Le pagelle di Atalanta-Torino

ALL.: GASPERINI 8: non molla nulla. Lui e i suoi ragazzi spingono a tutta per cercare di portarsi a casa il quarto posto oggi e, chissà, il terzo tra una settimana.

CARNESECCHI 6.5: partita quasi da disoccupato, con un paio di interventi dove si fa trovare attento (ROSSI 6.5: entra e compie subito una gran parata su Ilic. Bravo!)

TOLOI 7: altra buona partita, anche oggi disputata per intero. Piccola arma in più di questo fine stagione in campionato dove ha dato garanzia di forza e grinta.

DJIMSITI 7: uno dei gladiatori silenziosi di questa incredibile stagione. Anche oggi impeccabile, esce nel dopo un’ora di match (HIEN 6.5: non concede nulla agli avversari).

SCALVINI 6.5: attento e propositivo, spesso tenta la sortita offensiva.

HOLM 6.5: bene, prova anche azioni offensive andando anche vicino al gol di testa in una occasione (RUGGERI 6.5: buona gara, con qualche buon pallone offerto ai compagni).

PASALIC 7.5: sfiora il gol nel primo tempo con la conclusione che Gemello smanaccia e Lookman ribatte in rete, poi prende con se il pallone del penalty che calcia con freddezza chiudendo il match.

KOOPMEINERS 6.5: belle giocate e qualche pausa di tanto in tanto. Comunque buona partita.

ZAPPACOSTA 6.5: spinge più nel primo tempo, ma nel complesso non sfigura.

LOOKMAN 8: parte nascosto, poi si scatena col passare dei minuti: segna, si guadagna il rigore del 3-0 e tiene in ansia da solo mezza difesa granata.

SCAMACCA 7.5: subito grandi giocate per i compagni, condito dal gol che stappa la partita. Nella ripresa da spettacolo con i suoi colleghi di reparto (TOURE’ s.v.: entra nel finale).

DE KETELEARE 7: mette in moto entrambe le azioni che portano ai primi due gol, poi nella ripresa va anche vicino ad una marcatura che avrebbe meritato (MIRANCHUK s.v.: un quarto d’ora anche per lui. un po’ poco).




Altro che pancia piena: l’Atalanta ne fa tre al Toro e ora punta il terzo posto.

SERIE A, TRENTOTTESIMA GIORNATA

ATALANTA-TORINO 3-0: DEA SUPER, TORO AL TAPPETO

Bergamo: insaziabile! Dopo il trionfo di Dublino, l’Atalanta non placa la sua fame: Scamacca, Lookman e Pasalic travolgono il Toro con i ragazzi di Gasperini che superano il Bologna al quarto posto a -2 dalla Juve terza che potrà provare a sorpassare vincendo il recupero della settimana prossima con la Fiorentina.

DEA COL TRIDENTE DI COPPA: Gasp non molla neanche il campionato con l’obiettivo di puntare al quarto/terzo posto. Formazione con tantissimi titolari e qualche variazione rispetto a Dublino: Toloi in difesa e Carnesecchi tra i pali oltre a Pasalic in mezzo al posto di Ederson infortunato ma in panchina con i compagni; sugli esterni c’è Holm con Zappacosta. Nel Toro, infortunio dell’ultimo minuto per Milinkovic, in porta c’è Gemello mentre davanti l’ex Zapata è affiancato da Pellegri con Ricci alle loro spalle.

IL TORO OMAGGIA I CAMPIONI: picchetto d’onore da parte del Toro all’ingresso della Dea in campo per celebrare i vincitori della Europa League al meglio in questo match che, ambizioni di classifica dei nerazzurri a parte, conta molto per i Granata che puntano ad un posto in Conference League l’anno prossimo e che inizia su ritmi davvero molto bassi per una ventina di minuti abbondanti di gioco, poi CDK al ventiquattro si libera al limite dell’area e tira con scarsa precisione.

SCAMACCA-LOOKMAN, DEA SUL 2-0: quattro minuti dopo però il belga trova la precisione quando serve Scamacca, che si gira e lascia partire un diagonale che supera Gemello e porta la Dea sull’1-0. Dopo aver preso gol il Toro, che sin li aveva tenuto comunque discretamente il campo, accusa il colpo: la squadra di Gasp non pare voler affondare più del dovuto e resta in controllo del match. Poi, a quattro dal riposo Lookman, servito al centro dell’area si libera per il tiro con una serie di finte, poi tira alto. Il grande protagonista della notte di Dublino però colpisce a due minuti dal gong con CDK che apre per Pasalic al centro dell’area e conclude, Gemello controlla maluccio e sulla respinta Lookman mette in rete il 2-0, risultato con cui la Dea va a riposo dopo un minuto di recupero.

nessun cambio dopo il riposo e la ripresa inizia con la prima occasione per il Toro con Pellegri che mette al centro, ma Carnesecchi esce in tuffo e devia. Al settimo De Ketelaere va via sulla linea di fondo e crossa al centro per Scamacca che mette in rete ma si alza la bandierina del guardalinee poichè il pallone controllato da CDK era uscito. Sempre CDK al quindicesimo si libera per andare al tiro, ma il suo diagonale è preda di Gemello.

PASALIC FA TRIS DAL DISCHETTO: poi è il turno di Ruggeri e Hien in campo per Djimsiti e Holm. Poi Lookman mette in rete al ventunesimo ma l’arbitro annulla un po’ misteriosamente per un fallo precedente. Il nigeriano avrà poi modo di rifarsi al ventitreesimo quando si guadagna calcio di rigore per un pestone in area dell’ex Tameze: dal dischetto va Pasalic che non sbaglia e firma così il tris della squadra del Gasp.

SIAMO QUARTI (PER ORA!): alla mezz’ora escono anche Scamacca e De Ketelaere ed entrano Tourè e Miranchuck, nel frattempo ennesimo gol annullato a Lookman che scatta in fuorigioco e segna vanamente. Nei cinque finali entra anche Rossi tra i pali al posto di Carnesecchi e si esibisce subito in una gran parata sulla conclusione di Ilic a colpo sicuro a ridosso dei tre di recupero. C’è poco altro da raccontare, se non che il triplice fischio finale fa arrampicare fino al quarto posto l’Atalanta che avrà addirittura l’occasione domenica prossima, in caso di vittoria nel recupero con la Fiorentina, di chiudere questa fantastica stagione al terzo posto. Vincere aiuta a vincere e crescere, con quella coppa li che brilla nel cuore di tutti noi tifosi.




Dea apri gli occhi, è successo veramente: l’Atalanta umilia il Bayern e conquista l’Europa League!!

EUROPA LEAGUE, LA FINALE

ATALANTA-BAYER L. 3-0: L’URAGANO LOOKMAN AFFONDA I TEDESCHI

Dublino (Irlanda): doveva succedere, e quando capita l’Atalanta fa le cose in maniera impeccabile. La Dea domina a Dublino il Leverkusen e vince l’Europa League per la prima volta nella sua storia e porta il trofeo in Italia ad anni di distanza dall’ultima volta toccata al Parma (quando ancora si chiamava Coppa Uefa). La squadra di Gasperini compie l’impresa travolgendo il Bayer, che veniva da 51 partite consecutive senza sconfitta, grazie alla tripletta di Ademola Lookman. Finisce 3-0, nel delirio totale degli oltre ottomila nerazzurri giunti in Irlanda festanti in quella che, va detto, è stata una grande giornata di sport.

ASSALTO ALLA COPPA CON IL TRIDENTE: mister Gasperini non ha mai amato le mezze misure e si conferma anche nella sua prima finale europea da allenatore: Koopmeiners gioca in mezzo al campo al fianco di Ederson più Scamacca, De Ketelaere e Lookman davanti. Nemmeno il Bayer, i cui tifosi sono in numero maggiore rispetto ai nerazzurri pare temere la sfida a viso aperto e Xabi Alonso schiera come unica novità Hincapié come marcatore di sinistra e non Kossounou, per il resto Wirtz-Frimpong-Adli davanti con il talentino tedesco che parte a sinistra ma non offre riferimenti fissi.

LOOKMAN INIZIA LO SHOW: dopo la splendida cerimonia d’apertura e l’emozione a mille per l’ingresso delle squadre in campo, si comincia con subito un’uscita volante con i pugni di Musso per anticipare Wirtz, ma è dell’Atalanta il primo brivido vero quando un cross di Ruggeri da sinistra, trova Scamacca che va di testa e non riesce a colpire bene ostacolato da un avversario. Al dodicesimo però, la Dea inizia a porre le basi alla sua notte da sogno: Zappacosta disegna un corridoio che Koopmeiners illumina, l’esterno arriva sul fondo e crossa basso sul secondo palo dove Lookman anticipa nettamente Palacios e di piattone infila in rete! Estasi ed incredulità dei tifosi bergamaschi che esplodono e con essa tutta la panchina nerazzurra per il gol dell’1-0: per la prima volta in una finale giocata durante l’era Gasp la Dea è avanti.

MOLA FA IL BIS ALLA MEZZ’ORA: la rete non placa la voglia della squadra di Gasperini che anche nei minuti successivi va ad aggredire gli avversari, incredibilmente in tilt: la risposta tedesca arriva al diciannove ed è tutta in un destro di Stanisic sporcato da un difensore atalantino. Un minuto dopo e dal limite Scamacca calcia fuori servito da Lookman. Al ventiseiesimo la coppa inizia a sentir sempre più profumo di polenta: rinvio di Kovar per Adli che fa una sponda imprecisa e goffa al punto da servire Lookman che salta Xhaka con un doppio passo, si accentra e prima che Tapsoba chiuda riesce a disegnare un bellissimo fulmine nerazzurro sul secondo palo che vale il 2-0, in panchina si salta e si fa festa come sugli spalti, ma occorre calma perchè la partita è ancora lunga anche se sulla sponda tedesca l’aria è tesissima. I Tedeschi neo campiondi di Germania sono irriconoscibili per merito di un’Atalanta attenta, intensa e aggressiva.

TEDESCHI INOFFENSIVI: poco dopo il raddoppio ci prova ancora Scamacca dal limite, ma il tiro è debole e centrale. A dieci dalla fine sussulto tedesco con Grimaldo che si trova davanti a Musso per cercare un pallonetto tutto sommato comodo e invece la consegna tra le braccia del portiere atalantino. A due dal riposo Dea vicino al tris: De Ketelaere si accentra da destra e con il sinistro calcia sul primo palo dove trova pronto Kovar a bloccare a terra. Al primo minuto di recupero Xhaka sceglie la soluzione da lontano con il sinistro visto che i suoi non offrono grandi alternative ma la palla sfila fuori. Si chiude così un primo tempo da sogno per i bergamaschi, avanti 2-0.

RIPRESA, KOLASINAC SUBITO K.O.: ad un nulla da fischio di avvio della ripresa Scalvini deve entrar all’improvviso in campo per Kolasinac che pochi istanti prima del fischio d’inizio segnala un problema muscolare: per il muro bosniaco della Dea l’abbraccio con Gasperini al momento del cambio riassume lo stato d’animo del difensore. Nel piattume generale di inizio ripresa, al dodicesimo esce anche De Ketelaere ed entra Pasalic: il croato si sistema da attaccante destro. Al quarto d’ora Frimpong getta una buona occasione sul cross da sinistra di Adli.

BUM-BUM-BUM ADEMOLA: il Bayer è davvero poca cosa contro questa Atalanta che non concede margini per creare occasioni ai tedeschi e riesce così a contenere senza particolari affanni ed al trentesimo chiudere definitivamente i conti: Pasalic recupera palla sulla trequarti, serve Scamacca che fa salire la squadra e avanza palla al piede con la difesa del Bayer che lascia fare, il centravanti scarica a sinistra su Lookman che punta ancora Tapsoba, altro doppio passo e gol fenomenale sul secondo palo. Corrono tutti in campo ad abbracciare Ademola che nemmeno forse si rende conto di cosa abbia combinato in questa serata storica. Lo capisce però il pubblico bergamasco che continua a cantare ed incitare i suoi con il traguardo li, davvero a pochissimi passi.

BERGAMO SUL TETTO D’EUROPA!: dieci dalla fine si vede Wirtz con un destro che Musso controlla agevolmente. Nel finale esce anche Scamacca per Touré, ma il Bayer non ha mai iniziato questa finale, annichilito fin dal principio dall’Atalanta di Gasperini che piange di gioia al triplice fischio finale dopo quattro minuti di recupero. Bergamo è nella storia, porta a casa la sua prima coppa Europea con un percorso da grandissima squadra lasciando scalpi prestigiosi nel cammino iniziato a settembre con i Polacchi del Rakow e finito in una ventosa notte di Dublino con l’apoteosi del Gasperinismo che arriva sul tetto d’Europa con la Dea e tutta la sua gente a far festa. Grazie ragazzi per questo meraviglioso e tanto atteso lieto fine.




Le pagelle di Atalanta-Bayer L.

ALL.: GASPERINI 10: missione compiuta. Ha fatto l’impossibile, ha realizzato sogni che qualche annetto fa nemmeno il più folle tifoso avrebbe mai immaginato. Grazie Maestro, per sempre nella storia della Dea! 

MUSSO 7: impegnato mezza volta ad inizio ripresa, si fa trovare pronto in una gara che lo ha visto clamoroso spettatore non pagante. È parecchio sua questa coppa, che ha giocato praticamente sempre da titolare, dimostrandosi spesso decisivo in barba alle tante (spesso ingiuste) critiche di questi anni in nerazzurro. 

DJIMSITI 8: partita perfetta, coronamento di una stagione silenziosa ma spaziale. Uno dei grandi leader meno pubblicizzati di altri di questa squadra. Capitano della grande notte, alza lui la coppa al cielo. Applausi!

HIEN 8: si mette in tasca anche il terribile attacco del Bayern che ieri sera è stato annientato dalla potenza della Dea e dalla sua retroguardia. Mostruoso. 

KOLASINAC 9: un tempo da autentico eroe, a lottare su ogni pallone. Ha voluto esserci ad ogni costo, arrendendosi di fatto solo al ritorno del fastidio muscolare che lo costringe al cambio in avvio di ripresa. Gigante! (SCALVINI 8: c’era qualche timore dopo le ultime prestazioni non al top. Spazzate via: entra al meglio nel loop della gara e non fa rimpiangere il compagno sostituito).

ZAPPACOSTA 8: dal suo piedino parte l’assist magico al primo gol di Lookman che spiana la strada all’incredibile trionfo. (HATEBOER 7: meritata gloria anche per lui, tra i pochi superstiti della prima Atalanta di Gasp con cui entra anche lui di diritto nella storia nerazzurra)

EDERSON 9: che partita! Festeggia come meglio non poteva la prima convocazione nella nazionale brasiliana dimostrando ancora una volta di essere un pilastro del centrocampo nerazzurro.

KOOPMEINERS 8: partita da incorniciare anche per lui, devastante li in mezzo ad annientare la temibile squadra di Alonso.

RUGGERI 7.5: qualche errorino un po’ da brividi, poi però prende fiducia con il passare dei minuti e le gambe non tremano più (TOLOI sv: giusta passerella per il capitano in campo e fuori di questa squadra!).

DE KETELEARE 6.5: probabilmente il meno extraterrestre di questa serata spaziale per la Dea. Tutto sommato la sua prova non è stata per nulla negativa anzi, ha dato anche lui il suo importante contributo verso il trionfo finale (PASALIC 7: mezz‘oretta buona in campo a dar una mano ai compagni e stringere i denti quando necessario. Bravo!).

SCAMACCA 7.5: ti aspetti un suo gol, invece qualcun altro ha pensato bene di farne tre, l’ultimo dei quali proprio grazie ad un suo assist. Sente un po’ il peso di questa partita in avvio ma poi riesce a venir fuori e tirar dritto verso il traguardo. Seconda coppa in due anni (conference League vinta con il West Ham lo scorso anno) ma stavolta da vero protagonista. Leone! (TOURÈ sv: entra negli ultimi minuti poi si può godere la festa insieme ai compagni).

LOOKMAN 10: l’uomo dei sogni. Tripletta in una finale europea, roba che probabilmente non avrebbe immaginato nemmeno lui. Partita capolavoro di questo ragazzo che trova l’acuto più importante della sua carriera nella partita che porta lui e l’Atalanta nella storia. Leggenda! 




Atalanta, finalmente torna il sorriso: vince 2-0 a Lecce e stacca il pass per la Champions League!

SERIE A, TRENTASETTESIMA GIORNATA

LECCE-ATALANTA 0-2: CDK E SCAMACCA FIRMANO IL BLITZ

Lecce: l’Atalanta è in Champions League! I gol di De Ketelaere e Scamacca a inizio ripresa regalano a Gasperini la partecipazione alla prossima coppa dalle grandi orecchie e cancellano un po’ della delusione per la sconfitta in coppa Italia di mercoledi e si prepara alla finale di Europa League col Bayer Leverkusen di mercoledì a Dublino.

EL BILAL-SCAMACCA DAVANTI: formazione con diversi cambi da parte del Gasp (oggi squalificato, in panchina Gritti) che va a caccia dei tre punti per blindare il posto nella prossima Champions League. Tra i pali tocca a Musso, in difesa gioca il baby Bonfanti mentre in mezzo c’è Scalvini con Pasalic e davanti la coppia El Bilal-Scamacca con Miranchuk alle loro spalle. Nei padroni di casa, mister Gotti propone il tridente offensivo composto da l’ex Piccoli, Krstovic e Dorgu mentre in mezzo c’è l’esordio da titolare per il giovane Berisha.

DUE OCCASIONI PER PARTE IN AVVIO: pioggia e vento sul Via del Mare all’ingresso delle squadre in campo, ci sono anche una cinquantina di tifosi nerazzurri giunti in Salento a spingere la Dea in questo match che inizia e al quarto primo squillo dell’Atalanta con Miranchuk sulla trequarti, la conclusione del russo è parata da Falcone. Tre minuti dopo Touré vede bene per Pasalic che conclude da distanza ravvicinata, ma Falcone d’istinto salva il Lecce. Poi i salentini sono pericolosi due volte nel giro di pochissimi istanti: prima il lancio di Gallo per Piccoli che calcia di prima, il tiro finisce tra le braccia di Musso; subito dopo, rapita verticalizzazione di Krstovic, ancora per Piccoli che calcia sul primo palo, e Musso para deviando in corner.

SCAMACCA PERICOLOSO: al diciottesimo destro potente di Scamacca dal limite, Falcone para ma non riesce a trattenere il pallone, lo salva Baschirotto che allontana. Alla mezz’ora ci prova Krstovic che da destra attraversa l’area orizzontalmente cercando spazio per il tiro ma Bonfanti è attento e chiude bene. A cinque dal riposo Zappacosta rientra sul destro e calcia, la respinta della difesa pugliese gli rimanda il pallone sul piede da cui fa partire un tiro potente che sfiora il secondo palo. Al quarantacinque Dorgu va a segno ma scatta oltre la linea di difensori atalantini e il gol viene giustamente annullato. Un minuto di recupero e si va al riposto: tante occasioni ma zero gol.

RIPRESA, CDK ENTRA E SEGNA: subito due cambi dopo il riposo per il Gasp che inserisce CDK e Ederson al posto di Tourè e Zappacosta per una ripresa in cui l’Atalanta prima rischia tantissimo su una ripartenza di Piccoli che mette in mezzo per Krstovic che manda alle stelle il possibile vantaggio salentino e, sulla azione successiva passa con CDK subito protagonista di una grande ripartenza e il belga, una volta in area, supera Falcone con uno splendido pallonetto che vale l’1-0 atalantino.

SCAMACCA DI TESTA RADDOPPIA: tempo cinque minuti e l’Atalanta allunga ancora sugli sviluppi di un calcio d’angolo dove spunta la testa di Scamacca che anticipa tutti e infila ancora la porta salentina per il 2-0 della Dea. Tre minuti dopo i nerazzurri vanno ancora dalla bandierina con Hien che ci prova con un colpo di testa e palla fuori di poco. Poi altri tre cambi a breve distanza con Djimsiti, Adopo e Bakker che entrano al posto di Scamacca, Pasalic e Bonfanti.

SI TORNA IN CHAMPIONS LEAGUE: nel finale c’è spazio anche per una gran parata di Musso che nega il gol dell’ex a Piccoli, poi non resta che attendere con il sorriso il triplice fischio finale che arriva dopo tre di recupero. L’Atalanta centra un obiettivo prestigioso qualificandosi con una (due in realtà) giornate di anticipo alla prossima Champions League a tre anni di distanza dall’ultima partecipazione. Missione compiuta, ora c’è mercoledì ed una finale europea da giocarsi con serenità per cercare una grande, grandissima impresa in questa già positiva stagione. Carica!!!




Le pagelle di Lecce-Atalanta

ALL.: GASPERINI 7: missione compiuta! Vince senza faticare troppo e stacca il pass per la prossima Champions riportando la Dea dopo tre anni di nuovo nella coppa dalle grandi orecchie. Ora manca solo un piccolo, grande tassello mercoledì sera…

MUSSO 7: due belle parate in avvio e in chiusura sull’ex Piccoli determinanti, in un pomeriggio di quasi totale tranquillità sotto la pioggia.

TOLOI 6.5: torna titolare e dimostra freschezza fisica, reattività e attenzione che non gli si vedevano da parecchio tempo per via degli infortuni. Una leggerezza nel finale che per fortuna non è sfruttata dal Lecce.

HIEN 6.5: un po’ sottotono nel primo tempo, cresce poi nella ripresa dove va anche vicino al gol.

BONFANTI 6.5: prima da titolare in serie A con personalità e attenzione. Ne sentiremo ancora parlare (BAKKER s.v.: entra nel finale di gara)

HATEBOER 6: gara sufficiente, condizionata anche da una ammonizione che gli costerà l’ultima di campionato con il Toro.

PASALIC 5.5: batterie scariche. Primo tempo modesto, nella ripresa anche un paio di errori (ADOPO 6: entra con grinta e voglia di far bene. Sufficiente).

SCALVINI 6: prima in mezzo al campo poi in difesa nella ripresa. Partita senza acuti.

ZAPPACOSTA 6.5: buon primo tempo con diversi cross messi in mezzo all’area, va anche vicino al gol con una conclusione potente (EDERSON 6.5: entra e cambia il match con la sua qualità).

MIRANCHUK 6: gira a vuoto nel primo tempo, nella ripresa migliora un pochino. Benino.

SCAMACCA 7: sfiora il gol un paio di volte nel primo tempo e lo trova nella ripresa chiudendo, di fatto, il match. Decisivo.

TOURE’ 5.5: non convince in tandem con Scamacca dove, di fatto, finisce per pestarsi i piedi con l’attaccante nerazzurro (DE KETELEARE 7.5: entra e sfodera subito il gioiello che sblocca la partita mette il match in discesa per i suoi compagni).




Orgoglio e lacrime: Atalanta, la maledizione continua. La Coppa Italia va alla Juve

COPPA ITALIA, LA FINALE

ATALANTA-JUVENTUS 0-1: DECIDE VLAHOVIC PER I BIANCONERI

L’amaro più forte, dopo tanta dolcezza: l’illusione che per l’ennesima volta sfuma sul traguardo tra l’Atalanta e la vittoria di un trofeo si materializza nuovamente: cinque anni esatti dopo la finale persa all’Olimpico con la Lazio e poco meno di tre da quella persa con la Juve durante la pandemia, la Dea incassa il poco invidiabile tris di ultimi atti persi. Vince la Juve, che la sblocca subito con Vlahovic al quarto e confeziona così la partita perfetta per incartare al meglio la truppa del Gasp che, già orfana di Scamacca per squalifica, vede infrangere i propri sogni di rimonta nella ripresa con il palo colpito da Lookman. Troppo poco, per pretendere di cambiare nuovamente le sorti al proprio destino.

CDK E LOOKMAN DAVANTI: non c’è Scalvini dal primo minuto e così Gasperini sposta De Roon marcatore. Al fianco di Ederson in mezzo al campo c’è Pasalic, mentre davanti Koopmeiners, Lookman e De Ketelaere compongono il terzetto d’attacco. Nella Juve, mister Allegri propone Nicolussi Caviglia che fa il regista e davanti la coppia Chiesa-Vlahovic.

VLHAOVIC LA SBLOCCA SUBITO: nemmeno il tempo di godersi la splendida coreografia dei tifosi nerazzurri giunti in oltre 21mila all’Olimpico che in campo iniziano i dolori per la Dea e i suoi tifosi perchè dopo soli quattro di gioco la Juventus passa: Cambiaso improvvisa un lancio in profondità per Vlahovic, Hien tenta un anticipo (o di mettere il serbo in fuorigioco) fuori luogo e lascia la strada all’avversario che non fallisce a tu per tu con Carnesecchi con un destro sul primo palo. Il Var conferma la bontà della posizione di Vlahovic anche perché Djimsiti teneva in gioco il serbo. Al nono ancora la Juve tenta di approfittare dell’avvio decisamente un po’ così dei nerazzurri: corner di Nicolussi Caviglia, la palla sbatte su Gatti e finisce alta.

DEA NON PERVENUTA: l’Atalanta viaggia a ritmi sconosciuti, cioè molto bassi e ciò consente alla Juve di amministrare senza particolari problemi. Solo alla mezz’ora il primo squillo dei ragazzi del Gasp è racchiuso in una azione dove al limite spunta un pallone interessante per CDK che però calcia alle stelle. Poco altro per descrivere un primo tempo dove la Juve ha fatto il suo, e l’Atalanta invece no cadendo nella trappola dei bianconeri che disorienta completamente la macchina da gioco e gol del Gasp.

RIPRESA, DENTRO TOURE’: si riparte subito con Touré in campo per De Ketelaere autore di un primo tempo davvero deludente. La Dea al sesto si sveglia con una ripartenza veloce chiusa da un tiro di Lookman deviato in corner da un difensore. Al nono rischia molto Hien che per frenare la ripartenza di Vlahovic entra deciso sull’avversario spingendolo in area ma l’arbitro lascia proseguire. Poi Gasperini inserisce in una volta sola Hateboer, Scalvini e Miranchuk per Zappacosta, Hien e Pasalic. Koop si abbassa davanti alla difesa e Miranchuk va a provare a pungere a destra.

DE ROON KO, DENTRO TOLOI: al ventesimo però un’incomprensione Ruggeri-De Roon scatena la ripartenza della Juventus tamponata dallo stesso capitano olandese dell’Atalanta. Nel gran recupero però forse sente un problema al ginocchio destro che lo costringe a uscire con Toloi in campo al suo posto e De Roon in lacrime quando esce dal campo. A tre dalla mezz’ora l’occasione migliore della serata per la Dea: Ruggeri crossa da sinistra, Miranchuk sbuca all’improvviso e calcia con il sinistro di prima intenzione, palla alta di poco. Poi la Juve va ancora a segno con Vlahovic che anticipa Toloi per realizzare la doppietta che però il Var annulla dopo qualche istante per un fuorigioco millimetrico.

LOOKMAN SBATTE SUL PALO: la Dea non molla nonostante le difficoltà e costruisce un’altra grande occasione quando Lookman al trentacinquesimo si accentra e colpisce il palo con un destro violento. L’Atalanta che va vicino al pareggio pochi minuti dopo anche con Ederson sul cui tiro Perin non si fa sorprendere.

MALEDIZIONE FINALE: nel finale l’allenatore bianconero Allegri viene allontanato nel recupero per proteste a testimonianza della grande tensione in campo e fuori. Il risultato però non cambia più, la Juventus vince la sua quindicesima Coppa Italia mentre l’Atalanta resta per l’ennesima volta con il cerino in mano per la terza finale persa nell’era Gasperini. Certo nessuno può togliere ai bergamaschi la grandiosità della stagione: in corsa per il quinto posto in campionato e mercoledì prossimo l’ultima occasione per togliere le ragnatele dalla propria bacheca dei trofei con la finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen.