La sorte ha fatto pescare il Real Madrid all’Atalanta per i prossimi ottavi di Champions League. Un sorteggio buono, incoraggiante sulla carta, ma poi sul campo come sappiamo tutto è da dimostrare (PSG docet).
Sicuramente stando al momento, il Real non sembra più quella squadra cannibale dell’ultimo decennio, ma occhio a sottovalutare le bestie ferite, perché prima o poi reagiscono. Proviamo a vedere insieme il cammino e la condizione attuale delle merengues .
Atalanta-Real Madrid, focus sui blancos
ALL’ULTIMO RESPIRO- Il Real ha passato il girone all’ultima giornata grazie alla vittoria contro il Borussia Monchengldbach e contemporaneo pareggio a reti bianche tra Inter e Shakthar Donetsk.
Proprio contro gli ucraini sono arrivate le uniche (ma troppe per un club come il Real) sconfitte nel girone. Imbattuta invece contro i nerazzurri dell’Inter e contro i tedeschi, dove i blancos hanno mostrato grande compattezza e unità d’intenti.
ANDAMENTO LENTO- Anche in campionato il rendimento delle merengues non è dei migliori. La squadra di Zidane si è aggiudicato il derby madrileno contro l’Atletico Madrid, ma rimane ancora al terzo posto, a -3 proprio dai cugini e dalla sorprendente Real Sociedad.
Il vistoso calo e la perdita graduale di solidità è data dal rapporto tra gol segnati e gol subiti: 19 a 12, media sì di oltre un gol partita segnato, ma anche un gol a partita incassato che rende ancor più fragile la fase difensiva delle merengues.
Rivoluzione e transizione
RIVOLUZIONE- Dopo la cessione di Ronaldo, il Real ha iniziato a perdere colpi e giustamente il presidente Florentino Perez ha deciso di investire sui giovani per attuare un cambio generazionale.
Una rivoluzione interna che al momento però confonde lo stesso Zidane, perennemente a cavallo tra il rinnovo e l’esonero. Senatori come Marcelo e Carvajal sono sempre più ai margini del progetto, e anche Modric data l’età sta lasciando il posto ai giovani Valverde e Odegaard. Hazard dopo l’infortunio non è tornato ai livelli del Chelsea, e per questo motivo in attacco la squadra fa molta più fatica su più fronti.
Atalanta-Real: le certezze
In questo marasma di incertezza e in piena fase di transizione, le uniche certezze per Zidane rimangono Sergio Ramos e Karim Benzema.
Lo spagnolo è il capitano e l’anima dei blancos, come dimostrano le statistiche dei match in cui ha dato forfait (solo sconfitte). Non solo un baluardo della difesa, ma anche una verve offensiva fuori dal comune: 72 gol in 463 partite con la maglia blanca, e molti di questi provengono dagli 11 metri, altra abilità che fa di Ramos un giocatore completo dal punto di vista tecnico, fisico e mentale.
Da un estremo all’altro del campo, passiamo a Karim Benzema, trascinatore dei galacticos e di fatto erede di Cristiano Ronaldo.
Il francese è il giocatore straniero con più presenze al Real, e dal 2009 ha realizzato 257 reti e 138 assist in 528 presenze. Un totem che sicuramente non potrà essere ignorato dall’Atalanta e che rappresenta il pericolo numero uno.
Passiamo poi alla zona nevralgica del campo, dove il trio Kroos-Casemiro-Modric non può essere ignorato. Il tedesco rimane uno dei centrocampisti più forti e costanti degli ultimi decenni, così come il brasiliano, completo e eduttile sia in fase di possesso che di non possesso. Dulcis in fundo il croato capace di fermare il dominio pluridecennale di Messi e Ronaldo per il Pallone d’Oro. I 35 anni si fanno sentire a livello fisico, ma tecnicamente sappiamo come il genio non abbia età.
I talenti
Poche certezze, e tanti talenti che al momento non sembrano voler sbocciare. Dal già citato Hazard a Isco, passando per Asensio e Vinicus. Sicuramente giocatori di alto profilo che al momento non hanno dato le risposte tanto attese, ma che a livello internazionale possono vantare un’esperienza considerevole. Se proprio dobbiamo focalizzarci su un talento particolare, da seguire con attenzione Federico Valverde, centrocampista classe ’98 uruguaiano che si sta ritagliando grandi spazi nel Real, e che sicuramente sotto l’ala protettrice di Kroos, Casemiro e Modric potrà crescere in sapienza e grazia.
Insomma, il Real fa meno paura di un tempo. Il passaggio del turno sembra più accessibile di quanto si immagini, ma i pronostici saranno da fare a febbraio, quando potremo avere certezze sull’effettiva fase transitiva del Real, e soprattutto sulla nostra condizione psico-fisica.