Le pagelle di Verona-Atalanta

ALL.: GASPERINI 7: bravo a non far si che nei suoi ragazzi prendesse largo la delusione post-Villareal. Non parte benissimo ma poi rimonta da grande squadra su un campo non certo facilissimo. Bene così!

MUSSO 6: incertezza decisiva in occasione del gol di Simeone, poi si riscatta proprio sull’attaccante del Verona e nella ripresa appare più sicuro di se. Sufficienza risicata.

TOLOI 6.5: in difficoltà in avvio, poi esce alla distanza e mantiene ordine. Bene.

DEMIRAL 7: almeno un paio di interventi decisivi, spesso anche in area a cercare la via del gol.

DJIMSITI 6.5: anche per lui gara in crescendo dopo un avvio un po’ complicato. Poi bravo.

ZAPPACOSTA 5.5: fa fatica, spesso perde palloni piuttosto semplici creando diverse difficoltà ai compagni. Sostituito nell’intervallo. (HATEBOER 6.5: con lui cambia la musica, bene in fase di spinta, nel finale sfiora il gol con Montipò che si supera sulla sua conclusione).

DE ROON 6.5: oggi bene, attento e spesso sempre davanti all’avversario.

KOOPMEINERS 7: gol decisivo a parte, sfodera una prestazione davvero convincente.

PEZZELLA 7: bravo anche lui. Il Gasp lo getta nella mischia un po’ a sorpresa e anche stavolta ricambia la fiducia con una prova di sacrificio con anche qualche ottimo spunto. Avanti così! (PALOMINO s.v.: entra nel finale).

PASALIC 6.5: buona partita, quanto rammarico per quel palo clamoroso colpito poco prima del pareggio di Miranchuk. (ILICIC 6.5: qualche lampo dei suoi che basta e avanza per riuscire a giocare come sa e tenersi attorno a se almeno un paio di avversari).

MIRANCHUK 7: tolto dalla naftalina dal Gasp, sfodera una prestazione veramente convincente sotto tutti i punti di vista, gol a parte che risulta pesantissimo in ottica della rimonta finale. Bravo! (PESSINA s.v.: entra nel finale, giusto il tempo si sentirsi qualche strillo del Gasp).

MURIEL 6: non benissimo, a volta appare quasi fuori dagli schemi ma quando invece si mette in moto poi la musica cambia. Benino. (ZAPATA 6.5: peso offensivo decisamente diverso il suo, nel finale offre ad Hateboer la palla del possibile terzo gol).




Atalanta, reazione da grande: ribalta il Verona e si gode il secondo posto almeno fino a stasera

SERIE A, DICIASSETTESIMA GIORNATA

VERONA H.-ATALANTA 1-2: DEA IN RIMONTA, KOOP FIRMA IL SUCCESSO AL BENTEGODI

Verona: sesta vittoria di fila in campionato, sesta vittoria consecutiva in trasferta (è record!), dove si è presa venticinque dei suoi trentasette punti in classifica: l’Atalanta metabolizza anche soffrendo l’eliminazione dalla Champions e riprende la sua corsa verso le zone più nobili della classifica e il sogno scudetto, aspettando i risultati di Inter e Napoli: stasera potrebbe essere a meno tre punti dalla vetta, se non ancora più in su. Ma onore al Verona, che l’ha messa in grande difficoltà per mezz’ora e l’ha costretta ad una partita di sacrificio e resistenza fino alla fine: due ottime squadra che si sono affrontate senza mezzi termini in un match spettacolare.

GASP RISPOLVERA LO ZAR: abbastanza sorprendente la formazione della Dea con il Gasp che ne cambia ben sette rispetto a giovedì: spicca sopratutto la presenza in avanti di Miranchuk con Pasalic a supporto di Muriel che da così riposo inizialmente a Zapata mentre in mezzo c’è Koopmeiners per Freuler e Pezzella sulla fascia per Maehle. Nell’Hellas mister Tudor si affida davanti a Simeone e Crapari mentre in mezzo c’è con Ilic l’ex Tameze.

AVVIO TUTTO DEL VERONA: sono oltre milletrecento i tifosi al seguito dei nerazzurri al Bentegodi, sintomo di grande attaccamento alla squadra dopo la delusione europea di una Atalanta che ora punta alla riscossa in campionato in questo match che prende il via con il Verona in avanti nei primi minuti di gara: pressione alta e scambi veloci, già due volte nei pressi della porta difesa da Musso per gli uomini di Tudor. Poi l’Hellas fa sul serio con Simeone che riceve in area e si gira veloce, il tiro è centrale e preda del portiere nerazzurro.

SIMEONE LA SBLOCCA: ancora padroni di casa in avanti al diciannovesimo con Caprari che manda alto da ottima posizione, ma il gol il Verona lo trova al minuto ventidue: Simeone porta in vantaggio da posizione defilata i padroni di casa superando Musso in uscita che è sembrato non troppo sicuro nell’occasione.

MIRANCHUK TROVA IL PARI: il portiere argentino della Dea si riscatterà però più tardi alla mezz’ora su una conclusione (sempre di Simeone) su cui riesce a respingere la sfera con un ottimo intervento. Poi si sveglia la Dea e nel finale, prima Toloi recupera a metà campo serve Miranchuk che di tacco apre a Pasalic con il tiro del croato che prende in pieno il palo. Al trentasette ecco il pari atalantino: Miranchuk, ben servito da Pezzella, recupera la palla in area, sbilancia i difensori con due finte e batte Montipò. Nel finale della prima frazione si rivede il Verona con Ceccherini anticipato da Zappacosta a pochi passi dalla porta al tramonto di un primo tempo che si chiude senza recupero con le squadre ferme sull’1-1.

RIPRESA, TOLOI SALVA, KOOP LA RIBALTA: il secondo tempo si apre con l’innesto sulla fascia di Hateboer al posto di Zappacosta e l’Hellas che prova a partir forte: al sesto Toloi è decisivo con un suo intervento di testa sulla conclusione dell’ex Tameze. Al decimo si gioca due pezzi da novanta il Gasp con Ilicic e Zapata in campo al posto di Pasalic e Muriel. Il peso offensivo aggiunto in avanti spinge la Dea con maggior insistenza in avanti e i ragazzi del Gasp riescono a ribaltarla al diciottesimo: Zapata cerca il numero, viene anticipato da un difensore che rinvia la palla sui piedi di Koopmeiners che tira dal limite, il pallone entra in rete dopo la deviazione decisiva dell’ex Tameze; 2-1 per l’Atalanta!

BRIVIDO SIMEONE, HATE SFIORA IL TRIS: scorrono i minuti, il Gasp aggiunge un ulteriore correttivo alla sua squadra due minuti dopo la mezz’ora sostituendo un bravissimo (ma stanco) Miranchuck con l’ex di turno Pessina; a nove dalla fine pericolosissimo il Verona con una conclusione a giro dalla distanza di Simeone che esce fuori di un nulla. L’Atalanta risponde con un bolide dalla distanza di De Roon che finisce alle stelle; poco prima era entrato Palomino al posto di Pezzella che accusava qualche problemino. Nel finale, chance anche per Hateboer, ben servito da Zapata che però trova la grande parata di Montipò a salvare l’Hellas.

VITTORIA PESANTISSIMA: tre minuti di recupero e poi arrivano i titoli di coda per un’Atalanta che rialza subito la testa dopo la serata buia di coppa ed infila la sesta vittoria consecutiva in campionato, sesta consecutiva in trasferta (è record) e si issa in compagnia dell’Inter al secondo posto in attesa che si giochino le gare di questa sera. Ma il segnale dato da questi ragazzi a Verona è quello di una squadra che ha già voltato pagina e che continuerà a farci sognare!

IL TABELLINO:

VERONA H.-ATALANTA 1-2 (primo tempo 1-1)

RETI: 22′ Simeone, 37′ Miranchuk, 62′ Koopmeiners

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Casale, Magnani (70′ Sutalo), Ceccherini (81′ Cancellieri); Faraoni, Tameze, Ilic (60′ Veloso), Lazovic; Caprari, Lasagna (60′ Bessa); Simeone – A disposizione: Pandur, Berardi, Barak, Cetin, Ruegg, Ragusa, Coppola – All.: Tudor

ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Toloi, Demiral, Djimsiti; Zappacosta (46′ Hateboer), De Roon, Koopmeiners, Pezzella (85′ Palomino); Pasalic (56′ Ilicic), Miranchuk (78′ Pessina); Muriel (56′ Zapata) – A disposizione: Rossi, Sportiello, Maehle, Freuler, Lovato, Piccoli – All.: Gasperini

ARBITRO: Sacchi

NOTE: spettatori: 18mila circa – ammoniti: Ceccherini, Zapata, Caprari – espulsi: nessuno – recuperi: 0′ p.t. e 3′ s.t.




Sorteggi EL, e ora chi tocca all’Atalanta? Le possibili avversarie della Dea

Dopo la delusione in Champions, all’Atalanta non rimane che continuare a coltivare il sogno europeo con l’Europa League, la sorella minore della coppa dalle grandi orecchie, spesso snobbata, anche perché i possibili sorteggi non sono così entusiasmanti come quelli della Champions, la musica non è la stessa, ma paradossalmente, vincerla è più complicata del previsto.

Se il Villareal nel doppio confronto con la Dea è uscito indenne, non è solo a causa delle nostre lacune e problemi psicofisici, ma anche grazie a un allenatore come Emery capace di vincere 4 volte l’EL, e si sa, con un pizzico di esperienza in più tutto è più facile.

Lo stesso percorso potrebbe benissimo replicarlo Gasperini con questa Dea, che in campionato va fortissimo, e se pure in Champions ha dimostrato di potersela giocare con tutti e tutte, in EL il cammino potrebbe risultare meno arduo del previsto. Potrebbe (usiamo il condizionale), perché le avversarie solo sulla carta appaiono “abbordabili”, ma stando alle ultime edizioni dell’EL, ogni match è stato intenso, molto combattuto, e non sempre le favorite alla vittoria finale hanno avuto vita facile.

Per questo motivo, proviamo ad analizzare le possibili avversarie della Dea nei Playoff. Ricordiamo infatti che tutte le terze dei gironi di Champions, dovranno affrontare le seconde classificate nei gironi di EL. Non compaiono Lazio e Napoli, dato che non è previsto per regolamento uno scontro tra squadre dello stesso campionato, almeno ai playoff.

DIFESA SCOZZESE- Partiamo dal Gruppo A, dove dietro al Lione, si sono classificati i Glasgow Rangers. 2 vittorie, 2 pareggi e due sconfitte, e come tutte le squadre scozzesi, tiene fede al suo status di squadra spigolosa, chiusa, che difficilmente prende gol: solo 5 gol subiti in 6 partite, ma è altrettanto vero che segna poco: solo 6.

Veniamo alla stagione: I Rangers guidano la Scottish Premiership con 39 punti, miglior attacco del campionato (36 gol), segno di come in EL la realtà sia ben diversa.

I Rangers non hanno un bomber, ma fanno affidamento al collettivo. Bisognerà prestare particolare attenzione all’attaccante Kemar Roofe (6 gol tra campionato e coppe), al terzino Tavernier (3 gol e 11 assist) e all’altra punta Morelos (5 reti e 3 assist).

Allenatore: l’olandese Giovanni Van Bronckhorst, che sicuramente potrebbe riservare un trattamento speciale ai suoi connazionali Koopmeiners, Hateboer e De Roon.

REAL(TÀ) SOCIEDAD-  Nel Gruppo B come seconda si è classificata la Real Sociedad, 9 punti, al netto di una sola sconfitta in EL contro il Monaco che in seguito ha vinto il girone.

La squadra spagnola nel suo girone ha siglato 9 reti e subite 6, ma sempre esprimendo un calcio interessante, fluido, europeo, e questo spiega il suo andamento sorprendente anche in Liga, dove attualmente galleggia al quinto posto, a quota 29 punti come l’Atletico Madrid.

Anche in questo caso non possiamo fare riferimento a un singolo giocatore che sposta gli equilibri, al classico bomber, ma possiamo annoverare alcuni giocatori di prospettiva e di talento, come Elustondo, Merino, Sorloth e Isak.

La Stella- Il club spagnolo è infarcito di discreti giocatori con esperienza internazionale. Oltre a David Silva, ex City ma ormai sulal via del tramonto, e ai giovani precedentemente citati, segnaliamo Mikel Oyarzabal, 26enne titolare delle Furie Rosse, che già agli europei aveva dato filo da torcere all’Italia con le sue giocate e imprevedibilità. Per lui in stagione 6 gol e un assist.

Allenatore: Imanol Alguacil

LA DEA DEL PIREO- L’Olympiacos è ormai un’abitudinaria delle coppe, come l’EL, quindi stando al prestigio e alla storia del club, meglio non sottovalutare la squadra del Pireo, ma in campo ci vanno i giocatori, e i numeri dicono tutt’altro.

La squadra ellenica ha racimolato 9 punti, anche in anticipo dato che la sconfitta nell’ultima partita contro l’Anversa non ha sortito effetti negativi sulla qualificazione, ma gli 8 gol fatti e 7 subiti raccontano di una squadra ballerina e introversa che va a nozze con la letalità dell’attacco nerazzurro.

In campionato guardano tutti dall’alto: 32 punti in 12 partite, 23 gol fatti e 9 subiti (miglior difesa), ma in Europa come abbiam visto al vita è più complicata

Stando alla storia e quindi al palmares dei greci, i rossobianchi hanno raggiunto l’apice nella stagione 98-99, sfiorando la semifinale di Champions, ma in quel contesto ai quarti la Juventus ebbe la meglio nei due scontri. In Champions non è mai stata protagonista, ma in EL tra il 2010 e il 2021 ha raggiunto 3 volte gli ottavi e 5 volte i sedicesimi.

La stella- L’ex nazionale francese Valbuena è da annoverare tra i punti cardini della squadra ellenica, ma El Arabi attualmente risulta il più in forma con 5 gol all’attivo. Non è da meno il trequartista classe 2001 Camara con 4 gol e 2 assist, e già sul taccuino di molti scout europei, anche italiani.

Allenatore: Pedro Martins

MENTALITÀ PORTOGHESE- Secondo nel Gruppo F con 9 dietro alla Stella Rossa, Il Braga è tra le più abbordabili sulla carta per la Dea, ma come esperienza, anche il club lusitano ha qualcosa da dire.

Rispetto alle precedenti, nel girone vanta il miglior attacco (12) ma anche un difesa rivedibile (9 gol subiti), ma presso le mura amiche dell’Estadio Municipal è difficile fare bottino bottino pieno: l’ultima sconfitta in casa risale al 14 agosto contro lo Sporting Lisbona.

In campionato anche un quarto posto dietro alle corazzate Sporting Lisbona, Porto e Benfica può apparire un grande successo.

A livello di esperienza però ne ha più della Dea: 2 partecipazioni in Champions, 1 intertoto vinto nel 2008, 17 partecipazioni in EL/Coppa Uefa culminate con al finale persa nel 2010/2011 contro il Porto e 3 Coppe delle Coppe. Squadra abbordabile, ma dalla mentalità simile a quella nerazzurra.

La Stella- L’ala sinistra e capitano Ricardo Horta ha siglato 9 dei 35 gol siglati in tutte le competizioni quest’anno, di cui 3 in 6 partite di EL, segno di come l’intera squadra nei momenti di difficoltà si affidi al suo leader.

Da tenere d’occhio Medeiros, l’ala destra del Braga, con all’attivo 4 gol e 2 assist.

Allenatore: Carlos Carvahal

L’ALTRA FACCIA DI SIVIGLIA- Sono due le spagnole che la Dea potrebbe incontrare ai playoff, e dopo la “temibile” Real Sociedad, ci sarà da prestare attenzione al Betis di Siviglia, sulla carta l’altra faccia della medaglia sivigliana, perché se quella del Papu in campionato concorre alla Champions e per il campionato, i verdebianchi devono ancora dimostrare chi sono veramente.

Partiamo dal Gruppo G di EL, dove i 12 gol fatti e gli altrettanti subiti palesano una fragilità difensiva mica da ridere, ma allo stesso tempo anche un gioco aperto, dinamico, tipico di quasi tutte le squadre spagnole.

Non a caso, infatti, In Liga sono terzi a + 1 dalla Real Sociedad e -4 dai cugini andalusi, con all’attivo 26 gol fatti (terzo attacco) e 18 gol subiti (5° difesa).

Una squadra di tutto rispetto, e anche in Europa non sono poche le apparizioni: 1 in Champions (stagione 2007-2008), 2 in Coppa delle Coppe e 8 In Uefa/EL a cavallo tra gli anni 80’ e il 2018-2019, ultimo anno in cui ha militato nella competizione europea.

Le stelle- Fekir, l’ex Lione, resta tra i più talentuosi, così come l’immortale Joaquin, il recordman 40enne che non sembra aver voglia di dire addio al calcio giocato.

Bellerin (ex Arsenal) e German Pezzella (ex Fiorentina) hanno rinforzato il comparto difensivo, ma la stella che al momento risulta più luminosa e decisiva anche in termini di gol è l’ala destra Juanmi con 9 reti e 2 assist.

ANCORA TU- Dulcis in fundo, arriviamo all’ultima possibile avversaria della Dea, nonché vecchia conoscenza e che potrebbe anche accontentare tutti: La Dinamo Zagabria.

Proprio quella Dinamo Zagabria affrontata all’esordio assoluto in Champions, anche se dopo due anni è rimasto gran poco di quella squadra capace di infliggerci 4 gol in Croazia senza appello.

Passata ai playoff grazie ai suoi 10 punti in 6 match (dietro al West Ham dei miracoli), i croati hanno subito 6 reti e siglati 9, ma l’impressione è che non abbiano giocato al massimo delle loro potenzialità, data la pochezza del loro girone.

In campionato il quarto posto è solo apparente, dato che all’appello mancano 3 giornate da recuperare che virtualmente riporterebbero i croati in vetta.

Le stelle- Rispetto alla rosa affrontata nel 2019, si nota la perdita di qualità e quantità soprattutto in attacco: Dani Olmo ormai milita nel Lipsia, Kadzior è passato al Piast Gliwice e in attacco ci sia affida esclusivamente a Bruno Petkovic e Orsic, che già la Dea conosce molto bene (tripletta per lui nel settembre 2019).

Allenatore: Zeljko Kopic

COEFFICIENTI DIFFICOLTÀ

Real Sociedad: 4 stelle

Real Betis: 3 stelle e mezzo

Glasgow Rangers: 3 stelle

Braga: 3 stelle

Olympiacos: 2 stelle

Dinamo Zagabria: 2 stelle




Dimenticare l’Europa e avvicinare la vetta: la doppia missione della Dea a Verona

VERONA, ORE 15

ZAPATA-SIMEONE, SFIDA A SUON DI GOL TRA BOMBER

Le scorie del nefasto giovedì europeo ancora nella testa, ma non c’è tempo per ripensare a ciò che è stato per l’Atalanta che oggi a Verona ha la grande chance di accorciare ulteriormente la classifica in vetta dopo il passo falso del Milan ad Udine ieri sera. La squadra del Gasp si trova di fronte un avversario di quelli tosti e determinati, sarà pertanto molto importante tener sempre la concentrazione al massimo evitando pericolosi cali di concentrazione contro un avversario che ha nel suo bomber Simeone il simbolo della rinascita dopo l’arrivo di Tudor sulla panchina scaligera al posto di Di Francesco. Dopo lo scivolone di Champions quindi, la grande occasione per ripartire e mettersi alle spalle il Villareal.

GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: qualche cambio in formazione è nella testa del mister Gasperini dopo la partita di giovedì, molto probabile Koopmeiners dal primo minuto in mezzo al posto di De Roon ed il ritorno sulla fascia di Zappacosta mentre davanti Ilicic e Zapata saranno supportati da Pasalic. Dietro probabile giochi Djimsiti e non Demiral.

LE PROBABILI FORMAZIONI

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini, Magnani, Casale; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone – Allenatore: Tudor

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Zappacosta, Koopmeiners, Freuler, Maehle; Pasalic; Ilicic, Zapata – Allenatore: Gasperini




Le pagelle di Atalanta-Villareal

ALL.: GASPERINI 5.5: no, alcune scelte iniziali non hanno convinto. Inoltre il mancato utilizzo di Pasalic è forse la mossa più incomprensibile insieme all’inserimento tardivo di Malinovskyi e Muriel. In questa eliminazione ci mette parecchio del suo anche lui.

MUSSO 5.5: senza colpe particolari, ma non trasmette sicurezza come dovrebbe in situazioni importanti.

TOLOI 5.5: in difficoltà anche lui, nel finale divora a porta vuota il possibile 3-3.

DEMIRAL 5: errore clamoroso in occasione del primo gol, non riesce poi a contenere quasi mai l’avversario (DJIMSITI 6: non commette particolari sbavature).

DE ROON 5.5: sbaglia anche lui in occasione del gol dell’1-0 ospite. Poi è tanto fumo e poco arrosto (MURIEL 6.5: che rabbia per quel palo colpito nel finale che poteva rendere emozionanti gli ultimi minuti)

FREULER 6: partita ordinata, ma senza riuscire a mettersi in evidenza come al solito

MAEHLE 5: non spinge e quando è con la palla tra i piedi spesso pasticcia (ZAPPACOSTA s.v.)

PESSINA 5: non è la sua serata. Poche cose, fatte male. Non ci siamo. (MALINOVSKYI 6.5: ingresso tardivo. Un palo colpito su punizione e un bel gol).

ILICIC 6.5: buona la sua prova, delizioso il passaggio che manda Duvan in porta per il 2-3.

ZAPATA 6.5: lotta e si sbatte più di tutti, trova anche un gol che nel finale riaccende una vana speranza in tutti noi.




Dopo la neve, il gelo arriva dalla Spagna: vince il Villareal, l’Atalanta scivola in Europa League

CHAMPIONS LEAGUE, SESTA GIORNATA

ATALANTA-VILLAREAL 2-3: VINCONO GLI SPAGNOLI, LA DEA SALUTA LA CHAMPIONS

Bergamo: la Champions dell’Atalanta è finita, agli ottavi di finale ci va il Villarreal. Serviva una vittoria alla squadra di Gasperini nell’inusuale giovedì di coppa, dopo il rinvio per neve di ieri, invece sono gli spagnoli a sbancare il Gewiss Stadium per 3-2, conquistando l’accesso al ristretto club delle sedici migliori d’Europa. Club dal quale, dopo due anni su due, esce per la prima volta la Dea, “retrocessa” ora in Europa League.

DANJUMA GELA TUTTI IN AVVIO: pronti-via e per l’Atalanta il match è già in salita quando da una incertezza a metà campo di Demiral, palla rubata da Parejo e data a Danjuma che a tu per tu con Musso lo trafigge facendo passare il pallone in mezzo alle gambe: gli ospiti sono già sull’1-0.

FREULER CI PROVA, RULLI RESPINGE: la reazione nerazzurra non tarda ad arrivare: all’ottavo Ilicic su punizione imbecca Toloi che ci arriva bene di testa ma spara alto. Poi al decimo ci prova Freuler con un tiro teso da fuori area, Rulli si stende in tuffo e respinge con i pugni.

CRESCE IL VILLAREAL, CAPOUE RADDOPPIA: tuttavia la Dea col passare dei minuti non riesce più ad esprimersi come vorrebbe e il blocco tattico-mentale dei nerazzurri favorisce gli ospiti: al ventidue Demiral due volte ancora in difficoltà su Danjuma che gli scappa via due volte poi fortunatamente la difesa libera nel primo caso e nella seconda Musso respinge la conclusione. A tre dall’intervallo la scalata è sempre più ripida per i nerazzurri quando Capoue servito in area si gira e mette tiro imprendibile per Musso al termine di una bella azione degli spagnoli: 2-0. Due minuti di recupero prima dell’intervallo ed i primi quarantacinque del match si chiudono con una Dea in difficoltà come difficilmente si era visto negli ultimi tempi.

RIPRESA, DAJNUMA COLPISCE ANCORA: la ripresa inizia con gli ingressi di Djimsiti per Demiral e Malinovskyi per Pessina ma al quinto è ancora una volta la squadra ospite ad andar a segno con una bella azione in area degli spagnoli, il pallone arriva ancora a Danjuma che è l’incubo della serata nerazzurra, si gira e supera ancora Musso. Serataccia per i nerazzurri, colpiti ancora una volta a freddo in un match che a questo punto non ha più niente da dire.

MALINOVSKYI ACCORCIA: a questo punto l’Atalanta prova almeno a salvar l’onore: al tredicesimo punizione defilatissima dalla destra appena fuori area, Malinovskyi tira direttamente in porta e il pallone scheggia la traversa e esce. Al diciottesimo Zapata da buona posizione supera Rulli ma la palla scheggia il palo esterno e finisce fuori. A cinque dalla mezz’ora ecco il gol nerazzurro di Malinovskyi con un tiro dal limite leggermente deviato che si insacca.

DUVAN-GOL, PALO MURIEL: CHE SFORTUNA!: nove minuti più tardi e l’Atalanta segna ancora con Zapata, servito sul filo del fuorigioco con un tocco sotto mette in rete che riaccende per lo meno il finale della partita. Dea che prova a cercare almeno il pari nel finale e recrimina con la sfortuna: Zapata di testa da buona posizione, centrale e preda di Rulli a cinque dal novantesimo, poi Muriel prende il palo con un tiro dal limite, la palla rientra in campo e Toloi manda fuori il pallone a porta vuota.

SI RESTA COMUNQUE IN EUROPA: è l’ultimo sussulto di un match che terminerà dopo cinque minuti di recupero. E per l’Atalanta arriva in una fredda serata di dicembre il saluto alla sua terza partecipazione in Champions League. Con il terzo posto conquistato i nerazzurri giocheranno a febbraio il playoff di Europa League. La campagna europea dell’Atalanta prosegue dunque, anche se con qualche rammarico per una avventura nella coppa dalle grandi orecchie finita prima del previsto in un girone dove i nerazzurri possono recriminar parecchio con se stessi per le tante occasioni sciupate che alla fine hanno portato al verdetto di questa sera.

IL TABELLINO:

RETI: 3′ pt Danjuma (V), 42′ pt Capoue (V), 6′ st Danjuma (V), 26′ st Malinovskiy (A), 35′ st Zapata (A)

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Demiral (1′ st Djimsiti), Palomino; Hateboer, De Roon (9′ st Muriel), Freuler, Maehle (45′ st Zappacosta); Pessina (1′ st Malinovskiy); Ilicic, Zapata – A disposizione: Sportiello, Rossi, Lovato, Pezzella, Koopmeiners, Miranchuk, Pasalic, Piccoli – Allenatore: Gasperini

VILLARREAL (4-4-2): Rulli; Foyth, Albiol, Torres, Estupinan; Gomez (48′ st Pena), Capoue, Parejo (48′ st Trigueiros), Moreno A. (44′ st Pedraza); Moreno G. (35′ st Iborra), Danjuma (44′ st Dia) – A disposizione: Asenjo, Jorgensen, Gaspar, Mandi, Chukwueze, Alcacer, Raba – Allenatore: Emery

ARBITRO: Taylor (Ing)

NOTE: gara di andata: Villareal-Atalanta 2-2 – ammoniti: Muriel (A), Moreno A., Groeneveld (V) – recupero: 2′ p.t., 6′ s.t.




Una notte da EuroDea per volare agli ottavi: forza Atalanta crediamoci tutti insieme!

BERGAMO, ORE 21

SERVONO I TRE PUNTI PER PASSARE IL TURNO DI CHAMPIONS

Serve una notte speciale, una serata di quelle perfette per poter gioire tutti insieme: non sarà certo facile, ma l’Atalanta e la sua gente vogliono provare ancora una volta a regalarsi un sogno che vale la terza qualificazione di fila agli ottavi di Champions in altrettante partecipazioni. Una serata di quelle che che i ragazzi del Gasp vogliono provare a rendere indimenticabile, e per compiere l’impresa serve superare il Villareal che sta davanti in classifica alla Dea. Prepariamoci insomma a vivere un’altra serata di grandissime emozioni. Forza ragazzi!!!

GLI ULTIMI DUBBI DEL GASP: alla vigilia della importantissima gara di questa sera, mister Gasperini non svela le carte in vista di stasera ma è probabile che qualche novità sia in arrivo: sulle fasce dove Hateboer potrebbe sorpassare Zappacosta e davanti dove tornano Malinovskyi e Pasalic a supportare bomber Zapata.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Maehle; Pasalic; Malinovskyi, Zapata – Allenatore: Gasperini

VILLARREAL (4-4-2): Rulli; Foyth, Albiol, Pau Torres, Estupinan; Chukwueze, Parejo, Capoue, Trigueros; Gerard, Danjuma – Allenatore: Emery