Spezia Atalanta, le formazioni ufficiali: Gollini e De Roon dal 1′. Ancora out Lammers

Spezia Atalanta, le formazioni ufficiali

Pochi minuti fa Spezia e Atalanta hanno diramato le formazioni ufficiali per la sfida del Manuzzi di Cesena, valida per l‘8a giornata di Serie A. Vediamo insieme le scelte di Gasperini e Italiano.

QUI SPEZIA- Italiano conferma il 4-3-3 e gli 11 titolari che hanno vinto a Benevento. Provedel tra i pali, non recupera Chabot, al suo posto Erlic accanto a Terzi. Sulla fascia destra Vignali prende il posto dell’ex Mattiello, che parte dalla panchina. A centrocampo confermatissimo il gioiello del Milan Pobega, accanto a Estevez e Ricci. In attacco il tridente Farias-Gyazi-Nzola.

QUI ATALANTA- Tra i pali torna Gollini dopo tre mesi di assenza. Scelte quasi obbligate in difesa: data l’esclusione di Djimsiti e l’assenza di Caldara, spazio a Toloi, Romero e Palomino. A centrocampo accanto a Pessina si rivede l’olandese De Roon. Altro gradito ritorno sull’out di sinistra di Gosens, mentre sulla fascia destra De Paoli vince il ballottaggio con Piccini. In attacco il solito Papu e un ritrovato Ilicic agiranno a supporto di Zapata, preferito a Lammers

SPEZIA (4-3-3): Provedel; Mattiello, Chabot, Terzi, Bastoni; Estevez, Ricci, Pobega; Agudelo , Nzola, Gyasi. All. Italiano

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero, Palomino; De Paoli, De Roon, Pessina Gosens; Ilicic, Gomez; Zapata All. Gasperini




Dai Atalanta, inizia contro lo Spezia la lunga volata tra campionato ed Europa

CESENA, ORE 18

PAPU E COMPAGNI CONTRO LA SORPRESA LIGURE

Il campionato riparte dopo l’ultima sosta di questo 2020 per le nazionali e l’Atalanta si tuffa così nel lungo tour de force che la vedrà protagonista tra campionato e coppa quasi senza sosta da qui sino a Natale. Inizia dal sorprendente Spezia il cammino di una Dea che non dovrà distrarsi se non vuol perdere altri punti importanti per restare nelle zone nobili della classifica; occhio però alla squadra di Italiano, che da sicura spacciata ai nastri di partenza sta stupendo tutti con grandi prestazioni e mostrando un ottimo calcio promettendo battaglia in questo match che incrocia per la prima volta in serie A bergamaschi e spezzini.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: restano a casa diversi pezzi da novanta, rientrati non al top dalle nazionali e con un occhio al match di Liverpool di martedì sera. Out così Djimsiti, Hateboer, Mojica e Muriel, il Gasp dovrà far di necessità-virtù contanto però sui rientri di Gosens e De Roon. In porta potrebbe tornare Gollini mentre davanti ci sono il Papu con Zapata e, probabilmente, Lammers.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

SPEZIA (4-3-3): Provedel; Mattiello, Terzi, Chabot, S. Bastoni; Estevez, M. Ricci, Deiola; Agudelo, Nzola, Gyasi – All.: Italiano

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Ramero, Palomino; Sutalo, De Roon, Freuler, Gosens; Gomez; Lammers, D. Zapata – All.: Gasperini.

ARBITRO: Rapuano di Rimini




Atalanta, Gasperini e la difesa a 4: solo un asso nella manica?

Atalanta, Gasperini con la difesa a 4?

ATALANTA-GASPERINI-DIFESA- Gasperini-difesa a 3 rappresenta un connubio consolidato da anni, e visti gli straordinari risultati ottenuti nell’ultimo quadriennio alla guida dell’Atalanta, è più facile che piova zucchero filato dal cielo, piuttosto che Gasp cambi modulo.

Nelle ultime uscite, però, abbiamo visto come il tecnico nerazzurro abbia attinto alla tanto vituperata difesa a 4 come asso nella manica per ripristinare l’equilibrio contro Ajax e Inter.

Non si tratta di venir meno al proprio credo tattico, come in molti forse hanno pensato di recente (soprattutto non atalantini), ma una questione di adattamento alla partita. Un dettaglio che spesso  mette in risalto le qualità di un allenatore, in primis pagato per essere in grado di comprendere  e leggere l’economia della partita.

Asso nella manica o di più?

Nel calcio possono accadere due situazioni: se le cose vanno bene, guai a toccare modulo e giocatori, ma nel caso le cose inizino a perdere efficacia, è giusto studiare nuovi approcci tattici.

Questo non significa sconfessare tutto ciò che si è creato precedentemente, ma studiare un piano B che possa far ottenere lo stesso risultato, facendo di necessità virtù.

Nelle ultime settimane, complici gli infortuni e una flessione della condizione psicofisica, il 3-4-2-1 si è rivelato uno schema di gioco prevedibile, lento, lontano parente da quello che ha fatto gioire il popolo nerazzurro.

Il 4-2-3-1 ha risollevato la Dea in più occasioni, e sono bastati in media 20 minuti per ritrovare lo spirito guerriero orobico.

Ma il calcio è fatto di uomini, oltre che di momenti, e quando la stanchezza o la poca lucidità incidono sul gioco, è doveroso ritrovare un approccio che possa valorizzare quel “poco” che si ha a disposizione.

Modulo ad hoc per l’attacco

A livello di organico, infatti, al momento il tocco magico dei nuovi attaccanti e la penuria di opzioni a livello difensivo  (soprattutto esterni) potrebbe esaltare in toto un modulo a trazione anteriore, dove gli esterni bassi darebbero man forte alla retroguardia. Questo permetterebbe di spingere al quartetto offensivo, dove tra Gomez, Zapata, Miranchuk, Muriel, Ilicic, Malinovskyi e Lammers l’imbarazzo della scelta è notevole, ma sinonimo di qualità e quantità.

Da arma segreta a rischioso ma potenziale assetto “necessario” il passo è breve. Ma come sempre a Gasp l’ardua sentenza.




Serie A, i risultati dopo la 7a giornata

I RISULTATI DELLA SETTIMA GIORNATA

VENERDI’ 6 NOVEMBRE

ore 20:45
Sassuolo-Udinese 0-0

SABATO 7 NOVEMBRE

ore 15:00
Cagliari-Sampdoria 2-0: 48′ rig Joao Pedro, 69′ Nandez

ore 18:00
Benevento-Spezia 0-3: 29′ Pobega, 65′ e 70′ Nzola

ore 20:45
Parma-Fiorentina 0-0

DOMENICA 8 NOVEMBRE

ore 12:30
Lazio-Juventus 1-1: 15′ Ronaldo, 94′ Caicedo

ore 15:00
Atalanta-Inter 1-1: 58′ Lautaro Martinez, 79′ Miranchuk

Genoa-Roma 1-3: 47′, 67′ e 85′ Mkhitaryan, 50′ Pjaca

Torino-Crotone 0-0

ore 18:00
Bologna-Napoli 0-1: 23′ Osimhen

ore 20:45
Milan-Verona 2-2: 6′ Barak, 19′ aut. Calabria, 27′ aut. Magnani, 93′ Ibrahimovic

LA CLASSIFICA
# Squadra PG V P S GF GC DG Pts.
1 Milan 7 5 2 0 16 7 +9 17
2 Sassuolo 7 4 3 0 18 9 +9 15
3 SSC Napoli 7 5 0 2 15 7 +8 14
4 Roma 7 4 2 1 16 11 +5 14
5 Juventus 7 3 4 0 15 6 +9 13
6 Atalanta 7 4 1 2 18 14 +4 13
7 Inter 7 3 3 1 16 11 +5 12
8 Hellas Verona 7 3 3 1 10 5 +5 12
9 Lazio 7 3 2 2 11 13 -2 11
10 Sampdoria 7 3 1 3 11 11 +0 10
11 Cagliari 7 3 1 3 14 15 -1 10
12 Fiorentina 7 2 2 3 10 12 -2 8
13 Spezia 7 2 2 3 11 15 -4 8
14 Bologna 7 2 0 5 11 13 -2 6
15 Parma 7 1 3 3 8 13 -5 6
16 Benevento 7 2 0 5 10 20 -10 6
17 Torino 7 1 2 4 12 16 -4 5
18 Genoa 7 1 2 4 7 15 -8 5
19 Udinese 7 1 1 5 6 11 -5 4
20 Crotone 7 0 2 5 6 17 -11 2



Aldilà di ogni ragionevole dubbio

Partiamo da quell’ultimo quarto d’ora di Atalanta Inter, dove la Dea è tornata a spingere e attaccare come sua consuetudine, e dove non a caso è arrivato il gol del pareggio.

Un sorriso a metà per Gasperini che sicuramente ha visto una reazione tecnica ed emotiva rispetto a quella totale incassata contro il Liverpool, ma proprio perché si tratta di una gioia dimezzata, bisogna tenere conto anche della parte meno brillante e ancora inspiegabile.

Nel calcio così come a livello giuridico 3 indizi fanno una prova, e nel caso dell’Atalanta le tre partite su quattro disputate dopo la sosta suscitano dubbi e incomprensioni tecnici-tattici che il Gasp riduce al concetto di mancanza d’intensità, ma che forse non bastano a spiegare l’improvvisa involuzione dei nerazzurri.

Per questo motivo è naturale che possano sorgere dei ragionevoli dubbi, frutto di incomprensioni e incertezze fornite da ciò che abbiamo visto e sentito. Tuttavia, questo concetto altamente utilizzato in giurisprudenza indica una situazione oggettiva in cui le prove a carico di un indiziato non possono in alcun modo portare alla sua colpevolezza, perché ambigue o insufficienti.

Come sappiamo, infatti, nel calcio quando qualcosa non va il primo a rischiare grosso è sempre l’allenatore, ma solo risultati eloquenti e prove schiaccianti lo condannano ad un esonero lampo.

Gasperini assolvibile o in parte colpevole?

Sia chiaro, Gasperini non è e non sarà mai sulla graticola, ma alla luce degli  ultimi risultati possiamo trovare giustificazioni valide per non trovarsi aldilà di ogni ragionevole dubbio?

ALI BLOCCATE, MA-  Non è un segreto di stato che l’80% delle manovre offensive si produca con le fasce. Ed è logico intuire che se esse non volano a dovere, qualcosa si possa pure inceppare.

Lo abbiamo visto contro Napoli, Sampdoria, Crotone , Liverpool e Inter, dove Mojica e De Paoli (A Ruggeri diamo tempo, perché il ragazzo si farà e pure bene), hanno dimostrato di non essere all’altezza della situazione al momento. In parte scelte tattiche sbagliate, nelle ultime partite invece Gasp ha dovuto fare di necessità virtù, perché il mercato ha comunque fornito delle riserve a livello numerico proprio per ovviare a questo genere di difficoltà, ma lavorare psicologicamente e tatticamente sui nuovi arrivati quando si gioca ogni 3 giorni sarebbe complicato per tutti.

ADEGUAMENTI- Una cosa è certa nella vita di Gasperini: la difesa a 3, ma da grande allenatore sa che in tempi di magra e di grande difficoltà, qualche accorgimento serve come il pane.

Alla fine di Atalanta-Liverpool nessuno pensava che contro l’Inter avesse potuto rivoluzionare l’assetto tattico della squadra, ma date le circostanze e il forcing dell’ultimo quarto d’ora, siamo così sicuri che un passaggio al 4-2-3-1 in assenza di ali si debba utilizzare come arma segreta, anziché come piano B?

A posteriori sono tutti allenatori, ma aldilà di ciò che può affermare il sottoscritto, conta ciò che ha visto Gasp. Qui non si tratta di cambiare tutto affinché cambi nulla, come nel Gattopardo, ma di tra non cambiare mai e cambiare mai il confine è labile.

GIOCA CHI STA BENE?- Ogni allenatore si affida principalmente a quei 13-14 giocatori nell’arco di una stagione, e Gasperini non è di certo escluso.

Tra chi non può farne a meno e chi invece rimane immobile su certe concezioni tecnico-tattiche, spesso però a farla da padrona è la condizione psicofisica dei giocatori.

“Gioca chi sta bene”, questo è uno dei cardini della filosofia del Gasp, ma ultimamente forse alcuni preconcetti e un pizzico di orgoglio hanno inciso sulle prestazioni della squadra.

Escludendo difesa e centrocampo, dove le numerose assenze e acciacchi hanno praticamente deciso per Gasperini, in attacco 4 dei 5 gol è arrivato da riserve, perché al momento il tridente titolare vede Gomez-Ilicic-Zapata.

I dati però non mentono e se Muriel, Lammers e Miranchuk ogni volta che giocano convincono e segnano, inibire il loro momento anziché esaltarlo potrebbe risultare controproducente.

Il reparto è folto, ma competitivo, soprattutto in un campionato come quello di Serie A che al momento non vede un padrone o squadre nettamente superiori alle altre. Per questo motivo, un maggior roteazione potrebbe non inficiare sull’esito del gioco, ma addirittura rimettere benzina nel motore.

Ci tengo a precisarlo nuovamente: forse si trattano di elucubrazioni mentali senza capo né coda, e i motivi di questa flessione saranno altri e di natura casuale, ma non devono essere interpretati come spunti critici, ma spunti di riflessione per capire cosa è migliorabile al momento.




Atalanta Inter 1-1, le dichiarazioni di Gasperini nel postpartita

Atalanta Inter, 1-1, Gasperini nel postpartita

Nel postpartita di Atalanta Inter, l’allenatore della Dea Gasperini ha parlato del match in conferenza stampa. Vediamo insieme i momenti salienti del suo intervento.

SUL MATCH- Non ho mai avuto la sensazione che ci fosse una situazione di difficoltà. Giochiamo partite molto impegnative e difficili tra campionato e coppa. Ma la squadra ha avuto sempre una buona presenza tranne rarissime volte. Secondo me si vuol mettere pressione all’Atalanta come se dovesse vincere lo Scudetto o andare avanti in Champions. Le aspettative le mettano gli altri, noi non dobbiamo mettercele. Sappiamo quanto è complicato e in questo periodo abbiamo avuto un po’ di giocatori fuori”.

SU MIRANCHUK E RUGGERI-Son contento per entrambi. Per Ruggeri non era facile ma è un ragazzo che sta facendo bene. È un 2002 con ottime doti tecniche e fisiche. Ha bisogno di farsi esperienza ma ha il futuro davanti a sè. Miranchuk straordinario: in due spezzoni ha toccato pochissime palle facendo due gol. Ha qualità ed è stato fermato da un infortunio, ora speriamo di inserirlo al meglio“.

SOSTA– “Per 10 giorni ci alleneremo in 6 giocatori, diversi li vedremo il venerdì mattina prima di andare a giocare contro lo Spezia. In realtà come squadra non ci alleniamo proprio, però sarà così fino a Natale, è normale. È così per tutti

ESTERNI IN CALO-Per noi il ruolo d’esterno è molto, molto importante. Abbiamo perso Castagne e in questo periodo Gosens. Il nostro gioco si basa molto sugli esterni e quando girano poi anche gli altri hanno più possibilità di giocare. In questo periodo ci sono mancati un po’ ma stiamo lavorando per farli rendere al meglio.

TANTI ATTACCANTI- “Alla fine oggi abbiamo pareggiato con l’inserimento di Miranchuk, Lammers e Muriel. Abbiamo ancora fuori Ilicic ed erano usciti Zapata e Malinovskyi. Io non sono per molta confusione perché perdi del tempo, ma in situazioni come oggi ti danno la spinta per raddrizzare la partita. Piuttosto che creare confusione è meglio avere un attaccante in meno”.




L’Atalanta ha un Miranchuk anche per il campionato: ripresa l’Inter, 1-1 a Bergamo.

SERIE A, SETTIMA GIORNATA

ATALANTA-INTER 1-1: IL RUSSO RISPONDE A LAUTARO

Per come si era messa, va più che bene così: finisce 1-1 tra Atalanta ed Inter, due squadre che complessivamente finiscono per annullarsi a vicenda, con i nerazzurri di Milano che provano a scappare in avvio di ripresa con Lautaro e gli altri (quelli di Bergamo) che scoprono anche in campionato la bravura del russo Miranchuk che entra e segna il bellissimo gol del definitivo pareggio. La Dea trova così il suo primo pareggio in campionato e sale a quota tredici punti in una classifica davvero cortissima nelle prime posizioni.

Bergamo: i bruschi stop di Champions da mettersi alle spalle, la voglia di proseguire il cammino di vertice in campionato che sin qui le vede viaggiare quasi di pari passo, distanziate di un solo punto in classifica. Atalanta ed Inter provano a voltare pagina dopo le delusioni di coppa e ripartire. La Dea dopo la scoppola rimediata dai Reds cerca di rialzarsi nonostante le tante defezioni con cui il Gasp deve fare i conti. Un risultato positivo oggi prima della sosta per le nazionali sarebbe sicuramente una decisa iniezione di fiducia dopo la brutta prova contro il Liverpool.

ESORDIO PER RUGGERI: si aggiunge anche Palomino alla lista degli indisponibili del Gasp, che in difesa ha così gli uomini contati con Romero in mezzo con Djimsiti e Toloi mentre in mezzo c’è l’esordio in fascia per il baby-Ruggeri dopo le prestazioni altalenanti di Mojica mentre in avanti con Zapata ci sono a sostegno il Papu e Malinovskyi. Nell’Inter qualche problemino per Lautaro durante il riscaldamento ma l’argentino è in campo in attacco con Sanchez mentre dietro c’è l’ex Bastoni.

RITMO LENTO, POCHE OCCASIONI: ritmo lento del match in avvio anche se la Dea conquista subito una punizione dal limite che il Papu però calcia addosso alla barriera dell’Inter. Gli altri nerazzurri rispondono con una bella palla in area per Lautaro su cui è provvidenziale l’intervento di Romero sul pallone. Poco dopo il quarto d’ora un cross che pare innocuo di Freuler prende una traiettoria strane e Handanovic deve intervenire con un colpo di reni per evitare guai peggiori.

PARTITA BLOCCATA ALL’INTERVALLO: la partita resta piuttosto piatta, ravvivata da qualche fiammata di tanto in tanto. Al ventidue il Papu apre bene in area per Malinovskyi che conclude al volo in maniera davvero imprecisa. Poi un minuto dopo Vidal per l’Inter colpisce di testa in area un bel cross di Bastoni mandando di poco sopra la traversa. Poco altro da dire per quel che resta di un primo tempo che, senza recupero, va in archivio con le due squadre pari in tutto, anche nel punteggio: 0-0.

RIPRESA, LAUTARO LA SBLOCCA: il match riparte dopo l’intervallo senza nessun cambio da parte dei due allenatori e con poche novità da una partita che resta molto bloccata almeno fino al dodicesimo, quando la squadra ospite trova il guizzo per sbloccare il match: bel cross di Young in area per la testa di Lautaro che supera tutti, anche Sportiello, con il suo colpo di testa e firma l’1-0 interista. Contestualmente al gol subito, il Gasp cambia ed inserisce Pessina e Miranchuk in campo al posto di Pasalic e Malinovskyi.

SPORTIELLO SALVA LA DEA: l’Atalanta prova a reagire ma deve ringraziare Sportiello pochi minuti dopo il gol subito quando il portiere nerazzurro è due volte decisivo sulle conclusioni quasi a colpo sicuro di Vidal prima e Barella poi. La Dea non riesce a pungere e allora il Gasp si gioca il tutto per tutto inserendo anche Muriel e Lammers al posto di Toloi e Zapata.

MAGIA DI MIRANCHUK, 1-1!: non sembra ritrovare il bandolo di una matassa intricatissima la squadra del Gasp trova invece la fiammata giusta al minuto trentatre con una azione paziente, frutto di una miriade di passaggi ad avvolgere la difesa dell’Inter e conclusa con il gran gol di Miranchuk manda nell’angolino il gol dell’1-1 per la Dea.

MURIEL SPRECA MA ALLA FINE E’ UN PARI GIUSTO: l’Atalanta, che sin li aveva davvero combinato pochino, adesso ci credo e a cinque dalla fine ha la grande chance di ribaltar il match quando un cross di Freuler trova perfettamente Muriel che in tuffo di testa tocca la palla che va a lato di un soffio con Handanovic immobile. Nel finale poi c’è più nervosismo che precisione, anche l’Inter non riesce più a rendersi pericolo e, dopo tre di recupero, l’1-1 è la giusta sintesi di un risultato tra due squadre che si dividono la posta in palio e confermano comunque di aver qualche problemino in questa fase della stagione.

La sosta per le nazionali servirà anche per riordinare le idee e farsi trovare pronti ad un vero tour de force tra campionato ed Europa che attende la Dea da metà novembre sino a pochi giorni prima di Natale. Oggi va più che bene così.

IL TABELLINO:

ATALANTA-INTER 1-1 (primo tempo 0-0)

RETI: 59′ L.Martinez (I), 79′ Miranchuk (A)

ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi (73′ Muriel), Romero, Djimsiti; Hateboer, Pasalic (60′ Pessina), Freuler, Ruggeri (90′ Mojica); Malinovskyi (60′ Miranchuk); Gomez, Zapata (73′ Lammers). A disposizione: Rossi, Gollini, Sutalo, Depaoli, Scalvini, Ilicic, Diallo. Allenatore: Gasperini

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian (83′ Hakimi), Brozovic, Vidal, Young (83′ D’Ambrosio); Barella; Sanchez (74′ Perisic), L.Martinez (74′ Lukaku). A disposizione: Stankovic, Radu, Eriksen, Moretti, Nainggolan, Pinamonti. Allenatore: Conte

ARBITRO: Doveri di Roma

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: Djimsiti (A); L.Martinez, De Vrij, Vidal (I) – espulsi: nessuno – recupero: 0′ p.t. e 3′ s.t.