Caro Bergamasco, ti scrivo

Caro bergamasco ti scrivo, così mi distraggo un po’

E siccome siamo molto lontani, più forte ti scriverò

Da quando la pandemia ci ha colpiti, non ci son state grandi novità

Questo 2020 volge ormai al termine ormai

Ma qualcosa a Bergamo ancora non va

Non si esce la sera, compresi i giorni di festa

E c’è chi ha messo degli striscioni di speranza sui balconi

Non si interagisce da un anno con gli altri

E avanza del tempo a chi non ha niente da dire e da fare

Ma gli scienziati hanno detto che il nuovo anno porterà il vaccino

E tutti quanti lo stiamo già aspettando

Ci riabbracceremo e faremo festa tutto il giorno

Ogni bergamasco scenderà da casa

Anche gli amici faranno ritorno

Si mangerà insieme e ci faremo tanta compagnia

E qualche milione di virologi così sparirà

Vedi, caro amico bergamasco, questo ti scrivo

E di come sono contento di essere vivo in questo momento

Vedi concittadino cosa mi tocca immaginare

Per continuare a sorrider e ben sperare

Il 2021 che sta per arrivare tra un anno passerà

Io lo vorrò vivere intensamente, e questa è la prima grande novità.




Canto di Natale nerazzurro

CANTO NATALE NERAZZURRO- Siamo a Bergamo, vigilia di Natale 2020. Anche Antonio Percassi, presidente della gloriosa Atalanta Bergamasca Calcio si sta riposando sulla sua poltrona, assorto dai suoi pensieri.

La sua squadra di calcio continua a regalare emozioni alla tifoseria nerazzurra, ma le tensioni interne scaturite dall’ormai logoro rapporto tra il suo allenatore Gian Piero Gasperini e il capitano argentino Alejandro “Papu” Gomez rischiano di compromettere una stagione che si preannunci ancora una volta esaltante.

In attesa di incontrare nuovamente entrambi per risolvere definitivamente la questione, Percassi sente qualcuno intento a discutere arditamente fuori dalla porta della sua stanza, disturbando il presidentissimo, che invece vorrebbe riposare le sue stanche membra.

Stizzito per il brusio, decide di alzarsi per per aprire la porta, quando quest’ultima viene spalancata da alcuni giovani liceali che non si curano della presenza del presidente nella stanza e iniziano a passarsi il pallone tra tavoli, divani e oggetti d’antiquariato.

Percassi arrabbiato chiede: “Chi siete voi? Che ci fate qui?” e i ragazzi risposero: “Come, non ci riconosci? Noi siamo Eugenio, Alessandro, Giulio, Ferruccio e Giovanni, i fondatori dell’Atalanta che tanto ti ha fatto guadagnare e soprattutto sognare“.

Percassi rimasto attonito da quella risposta, decide di bere un bicchiere d’acqua, credendo di avere le allucinazioni, ma i 5 ragazzi continuano: “Siamo venuti qui per darti conforto, viste le elucubrazioni mentali che ti sei creato nell’ultimo periodo. Noi siamo gli spiriti dell’Atalanta passata, e vogliamo mostrarti i valori che in quel lontano 17 ottobre 1917 ci fecero fondare l’Atalanta”.

Neanche il tempo di rispondere, gli spiriti catapultarono Percassi in un flashback, mostrandogli le origini della sua squadra gloriosa. Dalle magliette bianconere (diventate neroblu nel 1920 grazie alla fusione con la Bergamasca), fino al primo campionato in Serie A nella stagione 1936-37. Antonio però focalizzò l’attenzione su un particolare trofeo: quella Coppa Italia vinta nel 1963, quando la Dea raggiunse il suo primo traguardo storico.

Perché mi avete mostrato queste scene passate?” domandò Percassi. La risposta degli spiriti lo spiazzò: “A volta serve ricordarsi chi siamo e chi siamo stati per decidere cosa vorremo essere in futuro. Questa querelle tra Gomez e Gasperini non deve compromettere tutto quello che hai creato, e soprattutto gli ideali che noi abbiamo voluto incarnare come società di calcio 113 anni fa. Medita quindi su ciò che potrebbe accadere, senza dimenticarti di quello che è stato“. Con questa parole, gli spriti si congedarono, lasciando Percassi in uno stato catatonico, ancora incredulo per ciò che era accaduto.

Frutto dell’immaginazione o realtà, le parole degli spiriti passati lo colpirono, tanto da rendere impossibile a Morfeo (il dio del sonno, non il giocatore) di portarlo nel mondo dei sogni.

Proprio mentre gli occhi iniziarono a chiudersi, ecco fare visita al presidente nerazzurro un secondo spirito. Un’entità strana, non umana: si trattava di un enorme Coppa di Champions League con orecchie grandi, occhi, naso e bocca, dalla voce profonda, ma calda. Questa volta Percassi non si spaventò, anzi gli brillarono gli occhi davanti a quella visione, ma lo spirito prese parola: “Ciao Antonio, io sono Champ, lo spirito del Natale presente. So che quel che ti mostrerà ti piacerà e ti illuminerà gli occhi come il sole ad Agosto, ma ti chiedo di prestare molta attenzione a ciò che dirò in seguito“.

Così Champ coinvolse Percassi in un altro viaggio, questa volta però nei ricordi recenti. La promozione in A nel 2011 sotto la sua presidenza, l’arrivo di Gasperini nel 2016 e lo storico quarto posto nel 2017, passando per l’epopea vissuta in Europa, tra la prima Europa League e i quarti di Champions League persi in extremis contro il PSG. Un mix di emozioni e ricordi, tra i quali gli abbracci con Papu Gomez.

A questo punto però, lo spirito ammonisce il presidente nerazzurro: “Vedi? Tutto quello che hai creato lo devi ad una società, ad un allenatore, un gruppo di giocatori e soprattutto una tifoseria che non si sono mai tirati indietro nei momenti più difficili. Hai raggiunto vette al limite del razionale, e con questa ambizione il futuro si prospetta ancor più florido, ma ascolta attentamente: è l’unione che fa la forza, e da soli non si va da nessuna parte“.

Improvvisamente lo spirito scomparse, lasciando Percassi da solo con un pensiero intenso: “Quindi che devo fare con Gomez?“. In attesa di un responso, il presidente decise di dormirci sopra, sperando che la notte avesse potuto portare consigli. E così fece.

Questa volta nessun rumore molesto, ma solo un gran bagliore ad illiminare la stanza di Percassi. Infastidito da cotanta lucentezza, il presidente si alzò dal letto e vide davanti a sé una donna bellissima, dai capelli lunghissimi e vestita di nerazzurro: era Atalanta, la dea del mito greco e simbolo della squadra orobica.

Nessuna parola, ma solo il gesto di seguirla. Ammaliato da quella figura, Percassi la seguì immediatamente, e lo spirito lo condusse verso una strada buia pesta, ma in fondo ecco scorgersi una luce biancastra e un mix di rumori e canti provenire da un campo di calcio. “Mi avrai riconosciuta, io sono Atalanta, simbolo della tua squadra, nonché spirito del Natale futuro. Quelli che senti sono i cori dei tifosi nerazzurri, perchè il ritorno in uno stadio è tra le poche certezza della vita. Nel bene e nel male, i tifosi vi supporteranno, e questo cambia poco il tuo destino. Tu ora sei davanti ad una scelta difficile su cui io purtroppo non posso proferire verbo, ma voglio darti un consiglio che potrebbe aiutarti. Non mettere sul piatto della bilancia chi tra Gomez e Gasperini abbia dato di più, ma valuta come sarebbe il futuro senza entrambi. C’è ancora tempo per risolvere la questione, ma ricorda: idee e bandiere davvero non possono coesistere?“.

Percassi si ritrovò nel suo letto, e ormai le luci del mattino avevano illuminato la stanza. Era il giorno di Natale, un giorno che Percassi decise di passare con la famiglia, ma tra pochi intimi date le restrizioni vigenti.

Il presidente nerazzurro decise di non perdere tempo e preso il cellulare, iniziò a chiamare il capitano Papu Gomez e Gasperini, augurando loro un felice Natale, ma soprattutto convocandoli seduta stante per tentare un ultimo tentativo di riappacificazione.

Percassi decise di raccontare ad entrambi quella folle notte vissuta tra ricordi, spiriti ed emozioni, passando forse per pazzo, ma alla fine ecco compiersi il miracolo: il capitano argentino e Gasperini si strinsero la mano, promettendosi di collaborare con gioia e impegno per continuare a portare la Dea sempre più in alto, e per continuare a rendere unico e indescrivibile il Natale di tutti i tifosi atalantini.




Serie A, i risultati dopo la 14a giornata

I RISULTATI DELLA QUATTORDICESIMA GIORNATA

MARTEDI’ 22 DICEMBRE

ORE 18:30
Crotone-Parma 2-1: 24′, 44′ Junior Messias, 57′ Kucka

ORE 20:45
Juventus-Fiorentina 0-3: 3′ Vlahovic, 76′ Alex Sandro autogol, 81′ Caceres

MERCOLEDI’ 23 DICEMBRE

ORE 18:30
Verona-Inter 1-2: 52′ Lautaro Martinez, 63′ Ilic, 69′ Skriniar

ORE 20:45
Bologna-Atalanta 2-2: 22′ su rigore e 23′ Muriel, 73′ Tomiyasu, 83′ Paz

Milan-Lazio 3-2: 10′ Rebic, 17′ Calhanoglu, 28′ Luis Alberto, 59′ Immobile, 90’+2 Hernandez

Napoli-Torino 1-1: 56′ Izzo, 90′ Insigne

Roma-Cagliari 3-2: 11′ Veretout, 59′. 90’+1 Joao Pedro, 71′ Dzeko, 77′ Mancini

Sampdoria-Sassuolo 2-3: 2′ Traore, 55′ Quagliarella, 56′ Caputo, 58′ Berardi, 84′ Keita

Spezia-Genoa 1-2: 10′ Nzola, 16′ Destro, 73′ Criscito rigore

Udinese-Benevento 0-2: 9′ Caprari, 77′ Letizia

LA CLASSIFICA
# Squadra PG V P S GF GC DG Pts.
1 Milan 14 10 4 0 32 16 +16 34
2 Inter 14 10 3 1 34 17 +17 33
3 Roma 14 8 3 3 31 23 +8 27
4 Sassuolo 14 7 5 2 26 17 +9 26
5 SSC Napoli 13 8 1 4 27 12 +15 25
6 Juventus 13 6 6 1 25 13 +12 24
7 Atalanta 13 6 4 3 28 20 +8 22
8 Lazio 14 6 3 5 22 23 -1 21
9 Hellas Verona 14 5 5 4 18 14 +4 20
10 Benevento 14 5 3 6 17 23 -6 18
11 Sampdoria 14 5 2 7 23 24 -1 17
12 Udinese 13 4 3 6 14 17 -3 15
13 Bologna 14 4 3 7 21 27 -6 15
14 Fiorentina 14 3 5 6 16 21 -5 14
15 Cagliari 14 3 5 6 21 27 -6 14
16 Parma 14 2 6 6 13 25 -12 12
17 Spezia 14 2 5 7 19 29 -10 11
18 Genoa 14 2 4 8 14 27 -13 10
19 Crotone 14 2 3 9 13 29 -16 9
20 Torino 14 1 5 8 22 32 -10 8



L’Atalanta dura solo un tempo: e il Bologna rimonta due gol ai nerazzurri

SERIE A, QUATTORDICESIMA GIORNATA

BOLOGNA-ATALANTA 2-2: DOPPIO MURIEL NON BASTA, IL BOLOGNA RIMONTA NELLA RIPRESA

Dispensare regali: tra poco più di ventiquattro ore Babbo Natale inizierà il suo viaggio intorno al mondo per consegnarli a tutti i bambini in questo anno difficile per tutti che va verso la conclusione. L’Atalanta non ha voluto esser da meno stasera e, dopo un gran primo tempo e avanti di due gol grazie alla doppietta di Muriel, nella ripresa si fa rimontare a cavallo dalla mezz’ora da un Bologna sin li quasi mai in partita e che invece reagisce e riprende i nerazzurri con le reti di Tomiyasu e Paz. Finisce 2-2, i nerazzurri frenano la loro corsa dopo la roboante vittoria sulla Roma e chiudono l’anno al settimo posto a ventidue punti subito dietro a Juve e Napoli.

Bologna: non saranno molti i ricordi positivi che questo 2020 ci lascerà. Un anno ormai prossimo al tramonto e che ha trascinato con se la pandemia legata al Coronavirus che ha messo in seria difficoltà tutto il pianeta. Certo, l’Atalanta rappresenta una piacevolissima eccezione di un anno decisamente tribolato: le emozioni che i ragazzi del Gasp hanno regalato a Bergamo e la sua gente sono e saranno sicuramente indimenticabili. La Dea a Bologna stasera chiude così il suo 2020 pallonaro con l’intento di proseguire i segnali di ripresa visti nelle ultime giornate e dopo la splendida rimonta di domenica contro la Roma.

ILICIC TITOLARE: dopo il gran secondo tempo contro la Roma, il Gasp lancia Ilicic titolare in attacco nell’unico reparto dove il mister cambia con lo sloveno e Muriel (e non Zapata) titolari con Pessina a loro supporto mentre dietro e in difesa solo conferme per chi ha giocato domenica. Nel Bologna c’è ancora Da Costa tra i pali mentre in avanti c’è l’ex Musa Barrow ormai diventato titolare fisso nella squadra di Mihajlovic.

MURIEL BUM-BUM, DEA SUL 2-0: serata tutt’altro che invernale a Bologna con clima abbastanza gradevole per la stagione mentre il match prende il via su ritmi piuttosto blandi nel primo quarto d’ora senza occasioni da gol da ambo le parti. Al ventesimo però la Dea ingrana e sblocca il match: Ilicic prova lo slalom in area e viene steso con l’arbitro che indica il dischetto del rigore senza indugio. Va Muriel dal dischetto e non sbaglia il gol del vantaggio di un’Atalanta che, però, non è paga: passano tre minuti e, da una corta respinta di Dijks, Muriel passa tra due avversari e di sinistro batte ancora Da Costa e firmare il 2-0 per l’Atalanta!

TOLOI K.O., ENTRA PALOMINO: l’uno-due micidiale dei ragazzi del Gasp complica la strada di un Bologna che non riesce quasi mai a rendersi pericoloso e, al contrario, sono i nerazzurri che ci provano di più anche se alla mezz’ora perdono Toloi che lascia il campo per noie muscolari con Palomino entra in campo al suo posto. Al trentottesimo poi Gosens approfitta di un errore del Bologna, ma il cross è troppo alto per Ilicic. Lo stesso tedesco a tre dall’intervallo non sfrutta al meglio il cross di Djimsiti calciando ampiamente sopra la traversa. Ultimo telegramma di un primo tempo quasi totalmente di marca nerazzurra con i ragazzi del Gasp che chiudono avanti di due gol dopo il minuto di recupero concesso dal direttore di gara.

RIPRESA, L’ORA DI MIRANCHUK: subito una novità dopo l’intervallo in casa nerazzurra con il Gasp che inserisce Miranchuk in campo concedendo fiato ad Ilicic che gli lascia il posto dopo un rigore conquistato e un assist nel primo tempo. L’Atalanta mantiene il controllo delle operazioni pur senza però cercar di affondare con maggior convinzione con il Bologna che non riesce a ripartire anche se al quarto d’ora un errato controllo di Freuler concede a Palacio di mandar l’ex Barrow al tiro ma con mira imprecisa.

TOMIYASU RIAPRE IL MATCH: al ventesimo è l’ora di Zapata che entra in campo al posto di Luis Muriel che si congeda e lascia spazio al suo connazionale dopo la doppietta realizzata. Al ventiquattresimo Gollini è reattivo sul tentativo di conclusione da fuori di Svamberg con il portiere nerazzurro che neutralizza in due tempi. Segnali che i felsinei ci vogliono provare sino in fondo e a due dalla mezz’ora accorciano con Tomiyasu che raccoglie il bel pallone offerto da Orsolini e supera Gollini in uscita riaprendo il match.

LA DEA SPARISCE, PAZ LA PUNISCE, 2-2: l’Atalanta incassa il gol e cala vistosamente ed i padroni di casa trovano forza e spinta per cercare il pari che prima Orsolini sfiora di testa qualche minuto dopo la mezz’ora, e poi trova sul successivo corner dove spunta di testa il neo entrato Paz che sorprende tutta la difesa nerazzurra e mette dentro il 2-2.

BABBO NATALE AL CONTRARIO: l’Atalanta paga così una ripresa giocata con troppa presunzione, convinta di aver già in tasca una vittoria che, il calcio insegna, non è mai da dar per scontata in questo sport. Il match si avvia verso il termine con i nerazzurri che provano l’assalto al nuovo vantaggio, il Bologna che sfiora addirittura il colpaccio con Soriano nel primo dei tre minuti di recupero concessi. Finisce 2-2, e per l’Atalanta Babbo Natale, dopo le gioie di domenica con la Roma frena stavolta la corsa dei nerazzurri. E tanti auguri a tutti voi!

IL TABELLINO

BOLOGNA-ATALANTA 2-2 (primo tempo 0-2)

RETI: 22’ pt Muriel (A), 23’ pt Muriel (A), 28’ st Tomiyasu (B), 37’ st Paz (B)

BOLOGNA (4-2-3-1): Da Costa; Tomiyasu, Danilo, Medel, Dijks (33’ st Paz); Schouten (31’ st Dominguez), Baldursson (25’ st Svanberg); Vignato, Soriano, Barrow (25’ st Orsolini); Palacio – All.: Mihajlovic

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi (36’ pt Palomino), Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler (39’ st Malinovskyi), Gosens (40’ st Mojica); Pessina, Ilicic (1’ st Miranchuk); Muriel (20’ st Zapata) – All.: Gasperini

ARBITRO: Chiffi di Padova

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: 18’ pt Gosens (A), 15’ st Djimsiti (A), 77’ st Mihajlovic (B), 39’ st Palacio (B), 41’ st Da Costa (B) – espulsi: nessuno – recuperi: 1′ p.t. e 3′ s.t.




L’Atalanta a Bologna prova a chiudere in bellezza il suo magico 2020

BOLOGNA, ORE 20.45

SFIDA AI FELSINEI CON UN ILICIC IN GRAN FORMA

Sta per scendere il sipario sul 2020 calcistico (e non solo): le imminenti festività sono precedute dal turno di campionato dell’antivigilia di Natale che vede la Dea impegnata questa sera nella sfida al Dall’Ara contro il Bologna. I ragazzi del Gasp cercheranno di allungar la striscia positiva di risultati e proseguire sull’entusiasmo della grandissima rimonta alla Roma di domenica. Se questo anno che ci lascia porterà con se diversi brutti ricordi per tutte le vicende ormai note, sicuramente l’Atalanta ha rappresentato per Bergamo e la sua gente una rara e dolcissima nota lieta in un 2020 che purtroppo porta via con se anche molte persone che il Covid si è preso con se nella provincia bergamasca.

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GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: con un Ilicic in stato di grazia, è forte la tentazione del Gasp di schierarlo titolare in avanti insieme a Pessina e con Zapata unica punta. Dietro e in mezzo invece paiono confermati i giocatori presenti contro la Roma.

LE PROBABILI FORMAZIONI

BOLOGNA (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Medel, Tomiyasu, Dijks; Schouten, Svanberg; Orsolini, Vignato, Soriano; Barrow – All.: Mihajlovic

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens; Ilicic; Pessina, Zapata – All.: Gasperini




Josip Ilicic: “The greatest showman” di Atalanta-Roma

ATALANTA ROMA JOSIP ILICIC- Un certo Socrate diceva che la meraviglia è un sentimento tipico del filosofo, ma solo perché ancora il calcio e lo sport in generale non erano stati inventati all’epoca.

Ci sono uomini come il nostro Josip Ilicic capaci di farci brillare gli occhi con giocate e gol che cozzano con la ragione umana, e che proprio per questo motivo continuano a stupirci e farci sognare.

Tanto (in realtà dal suo punto di vista poco) è bastato al funambolo sloveno per risolvere il match contro la Roma: 2 assist e un gol che in molti già vedono come un mix tra Maradona, Messi e Ronaldo, ma che in realtà è sempre stato un numero di alta scuola nel repertorio dello showman sloveno.

ATALANTA ROMA 4-1: LO SHOW DI ILICIC

BARNUM NERAZZURRO- Nella prima metà dell’800 l’americano Barnum ha di fatto creato il concetto di “show”, grazie alla messa in scena di spettacoli in cui il pubblico poteva ammirare ciò che cercava da tempo.  L’intrattenitore (poi ufficialmente dichiarato come imbonitore) sapeva come attirare il pubblico con fenomeni da baraccone e numeri da circo in grado di soddisfare ogni richiesta, anche la più bizzarra.

Di converso, negli anni al numero 72 è solo mancata quella continuità che forse avrebbe fatto tacere le malelingue viola, che già lo avevano etichettato come “impostore”.

Non c’è trucco e non c’è inganno: al nostro Josip Ilicic basta un pallone tra i piedi e un campo da calcio per mettere in scena il suo spettacolo, a cui i tifosi nerazzurri e cultori del calcio difficilmente rinunciano. Pochi minuti di pura magia e intrattenimento che fanno galoppare la nostra fantasia, perché la meraviglia ricreata dallo sloveno non può che produrre questi effetti.

Questa è la descrizione perfetta del grande showman, ben disposto a lasciare il palco alle altre comparse, ma il primi a prendere in mano il gruppo nei momenti difficili e trasformare i dubbi e le perplessità iniziali del pubblico in un oceano di applausi.

Proprio come fatto dallo sloveno contro la Roma, ma l’elenco delle performance strappa-applausi è assai lunga (giusto per citarne alcune, poker con il Valencia, doppietta a Dortmund, doppietta al Milan, tripletta al Sassuolo nel 2018).

Esattamente tre anni prima dello show contro i giallorossi nelle sale americane usciva il film “The Greatest showman”, ispirato proprio a Barnum. E chissà che magari non abbia continuato ad ispirare anche il nostro Josip.




Entra Ilicic e l’Atalanta si trasforma: Roma travolta nel secondo tempo, la Dea cala il poker!

SERIE A, TREDICESIMA GIORNATA

ATALANTA-ROMA 4-1: RIBALTONE DELLA DEA NELLA RIPRESA CON SUPER-JOJO

Quattro calci a tutto: alla paura, ad una Roma che arrivava a Bergamo in grande stato di forma e ad una settimana di polemiche infine e gossip inutile che questi ragazzi e noi tifosi non meritiamo. L’Atalanta travolge la Roma con una ripresa spaziale dopo che i giallorossi avevano chiuso il primo tempo avanti grazie al gol di Dzeko in avvio. I gol di Zapata, Gosens, Muriel ed il bellissimo quarto gol di Ilicic firmano il ribaltone che valgono tre punti d’oro per i ragazzi del Gasp che danno anche prova di compattezza e solidità salendo a quota venti punti in classifica (con la gara di Udine da recuperare a metà gennaio) e dimostrando che le parole stanno a zero ed i fatti dicono che questa Atalanta può volare anche senza il Papu.

Bergamo: due squadre che puntano in alto, una di queste (la Dea) si sta pian piano ritrovando nonostante le turbolenze di questi ultimi giorni che hanno portato all’esclusione del Papu Gomez dai convocati e l’altra (la Roma) che gioca bene e convince ed arriva da due vittorie consecutive che l’hanno portata in alto anche se, i giallorossi fanno spesso fatica contro le dirette avversarie: solo due punti sin qui conquistati dai ragazzi di Fonseca contro le squadre da quartieri alti.

DIETRO C’E TOLOI E NON PALOMINO: il Gasp propone la stessa formazione di Torino con la sola eccezione di Toloi che gioca in difesa al posto di Palomino mentre davanti c’è Zapata supportato da Malinovskyi e Pessina. Nella Roma, dietro giocano i due ex Ibanez e Mancini mentre davanti c’è Pellegrini a dar manforte a Dzeko terminale offensivo.

DZEKO SBLOCCA SUBITO IL MATCH: come da tradizione, la maglia indossata in questa che è l’ultima gara a Bergamo di questo 2020 viene realizzata apposta per quello che è il “Christmas match” e verrà poi messa all’asta da domani con il ricavato che verrà devoluto in beneficienza. Ed a proposito di vecchie abitudini, la Dea si fa subito sorprendere dopo due minuti dalla Roma che passa grazie a Dzeko che riceve palla in area con Romero che perde la marcatura del bosniaco che deve così solo depositar in rete il pallone dell’1-0 ospite.

LA DEA CI PROVA MA E’ GOLLINI A SALVARLA: i nerazzurri provano a scuotersi ma rischiano grosso qualche minuto dopo quando l’ex Spinazzola vede Gollini in uscita fuori dai pali e tenta di sorprenderlo con un pallonetto che sbatte sul palo e finisce fuori. L’Atalanta si vede alla mezz’ora quando De Roon prova la conclusione al volo da fuori che però è facile preda di Mirante. Proteste nerazzurre alla mezz’ora quando una punizione di Malinovskyi trova un presunto tocco di mano in area ma il direttore di gara lascia proseguire. Nel primo dei tre minuti concessi di recupero nel primo tempo è Gollini ad essere decisivo con una gran parata sulla punizione dal limite di Pellegrini che evita guai peggiori ad una Atalanta che chiude la prima parte di gara sotto di un gol.

RIPRESA, ENTRA ILICIC E LA MUSICA CAMBIA: il Gasp cambia nell’intervallo inserendo Palomino per il già ammonito Romero ed Ilicic per Pessina e lo sloveno si presenta subito mettendo un bel pallone in area per Malinovskyi che però calcia male e la palla esce sciupando una ottima opportunità. Poi è nuovamente Gollini determinante quando Veretout in ripartenza calcia potente dal limite dell’area ed il portiere della Dea è bravissimo a salvare ancora i suoi.

ZAPATA, UN SILURO PER L’1-1: il numero settantadue nerazzurro però è in serata e al tredicesimo Malinovskyi gli offre palla al limite dell’area ed il suo tocco manda Zapata a tu per tu con Mirante e il colombiano non fallisce l’appuntamento con il ritorno al gol calciando una saetta che sbatte sulla traversa e finisce nel sacco: 1-1!

GOSENS DI TESYA PIAZZA IL SORPASSO!: trovato il pari, l’Atalanta ora ci crede, la Roma non attacca più con la lucidità avuta in precedenza ed i nerazzurri iniziano a spingere ed a cinque dalla mezz’ora la ribaltano Gosens raddoppia su cross di Ilicic il colpo di testa del tedesco anticipa tutti, compreso un Mirante in uscita non certo impeccabile.

MURIEL ENTRA E PIAZZA IL TRIS: a quel punto il Gasp cambia ancora ed inserisce Muriel per Zapata e, appena entrato, il colombiano nel giro di un minuto mette subito la firma sul match: Veretout perde un pallone abbastanza ingenuamente, Luisito si invola, supera Mirante e timbra il 3-1.

ILICIC FA UN GOL PAZZESCO, 4-1! la Dea a questo punto è una marea che la Roma non riesce più a contenere e che sfiora il poker alla mezz’ora con un bel destro di Gosens dal limite, poi Freuler da pochi passi trova Ibanez che salva sulla linea ed evita la rete. Negli ultimi dieci minuti il Gasp concede spazio anche a Miranchuk che entra al posto di Malinovskyi. Poi, a cinque dalla fine, Ilicic ci mette la firma definitiva sul match mettendosi in proprio, entrando in area, saltando i difensori giallorossi come birilli e freddando nuovamente Mirante e siglando il poker che manda in paradiso la Dea.

RISPOSTA BELLISSIMA DOPO UNA SETTIMANA DIFFICILE: la Roma è K.O., la squadra del Gasp invece risorge in una partita che pareva complicatissima dopo i primi quarantacinque minuti e lo fa con una ripresa meravigliosa che non lascia scampo ad una Roma che era arrivata questa sera in gran forma fisica e di risultati a Bergamo, prima di cedere al cospetto di una Atalanta che si tappa le orecchie, si lascia da parte il gossip che poco centra con il calcio e risponde sul campo con una prestazione fantastica. Avanti così, questi ragazzi si meritano tutto il nostro sostegno.

IL TABELLINO

ATALANTA-ROMA 4-1 (primo tempo 0-1)

RETI: 3′ Dzeko (R), 14′ st Zapata (A), 25′ st Gosens (A), 27′ st Muriel (A), 40′ st Ilicic (A).

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Djimsiti, Romero (1′ st Palomino), Toloi; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (44′ st Mojica); Pessina (1′ st Ilicic), Malinovskyi (36′ st Miranchuk); Zapata (27′ st Muriel) – A disposizione: Depaoli, Gyabuaa, Lammers, Rossi, Sportiello, Sutalo, Traore – Allenatore: Gasperini.

ROMA (3-4-2-1): Mirante; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Pellegrini (36′ st Villar), Veretout (36′ st Perez), Spinazzola (21′ st Peres); Pedro (28′ st Cristante), Mkhitaryan; Dzeko – A disposizione: Calafiori, Diawara, Fazio, Jesus, Kumbulla, Lopez, Mayoral, Santon – Allenatore: Fonseca

ARBITRO: Di Bello

NOTE: match disputato a porte chiuse – ammoniti: Malinovskyi, Gasperini (A); Pellegrini, Mirante, Mancini (R) espulsi: nessuno – recuperi: 3′ p.t., 0′ s.t.