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Tutta la disperazione dei nerazzurri dopo l'incredibile secondo tempo di Piacenza

Incredibile sconfitta dei nerazzurri che, avanti per due reti a fine primo tempo, subiscono la rimonta dei padroni di casa nella ripresa che, prima pareggiano con le reti di Marchi e Anaclerio e poi vincono addirittura la partita con la rete di Guzman nel finale. Prestazione indecifrabile di una squadra padrona del campo nel primo tempo, che si sgretola in una seconda frazione a tratti sconcertante.

Piacenza: in terra emiliana a caccia di conferme, l’Atalanta di Colantuono sfida il Piacenza fanalino di coda dell’ex Armando Madonna cercando di ritrovare quel filo di continuità che non le permetta di perdere di vista le squadre davanti e quel Novara che, nell’anticipo di ieri, sta progettando prove generali di prima fuga stagionale. Non inganni però la classifica dei biancorossi che sono reduci dalla bella vittoria di Crotone della scorsa settimana e con un Cacia in crescita nell’ultimo periodo.

Figli d’arte: c’è Ruopolo in attacco con Tiribocchi tra le fila nerazzurre con Ardemagni che si accomoda nuovamente in panchina mentre Madonna piazza Mei e Mandorlini in mezzo al campo (entrambi figli d’arte) con Guzman a supporto di Cacia come punta. Poco pubblico al Garilli con discreta presenza di tifosi nerazzurri. La gara parte con un discreto ritmo e l’Atalanta che prova ad alzare i ritmi da subito ma è brava la squadra di Madonna a chiudersi senza affanni e ripartire in maniera ordinata: al sesto un colpo di testa di Guzman è parato da Consigli senza problemi, al decimo arriva la risposta atalantina con un Doni, scatenato sin da subito, che offre un pallone morbido per Tiribocchi anticipato appena da Cassano. Il Piacenza ha però la prima occasione nitida al dodicecimo con Cacia che, saltato il proprio marcatore, arriva in area e conclude con un diagonale ribattuto da Consiglie e mandato in corner dalla difesa in seconda battuta. L’Atalanta va invece a sua volta vicina al gol quando si è ormai giunti al quarto d’ora con azione di prima per i nerazzurri, palla diagonale di Barreto per Tiribocchi, destro improvviso che sibila sopra la traversa del Piacenza. Come già avvenuto nelle scorse partite, l’Atalanta cerca di fare la partita ma le occasioni non abbondano: stavolta, però, l’andazzo è destinato a cambiare quando i nerazzurri decidono di fare sul serio e spingere a fondo. Al minuto venticinque i nerazzurri ripartono con velocità in contropiede con lancio dalla difesa per Ruopolo, finta su Conteh e palla filtrante per Tiribocchi che da due passi fa secco Cassano: 1-0 per l’Atalanta e match che cambia padrone. Il Piacenza non fa in tempo ad abbozzare una reazione che la squadra di Colantuono piazza un altro acuto: passano quattro minuti dal gol nerazzurro e una splendida azione dei bergamaschi che porta al tiro Barreto con palla a giro parata da Cassano e la sfera che arriva sulla testa di capitan Doni che con un pallonetto beffa la retroguardia biancorossa. L’uno-due piazzato mette alle corde un Piacenza che, nei minuti finali, proverà a riversarsi in avanti senza però molta lucidità ed è, anzi, Barreto a provarci da fuori per l’Atalanta con conclusione che finisce fuori. La prima frazione di gara termina dunque, dopo un minuto di recupero, con l’Atalanta avanti per 2-0.

Tre punizioni, tre gol: in avvio di una ripresa Madonna inserisce Avogadri e l’ex Volpi in un secondo tempo che parte subito con un importante sussulto al quinto minuto: punizione di Marchi, smanacciata di Consigli e tap-in vincente di Marchi che riapre il match. I sintomi che l’Atalanta dava nelle partite precedenti quando, di fatto, regalava un tempo agli avversari, iniziano a trasformarsi in realtà quando la squadra inizia a rallentare vistosamente il ritmo.

Thomas Guzman mette a segno il gol del 3-2

Qualcosa non va e l’Atalanta inizia a subire troppo vistosamente l’iniziativa degli avversari che trovano sempre più coraggio e le sole idee di Barreto non bastano a predicare in mezzo al deserto nerazzurro. Gli emiliani non incantano ma vivono di grande praticità ed il minuto ventuno ne è un chiaro esempio: altra punizione per gli emiliani, Guzman manda in area ed Anaclerio di testa mette dentro il 2-2 e purtroppo c’è ancora molto da raccontare. La sostituzione di Doni per l’innesto di Ardemagni in attacco crea squilibrio difensivo con i nerazzurri che ora schiumano rabbia alla ricerca del nuovo vantaggio, ed i padroni di casa che si limitano ad agire di rimessa ed attendere per colpire. Il triste completamento di questa giornata degna uno dei migliori incubi dei giorni recenti si materializza al minuto trentatre: altra punizione per il Piacenza e stavolta va Guzman sul pallone che, nostro malgrado, non sbaglia a mandare nel sacco il pallone del 3-2. Rimonta completata per i padroni di casa e nerazzurri sull’orlo della disperazione.

Inutile assalto: il risveglio nerazzurro si concretizza in uno sterile assedio finale con un bellissima conclusione di Bonaventura che Cassano manda in corner. Davvero troppo poco per provare a credere di recuperare qualcosa di compromesso in maniera ormai irreversibile. L’Atalanta incappa nella sua terza sconfitta stagionale e si mangia le mani per quanto buttato alle ortiche in quarantacinque maledetti minuti in cui un avversario di fondo classifica è riuscito a rifilare tre gol alla corazzata nerazzurra.

La morale: c’è molto da riflettere, non bisogna certo farsi lasciar andare ad immediate e facili conclusioni ma questa sconfitta è un importante campanello d’allarme che va colto per tempo poichè, classifica alla mano, dopo un quarto o poco più di stagione questa squadra ad oggi, entrerebbe a malapena nel gruppo di coloro che giocherebbero i playoffs per la serie A. Davvero ben diverso da quanto tutti auspicato ad inizio campionato.

LA VIDEOSINTESI (seriebwin.tv):

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