INTER-ATALANTA 3-4: impresa fantastica dei ragazzi di Colantuono in una gara che pareva compromessa dopo un quarto d’ora della ripresa e, invece, ha trasformato la truppa nerazzurra in una armata capace di rimontare da 3-1 a 3-4 con una straordinaria tripletta di German Denis che ribalta l’Inter regalando tre punti preziosissimi con la dedica inevitabile al presidente Ivan Ruggeri. E dire che il match pareva bloccato nel primo tempo con pochissime emozioni, Rocchi sblocca la partita portando avanti l’Inter prima dell’intervanno ma, in avvio di ripresa Bonaventura pareggia subito i conti. Incredibile un minuto più tardi il pasticcio tra Canini e Polito che regala ad Alvarez il pallone del 2-1 con lo stesso attaccante interista che segnerà il terzo gol tre minuti più tardi. Al quarto d’ora la partita pare chiusa, non per questa Atalanta che si inventa qualcosa di incredibile e rimonta con la fantastica tripletta del Tanque Denis la squadra di Stramaccioni e che fallisce a pochi secondi dalla fine il possibile punto del 4-4, ma non è stato così. Vince l’Atalanta con una impresa da inserire nella storia. Semplicemente fantastica!
Milano: il fascino delle sfide a San Siro questa sera passa in secondo piano, pareva una partita di cartello per i nerazzurri, ben di più diventa un match dove Denis e compagni avranno il compito ben più importante di ricordare al meglio una persona che non c’è più, che alle prime ore di ieri mattina ci ha salutato dopo un lungo sonno ininterrotto, ma ricco di speranze mai vane, durato cinque anni e tre mesi. Era una mattina di gennaio del 2008 ed una emorragia cerebrale colpiva l’allora presidente Ivan Ruggeri: da allora, in questi cinque anni, il carattere guerriero dell’ex Patron atalantino ha lottato una battaglia a suon di consulti con medici venuti da tutto il mondo per cercare di riportare tra noi Ivan, ma questa sfida è terminata alle prime ore del giorno di sabato 6 aprile 2013.
Grazie Presidente Ruggeri: Ivan Ruggeri lascia così il vuoto intorno ai suoi cari, ma anche nei dintorni di Zingonia, in quell’Atalanta che lui ha guidato con passione sino quella tragica mattina, poi condotta per un breve periodo dal figlio Alessandro sino al passaggio di consegne ad Antonio Percassi. Anni di gioie, errori, rinvincite per Ivan quelli in nerazzurro, in un rapporto non facilissimo con la tifoseria atalantina che ora, unita, lo abbraccia, quasi a voler confermare quella frase che lui stesso disse tempo fa in merito ai bergamaschi e l’Atalanta: “Bergamo non mi ha mai amato, forse quando non ci sarò più la gente capirà quanto bene ho fatto all’Atalanta“. E probabilmente proprio ora, in questi momenti, con questo vuoto che rimbomba, abbiamo davvero un po’ tutti quanto è stato grande Ivan per questa città, per questi colori che stasera lo abbracciano. Paradossi della vita, i colori delle due sfidanti stasera sono proprio gli stessi: il nero e l’azzurro. Ma da lassù Ivan distinguerà perfettamente il colore delle maglie atalantine e sarà anche lui a sostenere la truppa di Colantuono in una partita che è davvero diversa da tutte le altre, non tanto per l’avversario di blasone da sfidare, quanto per il ricordo di chi, alla guida dell’Atalanta, ha dato davvero tanto. Non amo dilungarmi molto in ricordi o frasi fatte, queste righe ed un ringraziamento personale da chi, ai tempi di quell’Atalanta iniziava a scrivere le pagine di questo diario ed ha visto tutta o quasi quella straordinaria cavalcata atalantina fatta di gioie e incazzature con un presidente che probabilmente un po’ tutti non abbiamo mai capito fino in fondo. Grazie Ivan!
Prudenza, ma non troppo: incrocio pericoloso in chiave champions-salvezza con l’Inter ingolosita dal pareggio del Milan a Firenze per rientrare nella corsa per il terzo posto e l’Atalanta che vuole mettere altri mattoni verso la salvezza per evitare affanni pericolosi nel finale di campionato. Colantuono opta per una formazione più prudente rispetto alla vigilia con il solo Denis di punta ed il supporto di Bonaventura dietro con Polito in porta (Consigli è squalificato), Scaloni che si inserisce in difesa e Carmona con Cigarini a dettare ordine in mezzo. L’infortunio di Palacio lascia poche scelte all’attacco dell’Inter, con Stramaccioni che affida a Rocchi e Cassano le chiavi per far male alla difesa atalantina.
Molta noia: osservato il minuto di silenzio in ricordo del Presidente Ruggeri, il match può così prendere il via. Match bloccato nei primi minuti, le due squadre faticano ad imporsi, la prima conclusione in porta dell’Atalanta arriva al sesto con un tentativo da fuori di Cigarini che finisce fuori; l’Inter risponde con un traversone di Cassano al decimo che non trova nessuno in area per la deviazione e si spegne sul fondo con Polito che controlla. Al ventunesimo l’Inter guadagna punizione poco dopo la metà del campo, ci prova Guarin dalla distanza ma Polito si accartoccia e blocca la sfera. Colpisce di testa Rocchi al venticinquesimo in occasione di un corner, mira fortunatamente imprecisa e Del Grosso manda nuovamente in calcio d’angolo sui cui sviluppi Ranocchia colpisce alto di testa. La risposta nerazzurra è in una bella azione di Carmona che, entrato in area, va a concludere debolmente su Handanovic che para.
Spunta Rocchi nel finale: nuovamente pericolosi i nerazzurri al ventottesimo con Biondini, che si libera bene da un avversario e va a concludere con la sfera che finisce alta sopra la traversa. Poche le emozioni in questo primo tempo, fa notizia più l’infortunio di Cassano che lascia il posto ad Alvarez al minuto trentadue, il resto racconta di un match davvero bloccato. Il neo entrato, due minuti dopo, fallisce una occasione piuttosto ghiotta su un passaggio invitante di Guarin che aveva tagliato in due l’area atalantina: pericolo scampato. Cresce la squadra di casa nel finale di primo tempo e va vicina al gol con Rocchi, la cui girata al quarantunesimo esce di un nulla e viene deviata in corner dalla difesa atalantina sui cui sviluppi arriva Rocchi ad anticipare Raimondi e mette dentro il gol del vantaggio dell’Inter che negli ultimi minuti si era fatta vedere con maggior piglio. La squadra di Colantuono provano subito a reagire, andando a guadagnare un corner all’inizio del primo ed unico minuto di recupero, sui cui sviluppi però non succede nulla di buono e la prima parte di gara va in archivio con la squadra di Stramaccioni avanti di un gol.
La carta-Livaja: si riparte così senza sostituzioni dopo l’intervallo. Decisamente migliore il piglio della squadra di Colantuono rispetto alla prima parte del match dove aveva atteso troppo ed era stata punita nel finale: Denis al sesto conclude debolmente da buona posizione e la sfera è bloccata da Handanovic. Si gioca la carta Livaja, un ex, mister Colantuono al nono andando a sostituire Carmona.
Jack rimette ordine: uomo della provvidenza Livaja per i bergamaschi che mette subito in mezzo un pallone d’oro per Bonaventura che stoppa e mette dentro con freddezza il gol del meritato pareggio atalantino con il match che torna in equilibrio al decimo.
La frittata: quel che non ti aspetti accade invece un minuto dopo il gol del prezioso pareggio di Jack Bonaventura. In fase di disimpegno, un incredibile incomprensione tra Canini in chiusura su Alvarez e Polito in uscita finisce col regalare la palla alla punta interista che deve solo spingere in rete il pallone dell’immediato nuovo vantaggio della squadra di Stramaccioni. Tutto da rifare per Denis e compagni.
Incubo Alvarez: scossa dall’incredibile pasticcio che ha vanificato tutto, l’Atalanta sbanda vistosamente nei minuti successivi e finisce con l’incassare anche il terzo gol, con Alvarez che semina il panico nella difesa nerazzurra e va a concludere di potenza andando a trafiggere nuovamente Polito al quindicesimo della ripresa con il punteggio che si arrotonda per i padroni di casa che salgono così sul 3-1.
Undici metri di dubbi: l’Atalanta ha la forza di non perdersi d’animo e riprendere, nonostante lo svantaggio, a caricare a testa bassa riuscendo a trovare l’episodio per riaprire il match al diciottesimo quando l’arbitro punisce (con molta generosità) un contatto in area tra Livaja e Ranocchia con il penalty a favore della squadra di Colantuono che Denis va a realizzare con freddezza riaprendo così i giochi con gol del 3-2.
Tanque da rimonta: a questo punto i ragazzi di Colantuono iniziano a crederci sempre più nella possibile rimonta, le idee iniziano ad annebbiarsi nelle fila dei padroni di casa ed al minuto ventisei il gol del 3-3 matura inesorabilmente: ancora Denis si libera in area, salta Ranocchia e trova il primo palo per battere Handanovic nuovamente e riportare il match in parità.
German, tris da sogno: tutto da rifare per l’Inter, appetito che invece cresce in un’Atalanta che pare non volersi accontentare e, nel giro di tre minuti, i nerarruzzi confezionano l’azione che porta a compimento una delle rimonte più incredibili che fa impazzire lo spicchio di San Siro dedicato ai tifosi bergamaschi: al minuto trentadue la squadra di Colantuono avanza, fa partire un traversone da destra Bonaventura, che imbecca ancora lui, il Tanque Denis che anticipa Samuel e trafigge ancora Handanovic con un rasoterra nell’angolino alla sinistra del portiere e segna la sua tripletta. Non dirmelo, non ci credo, l’Atalanda si porta sul 4-3 al Meazza.
Vittoria magica, serata storica: ultimo quarto d’ora da cardiopalma per i tifosi atalantini contro un’Inter che schiuma rabbia per una partita incredibilmente sfuggita di mano e che, dal 3-1, si trova a dover clamorosamente rimontare. Colantuono sostituisce Denis (affaticato) con Cazzola per rinforzare gli ormeggi e controllare il match. Si arriva fino al recupero, con l’espulsione di Raimondi nel primo dei tre minuti concessi dall’arbitro, i secondi che non sembrano passare mai tra mischie in area, battibecchi continui e voglia che quel triplice fischio arrivi come una liberazione, con il tempo di far fallire a Ranocchia l’incredibile 4-4 a due secondi dalla fine: tre fischi, quattro gol verso il cielo, l’Atalanta sbanca San Siro in una vittoria straordinaria, quanto impensata, incredibile e meravigliosa. Qualcuno da lassù deve aver messo qualcosa di magico su quella palla di Ranocchia che non ha varcato la linea della porta ed ha regalato una vittoria straordinaria ai ragazzi di Colantuono; qualcuno mi darà del matto, ma Ivan da lassù il suo zampino ce lo ha messo. E questa vittoria è sicuramente tutta per lui. Grazie Atalanta!!!!