SI PARTE!

SUBITO IL TEST-GRANATA PER INIZIARE LA STAGIONE

Si gioca! A poco più di un mesetto dall’ultimo match della stagione atalantina chiusa con la sfortunata sconfitta (ma tra gli applausi di tutti gli sportivi) con il PSG, è tempo di rituffarsi nel campionato per la banda di mister Gasperini che riparte dopo lo splendido terzo posto-bis dell’ultimo campionato. Ricomincia dal Toro di Giampaolo il cammino di una Dea umilie come sempre, ma anche ambiziosa di provare a stupire ancora una volta il calcio italiano, e non solo poichè il primo di ottobre Gomez e compagni scopriranno chi saranno i loro avversari nel girone della Champions League a cui l’Atalanta partecipa per la seconda volta nella sua storia, anche li per provare a regalare gioie e grandi imprese ai propri tifosi. Ma veniamo al match odierno contro un Toro che ha già giocato la sua prima partita (sconfitta per 1-0 a Firenze) e sicuramente proverà a metter i bastoni tra le ruote ad una Dea che vuol a sua volta iniziare invece col piglio giusto per dare un segnale alle avversarie in campionato.

Buon campionato a tutti i nostri lettori!

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: il tecnico nerazzurro Gasperini riparte dallo zoccolo duro dei suoi dovendo tra l’altro far a meno del nuovo acquisto Romero e di Dijmsiti entrambi squalificati dopo l’ultima giornata dello scorso campionato. Spazio dunque tra i pali a Sportiello con Sutalo e Palomino a contendersi un posto dietro mentre sulle fasce la coppia di partenza è Hateboer-Gosens (Castagne è stato ceduto al Leicester). Davanti ci sono il Papu e Malinovskyi con Zapata (o Muriel). Dei nuovi, convocati Lammers e Mojica.

LE PROBABILI FORMAZIONI

TORINO (4-3-1-2): Sirigu; Vojvoda, Bremer, Nkoulou, Murru; Meitè, Rincon, Linetty; Berenguer; Zaza, Belotti – All.: Giampaolo

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Caldara, Sutalo; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Malinovskyi, Gomez; D. Zapata – All.: Gasperini




Atalanta sconfitta, ma con un sorriso grande così: la Dea chiude terza!

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-INTER 0-2: D’AMBROSIO E YOUNG CASTIGANO LA DEA

Ancora terzi, come un anno fa: numeri incredibili, quasi pazzeschi quelli di un’Atalanta che non riesce nell’ultima impresa di centrare il secondo posto ma chiude come aveva concluso l’ultima stagione e strappando il pass per la prossima Champions League in attesa di vedere come andrà a finire l’avventura in quella attuale. La squadra del Gasp chiude il campionato con una sconfitta, cedendo il passo all’Inter che vince, con merito, la sfida del Gewiss Stadium grazie alle rete in avvio di gara di D’Ambrosio prima e al bel gol di Young poi. Ai nerazzurri non riesce stavolta la rimonta ma le belle notizie da Napoli nel corso del secondo tempo e la conseguente sconfitta della Lazio fanno si che la caduta odierna sia indolore e la squadra del Gasp può godersi ora in tutta serenità il periodo che la separa dal quarto di finale con il PSG per provare a far sognare ancora Bergamo e la sua gente.

Bergamo: il miglior attacco contro la miglior difesa, stavolta a spuntarla sono i secondi con i nerazzurri di Milano che vincono al Gewiss Stadium e si prendono così la piazza d’onore del campionato (qualle “dei perdenti” secondo il loro tecnico Antonio Conte) mentre l’Atalanta arriva anche questa volta terza in classifica e sicuramente non potrà che essere felice così bissando in maniera ancor più clamorosa il terzo posto conquistato lo scorso anno. Peccato per non esser riusciti a superare quota cento gol ma le gambe girano meno del solito nelle ultime uscite dei ragazzi del Gasp ed è anche probabile che la testa sia già in parte a Lisbona dove a metà agosto il PSG ci aspetta per l’incredibile quarto di Champions League.

PASALIC SI, MALINOVSKYI NO: con Palomino non ancora al meglio, mister Gasperini non rischia e schiera Caldara in difesa mentre in fascia c’è Gosens e Castagne con Hateboer inizialmente in panchina mentre il nodo davanti vede vincitore Pasalic che è preferito a Malinovskyi con Gomez e Zapata in avanti. Grande interesse per la sfida proprio tra il colombiano atalantino e Lukaku, bomber trascinatore di un’Inter che Conte schiera con gli ex Bastoni e Gagliardini in campo e Brozovic in mezzo con davanti anche Lautaro insieme al belga.

D’AMBROSIO LA SBLOCCA, GOLLINI VA K.O.: e dopo aver risuonato anche in questa occasione le note di “rinascerò, rinascerai”, il match prende il via e per la Dea l’avvio è letteralmente da incubo con l’Inter che dopo nemmeno un minuto di gioco si porta in vantaggio anche grazie ad una uscita non impeccabile di Gollini che va a vuoto e D’Ambrosio di testa deve solo metter dentro il più facile dei palloni. Il portiere atalantino inoltre si infortuna e al terzo minuto è costretto al cambio il Gasp che inserisce Sportiello.

YOUNG PESCA IL JOLLY, L’INTER RADDOPPIA: l’Atalanta prova a scuotersi dopo il terribile avvio di match, al decimo palla un po’ troppo profonda in area di Pasalic per Zapata, anticipa Handanovic in uscita l’attaccante colombiano della Dea. Al ventesimo è ancora l’Inter però a fare il vocione e arriva così al raddoppio con una bellissima azione di Young che si libera al limite dell’area e infila Sportiello con una conclusione che sfiora il palo e si insacca in rete alle spalle del portiere nerazzurro. Un po’ come a Parma, la squadra del Gasp palesa diverse difficoltà e fiato corto contro un’Inter che, invece, pare averne decisamente di più anche se nel finale Zapata sfonda sulla fascia superando Bastoni, cross al centro ma nessuno ne approfitta e l’azione sfuma. Poco altro da dire per un primo tempo che si chiude dopo cinque di recupero con l’Inter avanti di due gol.

RIPRESA, GASP MISCHIA LE CARTE: nessun ulteriore cambio durante l’intervallo per il Gasp ed il match riparte così con il Papu che prova all’ottavo a concludere da fuori e Handanovic blocca però senza problemi. Poi a ridosso del quarto d’ora triplo cambio per la Dea con Hateboer, Muriel e Malinovskyi in campo al posto di Castagne, Pasalic e Freuler con una netta propensione offensiva impressa ai suoi da parte del mister. Il canovaccio della gara non pare però cambiare, la Dea non riesce a pungere, l’Inter si difende con ordine e, quando può, riparte.

DEA IN BIANCO, MA TERZA: i minuti scorrono, il gol non arriva per un’Atalanta che ha la grande occasione però con Gosens a otto dalla fine con il diagonale del tedesco in area che esce di un nulla sul fondo. Poi anche Zapata prova la conclusione a due dal novantesimo ma anche in questo caso la mira è imprecisa. Nel frattempo la testa inizia a spostarsi altrove e più precisamente a Napoli dove i partenopei stanno superando la Lazio e, di fatto, consegnando il terzo posto all’Atalanta che nel recupero proverà ancora un paio di conclusioni con Malinovskyi che finiranno fuori di poco ma senza trovare la via del gol. La squadra del Gasp rimane così incredibilmente a secco, ben ingabbiata da una ottima Inter che vince così con merito questo scontro diretto e si conquista il secondo posto in campionato mentre alla Dea resta il terzo posto (il Napoli alla fine vincerà 3-1 sulla Lazio) conquistato per il secondo anno consecutivo a testimonianza che ormai questa squadra non è più una sorpresa ma una piacevole realtà che continua a far sognare una città e tutta la sua gente. E adesso, testa al PSG per un appuntamento di metà agosto che, comunque vada, sarà comunque un grande successo. Grazie ragazzi!

IL TABELLINO:

ATALANTA-INTER 0-2 (primo tempo 0-2)

RETI: 1′ D’Ambrosio (Int), 20′ Young (Int)

ATALANTA (3-4-2-1) – Gollini (dal 5′ Sportiello); Toloi, Caldara, Djimsiti; Castagne (dal 60′ Hateboer), de Roon, Freuler (dal 61′ Malinovskyi), Gosens; Gomez (dal 90′ Da Riva), Pasalic (dal 61′ Muriel); Zapata – A disp.: Rossi, Sutalo, Tameze, Czyborra, Guth, Bellanova, Colley – Allenatore: Gasperini

INTER (3-5-2) – Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni (dal 78′ Biraghi); D’Ambrosio (dal 78′ Skriniar), Barella (dal 90′ Eriksen), Brozovic, Gagliardini, Young (dal 90′ Moses); Lautaro (dal 71′ Sanchez), Lukaku. A disp. Padelli, Berni, Ranocchia, Borja Valero, Esposito, Agoume, Candreva. Allenatore: Conte

ARBITRO: Giacomelli di Trieste

Ammoniti: De Vrij, Brozovic (Int), Djimsiti, Toloi (Ata)

NOTE: gara di andata: Inter-Atalanta 1-1 – match disputato a porte chiuse




Titoli di coda: l’Atalanta aspetta l’Inter per una sfida che vale il secondo posto

BERGAMO, ORE 20.45: IL GRAN FINALE!

ZAPATA-LUKAKU: SUPER-BOMBER A CONFRONTO!

Tre squadre in un punto: tutto può succedere ed in palio c’è il secondo posto in questo campionato. Inter, Atalanta e Lazio (in rigoroso ordine di classifica) si giocano alle 20.45 la piazza d’onore di questo torneo con le prime due che si affrontano in quel di Bergamo per un match che promette sicuramente gol e grandi emozioni. Dopo la sofferta ma preziosissima vittoria di Parma in rimonta, i ragazzi del Gasp cercano l’ultimo sforzo per quello che sarebbe il nuovo miglior piazzamento nella storia della società bergamasca che chiuderebbe al meglio una stagione sin qui già fantastica di suo con l’ennesima ciliegina sulla torta in attesa del quarto di Champions League contro il PSG. Certo non sarà facile contro un’Inter che ha (insieme ai nerazzurri) il miglior rendimento fuori casa e capace di rialzarsi dopo un avvio di campionato post-lockdown decisamente deficitario. Ne vedremo delle belle insomma, ci auguriamo che i nostri ragazzi riescano a mettere a segno l’ennesima grande impresa che vorrebbe dire fare la storia.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: senza Palomino uscito con qualche problema durante la gara di Parma, mister Gasperini rilancia Caldara in difesa mentre in mezzo sulle corsie torna Hateboer insieme a Castagne favorito su Gosens. Dubbio in avanti: chi tra Pasalic e Malinovskyi insieme al Papu e Zapata?

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Caldara, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Pasalic, Gomez; D. Zapata – All.: Gasperini

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro – All.: Conte




L’Atalanta va, nonostante un po’ di fiatone: Parma rimontato e battuto, la Dea torna seconda

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA

PARMA-ATALANTA 1-2: MALI E IL PAPU RIMONTANO I DUCALI

E se si vince anche partite così… l’Atalanta va, conquista a Parma l’ennesima vittoria del suo stratosferico campionato e torna seconda in attesa di vedere cosa combineranno l’Inter stasera e la Lazio domani. Lo fa con una gara tirata, sofferta e giocata davvero male nel primo tempo dove il Parma la sblocca (fortuna nostra) solo nel finale con l’ex Kulusevski. Nella ripresa il Gasp mischia le carte ma il match rimane bloccato ma il pari arriva proprio da un subentrato, Malinosvkyi che va a segno su calcio di punizione; a quel punto il Parma fa l’errore di abbassarsi ulteriormente e la Dea può così provarci sino a trovare il gol-partita con una perla del Papu. Nel recupero poi è fondamentale Hateboer con un salvataggio sulla linea prodigioso. Siamo a quota novantotto gol, due da un clamoroso “cento” da provare a centrare contro l’Inter nell’ultima di campionato sabato sera.

Parma: centottanta minuti al traguardo di un campionato che sta ormai snocciolando verdetti di giornata in giornata e per l’Atalanta del Gasp è il momento di provare l’assalto finale al grande sogno del secondo posto: per riuscirci servono più punti possibili tra la gara odierna di Parma e quella con l’Inter e poi si tireranno le somme di una annata comunque da sogno: alla peggio saremo quarti e con un quarto di Champions con il PSG che ci aspetta il prossimo 12 agosto.

SUTALO E CASTAGNE TITOLARI: senza Toloi fuori per squalifica, il Gasp rilancia Sutalo e conferma Caldara dietro con Castagne preferito ad Hateboer con Gosens in corsia e Pasalic avanzato con il Papu a supporto di Zapata la davanti. Nel Parma, con Gervinho davanti c’è Caprari a sostegno con i grandi ex Kurtic e Kulusevski in campo dal primo minuto.

GOLLINI E IL PALO SALVANO LA DEA: avvio di partita nel torrido caldo di Parma con fasi piuttosto confuse e poca lucidità da ambo le parti ma è Gollini all’ottavo ad essere subito protagonista di un intervento decisivo sulla conclusione a colpo quasi sicuro di Gagliolo che si era ritrovato tutto solo in area di rigore nerazzurra. Altro brivido per la Dea al quarto d’ora quando l’ex Kulusevski fa un po’ quel che vuole, entra in area e conclude in diagonale centrando in pieno il palo a Gollini battuto.

NERAZZURRI SENZA IDEE: l’Atalanta si vede per la prima volta al ventesimo quando Gosens viene steso ai limiti dell’area e guadagna punizione che però il Papu calcia addosso alla barriera vanificando il tutto. Il cooling break prima della mezz’ora serve al Gasp per tentare di riordinare le idee ai suoi sin qui decisamente sotto tono e che vedrà il mister costretto al primo cambio a dieci dalla fine quando Palomino accusa qualche problemino e viene sostituito da Hateboer. Squillo nerazzurro al trentottesimo quando Zapata riparte bene ed in velocità ed apre per Pasalic che gira a Castagne che però si trova in fuorigioco e l’azione sfuma.

KULUSEVSKI, IL GRAFFIO DELL’EX: il Parma gioca meglio ed alla fine la sblocca con merito a tre dall’intervallo con una bella azione insistita proprio dell’ex Kulusevski che, dopo aver centrato il palo in avvio, stavolta non sbaglia e mette dentro il gol dell’ex che porta avanti i padroni di casa. Con l’1-0 ducale arriva ai titoli di coda un primo tempo che si chiuderà con il medesimo risultato dopo tre minuti di recupero.

RIPRESA, IL MISTER CAMBIA: cambia subito il Gasp in avvio di ripresa inserendo Djimsiti e Malinovskyi al posto di Sutalo e Pasalic con i nerazzurri che provano a cambiar rotta ad una partita sin qui decisamente negativa; la Dea mostra qualche miglioramento ma non riesce tuttavia a sfondare e, di conseguenza, il mister getta nella mischia al quarto d’ora Muriel al posto di Caldara dando così una impronta ancor più offensiva alla sua Atalanta.

MALINOVSKYI SU PUNIZIONE TROVA L’1-1: ci prova subito Muriel con un bel diagonale che però finisce sull’esterno della rete, poi al ventesimo tocca a Zapata ricevere palla e girarsi in area ma con scarsa precisione. L’Atalanta cresce ed al ventiquattresimo trova il gol del pari, direttamente su calcio di punizione di Malinovskyi, complice anche l’errato movimento della barriera del Parma che si alza quanto basta per far passar il pallone potente dell’ucraino e battere Sepe.

MAGIA DEL PAPU, SORPASSO DEA!: incassato il pari, il Parma tenta un paio di sortite offensive ma poi arretra il proprio baricentro e la squadra del Gasp inizia a guadagnare metri ed avvicinarsi alla porta di Sepe che il Papu la buca a sette dalla fine con una bellissima azione personale e conclusione rasoterra appena fuori dall’area di rigore che non da scampo di nuovo a Sepe e porta la Dea sul 2-1!

HATEBOER SALVA TUTTO, E’ VITTORIA!: saltano gli schemi nel finale, il Gasp da fiato al Papu per Tameze negli ultimi minuti ma è incredibile il salvataggio sulla linea di Hateboer al secondo dei cinque di recupero con l’olandese che salva un gol che pareva ormai fatto per i ducali. Poi invece è Sepe a salvare i padroni di casa sulla conclusione di Gosens che andava in campo aperto verso la porta ma non ci sarà più tempo, la Dea vince la partita e si porta al secondo posto. La palla ora passa ad Inter e Lazio. Grandi ragazzi!

IL TABELLINO:

PARMA-ATALANTA 1-2 (primo tempo 1-0)

RETI: 43′ Kulusevski (P), 70′ Malinovskyi, 84’Gomez (A)

PARMA (4-3-3): Sepe; Darmian, Dermaku, Bruno Alves, Gagliolo (83′ Pezzella); Kucka, Kurtic, Barillà (83′ Iacoponi); Kulusevski, Gervinho (66′ Karamoh), Caprari (79′ Siligardi) – All.: D’Aversa

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Sutalo (46′ Djimsiti), Caldara (60′ Muriel), Palomino (36′ Hateboer); Castagne, de Roon, Freuler, Gosens; Gomez (85′ Tameze), Pasalic (46′ Malinovskyi); Zapata – All.: Gasperini

ARBITRO: Pairetto di Nichelino

NOTE: gara di andata: Atalanta-Parma 5-0 – match disputato a porte chiuse – ammoniti: Sutalo (A), Darmian, Kucka (P) – espulsi: nessuno – recuperi: 3′ p.t. e 5′ s.t.




Atalanta, stasera di scena a Parma: ultime chance per puntare al secondo posto

PARMA, ORE 19.30

PER SCAVALCARE L’INTER SERVONO TRE PUNTI

Ultimi valzer per questo campionato che, per buona parte, ha già detto molto ma che l’Atalanta di Gasperini vuol ulteriormente ravvivare in questa corsa finale dei nerazzurri verso un incredibile quanto inatteso secondo posto: serve dar il massimo ed ottenerlo da queste ultime due gare con Parma ed Inter. Si comincia oggi nel match contro i ducali di D’Aversa e del grande ex Kulusevsky come ostacolo non certo dei più agevoli verso l’obiettivo finale: i ducali sono ormai salvi da tempo ma cercheranno di ben figurare nell’ultima apparizione interna della stagione al Tardini. Gomez e compagni dovranno tirar fuori una delle tante prestazioni importanti viste quest’anno per provare ad aver la meglio e mettere sotto pressione l’Inter che questa sera aspetta il Napoli a San Siro.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: mini-turnover probabile per il tecnico nerazzurro Gasperini che potrebbe dar fiducia a Sutalo in difesa (vista anche la squalifica di Toloi) mentre Castagne potrebbe esser preferito a Gosens in corsia. Davanti con Zapata tocca al Papu e Pasalic dar supporto al colombiano.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

PARMA (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Pezzella; Kucka, Kurtic, Barillà; Kulusevski, Gervinho, Siligardi – All.: D’Aversa

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Sutalo, Caldara, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Pasalic, Gomez; Zapata – All.: Gasperini