EUROPA LEAGUE, ANDATA QUARTI DI FINALE
LIVERPOOL-ATALANTA 0-3: LA DEA INCANTA AD ANFIELD
Liverpool (Inghilterra): grande, anzi grandissima se non anche immensa. Tutto vero: l’Atalanta batte 3-0 il Liverpool ad Anfield, quei Reds favoriti per l’Europa League e primi a pari merito in Premier che nel loro stadio in questa stagione non avevano ancora perso. I nerazzurri li hanno annichiliti, fatti a pezzi, colpiti da un gol per tempo dall’immenso Gianluca Scamacca e poi affondati dal terzo gol di Pasalic nel finale. Tutta l’Atalanta è stata eccezionale, così tanto da aver messo una seria ipoteca sulla semifinale, da conquistare tra una settimana nel ritorno a Bergamo, nel doppio confronto con una montagna che pareva impossibile da scalare.
BISSATA L’IMRESA DEL 2021: l’Atalanta veniva da due sconfitte tra Coppa Italia e campionato, ma ad Anfield ha giocato la partita più bella della sua stagione. Resta imbattuta in Europa quest’anno, diventa la quarta squadra nella storia nelle coppe del Liverpool ad imporsi all’andata ad Anfield di una partita ad eliminazione. Gasperini aveva già vinto nel tempio dei Reds, ma era il 2021 e una partita dei gironi di Champions. Questa volta è diverso, perché c’è il pubblico caldissimo dei Reds e oltre duemila tifosi dell’Atalanta che sono rimasti gli unici ad esultare in uno stadio clamorosamente ammutolito.
DEA SEMPLICEMENTE PERFETTA: mattatore della serata è sicuramnte Gianluca Scamacca (autore di una doppietta), ma ha brillato un’intera squadra, una che più passava i minuti più sembrava il Liverpool, capace di crescere nella ripresa e diventare irraggiungibile proprio quando Klopp aveva rimesso i titolari tenuti inizialmente in panchina. De Keteleare ha fatto le cose giuste in attacco, ed Ederson ha ringhiato in mezzo al campo, mentre Zappacosta a destra scappa spesso e volentieri facendo ammattire Tsimikas. Aggiungiamoci il solito De Roon dall’altra parte a sbagliare poco o nulla. Il 3-0 finale mette l’Atalanta con un piede in semifinale e costringe il Liverpool a dover cercare un’impresa altrettanto grande tra una settimana a Bergamo per non uscire da quella coppa di cui è favorito da inizio stagione e della quale rischia seriamente di diventarlo la Dea qualora riesca nella grande impresa di far fuori i Reds.
SCAMACCA-SHOW: non bisogna tuttavia farsi illudere dal risultato: l’Atalanta ha dovuto sudarsi e conquistarsi questa grandissima prestazione. Anche perchè il Liverpool non è sicuramente l’ultimo arrivato e, in avvio, mette paura ai nerazzurri dopo aver però subito rischiato su una conclusione di Pasalic salvata in corner dal portiere di casa con l’aiuto della faccia: poi al ventiseiesimo un tiro a girare di Elliott viene respinto prima dalla traversa e poi dal palo. Passata la pausa, la Dea prosegue nel suo logorio alle incertezze dei Reds e al trentottesimo esulta con Scamacca, che infila il colpevole Kelleher con un tiro da centro area su passaggio di Zappacosta. La squadra di Gasperini potrebbe andare al riposo addirittura 2-0 se Koopmeiners al primo di recupero non sparasse addosso a Kelleher in uscita disperata.
RIPRESA-CAPOLAVORO: Klopp all’intervallo capisce di aver esagerato col turnover e riparte con Salah, Szoboszlai e Robertson con il Liverpool che prova ad assomigliare a quello vero e crea occasioni ma finisce sbattendo sulle grandi parate di Musso (una su Salah davvero molto bella) e al sedicesimo affonda di nuovo colpito nuovamente da Scamacca, che stavolta, dimenticato dalla difesa di Klopp, tocca in rete un assist da destra di De Ketelaere. La Dea (quella bendata) stringe l’occhio ai ragazzi del Gasp a dieci dalla fine quando Salah segna, ma è in fuorigioco quando tocca in gol un assist di Robertson da sinistra. E allora l’Atalanta capisce che può chiuderla e con Pasalic a sette dal gong trova il clamoroso tris mettendo dentro la corta respinta di Kelleher su Ederson, smarcato in area da Scamacca. E’ 3-0, l’impresa più clamorosa della storia dell’Atalanta è servita. Tra una settimana a Bergamo la grande possibilità di mettere la ciliegina sulla torta con la conquista di una semifinale altrettanto storica.