Atalanta Inter, le formazioni ufficiali: esordio dal 1′ per Ruggeri

Atalanta Inter, ecco le formazioni ufficiali

Vediamo insieme le formazioni ufficiali comunicate da Atalanta e Inter a pochi minuti dalla sfida del Gewiss Stadium, valida per la 7a giornata di Serie A.

QUI ATALANTA- Gasperini non cambia modulo, ma non mancano le sorprese. Vista l’assenza di Gosens, spazio dal 1′ sull’out di sinistra a Ruggeri, con Hateboer che stronge i denti sull fascia opposta. A centrocampo confermati Freuler e Pasalic, mentre in difesa Romero sostituisce Palomino. In attacco tMalinovskyi accanto a Gomez e Zapata.

QUI INTER- Sorprese anche in casa interista, dove Conte preferisce Darmian ad Hakimi sulla destra. In difesa torna Skriniar accanto a Bastoni e De Vrij. A centrocampo confermato il tandem Brozovic-Vidal, con Barella che agirà nuovamente sulla trequarti a supporto di Sanchez e Lautaro.

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, Pasalic, Freuler, Ruggeri; Gomez, Malinovskyi; D. Zapata.

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Vidal, Brozovic, Young; Barella; Lautaro, Sanchez.




Arriva l’Inter allo Stadium, l’Atalanta prova a rialzarsi dopo la disfatta di coppa.

BERGAMO, ORE 15

SFIDA TRA DUE SQUADRE IN CERCA DI RISCATTO

Il nero e l’azzurro è stato il simbolo del martedì nero di Champions League di questa settimana: se da una parte la Dea del Gasp è stata travolta dal Liverpool a domicilio con cinque reti anche un’altra nerazzurra (l’Inter) si è vista superare in quel di Madrid dal Real confermando le incertezze dietro che accomuna due squadre che oggi si ritrovano di fronte. In quel di Bergamo, Papu e compagni attendono i nerazzurri di Conte. Due squadre in cerca di riscatto in un match che si annuncia sicuramente emozionante e dove l’Atalanta proverà a rialzarsi pur facendo i conti con diversi assenti per infortunio. Un risultato positivo prima dell’ultima sosta del 2020 per gli impegni delle nazionali potrebbe essere una importante iniezione di fiducia per una Dea che, nelle ultime uscite, pare essersi un po’ smarrita.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: dopo la disfatta di Champions contro i Reds, mister Gasperini deve far i conti anche con l’emergenza che tiene fuori causa anche Palomino insieme ai lungodegenti Gollini, Gosens e Caldara. Qualche novità potrebbe esserci in mezzo con Pessina favorito per un posto da titolare ed il baby Ruggeri in rampa di lancio dopo la buona impressione avuta nei pochi minuti giocati martedì sera. Con il Papu davanti dovrebbe esserci Zapata e Malinovskyi più arretrato.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, Pessina, Freuler, Ruggeri; Malinovskyi, Gomez; Zapata – Allenatore: Gasperini

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Hakimi, Vidal, Brozovic, Young; Barella; Martinez, Sanchez – Allenatore: Conte




Atalanta Inter, le probabili formazioni

Le probabili formazioni di Atalanta Inter

Per poter abbozzare le probabili formazioni di Atalanta Inter, è giusto analizzare lo stato di forma e il momento che entrambe le compagini stanno vivendo, apoche ore dalla grande sfida del Gewiss Stadium.

QUI ATALANTA- a Zingonia oggi hanno lavorato a parte De Roon, Hateboer, Gosens e Romero. Quasi certamente il tedesco e il centrocampista olandese non saranno del match, mentre Hateboer e Romero saranno da valutare nelle prossime ore. Tuttavia, proprio l’ex Groningen dovrebbe ancora una volta stringere i denti, mentre sull’out di sinistra al posto di Mojica potrebbe giocare il giovane Ruggeri.

In difesa si dovrebbero rivedere Toloi Djimisti e Romero, con DSutalo e Palomino in panchina. In attacco ritorna il tridente di fuoco Gomez, Zapata e Ilicic, rimasto in panchina contro i reds.

QUI INTER- Conte fino all’ultimo non scioglierà le riserve sulla convocazione di Lukaku. Il gigante belga potrebbe partire con la squadra, ma le chances di vederlo titolare sono basse. Spazio quindi al tandem Lautaro-Sanchez, ma Perisic nel ruolo di seconda punta stuzzica Conte.

In difesa si rivede Skriniar, che dovrebbe affiancare Bastoni e De Vrij, con Kolarov e D’Ambrosio in panchina. Sugli esterni confermati Hakimi e Young. In mediana Vidal e Brozovic, con Barella favorito nel ruolo di trequartista. Ancora panchina per Eriksen.

ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, Pasalic, Freuler, Ruggeri; Gomez, Ilicic; Zapata. All. Gasperini.

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi, Brozovic, Vidal, Young; Barella; Sanchez, Lautaro. All. Conte.




Atalanta Inter, se Atene piange, Sparta non ride

Peggio di così Atalanta e Inter non potevano arrivare al derby in tinta nerazzurra in programma domenica 8 novembre al Gewiss Stadium.

Un match da sempre affascinante, ricco di emozioni e di gol, come testimoniano le statistiche, ma giocate sul filo della condizione psicofisica.

Dall’ultimo incontro (1 agosto 2020) le cose sono un po’ cambiate sia per Gasperini che per Conte,  e per entrambi la parola d’ordine in questa settimana è stata “riflessione”, soprattutto alla luce delle sconfitte pesanti in Champions. Se Atene piange, Sparta (scegliete voi chi è incarna l’una chi incarna l’altra) di certo non ride. Vediamo perché.

Atalanta Inter, allarme difesa

INDIFESE-  Non è di certo un segreto di Pulcinella che la Dea da anni crei molto in fase offensiva, ma conceda altrettanto nella fase difensiva.

Aldilà della cinquina subita contro i fenomeno del Liverpool che contano fino ad un certo punto, preoccupano invece i dati in campionato: 20 gol subiti in 9 match stagionali (media di oltre 2,1 gol a partita), e una difesa che stenta ancora a ritrovare quei meccanismi solidi del passato.  Fragilità a livello individuali e tattiche che per molto tempo sono state coperte dalla straripanza offensiva di Zapata e compagni, ma che ora anche lo stesso Gasperini fatica non nascondere più.

Sull’altra sponda però i tifosi interisti sono ancor più giustificati a lamentarsi di Conte, passato in poco tempo da guru della tattica a uomo monotematico e senza idee.

Stessa difesa a 3, cambiano gli interpreti, ma non la sostanza: 15 gol subiti in 9 partite (media di quasi 1,7 gol a partita), forse meno grave della situazione atalantina, ma in questo caso a preoccupare l’allenatore salentino è la qualità e la facilità dei gol subiti, soprattutto contro squadre di media-bassa classifica come Benevento, Parma e Fiorentina.

Il passato non si dimentica, e allo stesso modo anche i tifosi meneghini ricordano come ai tempi della Juventus facesse proprio della difesa il suo punto di forza: al suo primo anni in bianconero, infatti, subì solo 20 gol in 38 giornate.

A pieno ritmo

Lenta, imprecisa, e totalmente avulsa dal gioco. Così è apparsa la Dea nella  sfida contro i Reds , come ha dichiarato in seguito anche Gasperini, visibilmente preoccupato per un’intensità che stenta a crescere in questo inizio di stagione. L’assenza di De Roon certamente si fa sentire, così come quella delle ali, meno propositive ed intraprendenti del solito (titolari e non, sia chiaro), ed è inevitabile che meno spinta e pressione, portino la Dea a giocare le sue partite allo stesso livello delle avversarie. Come dichiarato anche in passato dal tecnico nerazzurro, l’Atalanta è straripante solo a certi livelli di intensità, altrimenti calando, perde di brillantezza, velocità di pensiero, esponendosi maggiormente ai rischi.

Non  sono un caso le sconfitte di Napoli e in casa contro la Samp, dove il ritmo è mancato, e la squadra stenta a ballare come il suo capitano.

Anche Conte in termini di intensità a qualcosa da recriminare, ma a se stesso e poi ai suoi giocatori. Nonostante disponga di un centrocampo molto fisico, tecnico e di esperienza, i problemi maggiori sembrano provenire proprio dal centro nevralgico: Brozovic non incide più nella manovra, Vidal ci mette la garra ma non è più  il guerriero dei tempi bianconeri.

Se poi ci aggiungiamo l’incompatibilità tecnico-caratteriale di Eriksen, gli unici a dare un po’ di verve ai meneghini sono le fasce e gli attaccanti, giustamente dettati all’attacco e mai più alla costruzione di gioco, e per questo spesso avulsi proprio dalla dinamiche tattiche delle singole partite.

Atalanta Inter, tra incomprensioni e mercato

Le incomprensioni sono strane, e sarebbe il caso di evitarle, soprattutto quando in paio ci sono obiettivi importanti.

In casa Atalanta i dubbi non riguardano gli obiettivi prefissati in camera caritatis, ma un mercato che al omento non pare aver fornito i giusti rinforzi a Gasperini.

Se per gli esterni abbiamo visto come Depaoli e Mojica facciano anocra fatica ad integrarsi e quanto meno avvicinarsi alla baldanza di Hateboer e Gosens, in attacco Gasp fatica a dare fiducia ai nuovi. Miranchuk non pare poter entrare neanche 5 minuti contro il Liverpool, quando i giochi sono già stati fatti da un’ora, preferendo il debutto ufficiale del Primavera Ruggeri.

Condizione ottimale o meno, a questo punto l’abbondanza in attacco sembra più un problema che una soluzione per Gasperini, da sempre propenso ad oliare i meccanismi molto gradualmente (vi ricordate quando Freuler e Hateboer dovettero far più di 6 mesi di rodaggio prima di convincerlo?). Un’incomprensione che di regola dovrebbe risolversi tra le mura di Zingonia, ma che forse al momento pare condizionare la lucidità del tecnico piemontese e della squadra.

Alta tensione

Il clima che si respira in casa interista non è di certo all’acqua di rose, anzi, è una bomba pronta ad esplodere.  Il colloquio avvenuto a Villa Bellini nello scorso agosto ha influito sulle dinamiche societarie, oltre che sulla mentalità dell’allenatore Conte.

Da allora, l’ex juventino apre aver perso la sua verve, la sua forza, e il vulcano che siamo stati soliti vedere eruttare nei postpartita, è tornato nel suo stato di quiescenza, forse proprio per direttiva di Zhang in persona.

La squadra non incarna più l’animo e la grinta del suo condottiero, proprio perché lo stesso condottiero pare demotivato e costretto a rimanere nella sua prigione dorata solo per non far sborsare alle casse nerazzurre ulteriori milioni inutili per allenatori in vacanza.

Insomma, entrambe arrivano a questo match con molte criticità, insicurezza e dubbi, e mai come questa volta forse più che l’aspetto tecnico-tattico, saranno le motivazioni a fare la differenza.




Atalanta-Liverpool 0-5, l’editoriale – Messi a nudo i limiti di Gasperini e della società

La vita è semplice e il calcio, che della vita è espressione, ancor di più. Quando sei bravo ma hai dei limiti e, in maniera testarda e ottusa non fai nulla per porre rimedio a tali limiti, prima o poi incontrerai chi è decisamente più bravo di te e ti metterà a nudo tutte le tue manchevolezze.

Questo il riassunto di Atalanta-Liverpool, gara terminata con il netto successo dei Reds per 5-0. Inglesi di un’altro pianeta, d’accordo. Ma la squadra di Klopp ha avuto il merito di enfatizzare tutti i difetti dei due pilastri basilari della squadra: Gasperini e la società.

Il tecnico di Grugliasco è e resterà leggenda nerazzurra, ma purtroppo perdura nel difetto di non volersi snaturare. Risultato? Se concedi l’uno contro uno a Diogo, Salah e Mané ne prendi 5 e bisogna solo ringraziare Sportiello affinché l’imbarcata non sia stata ancora più pesante. Così come ne hai prese 5 lo scorso anno a Manchester col City perché hai voluto concedere l’uno contro uno a Sterling.

Nulla da fare, Gasperini è più testardo di un mulo da questo punto di vista. Eppure dovrebbe essersi reso conto che la squadra sta soffrendo sia fisicamente che psicologicamente il fatto di dover giocare ogni tre giorni. Dovrebbe essersi reso conto che mancavano De Roon, Gosens e Romero e Toloi e Hateboer erano a mezzo servizio. Dovrebbe essersi reso conto che certi rincalzi ora come ora sono improponibili.

E allora perché non ricorrere a un po’ di sana umiltà, coprendosi con una difesa a 4 e un centrocampo a 3, rinunciando una volta tanto all’uno contro uno dietro e alle fasce? Quesito che rimarrà purtroppo inevaso.

Speriamo che non rimangano inevasi i quesiti che vogliamo porre ad Antonio e Luca Percassi e al ds Giovanni Sartori. Perché si è deliberatamente deciso di indebolire l’Atalanta in ruoli chiave come quelli degli esterni? Passi per la cessione di Castagne, ma non prendere almeno un esterno pronto come Florenzi e Lazovic è stato da veri e propri Tafazzi.

E poi, possibile che nel mare magnum dei calciatori, non si riesca a trovare un centrocampista di ruolo che possa adeguatamente dare un turno di riposo a De Roon e Freuler? E poi si getta la croce a Pasalic (che, per carità, ieri ha dormito come tutta la squadra), ma il croato sono oramai due anni che gioca fuori ruolo. Per intenderci, se Pirlo avesse giocato due anni in un centrocampo a due, non sarebbe diventato l’Andrea Pirlo che conosciamo.

Gasperini e la società hanno limiti che diventano evidenti quando si incontrano squadre di rango, dunque. Il tecnico dice sempre che l’Atalanta “o vince o impara“. Beh, non ci sembra che la squadra abbia imparato dal 5-1 subito a Manchester. Toccherà ripetere la lezione. Magari sapendo che dopo il 3, in difesa, può venire il 4.

Articolo a cura di Giuseppe Pucciarelli




Atalanta Liverpool 0-5, le dichiarazioni post partita di Gasperini

Atalanta Liverpool, Gasperini nel post partita

Nel post partita di Atalanta Liverpool, ecco cosa ha dichiarato a caldo il tecnico dei nerazzurri Gian Piero Gasperini: “Dovremo riflettere, è capitato di perdere male a Manchester, ma poi avevamo la sicurezza che migliorando certe cose avremmo potuto migliorare anche noi. Il divario è stato pesante, bisogna pensare all’aspetto tattico-strutturale“.

Abbiamo trovato una squadra che andava più forte, non siamo mai stati in grado di reggere. C’è stato un grande divario, questo ci deve far riflettere“.

DUE PUNTE-Da dove nasce l’ide delle due punte? Da un percorso che abbiamo fatto. Non andava bene per questa sera, ma non è solo una questione di attaccanti. Dietro ci hanno bruciato molte volte. È stato merito loro, ma dobbiamo riflettere: ci portiamo questi aspetti dal campionato, corriamo poco e piano. Dobbiamo pensare diversamente“.

PRIMA CITY, ORA REDS- “Dopo quella sconfitta abbiamo trovato la forza di essere più competitivi, su quella batosta abbiamo costruito la nuova stagione. Ora ho la sensazione che abbiamo qualche difficoltà in più, ce le portiamo anche in campionato queste cose. Lo vediamo dai dati, dobbiamo pensare diversamente“.

CONTRACCOLPO-Bisogna sempre lavorare sulla testa, sia quando vinci che quando perdi. Poi bisogna anche rispettare le nostre caratteristiche, questa sera siamo stati poco competitivi. Da troppo tempo prendiamo troppi gol. Ogni anno abbiamo modificato qualcosa durante la stagione per migliorarci, è quello che dobbiamo fare anche adesso.




Crotone Atalanta 1-2, le dichiarazioni di Gasperini nel post partita

Crotone Atalanta, Gasperini nel post partita

L’allenatore della Dea Gian Piero Gasperini ha parlato nel post partita di Crotone Atalanta, terminata 1-2 per gli orobici.

I nerazzurri tornano a vincere dopo le precedenti sconfitte contro Napoli e Sampdoria, salendo a quota 12 in classifica.

Ecco cosa ha detto gasperini al termine del match: “Abbiamo fatto costantemente una partita in attacco, non abbiamo subito particolari situazioni se non per il gol subito. Abbiamo meritato la vittoria“.

SUGLI INFORTUNI- Infortuni? Sicuramente domani vedremo le condizioni, anche Toloi è uscito malconcio con una contusione al ginocchio. Abbiamo tre giorni e vedremo con chi scendere in campo“. 

SU MURIEL – “Due ottimi gol, mi è piacuto tantissimo. Ilicic? In difficoltà, gli manca un po’ di velocità“. 

LIVERPOOL O INTER?- Qual è la sfida più importante? Non faccio classifiche, sono due competizioni completamente diverse. Guardo con attenzione il Liverpool, la Champions ha una possibilità di recupero limitata visto che abbiamo quattro punti. Sarà di grande valore per la classifica, è un match importante per l’immediato. Il fascino della Champions è straordinario, il nostro grande rammarico è giocare queste partite senza il pubblico. Io immagino solo l’attesa che ci sarebbe stata per la partita con il Liverpool“.

RIFERIMENTO KLOPP– “Klopp è un riferimento, come per tutti gli allenatori. Squadre straordinarie anche per velocità, hanno fatto dei risultati straordinari giocando un calcio che non può che affascinare chi lo guarda“.