A cena con la Dea: all’Olimpico per una sfida all’insegna dello spettacolo

ROMA, ORE 19

ZAPATA E DZEKO, DUELLO TRA BOMBER

Dopo l’iniezione di fiducia per il pareggio strappato in extremis alla Fiorentina domenica, è già tempo di nuovi esami per l’Atalanta che questa sera alle 19 sarà in campo a Roma contro i giallorossi di Fonseca in una sfida che si annuncia sicuramente ricca di gol ed emozioni, vista anche la fragilità difensiva di ambo le squadre in questo avvio di stagione. Per Gomez e compagni è sicuramente un banco di prova importante contro un avversario che presenta anche diversi ex tra le sue fila: da Cristante e Spinazzola fino allo squalificato Mancini che non sarà della sfida contro il suo recente passato. Una gara che, pur solo alla quinta giornata, profuma già un po’ di Europa.

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LA VIGILIA DEL GASP: senza Muriel a casa con la tonsillite, mister Gasperini cerca comunque qualche cambio rispetto alla formazione vista domenica con la Fiorentina; potrebbe tornare Freuler in mezzo al posto di Pasalic così come Ilicic e Gomez sono indiziati di partire dal primo minuto davanti con Zapata. Dietro potrebbe toccare nuovamente a Toloi con Djimsiti in panchina.

LE PROBABILI FORMAZIONI:

ROMA (4-2-3-1): Pau Lopez; Florenzi, Fazio, Smalling, Kolarov; Cristante, Veretout; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko – All.: Fonseca

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Gomez; Ilicic, Zapata – All.: Gasperini




Lo specialissimo Roma-Atalanta del romano (ma atalantino) Davide: una prima volta indimenticabile!

Roma-Atalanta è la prima partita ufficiale che io abbia visto allo stadio. Era il 10 Settembre 1995, domenica pomeriggio, seconda giornata di campionato. Un campionato che mi accingevo a vivere con grande attesa, perchè eravamo neopromossi, e quindi, dopo un anno di assenza, non vedevo l’ora di rivedere la mia Atalanta in Serie A. Il mercato non era stato neanche male, era arrivato un bomber maturo, Sandro Tovalieri, reduce da una grande stagione nel Bari, e un bomber giovane ed emergente, un
certo Christian Vieri dal Venezia. Poi c’era l’ancora giovanissimo fantasista Morfeo, per il quale già stravedevo, anche se l’allenatore Mondonico, ruvido e pragmatico, ne centellinava l’impiego. Andai in Tribuna Tevere con mio padre, ancora ricordo che ciascun biglietto costava 70 mila lire. Avevo la
maglietta bianca della squadra, con lo sponsor Tamoil, nascosta sotto un giacchetto jeans. Faceva caldo.
Si vedeva bene dalla tribuna, sentivo addirittura il rumore del pallone quando veniva calciato o stoppato vicino la linea laterale, vicino la nostra posizione. Nei posti dietro di noi, prima che la partita iniziasse, sentivo parlare una famiglia, con accento del Nord.
“Saranno mica…?” pensavo con curiosità. Era fin troppo evidente che lo fossero, ero io troppo timido ed ingenuo.
La Roma attaccava, era più forte, avrebbe preso se non ricordo male 3 pali, ma dopo 4 minuti dall’inizio del secondo tempo, su un nostro contropiede, qualcuno venne tirato giù in area. Rigore. Mio padre aveva iniziato a camminare su e giù e non era con me in quel momento. Lo tira Vieri, e lo segna. Io, nonostante fossi timido, tirai silenziosamente verso il mio petto il braccio col pugno stretto, in segno di pacata ma decisa esultanza. Da dietro mi sentii dire: “Anche tu!!”; era il ragazzo della famigliola (un po’ più grande di me), a quel punto eravamo “dichiarati”.
Miracolosamente, il punteggio non cambiò e la partita finì 0-1. Quel ragazzo si chiamava Alessandro. Nel 1995 non c’erano social, né cellulari sdoganati, non ci scambiammo niente. Ho pensato per tanti anni a lui, desideroso com’ero di conoscere altri atalantini come me. Poteva essere un gancio, o link come si dice oggi. Non lo vidi ovviamente più, ma con lui condivisi la gioia di quel pomeriggio. Chissà dove sarà ora, chissà quante altre volte magari ci saremo ritrovati nello stesso stadio senza saperlo; magari sarà anche lui appena tornato da Zagabria.




Serie A, i risultati dopo la 4a giornata

L’INTER FA SUO ANCHE IL DERBY E RESTA IN TESTA

La quarta giornata di serie A conferma la forza della nuova Inter di Conte, che piega anche il Milan nel derby ed infila la quarta vittoria consecutiva mantenendo la vetta solitaria nonostante la Juve riesca a superare un buon Verona. Resta in scia anche il Napoli, vittorioso 4-1 a Lecce mentre il Toro frena ancora perdendo anche contro la Samp (prima vittoria per i blucerchiati). Netto successo del Sassuolo sulla Spal mentre la Roma vince in dieci a Bologna. Vediamo ora tutti i risultati di questa giornata con i marcatori e la nuova classifica:

I RISULTATI

Cagliari-Genoa 3-1: 46′ Simeone (C), 83′ Kouame (G), 85′ aut. Zapata (C), 87′ Joao Pedro (C) – giocata venerdì 20 ore 20:45 

Udinese-Brescia 0-1: 57′ Romulo – giocata sabato 21 ore 15:00 

Juventus-Hellas Verona 2-1: 21′ Veloso (V), 31′ Ramsey (J), 49′ rig. Cristiano Ronaldo (J) – giocata sabato 21 ore 18:00 

Milan-Inter 0-2: 49′ Brozovic, 78′ Lukaku – giocata sabato 21 ore 20:45 

Sassuolo-Spal 3-0: 26′, 47′ Caputo, 48′ Duncan – ore 12:30 

Bologna-Roma 1-2: 49′ Kolarov (R), 54′ rig. Sansone (B), 94′ Dzeko (R) 

Lecce-Napoli 1-4: 28′, 83′ Llorente (N), 40′ rig. Insigne (N), 52′ Fabian Ruiz (N), 61′ rig. Mancosu (L) 

Sampdoria-Torino 1-0: 56′ Gabbiadini 

Atalanta-Fiorentina 2-2: 24′ aut. Palomino (F), 65′ Ribery (F), 84′ Ilicic (A), 95′ Castagne (A) – ore 18:00 

Lazio-Parma 2-0: 8′ Immobile, 67′ Marusic – ore 20.45

LA CLASSIFICA
Squadra PG V P S GF GC DG Pts.
1 Inter 4 4 0 0 9 1 +8 12
2 Juventus 4 3 1 0 7 4 +3 10
3 Napoli 4 3 0 1 13 8 +5 9
4 Roma 4 2 2 0 10 7 +3 8
5 Lazio 4 2 1 1 7 3 +4 7
6 Atalanta 4 2 1 1 9 8 +1 7
7 Bologna 4 2 1 1 7 6 +1 7
8 Sassuolo 4 2 0 2 10 7 +3 6
9 Cagliari 4 2 0 2 7 5 +2 6
10 Torino 4 2 0 2 6 6 +0 6
11 Brescia 4 2 0 2 5 5 +0 6
12 Milan 4 2 0 2 2 3 -1 6
13 Hellas Verona 4 1 1 2 3 4 -1 4
14 Genoa 4 1 1 2 7 9 -2 4
15 Parma 4 1 0 3 4 7 -3 3
16 Udinese 4 1 0 3 2 5 -3 3
17 SPAL 4 1 0 3 4 8 -4 3
18 Lecce 4 1 0 3 3 10 -7 3
19 Sampdoria 4 1 0 3 2 9 -7 3
20 Fiorentina 4 0 2 2 6 8 -2 2



Le pagelle di Atalanta-Fiorentina

MALINOVSKY CONVINCE, PER PALOMINO UNA SERATACCIA

La rimonta da morale, ma anche oggi l’Atalanta subisce due gol: se il primo è un po’ frutto anche della sfortuna, il secondo è l’ennesima amnesia difensiva che stavolta capita a Palomino. Inaccettabile che una squadra che vuol lottare al vertice subisca ancora così tanti gol. Meglio le cose in mezzo dove Gosens gioca bene e Castagne rientra col botto oltre a Malinovsky che convince alla sua prima da titolare.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 7: osa nella ripresa, rischia il tutto per tutto mettendo dentro i suoi assi nella manica ed alla fine è proprio Ilicic a riaccendere la speranza per la rimonta nel finale trovando un pari che, ripetiamo, vale più per il morale che per il comunque buon punto in classifica.

GOLLINI 6: ne prende due in una partita dove subisce praticamente altrettanti tiri nello specchio della porta. Per il resto, ordinaria amministrazione.

MASIELLO 6.5: discreta la sua partita, è richiamato in panchina nella ripresa quando il mister si gioca il tutto per tutto. (ILICIC 8: subito grandi numeri, quando pare tutto finito lui la riapre con una giocata da campione. Da applausi).

PALOMINO 4.5: purtroppo oggi il buon Josè ha sulla coscienza un errore che poteva davvero costare carissimo: grave la leggerezza che consente a Chiesa di ripartire e lanciare a Ribery il pallone del 2-0. Imperdonabile leggerezza. Sfortunatissimo inoltre sul gol di Chiesa deviando involontariamente in porta il pallone.

DJIMSITI 6.5: oggi poche sbavature, gara tutto sommato sufficiente del difensore albanese.

CASTAGNE 8: torna dopo l’infortunio e pesca anche il jolly nel finale da fuori che fa esplodere il Tardini ed evita una sconfitta che avrebbe fatto molto male, soprattutto nel morale. Gol che vale triplo.

DE ROON 6.5: specialmente nel finale aumenta i giri del motore e aiuta la squadra all’assalto che porta all’incredibile rimonta. Nel finale probabilmente sfiora con un braccio il pallone che vale il primo pareggio annullato dal Var.

PASALIC 6: condizionato subito da una ammonizione che pesa sulla sua prestazione, trova anche il gol poi annullato dalla tecnologia.

GOSENS 6.5: mostra i muscoli contenendo prima e ripartendo poi andando spesso a conquistare molti palloni preziosi. (ARANA s.v.: dentro nel finale).

MALINOVSKY 7: anche quando i suoi sono sotto di due gol era comunque tra i più positivi in campo fino a quel momento. Gioca la sua prima partita da titolare e dimostra grandi qualità.

ZAPATA 6: oggi meno devastante del solito, conquista comunque palloni importanti senza però riuscire mai a trovare la porta e divorandosi anche la clamorosa occasione del pari subito dopo il primo gol viola. Non da lui.

MURIEL 6: al momento è più uomo da partite in corso piuttosto che dal primo minuto. Fatica un po’ contro i suoi ex compagni. (GOMEZ 6: solo negli ultimi dieci minuti si fa notare con qualche scatto giusto e degno delle sue qualità. Un po’ stanco).




L’Atalanta butta il cuore oltre la paura: Viola ripresa nel finale, 2-2!

SERIE A, QUARTA GIORNATA

ATALANTA-FIORENTINA 2-2: ILICIC E CASTAGNE, VIOLA RIPRESA

Presa a sberle e nell’angolino, tira fuori la classe dei suoi leader e un cuore grande così per riprendere la viola e confezionare forse la rimonta più importante di questo inizio stagione, nonostante valga solo un punto in classifica ma molti di più in termini di morale. L’Atalanta si riprende la Fiorentina nel finale, dopo aver visto le streghe e rischiato di sprofondare e invece pareggia una partita incredibile dopo che i gol di Chiesa nel primo tempo e Ribery nella ripresa parevano aver chiuso; invece a cinque dalla fine Ilicic la riapre con un colpo di classe e al 94′ Castagne la pareggia all’ultimo respiro alla faccia del Var che aveva strozzato due minuti prima il gol di Pasalic per un fallo di male di De Roon. Sospiro di sollievo per la Dea, anche se la difesa continua a far paura.

Parma: il primo obiettivo è sicuramente voltare pagina, magari nel modo migliore possibile. L’Atalanta che si lecca ancora le ferite della scoppola rimediata a Zagabria all’esordio in Champions League si trova però di fronte al ritorno del campionato che la mette di fronte oggi ad una Fiorentina a sua volta affamata e vogliosa di conquistare punti che sin qui sono stati davvero pochi (uno soltanto) a fronte di quanto mostrato in campo. Pericolo dunque doppio per i ragazzi del Gasp, da quello mentale a quello di un avversario rognoso e ostico, ma forse l’ideale per cercare la giusta ripartenza della Dea.

MURIEL E MALINOVSKY DAL 1′: mister Gasperini cambia parecchio rispetto alla gara con la Dinamo, Palomino va in mezzo alla difesa per Toloi, Castagne in fascia al posto di Hateboer e Pasalic al posto di Freuler e davanti grandi cambiamenti con Zapata e Muriel in coppia dal primo minuto con Malinovsky a sostengo. Nella Fiorentina occhio davanti a Chiesa e Ribery, mentre tra i pali c’è un certo Dragowsky che lo scorso anno parò tutto in Atalanta-Empoli.

BUONA DEA MA PASSA LA VIOLA: bel colpo d’occhio al Tardini all’ingresso delle squadre in campo, quasi 10mila i tifosi nerazzurri giunti da Bergamo sfidando la pioggia per quella che in teoria è l’ultima in esilio prima del completamento dei lavori della nuova Curva Nord dello stadio di Bergamo in un match che inizia con una bella punizione guadagnata da Zapata dopo circa trenta secondi che però Muriel spedisce alle stelle. La partita è gradevole, la squadra del Gasp prova a comandare le operazioni e giocare di più nell’area di rigore viola anche se non riuscendo tuttavia a rendersi mai seriamente pericolosa; cosa che invece riesce benissimo alla Fiorentina alla prima occasione al minuto ventiquattro sugli sviluppi di un corner con Chiesa che conclude da fuori, Palomino tocca involontariamente ma quanto basta a spiazzare Gollini: ci si mette pure la sfortuna, ma la Dea va sotto.

ZAPATA SI DIVORA IL PARI: non passa nemmeno un minuto e Zapata ha subito sul piede la grande occasione per il pari ma il colombiano angola troppo al venticinquesimo e manda incredibilmente fuori. Il match a quel punto perde di intensità e le due squadre lottano prevalentemente a centrocampo senza veder sorgere nuove occasioni da gol in un primo tempo che può andar così in archivio dopo tre minuti di recupero con gli ospiti avanti di un gol.

GASP METTE I BIG, LA VIOLA FA 2-0: la ripresa inizia senza cambi ma con la panchina nerazzurra che già si scalda in massa e al decimo il Gasp getta l’artiglieria pesante in campo inserendo Ilicic e Gomez al posto di Muriel e Masiello lanciandosi al disperato assalto alla ricerca del pari e stringendo l’assedio alla metà campo avversaria. Ma come successo nel primo tempo, l’Atalanta paga cara la prima sbavatura della ripresa: grave ingenuità di Palomino che regala palla a Chiesa che fa partire un cross al bacio per Ribery che si ritrova davanti a Gollini e mette dentro il gol del 2-0 per i Viola e fa scendere il gelo al Tardini.

ILICIC RIACCENDE LA SPERANZA: l’Atalanta pare all’angolo, chiusa nelle sue paure e impietrita di fronte ad un avversario che, col minimo sforzo, sta ottenendo il massimo. Invece la squadra del Gasp continua comunque a costruire le sue trame di gioco quasi facendo finta che la partita fosse ancora sullo 0-0: serve quindi l’intuizione di un fuoriclasse per riaccendere la speranza, e Ilicic la trova a sei dalla fine controllando in maniera divina il pallone che gli arriva in area e calciando alle spalle di Dragowsky il punto che dimezza lo svantaggio.

VAR PRIMA, CASTAGNE DOPO, E’ 2-2!!!: il Gasp inserisce a quel punto anche Arana al posto di Gosens per dare maggior spinta offensiva nel finale con la Dea che a questo punto ci crede e va all’assalto e nei cinque minuti di recupero concessi succede di tutto e di più: al primo di recupero la palla in area viene toccata da De Roon per Pasalic che mette dentro ma il Var pizzica un tocco con la mano dell’olandese al momento del passaggio al croato che vanifica tutto. Pare tutto finito, non per il cuore formato gigante dell’Atalanta che al quarantanovesimo batte un corner con persino Gollini in area, la difesa viola respinge e arriva Castagne da fuori e la mette li, dove nessuno ci può arrivare: è 2-2, stavolta tutto regolare e il Tardini diventa una bolgia, il mister si fa mezzo campo di corsa e la squadra festeggia questo pareggio incredibile come fosse la vittoria di una finale, perchè la sensazione è che, al di la del punto prezioso per la classifica, conti molto di più l’iniezione di fiducia per il morale di una squadra che pareva sull’orlo del baratro e che ha saputo ritrovare in dieci minuti lo spirito giusto per confezionare l’ennesima rimonta incredibile.

IL TABELLINO

ATALANTA-FIORENTINA 2-2 (primo tempo 0-1)

RETI: 24′ p.t. Chiesa (F), 21′ s.t. Ribery (F), 39′ s.t. Ilicic (A), 50′ s.t. Castagne (A)

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini, Djimsiti, Palomino, Masiello (12′ s.t. Ilicic), Castagne, de Roon, Pasalic, Gosens (40′ s.t. Arana), Malinovskyi, Muriel (12′ s.t. Gomez), Zapata – All.: Gasperini

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Caceres, Lirola, Pulgar, Badelj, Castrovilli, Dalbert (41′ s.t. Venuti), Chiesa (32′ s.t. Vlahovic), Ribery (23′ s.t. Boateng). All. Montella.

ARBITRO: Orsato di Schio

NOTE: spettatori: 10mila circa – ammoniti: 1′ p.t. Pezzella (F), 8′ p.t. Pasalic (A), 1′ s.t. Lirola (F), 8′ s.t. Milenkovic (F), 43′ s.t. Boateng (F), 45′ s.t. Dragowski (F) – espulsi: nessuno – recuperi: 3′ p.t. e 5′ s.t.




La Viola per dimenticare Zagabria: dai Atalanta, rialziamoci!

PARMA, ORE 18

MURIEL SFIDA I SUOI EX COMPAGNI

Rialzare la testa: è la parola d’ordine in casa nerazzurra da giovedì mattina, dopo l’incredibile esordio negativo in Champions League con il poker subito dalla Dinamo Zagabria da un’Atalanta che deve dimostrare oggi di essersi già messa alle spalle il suo mercoledì nero. E contro la Fiorentina non sarà certo facile: i viola, ad un solo punto in classifica, hanno sempre ben figurato sotto l’aspetto del gioco in questo avvio di stagione pur raccogliendo davvero poco. Una partita quindi dove servirà ritrovare alla svelta il vero carattere da Atalanta per restare in alto in campionato e mettersi quanto prima alle spalle la tremenda serata croata.

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LE ULTIME SULLA FORMAZIONE: dopo il brutto scivolone in Champions, mister Gasperini pensa ad un’Atalanta diversa per dar fiato anche a chi ha giocato di più in queste prime gare della stagione; in mezzo dovrebbe toccare quindi a Pasalic mentre è ballottaggio tra Arana e Gosens per un posto in fascia con Castagne dall’altra parte. Davanti potrebbe toccare a Malinovsky e Muriel con il Papu e Zapata inizialmente in panchina.

LE PROBABILI FORMAZIONI

ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Djimsiti, Masiello; Castagne, De Roon, Pasalic, Arana; Malinovskyi, Ilicic; Muriel – All.: Gasperini

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Castrovilli, Badelj, Pulgar, Dalbert; Chiesa, Ribery. – All.: Montella




Le pagelle di Dinamo Zagabria-Atalanta

SOLO MALINOVSKY SUFFICIENTE IN UNA SERATA DA DIMENTICARE

Purtroppo è davvero difficile trovare qualche aspetto positivo in questa brutta serata di coppa, tuttavia qualche buona notizia arriva soprattutto nella ripresa quando Malinovsky ha un impatto positivo sul match con diverse giocate propositive e interessanti. Dietro le difficoltà difensive di inizio stagione sono ingigantite dalla serata difficile di tutta la squadra mentre in mezzo un po’ meglio De Roon di un opaco Freuler (sostituito nell’intervallo); davanti Gomez va solo a sprazzi ed Ilicic si libera della gabbia degli avversari troppo tardi.

LE PAGELLE

ALL.: GASPERINI 5: tante cose clamorose in una sola partita. La sua squadra non gioca il calcio che vorrebbe, non impone il ritmo ma lo subisce, non ha mai la testa in una partita dove gli stimoli non mancavano sicuramente e non va nemmeno a segno. Tutti gli episodi negativi gli remano contro in 90 minuti terrificanti che trasformano in musi lunghi la grande gioia per il traguardo conquistato la scorsa stagione. Ma guai ora ad abbattersi, possa questa lezione essere salutare per il proseguo di coppa ma anche per il campionato appena iniziato.

GOLLINI 5.5: ne piglia quattro, ne salva uno sulla conclusione dello scatenato Orsic. Poco altro da dire.

MASIELLO 5: gioca un tempo in estrema difficoltà, lui come tutti i suoi compagni di squadra. (MALINOVSKY 6: beh qualcosa di buono lo fa sicuramente vedere, un paio di bei lanci e il giusto carattere nonostante entri a gara ormai andata).

TOLOI 5: un naufragio anche per lui, poche certezze, tantissime imprecisioni.

DJIMSITI 5: Olmo e compagnia paiono delle montagne insormontabili anche per lui. Poco da dire.

HATEBOER 5.5: in bambola completa nella prima parte del match, nella ripresa porta in area 2-3 cross interessanti ma senza fortuna.

FREULER 5: opaco ed impalpabile per tutto il primo tempo, lascia il posto a Pasalic durante l’intervallo. (PASALIC 5.5: anche un paio di tentativi che meritavano miglior fortuna per lui, sicuramente fa meglio del compagno).

DE ROON 5.5: lotta e di danna l’anima, mostra qualcosa di meglio nella ripresa ma, alla fine, la sostanza non cambia di molto nemmeno per lui.

GOSENS 5: esce allo scoperto solo nel finale con un paio di ottime azioni ed una conclusione, ma a partita ormai abbondantemente chiusa.

GOMEZ 5: ti aspetti tanto da lui, sempre. Figuriamoci in champions: e invece non riesce a decollare, fatica tremendamente anche se è il primo a concludere in porta, dopo quasi un tempo intero…

ILICIC 5.5: braccato dalla difesa croata fa molta fatica ad imporsi, ma nella seconda parte del match riesce a giocar qualche pallone in più ed offrire anche un paio di ottimi palloni che meritavano miglior sorte. Troppo poco però… (BARROW s.v.: dentro nel finale, assaggia la Champions nel giorno peggiore).

ZAPATA 5.5: resta isolato in mezzo al deserto per diverso tempo, ma quando riceve palloni costruisce le due occasioni più ghiotte del match per i nostri; la prima parata dal portiere, la seconda fuori di pochissimo. Ma anche da lui ci si aspettava qualcosa di più.