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SERIE A, SESTA GIORNATA: prima sconfitta in campionato per la squadra di Colantuono che esce battuta dall’Olimpico per 3-1 dalla Roma – Gara piuttosto in chiaroscuro nel primo tempo dove i nerazzurri subiscono la squadra di Luis Enrique e le reti di Bojan ed Osvaldo ma dimezzano subito lo svantaggio con Denis in avvio di ripresa e creano qualche grattacapo ad una Roma che però, nel finale, ha la forza di chiudere i conti con Simplicio. Una sconfitta della quale analizzare soprattutto le amnesie difensive pagate davvero a caro prezzo.

Roma: Roma e Atalanta cercano entrambe conferme sfidandosi nell’anticipo della sesta di un campionato di Serie A che è in vista della sosta per gli impegni della nazionale la prossima settimana: i nerazzurri vogliono continuare la serie di risultati positivi che le ha permesso di annullare in un lampo la penalizzazione di sei punti e di infilare tre vittorie consecutive in una settimana mentre la squadra di Luis Enrique, dopo il successo di Parma nel posticipo di domenica scorsa, è in ascesa grazie anche ai gol di Osvaldo, vecchia conoscenza atalantina che oggi farà coppia in avanti con Totti e Bojan.

Partenza equilibrata: tocca a Padoin la prima conclusione a rete del match al terzo minuto con una botta da fuori che passa vicino al palo. La Roma va poi a concludere, pochi istanti dopo, con Rosi, ma Consigli è bravo ed evita anche il corner. Splendida combinazione tra Denis e Moralez al sesto con la conclusione del secondo su passaggio del primo che finisce tra le braccia del portiere Lobont. Provvidenziale salvataggio di Masiello su Osvaldo pronto a colpire al quarto d’ora con l’intervento determinante a deviare in corner dell’ex difensore del Bari.

Il ritmo cresce: passano i minuti e l’intensità del match aumenta, la Roma prova ad esser maggiormente pericolosa con un paio di iniziative che creano spauracchi in area di rigore nerazzurra e la conclusione di Totti da fuori al diciassettesimo che scalda le mani a Consigli che deve rifugiarsi in corner per un’Atalanta che soffre le iniziative giallorosse pur tentando di ripartire e giocandosi a viso aperto il match.

Bojan va: il forcing giallorosso è premiato al ventesimo quando la retroguardia nerazzurra cede all’ennesima iniziativa della squadra di Luis Enrique: un lungo lancio di De Rossi da centrocampo sorprende la difesa nerazzurra, Bojan resiste a Bellini (in ritardo) in area sulla sinistra e infila Consigli con un preciso diagonale rasoterra.

La scossa che non c’è: pur abbozzando tentativi di reazione, l’Atalanta fatica a pungere in velocità con Moralez e Denis che appaiono troppo staccati dal resto della squadra che non riesce ad impostare il gioco come ha saputo fare in queste prime giornate: la Roma non ha difficoltà a chiudere gli spazi e ripartire.

Regalo ad Osvaldo: in una gara già difficile di se, gli errori in retroguardia possono costare caro. La difesa nerazzurra sbaglia alla mezz’ora la risalita dal fuorigioco su uno spiovente da metà campo di De Rossi che offre così ad un Osvando incredibilmente solo il pallone che l’ex nerazzurro deposita in rete con un pallonetto a porta sguarnita. Due gol subiti in mezz’ora, e sembra già notte fonda…

Notte fonda: decisamente debole anche dopo il raddoppio la reazione dei nerazzurri che si fanno vedere solo al trentacinquesimo con un traversone da destra di Schelotto, la conclusione di Padoin è murata da Burdisso e il successivo tiro di Moralez è impreciso. La Roma sfiora invece nel recupero il terzo gol nel recupero quando Totti va a colpire il palo direttamente da corner. Ultimo atto di un primo tempo che i nerazzurri chiudono sotto di due gol con una prestazione con più ombre che luci.

Palo e… Tanque!: la ripresa incomincia così senza cambi tra le due formazioni in campo. Sfiora subito il terzo gol la Roma con una conclusione di Osvaldo che centra il palo, sul capovolgimento di fronte però l’Atalanta mostra tutto il suo orgoglio: bella azione di Schelotto che va a conquistar corner che porterà al gol dei nerazzurri: dalla bandierina nasce la combinazione da Moralez a Cigarini che crossa in area, lo stacco di Denis è imperioso e l’argentino dimezza lo svantaggio con un inesorabile colpo di testa.

Crederci!: a questo punto i nerazzurri vedono il pari li, ad una sola rete e la voglia di provare la rimonta inizia ad esserci davvero seppur esponendosi a qualche contropiede di troppo che porta in un paio di occasioni la Roma a concludere prima con Totti e poi con Simplicio, sfiorando di un nulla il terzo gol. Guadagnano invece un paio di corner interessanti i nerazzurri che però non sortiscono nulla di positivo in termini realizzativi di un matche che appare comunque acceso e divertente.

Fase di stanca: la paura di compiere un errore che potrebbe essere decisivo da ambo le parti condiziona la seconda parte di una ripresa che si trascina così sino alla mezz’ora con una fase di gioco povera di emozioni ed il match che appare decisamente bloccato con Colantuono che opta a quel punto per l’inserimento di Gabbiadini in luogo di Moralez per dare peso all’attacco atalantino.

Simplicio spegne i sogni: l’eccessivo relax del match agevola sicuramente chi è in vantaggio, ed i giallorossi sono bravi a sfruttare anche la stanchezza fisica dei nerazzurri ed andare a colpire per evitare un finale con troppi patemi: al trentaseiesimo il bel triangolo tra Pjanic e Simplicio trova il brasiliano entra in area contrastato da un Bellini certamente non prontissimo e supera Consigli con un pallonetto.

Prima o poi…: il terzo gol subito mette decisamente in ghiaccio il punteggio e la vittoria della Roma, le iniziative finali dei nerazzurri non provocheranno purtroppo ulteriori scossoni al match che relega così i nerazzurri alla prima sconfitta che, va detto, ci sta soprattutto per quanto (non) visto nel primo tempo da parte della squadra di Colantuono. Certamente non è il caso rendere drammatica e catastrofica una sconfitta contro un avversario obiettivamente superiore ma è proprio da questo primo stop in campionato che si potrà trarre nuova linfa in questa pausa di due settimane del campionato per cercare di evitare il ripetersi di distrazioni difensive che possono costare caro, ed oggi ne è stata la dimostrazione lampante. Perdere ci sta, non piace a nessuno, ma prima o dopo doveva pur succedere… avanti tutta ragazzi! Orgogliosi comunque di tutti voi!

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