La vita è semplice e il calcio, che della vita è espressione, ancor di più. Quando sei bravo ma hai dei limiti e, in maniera testarda e ottusa non fai nulla per porre rimedio a tali limiti, prima o poi incontrerai chi è decisamente più bravo di te e ti metterà a nudo tutte le tue manchevolezze.
Questo il riassunto di Atalanta-Liverpool, gara terminata con il netto successo dei Reds per 5-0. Inglesi di un’altro pianeta, d’accordo. Ma la squadra di Klopp ha avuto il merito di enfatizzare tutti i difetti dei due pilastri basilari della squadra: Gasperini e la società.
Il tecnico di Grugliasco è e resterà leggenda nerazzurra, ma purtroppo perdura nel difetto di non volersi snaturare. Risultato? Se concedi l’uno contro uno a Diogo, Salah e Mané ne prendi 5 e bisogna solo ringraziare Sportiello affinché l’imbarcata non sia stata ancora più pesante. Così come ne hai prese 5 lo scorso anno a Manchester col City perché hai voluto concedere l’uno contro uno a Sterling.
Nulla da fare, Gasperini è più testardo di un mulo da questo punto di vista. Eppure dovrebbe essersi reso conto che la squadra sta soffrendo sia fisicamente che psicologicamente il fatto di dover giocare ogni tre giorni. Dovrebbe essersi reso conto che mancavano De Roon, Gosens e Romero e Toloi e Hateboer erano a mezzo servizio. Dovrebbe essersi reso conto che certi rincalzi ora come ora sono improponibili.
E allora perché non ricorrere a un po’ di sana umiltà, coprendosi con una difesa a 4 e un centrocampo a 3, rinunciando una volta tanto all’uno contro uno dietro e alle fasce? Quesito che rimarrà purtroppo inevaso.
Speriamo che non rimangano inevasi i quesiti che vogliamo porre ad Antonio e Luca Percassi e al ds Giovanni Sartori. Perché si è deliberatamente deciso di indebolire l’Atalanta in ruoli chiave come quelli degli esterni? Passi per la cessione di Castagne, ma non prendere almeno un esterno pronto come Florenzi e Lazovic è stato da veri e propri Tafazzi.
E poi, possibile che nel mare magnum dei calciatori, non si riesca a trovare un centrocampista di ruolo che possa adeguatamente dare un turno di riposo a De Roon e Freuler? E poi si getta la croce a Pasalic (che, per carità, ieri ha dormito come tutta la squadra), ma il croato sono oramai due anni che gioca fuori ruolo. Per intenderci, se Pirlo avesse giocato due anni in un centrocampo a due, non sarebbe diventato l’Andrea Pirlo che conosciamo.
Gasperini e la società hanno limiti che diventano evidenti quando si incontrano squadre di rango, dunque. Il tecnico dice sempre che l’Atalanta “o vince o impara“. Beh, non ci sembra che la squadra abbia imparato dal 5-1 subito a Manchester. Toccherà ripetere la lezione. Magari sapendo che dopo il 3, in difesa, può venire il 4.
Articolo a cura di Giuseppe Pucciarelli