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TIM CUP, SEMIFINALE DI RITORNO

JUVENTUS-ATALANTA 1-0: DECIDE PJANIC DAL DISCHETTO

Niente da fare, la Dea resta ferma al palo, e che palo: quello colpito da Gomez a inizio ripresa poteva cambiare davvero la storia di questo match che la Juve alla fine fa suo con un rigore un po’ così realizzato da Pjanic e vola dritta in finale mentre ai ragazzi del Gasp resta il rammarico, probabilmente, di aver giocato molto meglio oggi rispetto alla partita di andata di Bergamo un mese fa: quasi un paradosso. Eppure Gomez e compagni escono a testa alta dalla competizione nazionale contro la squadra che ha vinto le ultime tre finali e, sicuramente, farà di tutto per vincerne un’altra: un primo tempo giocato bene ma senza pungere, poi la ripresa con quella occasione incredibile che sbatte sul palo e per l’ennesima volta lascia i nerazzurri a tanto così dall’impresa, simbolo sin qui di una stagione comunque stratosferica ma dove spesso la sfortuna ci ha messo del suo. Ora avanti tutta in campionato per provare a dire ancora la nostra per provare a riconquistare la terra dei sogni perduta quanto prima.

Torino: cade neve sullo Stadium ma di portata decisamente inferiore a quella che domenica ha costretto al rinvio della sfida tra bianconeri e nerazzurri che anticipava quella di oggi che vale la finale di coppa Italia; forte del vantaggio conquistato con la vittoria dell’andata per 1-0, i bianconeri di Allegri cercano la quarta finale di fila mentre i ragazzi del Gasp cercheranno, di contro, di compiere la grande impresa nella tana di una Juve che non conterà sul match-winner dell’andata Higuain, oggi infortunato, ma a cui non mancano le alternative.

GASP COI MIGLIORI: decide di giocarsi tutte le carte possibili mister Gasperini schierando praticamente la formazione titolare con l’eccezione di Mancini, che prende il posto in difesa dello squalificato Toloi, mentre la davanti c’è l’artiglieria pesante con Gomez ed Ilicic supportati da Cristante mentre sulle fasce tocca al promesso bianconero Spinazzola insieme ad Hateboer. Nei bianconeri, Allegri opta per il tridente davanti con Alex Sandro insieme a Douglas Costa e Mandzukic che torna così a fare la punta centrale in assenza dell’infortunato Higuain con Dybala in panchina.

LA DEA SPINGE SUBITO: parte bene la squadra del Gasp nel tentativo di sorprendere sin dalle prime battute i bianconeri e Gomez prova subito la conclusione a giro al secondo minuto con la sfera che passa sopra la traversa; al decimo Freuler prova ad entrare in area ma viene fermato proprio al momento dell’ingresso nei sedici metri, sul pallone accorre Cristante ma anche il suo destro è respinto. Ancora i nerazzurri al dodicesimo, Ilicic mette in mezzo un buon pallone per Gomez che anticipa in scivolata Lichtsteiner: la sua deviazione è però centrale e viene controllata da Buffon.

BERISHA METTE UNA PEZZA: al venticinquesimo si vede la Juve, Asamoah spinge sulla sinistra, sul suo traversone Spinazzola mette in angolo di testa; ma l’Atalanta risponde due minuti dopo quando De Roon riceve palla in area di rigore, tenta una sponda di tacco per Ilicic ma il primo ad arrivare sul pallone è Benatia. La squadra di Allegri va però vicinissima al vantaggio a dieci dalla fine quando Mandzukic, giunto a tu per tu con Berisha, addosso al portiere albanese che con il suo intervento salva i ragazzi del Gasp.

MANCA SOLO IL GOL: nel finale della prima frazione, ancora i nerazzurri in evidenza con Freuler, che si ritrova tra i piedi un ottimo pallone a tre dalla fine: il tiro dello svizzero dall’interno dell’area è però debole e viene allontanato da Chiellini; subito dopo Asamoah prova a far tutto da solo: il ghanese entra in area, supera Hateboer in velocità e calcia da posizione defilata spedendo il pallone sull’esterno della rete. Ultimo brivido per i nerazzurri nel minuto di recupero concesso dal direttore di gara quando un errato disimpegno di Caldara favorisce Pjanic, che termina giù in area di rigore atalantina, ma non viene toccato da Mancini: l’arbitro Fabbri ammonisce il centrocampista della Juventus per simulazione e poi fischia la fine di un primo tempo veramente ben giocato dai ragazzi del Gasp a cui manca davvero solo il gol: 0-0 dopo la prima frazione.

RIPRESA, DENTRO IL VICHINGO: la ripresa prende il via con i medesimi ventidue che hanno chiuso la prima parte di gara e con la prima occasione che è bianconera ad opera di Marchisio, che conclude in area in diagonale chiamando Berisha alla respinta coi pugni; ancora Marchisio protagonista al quarto d’ora quando Ilicic perde un pallone sciocco regalandolo proprio allo juventino che prova a concludere subito ma alzando la mira.

PAPU, PALO E SFORTUNA: che l’Atalanta non abbia mai goduto di particolare fortuna nella sua avventura nelle coppe tra sorteggi e episodi clamorosi lo si capisce anche questa sera quando al diciottesimo il Papu Gomez anticipa il difensore, vede Buffon fuori dai pali e lo scavalca con un pallonetto che sbatte contro il palo e riporta la sfera in campo: incredibile. La risposta della Juve non si fa attendere e, un minuto dopo, Douglas Costa centra la traversa con una conclusione dalla distanza pareggiando così anche il conto dei legni colpiti.

LA SBLOCCA PJANIC SU RIGORE: si alzano i giri del motore della ripresa e l’episodio determinante arriva ad un passo dalla mezz’ora: pallone crossato in area nerazzurra per Matuidi che viene contrastato da Mancini inducendo l’arbitro a concedere il calcio di rigore. Molto dubbia la decisione del direttore di gara, il giocatore bianconero pare più cadere da solo che esser contrastato; fatto sta che dal dischetto va Pjanic e la Juve si porta così sull’1-0 spegnendo praticamente tutti i sogni nerazzurri.

PECCATO, MA BRAVI LO STESSO: va su tutte le furie mister Gasperini per la decisione del direttore di gara ma può far davvero poco il tecnico nerazzurro che, a quel punto, sostituisce Mancini con Rizzo nell’ultimo quarto d’ora di match, dando poi spazio anche nel finale a Barrow che concede respiro a Freuler; poco altro da dire di un finale di gara in cui la Juve rimane in controllo del match senza correre più particolari pericolo ed i nerazzurri vedono scorrere così i titoli di coda sulla loro avventura di coppa Italia che termina dopo quattro minuti di extra-time concessi dal direttore di gara. Un vero peccato questa eliminazione contro un avversario sicuramente molto più forte e quotato ma a cui Gomez e compagni hanno dimostrato di saper tener testa, forse proprio più oggi nella tana bianconera rispetto alla partita di andata che rimane, parere personale, il più grande rammarico di questa uscita di scena dalla competizione nazionale dei ragazzi del Gasp che avviene comunque a testa altissima e con l’onore delle armi. Testa ora al campionato, dove i nostri possono ancora dire molto in questa volatona finale di questa stagione comunque sin qui da applausi.

IL TABELLINO:

JUVENTUS-ATALANTA 1-0 (primo tempo 0-0)

RETE: 30′ st (rig.) Pjanic

JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio (24′ st Khedira), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa (38′ st Dybala), Mandzukic, Alex Sandro (40′ st Barzagli) – A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Howedes, Sturaro – All.: Allegri

ATALANTA (3-4-1-2): Berisha; Mancini (31′ st Rizzo), Caldara, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler (42′ st Barrow), Spinazzola; Cristante; Ilicic (19′ st Cornelius), Gomez – A disposizione: Gollini, Rossi, Castagne, Gosens, Haas, Melegoni, Palomino – All.: Gasperini

ARBITRO: Fabbri di Ravenna.

NOTE: gara di andata: Atalanta-Juventus 0-1 – spettatori: 38.500 – serata fredda con qualche nevicata, terreno di gioco in discrete condizioni – ammoniti: Chiellini, Gomez, Pjanic, Matuidi, Masiello, Alex Sandro, Mandzukic – calci d’angolo: 2-1 per l’Atalanta – recuperi: 1′ p.t. e  4′ s.t.

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