Atalanta, la maledizione prosegue: la Coppa va alla Juve, ai nerazzurri resta solo tanta amarezza

COPPA ITALIA, LA FINALE

ATALANTA-JUVENTUS 1-2: LA DECIDE CHIESA NELLA RIPRESA

Non sa da fare; nemmeno stavolta. La Coppa Italia va alla Juve, l’Atalanta invece ancora una volta piange e vede sfumare il sogno di un trofeo che a Bergamo manca ormai da tantissimi anni. Una gara in cui i nerazzurri hanno illuso con un grandissimo primo tempo in cui, all’improvviso vantaggio dell’ex Kulusevski ha risposto Malinovskyi nel finale e che faceva pensare ad una ripresa all’assalto. Cosa che invece ha fatto la Juve, con un secondo tempo ordinato e ragionato con Gollini che prima salva su Chiesa, poi il palo colpito proprio dallo stesso attaccante ex viola che, pochi secondi prima di uscire, decide il match con un gol che sorprende tutta la difesa atalantina. La Dea a quel punto non avrà più la forza di reagire ed il risultato non cambierà più. Occasione persa, anche stavolta. Un vero peccato.

Reggio Emilia: l’illusione, e la dura realtà. Un primo tempo che fa sognare, una ripresa improvvisamente e incredibilmente mancata. L’Atalanta a due facce lascia la coppa Italia ancora una volta al suo avversario in finale: come due anni fa la Lazio, stavolta la Juve porta via il trofeo ai nerazzurri che continuano la loro tradizione negativa nelle partite decisive per alzare un trofeo. Peccato, anche se a questi ragazzi va comunque sempre il nostro infinito grazie, ma quella di oggi pare l’ennesima grande occasione buttata da questi ragazzi per poter mettere una ciliegina sulla torta di quelle importanti ad un ciclo sin qui storico, ma senza trofei. Ci riproveremo, sicuramente l’Atalanta non finisce questa sera anzi, c’è ancora un secondo posto in campionato da conquistare.

PALOMINO DIETRO, DUVAN UNICA PUNTA: confermate tutte o quasi le indiscrezioni della vigilia in casa nerazzurra con mister Gasperini che davanti punta su Zapata unica punta supportato dietro da Pessina e Malinovskyi mentre dietro c’è Palomino preferito a Djimsiti insieme a Romero e Toloi con Hateboer e Gosens sulle fasce. Nella Juve, Pirlo propone davanti Ronaldo e, a sorpresa, l’ex Kulusevski con Chiesa e Mckennie in mezzo e Buffon tra i pali in quella che sarà probabilmente la sua ultima partita in bianconero.

RIECCO ANCHE IL TIFO SUGLI SPALTI: oltre quattromila tifosi a Reggio Emilia con il calcio che fa prove generali di normalità dopo oltre un anno di pandemia e già questo è uno splendido messaggio per tutti. Inno nazionale cantato da Annalisa e poi l’arbitro Massa può fischiare l’inizio del match dai ritmi subito altissimi e con la Dea subito pericolosa al secondo con una conclusione di Zapata in area che sibila a fil di palo e finisce sul fondo. La risposta dei bianconeri è affidata ad una punizione di Ronaldo che si stampa però sulla barriera.

L’EX KULUSEVSKI PORTA LA JUVE AVANTI: l’Atalanta insiste e ci prova appena ne ha la possibilità come al ventiquattresimo quando Freuler dalla fascia, incrocia un diagonale che finisce largo di poco; poi Malinovskyi ci prova su punizione mancando però di precisione. Alla mezz’ora però il break della Juve fa molto male ai nerazzurri: Kulusevski rifinisce una continuata azione bianconera calciando a giro e segnando così il temuto gol dell’ex: i nerazzurri protestano per un fallo dall’altra parte del campo su Gosens, l’anticipo di Cuadrado sembrava falloso ma non per il direttore di gara che dopo il check al Var conferma la rete.

MALINOVSKYI RISPONDE SUBITO, 1-1!: ma la Dea non si da per vinta dopo lo svantaggio e con Hateboer impegna Buffon a una decina di minuti dalla fine su assist di Zapata e poi, al quarantesimo eccolo il pareggio meritatissimo della squadra del Gasp: azione veloce di ripartenza avviato da Freuler, palla a Malinovskyi che si accentra e mette in rete dopo una bella azione corale e fa esplodere lo spicchio di tifosi nerazzurri presenti a Reggio Emilia. E sul risultato di parità si va così a chiudere pochi minuti dopo (senza recupero) un bel primo che i ragazzi del Gasp stavano vedendo sfuggir via immeritatamente e che invece sono riusciti a riprendere con un cuore grande così!

RIPRESA, IL GOLLO E IL PALO SALVANO I NOSTRI: nessun cambio durante l’intervallo e il match riprende così dopo il riposo con la prima offensiva che è bianconera con Cuadrado che crossa per la testa di Mckennie in area che manda fuori di poco. I bianconeri provano a sterzare nel loro match sin li un po’ timido e si rendono molto pericolosi in due occasioni a ridosso del quarto d’ora, entrambe con Chiesa: prima stoppato da una gran parata di Gollini, poi il palo salva i nerazzurri sulla conclusione sull’ex giocatore della Fiorentina.

CHIESA RIPORTA AVANTI LA JUVE: scampato il pericolo il Gasp prova a cambiare qualcosa andando a richiamare a metà del secondo tempo sia Malinovskyi che Pessina ed inserendo al loro posto Muriel e SuperMario Pasalic. Il tema però non cambia ed i bianconeri paiono averne di più dei nostri che non riescono più a farsi vedere mentre la squadra di Pirlo insiste e a due dalla mezz’ora passa con Chiesa, che stavolta non sbaglia dopo la bella combinazione ancora con Kulusevski e supera Gollini portando i bianconeri sul 2-1.

COPPA, LA MALEDIZIONE CONTINUA: la Dea deve ancora rimontare ma pare a corto di energie, escono Hateboer, per Ilicic e Toloi per Djimsiti con il Gasp che cambia il modulo per cercare di recuperare il risultato ma non riesce più a pungere con i suoi che restano nervosi e bloccati senza riuscire a rendersi incisivi nemmeno con l’ultimo tentativo di ingresso di Miranchuk nel finale per Gosens. La Dea prova più con la forza della disperazione che con la lucidità e con anche eccessivo nervosismo: ne fa le spese Toloi a due dal novantesimo che viene allontanato dalla panchina dal direttore di gara. Altri quattro di recupero rimangono in cui però succede poco o nulla e il triplice fischio finale condanna ancora una volta la Dea. La Coppa resta un tabù, la favola di questa Atalanta non riesce a trovare un acuto decisivo per portare a Bergamo un trofeo che tutti avrebbero meritato. Restano gli applausi e la solita, grande, amarezza.

IL TABELLINO:

ATALANTA-JUVENTUS 1-2 (primo tempo 1-1)

RETI: 31′ Kulusevski (J), 41′ Malinovskyi (A), 28′ st Chiesa (J)

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi (31′ st Djimsiti), Romero, Palomino; Hateboer (31′ st Ilicic), De Roon, Freluer, Gosens (38′ st Miranchuk); Malinovskyi (23′ st Muriel), Pessina (23′ st Pasalic); Zapata – Allenatore: Gasperini

JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo; McKennie, Rabiot, Bentancur, Chiesa (29′ st Dybala); Kulusevski (37′ st Bonucci), Ronaldo – Allenatore: Pirlo

ARBITRO: Massa di Imperia

NOTE: spettatori: 4mila circa – ammoniti: Chiellini, De Ligt (J), Romero, Freuler, De Roon, Ilicic, Malinvoskyi (A) – espulsi: Toloi (A) – recuperi: 0′ p.t. e 4′ s.t.