Cinque anni e tre mesi dopo il malore che lo aveva colto nel 2008, si è spento nella notte il presidente che tanto di se ha fatto parlare negli anni alla guida dell’Atalanta: dal gennaio 2008 era in stato vegetativo colpito da un’emorragia cerebrale.
Imprenditore di Telgate nel settore della plastica, era diventato presidente dell’Atalanta nel 1994 subentrando all’attuale numero uno della società, Antonio Percassi, all’epoca alla prima esperienza con il club orobico. Rimase al vertice della società fino alla malattia quando subentrò il figlio Alessandro che diventò, a 21 anni, il più giovane presidente della serie A.
Bergamo ed i tifosi nerazzurri piangono oggi uno dei personaggi più amati ed allo stesso tempo discussi della centenaria storia del Club nerazzurro: prendendo spunto da una sua famosissima frase, citata anche dal nostro sito partner Atalantini.com, Ivan ha affermato a volte che “Bergamo non mi ha mai amato, forse quando non ci sarò più la gente capirà quanto bene ho fatto all’Atalanta“. Frase simbolo, di un personaggio vulcanico, ma soprattutto un galantuono che, dopo una lunga malattia, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di una città e dei tifosi di quella Atalanta a cui lui ha voluto bene.
Diarionerazzurro.it si unisce al cordoglio di tutto il mondo dello sport verso la famiglia Ruggeri per la scomparsa del caro Ivan.
Grazie di tutto Presidente!