SERIE A, VENTIDUESIMA GIORNATA: sconfitta per 2-1 dei nerazzurri in terra siciliana dopo oltre un tempo passato in inferiorità numerica per l’espulsione di Consigli nell’azione che porta al rigore che Miccoli trasformerà nell’1-0 per il Palermo – Nella ripresa raddoppia subito l’ex Budan, poi Gabbiadini e Moralez confezionano l’azione che l’argentino finalizza e dimezza le distanze per la squadra di Colantuono (espulso anche lui nel finale): qualche buona occasione nel finale per i nerazzurri ma il risultato non cambierà. Atalanta sconfitta a testa alta, ma i punti vanno al Palermo dell’ex Lino Mutti
Palermo: dalla neve di mercoledì al Comunale, al diluvio di Palermo, l’Atalanta giunge in terra siciliana dopo il turno di riposo forzato di mercoledì contro il Genoa (la gara si recupererà il 15/2 alle 18.30) con l’intenzione di provare a far bene anche contro la squadra del grande ex Lino Mutti, senza contare tutti quelli presenti tra le fila dei rosanero: Donati, Budan, Barreto e Migliaccio giusto per completezza.
La strana coppia: non potendo scontare la squalifica mercoledì, German Denis resta indisponibile per la sfida del Barbera e Colantuono si inventa una Atalanta inedita, la prima dopo l’addio di Padoin accasatosi alla Juve, con Tiribocchi e Gabbiadini entrambi in campo a formare un tandem offensivo tutto da scoprire e Carmona che rientra titolare in mezzo mentre in difesa trova posto ancora Stendardo per Manfredini.
Ritmi blandi: la prima occasione del match arriva dopo pochi minuti ed è targata Palermo con una mischia in area in cui il traversone per Donati non trova la deviazione verso la porta dopo aver attraversato tutta l’area atalantina. Ci riprova ancora l’ex Donati al diciottesimo dopo una punizione che arriva in area atalantina e la testa dell’ex centrocampista manda la palla fuori di poco lontano dal palo. L’Atalanta risponde al ventunesimo con una punizione di Cigarini che attraversa tutta l’area di rigore del Palermo e Moralez che protesta per una presunta trattenuta di Mantovani ai suoi danni.
Rosso e rigore: la partita sonnecchia su ritmi medio-bassi fino quasi alla mezz’ora ma è proprio poco prima del trentesimo che il match prende uno scossone importante a favore dei padroni di casa: errato disimpegno di Carmona che da il via al contropiede del Palermo con palla che arriva a Miccoli in area, salta anche Consigli che lo stende: rigore per il Palermo ed espulsione per il portiere nerazzurro. Colantuono sostituisce Tiribocchi per far entrare Frezzolini tra i pali ma non fallisce il tiro dagli undici metri Miccoli che porta avanti il Palermo a ridosso della mezz’ora.
Più nero che azzurro: l’Atalanta prova a quel punto a scuotersi, Schelotto mette un bel pallone in mezzo, Gabbiadini riesce solo a spizzare, Moralez non riesce a deviare in rete di un nulla. Cinque minuti più tardi però arriva una doppia clamorosa occasione per il Palermo: Budan ritarda la conclusione, Frezzolini compie un miracolo su Miccoli che andava a colpo sicuro. Ancora la squadra di Mutti a rendersi pericolosa prima dell’intervallo quando da un rimpallo in area, la palla finisce a Silvestre che la mette in rete: fischiato un fuorigioco che appare abbastanza dubbio. Nell’ultimo minuto di gioco è ancora il portiere nerazzurro protagonista: Miccoli ci prova dalla lunghissima distanza, e Frezzolini respinge di pugni con la difesa nerazzurra che libera. Ultimo sussulto di un primo tempo che si chiude con i padroni di casa in vantaggio e Colantuono che dovrà inventarsi qualcosa per cercare di provare a rimettere in piedi una situazione davvero difficile per i nerazzurri.
Il castigo di Igor: riprende dopo l’intervallo il match con Colantuono che getta subito Brighi nella mischia andando a sostituire un opaco Schelotto. Quattro giri di lancette per il cronometro ed il Palermo trova, con un ex, il punto del raddoppio: tocca a Igor Budan raddoppiare per la squadra di Mutti in mischia dopo un continuo batti e ribatti che Frezzolini aveva respinto coi pugni con una serie di autentiche prodezze.
Maxi paura, Maxi speranza: il Palermo a questo punto può dilagare quando al decimo nasce una nuova incredibile mischia in area nerazzurra: palo di Silvestre, poi Frezzolini si salva in almeno altre tre occasioni e la difesa atalantina si rifugia in corner. Nel momento in cui la squadra di Colantuono appare in ginocchio arriva, all’improvviso, la fiammata che riaccende la speranza dei tifosi nerazzurri: l’Atalanta accorcia le distanze pochi minuti dopo un palo di Silvestre: Moralez sfrutta una gran giocata di Gabbiadini che offre un gran pallone all’argentino che sigla il punto del 2-1 e dimezza lo svantaggio.
Altro giro, altro legno: nemmeno un minuto dopo la rete di Moralez, i nerazzurri corrono un altro grande pericolo quando il pallone giunge da Barreto a Bertolo che, solo davanti a Frezzolini, quasi abbatte la traversa colpendo a rete a botta quasi sicura. Il Palermo vuol provare a chiudere l’incontro, mentre i nerazzurri cercando di respingere gli assalti dei rosanero e provare a distendersi per andare alla caccia del punto del possibile pareggio. Paura in area atalantina al ventisettesimo quando un testa contro testa tra Stendardo e Budan in contrasto aereo manda K.O. a terra entrambi: grosso turbante al capo per il difensore atalantino, mentre Budan viene rimpiazzato da Vazquez da Mutti.
Dentro Marilungo: si gioca l’ultima carta Colantuono (espulso per proteste qualche minuto prima) inserendo Marilungo per Gabbiadini nell’ultimo quarto d’ora di gara. Guizzo di Moralez al trentatreesimo con la bella ripartenza dell’argentino che va a calciare dal limite dell’area ed il portiere Viviano controlla dopo una parata inizialmente difficoltosa coi pugni. Punizione per l’Atalanta a dieci dalla fine con la battuta in mezzo di Cigarini e respinta goffa di Viviano che non trova pronto nessun atalantino alla ribattuta verso la porta rosanero. Buona giocata di Marilungo al quarantesimo quando conquista palla dopo un corner di Moralez, si gira e va a concludere con la palla che sorvola la traversa, non di molto.
Con l’onore delle armi: fallisce il terzo gol Ilicic a tu per tu con Frezzolini che sfodera l’ennesima prodezza, poi va Cigarini a concludere dalla lunga distanza ma con poca precisione nel primo dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro. Va vicino alla segnatura anche Donati un minuto dopo con la conclusione dal limite dell’area che sibila vicino al palo ma l’Atalanta è ancora viva e ci prova fino in fondo anche quando mancano pochi secondi allo scadere del recupero con il cross di Raimondi a mettere panico nell’area rosanero ma l’uscita di Viviano che blocca la sfera è anche l’ultima emozione prima del fischio finale. Sconfitta con l’onore delle armi per un’Atalanta che, nonostante l’uomo in meno per un tempo e mezzo è riuscita a restare in partita e rendere la vita difficile ad un Palermo che si prende però la posta in palio. Ci rimane qualche rammarico per una sconfitta maturata su un campo certamente difficile ma con quell’amnesia che ha portato al rigore che ha complicato di gran lunga la vita ai nerazzurri.