Dai Atalanta, tappati le orecchie e gioca. Con la Roma uno scontro diretto molto importante.

BERGAMO, ORE 18

FORZA DEA, TESTA AL CAMPO E NON AL PAPU

Dimenticare il gossip e pensare al campo: pur sapendo che dopo stasera restano comunque altre venticinque partite da giocare, entrambe le contendenti sono consapevoli delle conseguenze psicologiche che la gara potrà dare ad Atalanta e Roma. I nerazzurri, dopo il pareggio nella bella partita giocata con la Juventus, restano a caccia di punti dopo un avvio di campionato tra alti e bassi, mentre la Roma cerca la terza vittoria consecutiva dopo Bologna e Torino. In casa nerazzurra, come noto, non c’è Gomez, che non è stato convocato per scelta tecnica e di comune accordo con la società. Una questione che sicuramente farà discutere durante tutte le festività natalizie, ma la Dea ha ora questa partita e quella di Bologna mercoledì per cercare di chiudere al meglio questo 2020.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: se recupera Toloi sarà lui in campo al posto di Palomino come unica variante rispetto alla partita di Torino con la Juve. Davanti quasi sicuramente ci sarà Zapata con Pessina e Malinovskyi a supporto del colombiano.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Malinovskyi, Pessina; Zapata – Allenatore: Gasperini

ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Veretout, Cristante, Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko – Allenatore: Fonseca




Gli eredi del Papu

Il pareggio spettacolare ottenuto contro la Juventus lascia tanto amaro in bocca per le occasioni non capitalizzate (in questo caso però un applauso a Sczesny è doveroso farlo), ma sul piano tecnico-tattico sembra darci indicazioni importanti sul futuro dell’Atalanta, e forse del Papu Gomez.

L’inno della Juventus canticchiato nel pre-gara e quella mancata esultanza al gol del compagno Freuler, sono segni inequivocabili di una frattura che lo stesso Papu non sembra intenzionato a risanare. Per una volta mi piacerebbe parlare dell’aspetto prettamente più pratico.

Malinovskyi e Pessina stanno crescendo e convincendo sempre più in quella zona di campo,  offrendo maggiore intensità e aggressività, come poi dichiarato da Gasperini nel post-partita.

Certo, senza Ilicic e Gomez si perde una bella fetta di creatività e intuizione, ma in un campionato molto tattico e con squadre che hanno come virtù la corsa e la pressione, sicuramente l’equilibrio rimane la prima prerogativa a cui non rinunciare.

Juventus-Atalanta: passaggio di consegne del Papu Gomez?

Contro i bianconeri questa mentalità ha fruttato solo il pareggio, ma sicuramente in altre circostanze darà maggiori garanzie e soddisfazioni. Gasperini quindi ha trovato nuove chiavi per aprire le porte delle difese avversarie, non facendo rimpiangere l’estro e l’imprevedibilità di Ilicic e Gomez.

Qui sorge spontanea (al sottoscritto, magari a voi no) una domanda provocatoria. La Dea potrà fare a meno del suo capitano? Abbiamo già trovato gli eredi del Papu?

Al momento i numeri sono incontrovertibili. Con Pessina e Malinovskyi in campo, non solo la Dea non ha mai perso, ma ha trovato pure una solidità difensiva esemplare.

I numeri non mentono, così come l’ atteggiamento dell’argentino, che in campo mostra ancora di valere un tesoro, ma che in fin dei conti contro la Juventus non ha sublimato il gioco dei nerazzurri e dimostrato di essere l’unico insostituibile.

Come dice il detto, sono tutti utili, ma nessuno è indispensabile, e nel caso della Dea la duttilità e l’utilità di Malina e Pessina stanno decisamente dando più soddisfazioni al Gasp di quanto potesse immaginare.

A livello creativo, è impensabile che Pessina e Malinosvkiy possano ereditare il genio del Papu, ma sul piano tattico questo passaggio di consegne è già in atto da tempo.

Giustamente la società e Gasperini hanno dovuto lavorare d’anticipo per agevolare questo passaggio pesante di eredità, con gli acquisti di Miranchuk e Malina.

Inizialmente si trattava solo di una questione anagrafica (a febbraio il Papu fa 33 anni), ma alla luce delle tensioni interne, Gasperini non può far altro che accelerare i tempi, per chissà, rendere meno amaro un addio che sul piano umano non potrà essere colmato, ma che la società spera che tatticamente l’eredità venga distribuita equamente.




I portieri parano (quasi) tutto: una bella Atalanta ferma la Juventus

SERIE A, DODICESIMA GIORNATA

JUVENTUS-ATALANTA 1-1: A CHIESA RISPONDE REMO FREULER

Un mostro tra i pali e un gol davvero bello per tornare ancora imbattuti da Torino: l’Atalanta prosegue la sua ripresa di consapevolezza e strappa un punto molto importante in casa della Juve, sfiorando anche il colpaccio con Romero e ringraziando un Gollini in stato di grazia. Dopo un primo tempo equilibrato ma sbloccato da un bel gol di Chiesa, la ripresa vede la Juve sfiorar il raddoppio con Morata ma poi i nerazzurri prendere campo e consapevolezza trovando il bellissimo gol del pari con Freuler e poi andando a metter sotto i bianconeri nella parte centrale del secondo tempo sfiorando anche il colpaccio. Poi, un finale più attento e con un Gollini sempre sugli scudi consente ai nerazzurri di portarsi a casa il meritato pareggio.

Torino: due belle squadre ambiziose, una che pare esser sulla via della ascesa, l’altra che sta provando a ritornarlo a tutti gli effetti. Juve ed Atalanta preparano così una sfida importante per entrambe e con una Dea che vuol dimostrare nuovamente che può far bene anche con un Papu pronto a subentrare e non in campo dal primo minuto dopo la bella prova di domenica contro la Fiorentina.

TOLOI OUT, C’E’ PALOMINO: il Gasp conferma la formazione che ha vinto domenica contro la Fiorentina con la sola eccezione dietro dove Palomino prende il posto di Toloi mentre davanti c’è Zapata sostenuto da Malinovskyi e Pessina con Gomez quindi ancora in panchina. Nella Juve, Pirlo propone Morata e Ronaldo in avanti con l’ex Kulusevski in panchina e Chiesa in campo dal primo minuto.

RITMO BASSO: avvio di gara con le due squadre che son da subito determinate a farsi valere: al secondo minuto Malinovskyi guadagna punizione e prova il bis di domenica contro la Viola ma senza successo poi, due minuti dopo, leggerezza di Romero che innesca Morata che offre un pallone facile per Ronaldo che manda alto ben contrastato da Palomino.

CHIESA LA SBLOCCA CON UNA GRAN GIOCATA: match che resta equilibrato fino alla mezz’ora quando la Juve sblocca il match grazie a Chiesa che, servito a Betancur, elude la marcatura di Palomino, si allarga e tira un destro potente da fuori area che finisce in rete nell’angolo alla sinistra di Gollini.

REAZIONE-DEA, SZCZESNY PARA TUTTO: l’Atalanta prova subito a reagire e l’occasione arriva dopo circa quattro minuti dal gol bianconero quando il diagonale ravvicinato di Zapata, servito da Pessina, trova l’opposizione di Szczesny che devia in corner. Poi a tre dall’intervallo Malinovskyi ci riprova su punizione e ancora Szczesny si oppone con una respinta con i pugni che evita il peggio alla Juventus. Due minuti dopo e ci prova anche Pessina dall’interno dell’area ma con la sfera che finisce fuori di poco. Ultimo telegramma di un primo tempo che va così in archivio dopo tre di recupero con i bianconeri avanti di un gol.

RIPRESA, SUPER-GOLLO POI FREULER GOLLASSO PER L’1-1: inizia la ripresa e la Juve prova a spingere in cerca del raddoppio e lo sfiora dopo due minuti quando Gollini si supera su Morata lanciato a rete con una grandissima parata e resta a terra per una pallonata in faccia sulla conclusione proprio di Morata e l’arbitro ferma il gioco. Poi il Gasp inserisce il Papu per Pessina e la Dea inizia a correre e trova il pari con un bellissimo gol di Freuler, che riceve palla proprio dall’argentino e fa partire un destro che sbatte sotto la traversa e finisce dentro.

GOLLINI FA IL FENOMENO E ROMERO SFIORA IL VANTAGGIO: nei minuti successivi succede praticamente di tutto. Al sedicesimo c’è un calcio di rigore per la Juve molto discutibile assegnato per fallo di Hateboer su Chiesa con Ronaldo che va sul dischetto ma calcia molto debole e Gollini blocca la sfera. Passano altri centoventi secondi e il numero novantacinque nerazzurro compie un’altra grande parata, sulla combinazione McKennie-Morata, tiro a colpo sicuro dello spagnolo neutralizzato dal portiere. Poi è la Dea a sfiorare il colpaccio con un colpo di testa di Romero su assist di Gosens che chiama Szczesny alla grande parata che nega il sorpasso ai ragazzi del Gasp.

GASP ALL’ATTACCO NEL FINALE: si gioca altri due cambi il Gasp, fuori Zapata e Malinovskyi, dentro Miranchuk e Muriel nell’ultimo quarto d’ora di gara dove è ancora Gollini protagonista dopo la combinazione Ronaldo-Danilo, il diagonale destro di Danilo viene respinto con i piedi dal portiere della Dea. Break nerazzurro con il Papu a otto dalla fine, conclusione dal limite dell’area che Szczesny para.

BUON PARI PER LA DEA: nel finale è più la Juve a spingere ma l’Atalanta è brava a contenere ogni azione offensiva bianconera e gestire il controllo della situazione senza rischiare più. Il triplice fischio arriva dopo quattro di recupero in cui succede ben poco e sancisce un pareggio tutto sommato giusto tra due belle squadre che si sono date battaglia senza troppi fronzoli ma con i rispettivi portieri che hanno praticamente parato tutto. Un punto importante per un’Atalanta che prosegue così il cammino di campionato con un passo avanti importante contro un avversario decisamente difficile. Avanti tutta, e domenica arriva la Roma.

IL TABELLINO

JUVENTUS-ATALANTA 1-1 (primo tempo 1-0)

RETI: 29’ Chiesa (J), 11’ st Freuler (A)

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, de Ligt, Bonucci, Danilo; McKennie, Bentancur, Arthur (25’ Rabiot), Chiesa (24’ Alex Sandro); Morata (38’ Dybala), Ronaldo – All.: Pirlo

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Djmsiti; Romero, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina (7’ st Gomez), Malinovskiy (25’ Mirančuk); Zapata (25’Muriel) – All.: Gasperini

ARBITRO: Doveri di Roma

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: Romero (A), Rabiot (J), De Roon (A), Morata (J), McKennie (J) – recuperi: 3′ p.t. e 4′ s.t.




L’Atalanta nella tana della Juve ritenta lo sgambetto ai campioni bianconeri

TORINO, ORE 18.30

LA DEA SFIDA CR7 PUNTANDO SU ZAPATA

Dopo esserci andata molto vicino nelle ultime due occasioni, l’Atalanta ci riprova: nella difficile trasferta in casa della Juventus la squadra del Gasp va a caccia di quel successo che manca ormai da oltre trent’anni nella Torino bianconera e solo sfiorato negli ultimi due campionati. Non sarà facile, vuoi perchè i bianconeri non sono un avversario per nulla facile da affrontare, ma anche per via delle lunghe vicissitudini che la squadra sta vivendo in questi giorni. La risposta data contro la Fiorentina è stata di quelle importanti, oggi i nostri ragazzi dovranno provare a ripetersi se vorranno ritentare di conquistare lo scalpo della Signora bianconera.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: a parte il dubbio che riguarda il Papu, mister Gasperini pare orientato a confermare buona parte della formazione che ha battuto la Fiorentina. Ballottaggio tra Palomino e Toloi in difesa mentre Zapata dovrebbe esser titolare davanti con Pessina e Malinovskyi (favorito su Gomez) a supporto.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Bonucci, Danilo; McKennie, Arthur, Bentancur, Chiesa; Morata, Ronaldo – All.: Pirlo

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Romero, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Malinovskyi, Pessina; Zapata – All.: Gasperini




L’Atalanta torna a vincere (e convincere) anche in campionato: tris alla Fiorentina che da carica e morale.

SERIE A, UNDICESIMA GIORNATA

ATALANTA-FIORENTINA 3-0: GOSENS, MALI E TOLOI MANDANO AL TAPPETO LA VIOLA

Rieccola! Finalmente anche in campionato: dopo tre match a digiuno l’Atalanta del Gasp vince netto contro la Fiorentina 3-0 con gli ospiti che devono ringraziare il loro portiere Dragowski che ha impedito che il passivo fosse anche più ampio. Prova convincente dei nerazzurri che, pur senza Gomez ed Ilicic in campo, chiudono la Viola nella sua area sin dalle prime battute di gioco, sfiorano almeno tre volte il gol e lo trovano a fil di sirena del primo tempo con Gosens. Nella ripresa Malinovskyi su punizione segna il raddoppio e, pochi minuti dopo Toloi di testa chiude i conti contro una Fiorentina mai in partita. Si sale a quota diciassette punti in classifica, tanta fiducia e morale in vista dei successivi match contro Juve e Roma.

Bergamo: ad entrambe la vittoria manca da parecchio; la Viola sta sul fondo ed annaspa, la Dea invece è un più avanti ma ha rallentato parecchio negli ultimi tempi con i nerazzurri che non vincono da tre partite. Urge una svolta da ambo le parti in una gara delicata per il Gasp e per Prandelli che vogliono provare a ritrovare gol e tre punti in una gara dove sicuramente ci sarà da divertirsi.

MALINOVSKYI SI, PAPU NO: mister Gasperini preserva inizialmente il Papu anche in vista del big match contro la Juve di mercoledì sera a Torino e schiera inizialmente Malinovskyi insieme a Pessina a dar sostegno all’unica punta davanti che è Zapata mentre dietro e in mezzo gioca la miglior formazione possibile. Nella viola non c’è Ribery da subito ma Eysseric davanti con Vlahovic con l’ex Bonaventura a sostegno appena dietro.

IL RICORDO DI “PABLITO”: c’è il doveroso ricordo di Paolo Rossi prima dell’inizio del match con un minuto di silenzio a ricordare il grande Pablito prima che il match cominci con un’Atalanta subito propositiva in due occasioni: con Freuler che conclude in diagonale sul fondo dopo una ottima sponda di Zapata e poi proprio il colombiano va di testa all’ottavo ma Dragowski si supera e manda in corner la sfera.

DRAGOWSKI LE PRENDE TUTTE: il portiere viola è ancora sugli scudi al diciottesimo quando si supera su un colpo di testa di Romero concedendo solamente corner ad una Dea che, sul rovesciamento di fronte, ringrazia stavolta Gollini che compie una gran parata e manda a sbatter sulla traversa la bella conclusione di Vlahovic da fuori area. A quattro della mezz’ora è ancora l’estremo difensore viola a compiere l’ennesimo miracolo, di nuovo su un colpo di testa di Zapata che pareva destinato davvero in fondo al sacco e che invece viene spinto sopra la traversa ed in calcio d’angolo.

GOSENS SPEZZA L’EQUILIBRIO!: la Dea però non demorde ed insiste centrando il bersaglio quando ormai il pari a fine primo tempo pareva inevitabile: al quarantaquattro i nerazzurri passano grazie a Gosens, che riceve un gran pallone da sinistra da Duvan e butta in porta l’1-0 con Dragowski che stavolta non può farci nulla. Importante per la squadra del Gasp riuscire a sbloccare il match proprio ad un nulla dall’intervallo che arriva infatti dopo un solo minuto di recupero concesso dal direttore di gara.

RIPRESA, MALI SU PUNIZIONE FA 2-0: non cambia nessuno il Gasp durante l’intervallo ed il match riprende dopo il riposo con gli ospiti che provano ad alzare il proprio baricentro ma la Dea si difende con ordine e all’ottavo colpisce ancora: bella punizione guadagnata da Zapata che il piedino caldo di Malinovskyi manda alle spalle di Dragowski con una spledida esecuzione: 2-0 per i nerazzurri!

DJIMSITI-TOLOI, LA DIFESA CONFEZIONA IL TRIS: il raddoppio nerazzurro complica ulteriormente la vita alla viola che accusa il colpo contro una Dea che invece ritrova sempre più se stessa, e piazza il tris al diciottesimo sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla destra, Djimsiti salta e fa sponda per Toloi che mette dentro di testa il terzo gol per i ragazzi del Gasp.

GASP CAMBIA, LA DEA NON SOFFRE: avanti di tre gol, il Gasp prova a quel punto a modellar al meglio la sua Dea per far scorrere senza rischi i minuti che restano alla fine del match: a due dalla mezz’ora dentro Muriel e Palomino per Malinovskyi e Romero seguiti pochi minuti dopo dagli ingressi di Lammers e Mojica per gli stremati (ma bravissimi) Zapata e Gosens.

VITTORIA E MORALE IN VISTA DI JUVE E ROMA: negli ultimi due minuti c’è il tempo anche per l’esordio del baby Gyabuaa al posto di Pessina quando ormai resta davvero poco di questa partita da giocare ed il triplice fischio arriva dopo tre minuti di recupero e sancisce il ritorno alla vittoria in campionato di un’Atalanta che vince, torna a convincere e arriva con il giusto morale ad una settimana davvero importante: mercoledì la sfida a Torino contro la Juve, domenica sera quella alla Roma a Bergamo che ci diranno ancora di più sul valore di questa squadra. Avanti, senza paura!

IL TABELLINO

ATALANTA-FIORENTINA 3-0 (primo tempo 1-0)

RETI: 44′ Gosens, 55′ Malinovskiy, 62′ Toloi

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Romero (73′ Palomino), Dijmsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (79′ Mojica); Malinovskiy (73′ Muriel), Pessina (89′ Gyabuaa); Zapata (81′ Lammers) – Allenatore: Gasperini

FIORENTINA (4-4-1-1): Dragowski; Venuti, Pezzella, Milenkovic, Biraghi (72′ Barreca); Lirola (55′ Callejon), Amrabat, Pulgar (45′ Castrovilli), Bonaventura; Eysseric (55′ Ribery), Vlahovic (65′ Kouamé) – Allenatore: Prandelli

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: Romero (A), Ribery (F) – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




Dopo le gioie di coppa l’Atalanta prova a ritrovare il sorriso anche in campionato

BERGAMO, ORE 15

ARRIVA LA VIOLA, PAPU E COMPAGNI SFIDANO RIBERY E GLI EX BONAVENTURA-PRANDELLI

Dopo aver portato a termine con successo la missione-Champions, l’Atalanta si tuffa da qui a Natale con la testa unicamente sul campionato, dove i nerazzurri del Gasp hanno perso ultimamente un po’ di terreno e l’obiettivo è quindi ritrovare il giusto spirito combattivo di coppa anche negli appuntamenti di Serie A, magari a cominciare proprio da oggi dove allo stadium arriverà la Fiorentina degli ex Prandelli e Bonaventura. Momento non dei più felici anche per la squadra toscana ove però sono presenti diversi giocatori di spessore che possono far la differenza da soli, su tutti il francese Ribery, autentico faro della squadra viola. Per questo Papu e compagni dovranno cercare di portar lo spirito battagliero e di sacrificio visto in champions anche in campionato per ritrovare la via della vittoria che manca ormai da tre giornate.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: out Ilicic e Miranchuk, il Gasp pensa di confermare Pessina in ruolo avanzato a supporto davanti di Muriel e del Papu mentre dietro ed in mezzo i dubbi paiono pochi dove si tenderà a schierar la miglior formazione possibile per ritrovare la vittoria in campionato. Tra i pali dovrebbe esser confermato Gollini.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Pessina; Gomez, Muriel – All.: Gasperini

FIORENTINA (4-4-1-1): Dragowski; Caceres, Milenkovic, Ger. Pezzella, Biraghi; Callejon, Amrabat, Pulgar, Bonaventura; Ribery; Vlahovic – All.: Prandelli

ARBITRO: Mariani di Aprilia




Ajax – Atalanta 0-1, l’editoriale – Più forti di chi ci vuole morti. Ma adesso…

Come vi sentivate a scuola quando dovevate “per forza” studiare qualcosa che non vi piaceva? Certo, non bene. Quindi diventiamo empatici e ci immedesimiamo in operatori dell’informazione che devono “per forza” parlare dell’Atalanta, togliendo spazio destinato per “diritto divino” alle “solite” tre. Immaginiamo le loro riunioni di redazione: “che balle, ancora questi tra i piedi? Ma non possiamo far nulla per destabilizzarli un po’“?

Ecco spiegati quindi gli audio che sono circolati in questi giorni, Gasperini pronto alle dimissioni post Ajax (notizia quest’ultima data da chi nel 2018 dava già il tecnico di Grugliasco e il Papu alla Lazio, con Pippo Inzaghi a Bergamo. Ma, d’altronde, parliamo di una realtà comunicativa che sull’Atalanta è attendibile quanto Rocco Siffredi per un Conclave.), Gomez già in viaggio per Abu Dhabi a gennaio. Tutto materiale “casualmente” messo in pasto all’opinione pubblica alla vigilia della decisiva sfida in casa dell’Ajax.

Ci dispiace (ah, è ironia, ovviamente) per loro, ma almeno fino a marzo l’Atalanta sarà ancora tra i loro piedi in Champions League. La vittoria per 1-0 di ieri all’Amsterdam Arena, firmata da un guizzo di Muriel, spalanca alla Dea per il secondo anno di fila il proscenio delle migliori 16 squadre europee. Un risultato che, da solo, potrebbe valere una stagione.

L’Atalanta ha ripetuto in Olanda la stessa partita che ha sapientemente sciorinato due settimane prima ad Anfield Road. Squadra corta, che in difesa ha concesso solo un’occasione capitata sui piedi di Klaassen sulla quale Gollini è stato superlativo. Centrocampo che con De Roon e Freuler ha letteralmente surclassato il reparto avversario, attacco con un Pessina nuovamente trequartista e nuovamente imprescindibile (così come Romero) nell’undici titolare e con Zapata e Gomez a fare tanto lavoro oscuro (preziosissimo il Papu nel provocare l’espulsione di Gravenbarch) e con Muriel tornato a essere il subentrante più letale del calcio europeo.

Intendiamoci, nessuno qui ha le fette di salame sugli occhi. Per quanto ieri Percassi jr abbia cercato di fare spallucce, la sensazione di maretta tra Gasperini e qualche componente rilevante della squadra (Gomez in primis) è ancora presente. Però è una sensazione di maretta “positiva”.

Ci sono attriti tra le componenti, ok, ma si percepisce che nessuna delle parti in causa sia così masochista da anteporre il proprio “ego” a quello che è il bene comune supremo: l’Atalanta Bergamasca Calcio. E la storia dello sport più popolare del mondo è piena di episodi simili. Van Basten e Sacchi, tanto per fare un esempio, si mal sopportavano reciprocamente. E neanche il rapporto tra il compianto Maradona con Ottavio Bianchi è stato idilliaco, anzi.

Eppure, tutti questi personaggi testé citati hanno fatto le fortune delle loro squadre, nonostante non siano stati amici tra di loro. Quindi, non è automatico che i dissidi nello spogliatoio portano a un disastro sportivo. Potrebbe essere una condizione necessaria, ma non assolutamente sufficiente.

Vedremo quindi l’evolversi degli eventi, a cominciare da domenica con la Fiorentina. C’è bisogno di cambiare marcia anche in campionato e consolidare, per non saper né leggere né scrivere, come prima base (e lo diciamo senza paura di passare per troppo umili) i 40 punti in classifica. Prima il fieno in cascina. Poi, si parlerà, eventualmente, d’altro.